Segnalazione Quelsi
by Redazione |
Il 2014, l’anno degli scontri a Tor Sapienza e all’Infernetto, delle manifestazioni più o meno pacifiche contro gli immigrati, delle visite del Sindaco e delle discusse posizioni di un’amministrazione mai tanto contestata in tema di accoglienza, non poteva che concludersi con un incendio e la devastazione del centro di via Salorno che ancora ospita circa venti minori trasferiti dopo la guerriglia urbana da Tor Sapienza, poco più di un mese fa. L’altro ieri, ultimo giorno dell’anno e – sulla carta – di permanenza nella struttura dei ragazzi, un divano è andato a fuoco, i vetri sono stati rotti, pare per far uscire il fumo, e in via Salorno sono tornate le volanti della polizia, i vigili del fuoco e un’ambulanza.
I fatti intorno alle 13,30 dell’altro ieri.
La chiamata al 115 di un operatore è per un divano in fiamme. Il casale, adiacente al centro di cura per i malati di Alzheimer “Le Betulle”, è di nuovo nel panico dopo una calma apparente durata poche settimane. Gli educatori della struttura di accoglienza e i minori sono nel panico più totale: ognuno prova a spegnere come può il fuoco. Sul posto arriva a sirene spiegate anche un’ambulanza per un 17enne leggermente ferito che però rifiuta il trasporto in ospedale. Gli agenti del Commissariato Lido intervengono subito dopo, a incendio domato. La scena è devastante: nel casale nuovo e immerso nel verde ci sono vetri rotti, estintori a terra, sulle porte e sui muri buchi del diametro di mezzo metro e scritte in arabo con i pennarelli. La causa del rogo non è assolutamente chiara, i pompieri procedono per incendio doloso a carico di ignoti: accanto al divano, che con poca probabilità avrebbe preso fuoco per autocombustione, non ci sono né prese elettriche né altri oggetti che potrebbero aver causato un corto circuito.
Pochi giorni fa una televisione sarebbe stata distrutta dai minori ospiti del centro dopo una discussione sul programma da vedere, ma nessuna denuncia � stata fatta.All’arrivo degli agenti uno dei ragazzi, di carnagione più scura, inveiva contro gli altri più chiari.
D’altronde, che i minori trasferiti all’Infernetto da Tor Sapienza fossero i più “difficili”, era apparso da subito ben chiaro a tutti. Amministratori locali compresi. All’indomani del loro arrivo, dove fino a quel momento avevano vissuto pacificamente per due mesi dodici coetanei perfettamente integrati e alunni dell’istituto professionale “Pasolini” di Ostia, una rissa finì con il ricovero al Grassi e al Sant’Eugenio di quattro 17enni. Non passarono che pochi giorni e a metà novembre, a mezz’ora da una riunione con i residenti dell’Infernetto organizzata in parrocchia dall’assessore al Welfare del X Municipio Emanuela Droghei per placare gli animi, una nuova “bravata” dei ragazzini di Tor Sapienza mandò letteralmente in fumo i buoni propositi delle istituzioni locali e capitoline. I vigili del fuoco e i poliziotti, per mesi di casa nella struttura, tornarono di corsa per alcune brande bruciate. Nella stessa occasione gli agenti portarono via un cumulo di pali di legno e di pezzi di ferro staccati da una panchina, preparati dai più violenti – si disse allora – per essere usati come armi contro quanti nel quartiere organizzavano una manifestazione contro la loro permanenza all’interno della struttura.
Le loro sorti, oggi, sono più che mai incerte. Il responsabile dell’incendio di mercoledì scorso non è stato identificato e – stando a quanto annunciato dall’assessore Droghei sulla scadenza dei termini di accoglienza in via Salorno – i ragazzi dovrebbero aver già lasciato il centro. Il dipartimento capitolino alle Politiche Sociali aveva infatti chiesto alla cooperativa che gestisce la struttura la messa a disposizione degli spazi per il servizio bassa soglia accoglienza minori non accompagnati da agosto fino, appunto, al 31 dicembre.
I dodici minori, i coetanei più pacifici arrivati lo scorso settembre, hanno già lasciato l’Infernetto e il percorso di studi intrapreso a Ostia per esser trasferiti in diverse case famiglia della Capitale. E così avverrà, assicura l’assessore Emanuela Droghei, anche per i ragazzi di Tor Sapienza in parte già trasferiti.
Articolo di Silvia Mancinelli per Il Tempo
Foto: Il Messaggero