BOLZANO – Abolizione del celibato per i sacerdoti, sì alle donne prete e alla comunione ai divorziati. I tabù saltano nella diocesi di Bolzano-Bressanone, che ha indetto un mini sinodo in cui i fedeli sono stati coinvolti e hanno potuto esprimere la loro opinione.
Ne esce, dall’incontro voluto dal vescovo Ivo Muser, Paolo Rodari su Repubblica spiega che il mini sinodo presenterà i suoi risultati alla Chiesa nazionale, risultati che parlano di apertura alla modernità e alla società di oggi:
“Il punto che afferma che «il sacramento dell’eucaristia è aperto a tutti i battezzati» ha raccolto il 67 per cento dei consensi (26% i contrari, 7% gli astenuti). Mentre il 79 per cento dei presenti ha votato a favore della somministrazione del sacramento dell’unzione «indipendentemente dal sacramento della riconciliazione».
Uomini e donne «che accompagnano malati possono somministrare l’unzione degli infermi su incarico» (contrari il 18% dei presenti e 3% gli astenuti). Per la comunione ai divorziati risposati, dopo un processo di maturazione in cui la persona impara dai suoi fallimenti, ammette le proprie responsabilità e s’impegna per una conclusione riconciliata del rapporto fallito, «si è detto favorevole l’85 per cento dei presenti (contrari l’11%, astenuti 4%).
Di fronte alla visione in cui si prevede che l’ordine è aperto a tutti i battezzati e cresimati, donne e uomini, si è espresso a favore il 62 per cento dei presenti (contrario il 33%, astenuto 5%). Non solo: è desiderio del 62 per cento dei sinodali altoatesini che l’ordine non sia legato a una forma di vita vincolante, ossia che i sacerdoti non siano vincolati al celibato ma che possano scegliere se sposarsi o meno (contrario si è detto il 33% e si è astenuto il 4%). A favore del diaconato femminile si è espresso il 79 per cento dei presenti, contrario il 14%, astenuto il 7%”.
La cosa è ovvia: se si concede la parola e il potere deliberante alla folla – regime di oclocrazia – anche le parole di Cristo, immutabili, diventano evolutive o addirittura seppellite. E si comincia sempre con piccoli assaggi. D’altra parte, non è stato Bergoglio ad iniziare diffondendo quella cialtronata di questionario che, con il pretesto di avere risposte sulla famiglia, faceva capire che l’esito sarebbe stato quello che a Bolzano si è concretizzato?
quando a ottobre di quest’anno queste tre richieste sataniche del mini sabba saranno accettate dal sabba generale insieme al si alle unioni frociesche e magari alla possibilità di adottare per i culattoni, allora il perito chimico argentino potrà riposarsi in pensione con il titolo di emerito, sempre che non desideri diventare martire …
Be, Bolzano non è altro che la mini-succursale della teologia germanica, quindi il teologo del tubinga ed i suoi adepti trovano da sempre vita facile ed “aperta” al nuovo. Non per nulla Ratzinger nei suoi tempi felici e giovanili si presentava in clergy man ai meeting conventuali ed incontrava i profeti delle nuove sette ecclesiali.
Non meglio vanno le cose nella diocesi trentina dove proprio Gottardi si diede da fare ad eliminare lo scomodo S. Simonino dalla lista dei santi ed a seguire il successore, degno apostolo del concilio VAT II
E’ COME IN FAMIGLIA ,AL FIGLIO LA MAMMA DA I DOLCETTI IL PAPA’ DA I CEFFONI A SCUOLA GLI FANNO FARE IL TEMA : CHI E’ IL PIU’ BUONO TRA MAMMA E IL PAPA’ . SECONDO VOI CHE COSA SCRIVERA’ IL FIGLIOLO ? CHIARO E PALESE CHE IL LAVAGGIO DEL CERVELLO FUNZIONA, E CHE LE PECORE SEGUONO SEMPRE IL CAPRONE SENZA NEANCHE MINIMAMENTE USARE QUELL’ORGANO CHIAMATO CERVELLO . SVEGLIATEVI CHE IL 2017 E’ ALLE PORTE