Segnalazione Quelsi
Quando uno è convinto e si convince di ciò che dice, pur sapendo che è una bugia: Ignazio Marino. Il Pd, investito in pieno dallo scandalo Mafia Capitale, non sa più come correre ai ripari. Annaspa, balbetta, chiedendo aiuto alla stampa amica, che, ubbidiente, esegue, sminuendo, nascondendo, negando. Il Pd è in piena crisi di nervi, un fuori programma per le tante clientele che in tutti questi anni si sono affollate alla sua mangiatoia. Per Marino il malaffare a Roma è nato con la destra. Ora, considerato che Salvatore Buzzi, il boss capitolino delle cooperative, iscritto al Pd, è in pista da una trentina d’anni, Marino dovrebbe iniziare a chiedersi un bel po’ di cose. Nel documento di bilancio sociale 2012 della Cooperativa 29 giugno Buzzi dichiarò che dopo l’arrivo di Alemanno, nel 2008, all’inizio non pochi furono i problemi con la nuova giunta, ciò che aveva interrotto la felice stagione delle commesse quando al Campidoglio c’era la sinistra: “Nel 2008 vi è stata inoltre l’elezione di Alemanno quale Sindaco di Roma, dopo ben 15 anni di giunte di sinistra e abbiamo avuti ben due anni di conflittualità molto aspra con l’amministrazione, con una iniziale perdita di commesse anche storiche”.
Con Veltroni al Campidoglio la galassia di Buzzi ebbe ad esempio 66 appalti. Sarebbe interessante fare luce su questo. Anche Veltroni ha dichiarato di non aver mai conosciuto Buzzi. Dopo l’elezione di Marino a sindaco di Roma, Buzzi annusò il vento favorevole: “La giunta del sindaco Ignazio Marino si è insediata con la grande responsabilità di rinnovamento e di cambiamento richiesta dai cittadini dopo gli anni della giunta Alemanno e si è immediatamente impegnata soprattutto intorno al tema delle risorse economiche per affrontare le emergenze della città”.
Buzzi finanziò la campagna elettorale di Marino con trentamila euro, ma è interessante anche andarsi a rileggere ciò che Buzzi scriveva nell’editoriale del 21 dicembre 2012 del magazine sociale, dove lamentava ad esempio i ritardi, c’era ancora la giunta Alemanno, dell’approvazione del bilancio comunale, ciò che lo porterà a riflettere sul da farsi per l’immediato futuro: “Certamente siamo stati in grande ansia per il ritardo notevolissimo con il quale è stato approvato il bilancio del Comune di Roma. La stagione elettorale che ci apprestiamo ad affrontare speriamo porti a superare lo stato di incertezza politico-istituzionale venutasi a creare soprattutto nel Lazio. Una fase nella quale il nostro gruppo, come al solito cercherà di fare la propria parte, con una grande attenzione e con un occhio di riguardo nei confronti di quei candidati alla competizione elettorale che meglio sapranno rappresentare le istanze più autentiche del movimento cooperativo e della cooperazione sociale, l’attenzione allo sviluppo economico, all’associativismo delle forze produttrici ed alla solidarietà sociale”.
Il malaffare a Roma non è nato con la destra, c’era già, con le giunte di sinistra. Nel frattempo Marino mostri il documento della Corte dei Conti in cui afferma sia stato registato quanto ricevuto da Buzzi per la campagna elettorale; dica chi portò i Rom ai seggi delle primarie del Pd dalle quali Marino uscì vittorioso; dica perché, come abbiamogià raccontato su Qelsi fu scelta anche la cooperativa di Buzzi per l’ospitalità dei sopravvissuti al naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2003; dica perché durante l’emergenza rifiuti scoppiata a Roma Nord alla vigilia del capodanno 2013 un milione e trecentomila euro andarono a quattro delle cooperative della galassia Buzzi sulle sette individuate per l’emergenza; dica perché nell’estate del 2013 l’appalto da ottocentomila euro per le piste ciclabili è andato alla Cooperativa 29 giugno.
Dice Marino, con noi la mafia ha trovato le porte sbarrate. Sarà per questo che nominò assessore Daniele Ozzimo, sodale di Buzzi? Sarà per questo che Buzzi con Marino ha continuato, indisturbato, a beneficiare di appalti?