È stato depositato in Senato il disegno di legge n. 1680, presentato per mia iniziativa e sottoscritto anche da molti Senatori e Senatrici di diversi partiti, per l’introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle scuole e nelle università.
Integrare l’offerta formativa dei curricoli scolastici, di ogni ordine e grado, con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere come materia, e agendo anche con l’aggiornamento dei libri di testo e dei materiali didattici, vuol dire intervenire direttamente sulle conoscenze utili e innovative per una moderna e civile crescita educativa, culturale e sentimentale di ragazze e ragazzi, per consentire loro di vivere dei princìpi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà contemporanea.
Il ddl prevede che i piani dell’offerta formativa delle scuole adottino misure e contenuti di conoscenza ed educazione per eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla impropria “identità costretta” in ruoli già definiti delle persone in base al sesso di appartenenza.
L’obiettivo è dunque quello di superare gli ostacoli che limitano, di fatto, la piena e autonoma soggettività, qualificando e riconoscendo valore alle differenze di genere, per una qualità delle relazioni tra donne e uomini non più basata sulla negazione del reciproco rispetto, dignità e libertà delle scelte.
Con questa iniziativa la politica sceglie di attuare con serietà e coerenza, culturale e politica, ciò che la nostra Costituzione, le politiche europee sulle pari opportunità e il più avanzato diritto internazionale che riguarda il contrasto degli stereotipi e delle discriminazioni nei confronti delle donne richiedono ai contenuti dei percorsi di istruzione e formazione. Credo sia fondamentale che si producano gli opportuni strumenti di conoscenza per realizzare, quanto prima, una nuova cultura delle relazioni, della reciprocità e della condivisione di responsabilità tra uomini e donne, e solo con il contributo di tutto il mondo della scuola saremo in grado di farlo.
Fonte: http://www.valeriafedeli.it/depositato-ddl-per-linsegnamento-delleducazione-genere/
C’è davvero da invocare la profezia del Vangelo di Matteo 18,16: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare”.
Ci sarà la possibilità dell’obiezione di coscienza da parte del corpo docente?
Se vengono concessi cambi di menù nelle scuole pubbliche per venire incontro alle esigenze culturali degli islamici, potrebbe essere concesso ai cristiani un rifiuto all’indottrinamento gender in quanto offensivo della nostra sensibilità?
L’apparato digerente di alcuni è più importante della mente e del cuore di altri?
Leggo inoltre sul testo di legge:
“Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, valutati in 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione complessiva dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale”
E abbiamo toccato il fondo del barile.
Abbiamo proprio toccato il fondo: non credo che tali perversioni verranno insegnate anche nelle scuole islamiche: chi oserebbe anche solo provarci? Non ci sarà legge che tenga!
Se la maggior parte dei cattolici non avessero il coraggio e l’iniziativa di un’ameba, certe schifezze sarebbero bloccate sul nascere, invece ai pochi professori e genitori volonterosi toccherà combattere duramente e con forti rischi!
Inutile dire che è preferibile il martirio al lasciare i propri figli in balia di certa gente e di certe teorie!