Segnalazione Quelsi
by Cristiano Mario Sabbatini |
Chi attribuisca chissà quale valore politico nuovo al ribadito accordo del Nazareno è totalmente fuori strada.
Tutto si sta svolgendo secondo i piani, più o meno, e non poteva essere diversamente.
Basta rifletterci appena un po’.
Tutto quello che può costare, in termini di consenso, a Berlusconi e a Forza Italia il proseguimento del patto con Renzi verrà raccolto dalla Lega di Salvini, mai dalle seconde linee dell’ex Popolo della Libertà.
Chi è da sempre percepito come un portaborse dal proprio elettorato di riferimento non cambia il suo status neanche di fronte ad un eventuale debaclè del proprio leader.
Si mettesse l’anima in pace Fitto, mentre fa bene Capezzone a ricordare l’impegno preso con il Tea Party Italia scalpitando per una politica più decisa in favore della riduzione della pressione fiscale e della spesa pubblica, ma niente di più.
Nulla di nuovo sotto il sole, tutto secondo le regole.
Non si potranno stabilire le reali intenzioni politiche dell’ex-Cavaliere, se non dopo il completamento parziale della riforma elettorale e l’elezione del nuovo Capo dello Stato.
Quello che sarebbe veramente devastante per Berlusconi è far cadere Renzi in virtù del suo venire meno agli impegni presi. Questo si metterebbe in tutta evidenza l’eventuale errore politico compiuto. Non deve poter lasciare dire a Renzi che il suo governo sia caduto per colpa di una parola venuta meno.
Solo un bambino non lo capirebbe ed i portaborse, si sa, come provano a camminare con le loro gambe, sono come i bambini quando provano per la prima volta ad allontanarsi dai genitori.
Neanche il più sprovveduto degli spin doctor potrebbe consigliare a Berlusconi di staccare la spina a Renzi ora che è in caduta libera e comunque prima dell’elezione del Presidente della Repubblica che speriamo venga conclusa nel più breve tempo possibile, indipendentemente dai nomi, e senza particolari scossoni tesi a modificare l’attuale scenario politico.
I cittadini di questo paese sfiancati dalla crisi non guadagnerebbero comunque nulla dal procrastinarsi dell’impasse sul nome del candidato al Colle e per sapere come e se sperare ancora sul resto dovranno aspettare ancora un po’, è tanto chiedere ancora alle persone di attendere per sapere almeno che fine si faccia, ma le alternative non ci sono o sono tutte o troppo in nuce o addirittura peggiori di ciò che stiamo già vivendo.