L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Vi è forse una gran congiura, matrice delle grandi guerre passate e di quella del prossimo futuro?
Nella più ampia visione cristiana della Storia, le oscure congiure, come le tante guerre, si svelano connaturali alla vita della società umana decaduta nel mondo. Ma la vera guerra di questo mondo, promossa dal suo spirito occulto, nemico di Dio, di Gesù Cristo e della Sua Chiesa, è essenzialmente una. Si tratta della guerra contro l’Ordine de Signore nei tempi cristiani, sfoggiando l’altro «nuovo ordine», d’origini oscure.
A questo si convertono presto quelli che, volenti o nolenti, per vanagloria si mettono a suo servito non resistendo alla tentazione con che Gesù fu provato da Satana, diventando fantocci adoratori dei poteri di costui.
Nei tempi moderni, in seguito alla rivolta (congiura) protestante, avvenne la «crisi della coscienza europea» – situa¬ta dallo storico Paul Hazard, alla fine del regno di Luigi XIV, tra il 1680 e il 1715 – seguita dalla scalata dell’Enciclopedismo Massone, congiura operata dai “maître à penser” rivoluzionari, per cui alcuni furono chia¬mati “maître d’hotel de la nouvelle philosophie”, e altri estremisti di un “Sistema della Natura” de¬finito “Bibbia del materialismo ateo”, suscitando risate perfino di Voltai¬re.
Tutto seguiva il piano dei «maestri congiurati» per abbattere la Cristianità; per “écraser l’infâme!”.
Non sarebbe questo il risultato di una gran congiura? Solo se demolire il Cristianesimo fosse meritorio; solo se l’Ordine cristiano fosse imperfetto e decaduto, mentre promuovere il «nuovo ordine» illuminista fosse un sacro ideale! Così lasciò credere Ratzinger, Benedetto 16, perfino ai mussulmani (vedi discorso del 22.12.2006 e altri). Ma adesso c’è Bergoglio per superarlo.
Ciò non sarebbe una «congiura»? Solo se l’«ordine illuminista conciliare» fosse il nuovo bene!
Molti si sentivano e ora si sentono dei «salvatori» delle società, del mondo e della Chiesa!
Si pensi a Napoleone che diffuse a ferro e fuoco nel mon¬do gli “ideali rivoluzionari”, ripetendo, di es¬sere il «Messia» delle idee del 1789 per «consacra» tale rivoluzione, iniettandola nel¬le leggi per annientare il Regno sociale di Gesù Cristo.
Ecco quel che la Rivolu¬zione è nella società scristianizzata; la congiura contro Cristo, «ripudiato fino al fondo della coscienza in¬dividuale, cacciato da tutto quanto sia pub¬blico, da tutto quanto sia sociale; cacciato dallo Stato, che non cerca più nella Sua autorità la consacrazione della propria; cacciato dalle leggi, di cui la Sua legge non è più sovrana; cacciato dalla famiglia, co¬stituitasi all’infuori della Sua benedizione; cacciato dalla scuola, dove il Suo insegna¬mento non è più l’anima dell’educazione; cacciato dalla scienza, dove non ottiene omaggio migliore che quello di una sorta di neutralità non meno ingiuriosa che la ne¬gazione; cacciato da ogni parte, tranne che da un recesso dell’anima, dove si consen¬te di lasciargli un rimasuglio di dimora». (Pio XII)
Ma ora che la congiura rivoluzionaria è compiuta con la scalata dei suoi «grand commis» d’aspetto religioso, preparati per ascendere in Vaticano proprio per rifinire la demolizione storica della Cristianità – come voleva la Massoneria, che parte avrà tutto questo nella prossima guerra?
Torniamo all’origine della gran congiura e delle lotte umane per implementarla.
Se vi è la lotta tra il bene e il male che trascende epoche e opinioni, allora vi è una «congiura metafisica», come è nel pensiero religioso di tutte le genti di tutti i tempi; e ci deve essere pure un capostipite con un piano operativo preternaturale per la gran congiura finale.
Certo, vi sono pure molti falsi complotti planetari, ma uno concerne ogni uomo e ha un ben definito promotore che fa credere essere un attentato alla naturale bontà umana parlare di possibili congiure: peccato di disumanità, come parlare dell’inferno e di questo suo caporione! Fa dire che l’uomo, nella dignità della sua natura, è essenzialmente buono, pur se pedofilo o terrorista, perché in ogni modo tende a maturare ed evolvere verso il bene di un divenire omega divino. Ecco uno dei pensieri di matrice rivoluzionaria profondamente evoluzionista, modernista e democratico, che rispunta nella crisi religiosa per giustificare proprio la negazione della congiura anticristiana.
Non sarà tale diniego, pur d’aspetto conciliare emanato in Vaticano (da G23 a BB), voce alienante originata proprio dalle «sociétés de pensée» della gran congiura?
Qui ricordo quanto scritto da Fabio de Fina per presentare il libro «‘La guerra occulta’ di Emmanuel Malynski, ricordando l’introduzione fuorviante di Julius Evola: “una volta liberata dalle sue incrostazioni ‘cospirazioniste’, si rivela essere un’opera sorprendentemente lucida sui destini di un’Europa stretta fra Oriente ed Occidente”! Malafede? Incapacità di comprendere un testo per accecamento ideologico? «La guerra occulta» è tutto tranne quello che ha scritto Evola. Le ‘incrostazioni cospirazioniste’ sono in realtà l’essenza del libro». E infatti la materia del libro del Malinsky, un aristocratico polacco morto nel 1938, fervente cattolico che esaminò l’essenza del fenomeno rivoluzionario e dei processi ad esso connessi, affidava al visconte francese Leon de Poncins l’incarico di utilizzare il vasto materiale da lui raccolto e di scrivere «La guerra occulta».
“De Poncins (1897-1976), peraltro, era già da anni in prima linea nella lotta coraggiosa contro le forze segrete della sovversione mondiale, soprattutto contro l’ebraismo e la massoneria, in stretta adesione con la linea del radicalismo cattolico francese. De Poncins è autore di varie altre opere, tutte in perfetta coerenza con le idee esposte ne «La guerra occulta», la più nota ed unica tradotta in Italiano e cioè di «Les Forces secrètes De La Révolution», «La Franc-Maçonnerie, puissance occulte», «Les Juifs, maîtres du monde», «La Dictature des puissances occultes», «La Franc-Maçonnerie d’après ses documents secrets», «La Mystérieuse internationale juive», «Le Portugal renaît», «Histoire secrète de la révolution espagnole», «L’Énigme communiste», «Le Problème juif face au Concile», «Christianisme et franc-maçonnerie», «Infiltrations ennemies dans l’église», «Histoire du communisme», «Les Documents Morgenthau», «Tempête sur le monde, ou La Faillite du progrès», «Le Communisme contre la France», «Les Forces occultes dans le monde moderne», «Le Plan communiste d’insurrection armée», «Espions soviétiques dans le monde», «Refusé par la presse», «Le Judaïsme et le Vatican. Une tentative de subversion spirituelle?», «Israël, destructeur d’empires», «Société des nations, super État maçonnique».
“L’ambiente culturale di riferimento di de Poncins era la Revue international des sociétés secrètes, fondata nel 1912 da monsignor Ernest Jouin (1844-1932). La rivista era conosciuta in tutto il mondo ed era alimentata dalle informazioni di monsignor Umberto Benigni, fondatore del Sodalitium Pianum. Jouin fu creato monsignore da Benedetto XV e protonotaro apostolico da Pio XI; alla sua morte la rivista ricevette la benedizione e l’approvazione pontificia e continuerà ad uscire fino al 1939; la causa di beatificazione di monsignor Jouin è stata introdotta a Roma da amici americani. Jouin riassumeva così la volontà ebraica di dominio universale: «Israele è il re, il massone è il suo ciambellano e il bolscevico il suo boia». Sosteneva la tesi di un influsso satanico nella direzione occulta della massoneria e che all’origine di quest’ultima vi fosse il giudaismo post-templare il cui padre, come rivelato da Gesù, era il diavolo. Nel XIX secolo Jouin era stato preceduto in questi studi soprattutto dall’abbé Barruel, da monsignor Deschamp, da Cretineau-Joly, da Gougenot de Mousseaux, da monsignor Delassus, da monsignor Meurin. Sostenitore di un cattolicesimo integrale, Jouin era convinto che «i gruppi nazionalisti e fascisti sono impotenti da sé a guarire il male. «La guerra è religiosa. La nostra conversione è l’unico rimedio».
«Se in ordine cronologico Jouin poneva in primo piano l’analisi dell’operato politico ed esterno delle sette segrete, in ordine di importanza preferiva studiarne il comportamento interno, esoterico, segreto (non a caso la massoneria ha sempre cercato di ridicolizzare le ricerche sull’elemento preternaturale nelle retrologge). La Revue international des sociétés secrètes si occupò di Evola la prima volta nel 1927; «Partendo da una specie di sincretismo giudeiforme (Evola) andava ancora oltre nel suo odio per la Chiesa». Evola era definito un «mago», un «tantra», un «super-teosofo»; «L’uomo come potenza» era definita un’opera «satanica», nella quale Evola «pretendeva di insegnare all’uomo il metodo per farsi Dio». I suoi metodi erano considerati «pura demonologia» e concludeva la rivista giudicandolo «un agente provocatore dell’inferno, una retroguardia della massoneria e delle sette che perseguitano Cristo con odio implacabile». La rivista trattò di Evola una seconda volta nel 1929, scrivendo che «Le teorie di uno strano satanista italiano (Evola) sono la manifestazione dello stato di spirito-giudaico massonico… Evola potrebbe essere benissimo, in realtà, un agente della super massoneria cabalista che riprende il ruolo dell’antico serpente e si identifica nel tentatore della Genesi…; secondo Evola infatti bisogna mangiare innanzitutto il frutto proibito, fare l’esperienza del peccato per trovarne l’antidoto. Quando Satana però promette all’uomo di farlo diventare Dio esige una caparra. L’esperienza del peccato, conditio sine qua non per diventare dei, è l’esperienza satanica, ovvero il peccato eretto a scienza [vedi l’ideologia della setta del giudeo Jacob Frank]; nei suoi scritti si trova l’odio verso Dio, un odio furioso, schiumoso, veramente satanico. Odio contro il Padre… odio contro il Verbo Incarnato; odio soprattutto della Croce di Cristo». Cosa ha pertanto da spartire con Malinsky e de Poncins il prefattore de «La guerra occulta»? Assolutamente niente. «La guerra occulta» illumina la Storia che si è svolta dietro la Storia comunemente conosciuta; metodologicamente esplora quella che si può chiamare la terza dimensione, o dimensione in profondità, della Storia. Introduce il concetto fondamentale della «guerra occulta» e lo applica allo studio degli avvenimenti più decisivi della storia occidentale, quale si è svolta dal periodo della Santa Alleanza sino alla prima guerra mondiale e all’avvento del bolscevismo russo. Contro tutto ciò, col concetto di «guerra occulta» gli autori del libro considerano che tutti gli avvenimenti descritti rappresentano le tappe di una metodica opera di distruzione rivolta non contro fumosi «mondi tradizionali» mai esistiti, come credono Evola ed i suoi epigoni, ma contro la società europea e cristiana e sono da riportarsi all’azione diretta o indiretta di forze più o meno mascherate, per le quali le ideologie, i miti, gli interessi e le ambizioni particolaristiche, i motivi classisti e perfino gli orgogli nazionali non sono stati che strumenti usati per dei fini sovraordinati, grazie ad un preciso sfruttamento delle occasioni e ad una esatta conoscenza dei rapporti di causa e effetto: fini destinati a restare nascosti a coloro a cui veniva dunque assegnata la parte di succubi, di semplici oggetti dei suddetti processi. Già Disraeli, lo statista ebreo inglese, aveva fatto dire ad uno dei suoi personaggi: «La storia è determinata da ben altre persone che non quelle supposte da coloro i cui sguardi non si portino dietro le quinte». (FdF 25 maggio 2009)
Come si vede, i Papi e gli autori cattolici, ecclesiastici o laici, hanno sempre seguito la verità per cui la Storia umana parte dalla congiura del demonio che portò alla disubbidienza fatale dei primi padri e oggi al laicismo anticristiano.
Al contrario, anche i cosiddetti autori delle tradizioni di destra come Evola e René Guénon, nella sua «La Crise du Monde Moderne», alludono sempre ad altro e quest’ultimo è finito per convertirsi proprio all’Islam. Può non far parte della gran congiura voler rimpiazzare il Cristianesimo con l’Islam, che per Padre Pio era l’anticristo? Eppure è quello che avvenne oggi nella decadente mentalità europea. Ma peggio, nemmeno quello che l’Islam difende come necessità della religione rivelata è più creduta dalle maggioranze abuliche, vittime della mentalità conciliare. E ciò mette in evidenza le mosse dell’attuale politica internazionale mirante ad un precario equilibrio di forze in posizioni aberranti e contraddittorie. Basta vedere cosa pianificano per l’area mediterranea.
Due notizie sul progetto della «cultura americanista» d’esportazione mondialista per (finirla con le sacche di cristianità rimanenti) instaurando il criterio di laicità globale. Ciò è il piano «illuminista» ordinato e annunciato come riforma culturale per l’Oriente da Obama, che naturalmente serve piuttosto a Israele, ritenuto unico stato laico della zona anche se è confessionale a modo suo. Tutto per preparare l’opinione pubblica mondiale per intervenire nella regione com’è nei piani del NOM, nuovo ordine mondiale. La notizia viene nel discorso di Obama nella chiusura della conferenza internazionale in Washington sull’azione contro estremismo, che richiede uno sforzo ideologico poiché la vittoria militare è lontana. Quindi, una guerra culturale modello Barack Obama contro elementi antimoderni dell’Islam! Curiosa sintonia con le idee conciliari esternate da Ratzinger e ora messi in opera dal nuovo rivoluzionario «salvatore» Bergoglio. E per coniugare questa «guerra culturale soft» con a guerra militare «hard», Obama ha fatto un accordo con la Turchia del semi-laicista Erdogan per equipaggiare i ribelli che combattono il governo della Siria di Assad, aiutati anche dall’Arabia Saudita. Ecco l’impero laicista globale di marchio americanista a espandere i suoi molteplici tentacoli e favorire l’Islam,a partire del «mare nostrum. Vorrebbero sostituire la legge cristiana con l’illuminismo ebete o ipocrita degli Obama, Hollande, Erdogan, Bibi Netanyiahu.
È ignobile che questi livelli d’ottusità o malizia al potere siano linee guide per la nuova Europa!
Quale castigo per un’Europa che rigettò la Cristianità?
Papa Urbano II (1035 – 1099) papa dal 1088 al 1099. (1095) I vostri fratelli del medio oriente hanno urgente bisogno del vostro aiuto, che sovente gli è stato promesso. Infatti, come la maggior parte di voi avranno udito, i Turchi e gli Arabi hanno attaccato e conquistato il territorio dell’Impero Romano d’Oriente fino alle sponde del Mediterraneo e all’Ellesponto, chiamato il braccio di San Giorgio. Hanno occupato moltissime terre dei Cristiani, e li hanno battuti in sette battaglie. Ne hanno uccisi e catturati molti, e hanno distrutto chiese e devastato l’Impero. Di conseguenza io, o meglio Dio, vi implora di essere messaggeri di Cristo e di dare notizia di queste mie parole ovunque e di persuadere le persone di ogni rango, fanti e cavalieri, ricchi e poveri, a portare aiuto a questi Cristiani e a spazzare via quella razza vile dalle terre dei nostri amici.
Il passaggio che segue può sembrare ironico da uno come Voltaire, ma proprio lui si è fatto interprete di una supplica al Papa condivisa da storici, giuristi, politici e sociologi fino a pochi decenni fa.
Padre benedetto – Sua Santità voglia perdonare la libertà presa da uno dei più bassi fra i fedeli, sebbene zelante ammiratore della virtù, di sottoporre al capo della vera religione questo documento, scritto in opposizione al fondatore di una setta barbara e falsa. A chi mai avrei potuto inviare una satira sulla crudeltà e sugli errori del falso profeta, se non al vicario e rappresentante di un Dio di verità e pietà?… con la più profonda reverenza, le bacio i piedi.”
Alexis de Tocqueville: ”Ho studiato a lungo il Corano. Ho terminato quello studio con la convinzione che nel mondo ci sono state poche religioni così mortali per l’uomo come quella di Maometto.”
Un grande storico e filosofo, Will Durant (premio Pulitzer e autore, de “La Storia della Civiltà” in 11 volumi), ha detto: “La Conquista Maomettana dell’India è probabilmente la più sanguinosa della storia. E’ un racconto scoraggiante, la cui evidente morale è che la civiltà è una cosa precaria, quel delicato complesso di ordine e libertà, cultura e pace può essere in ogni secondo rovesciato da barbari che la invadono o si moltiplicano all’interno di essa.” Oggi questi «invasori» che si moltiplicano sono molti milioni all’interno dell’Europa e non vi è più dubbio che saranno il suo castigo per aver rigettato la Cristianità. Che vergogna che si voglia ignorarlo a Roma!
Ma più che di vergogna è un mistero d’iniquità il tradimento del Cristianesimo portato per frenare la decadenza del mondo salvando molte anime con la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Tra le Sue sofferenze indicibili, già nell’agonia del Getsemani, c’era la visione della grande apostasia nella Sua Chiesa, ora portata a termine da quanti si dicono Suoi, e che determinerà il più immane caos nel mondo moderno che, affetto da una crisi monetaria stratosferica, pare trovare la soluzione in una guerra che potrà essere l’ultima, prima del Gran Giudizio. Vieni Signor Gesù!
Scusi Dr. Arai, la frase da Lei citata di Pio XII:
“Cristo ripudiato fino al fondo della coscienza individuale, cacciato da tutto quanto sia pub¬blico….” potrei sapere da dove è stata presa.
Grazie mille
Cordialmente
Roberto
Chiedo scusa sull’autore di questo brano, che però è simile ad un altro di Pio XII. Eccolo: “Vediamo qual’era il piano che questa Rivoluzione aveva in mente per il Cristianesimo in uno scritto del Vescovo di Angers (Mons. Freppel):
“Leggete la “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo”, sia quella del 1789, sia quella del 1793; vedete qual è l’idea che allora si è formata dei pubblici poteri, della famiglia, del matrimonio, dell’insegnamento, della giustizia e della legge; quando si leggono tutti questi documenti, quando si vedono tutte queste nuove istituzioni, si direbbe che, per questa nazione, cristiana da quattordici secoli, il cristianesimo non sia mai esistito e non vi sia luogo per tenerlo in conto… Si trattava del Regno sociale di Gesù Cristo da distruggere, cancellandolo fino al più piccolo vestigio. La ‘Rivoluzione’ è la società scristianizzata; è Cristo ripudiato fino al fondo della coscienza individuale, cacciato da tutto quanto sia pubblico, da tutto quanto sia sociale; cacciato dallo Stato, che non cerca più nella Sua autorità la consacrazione della propria; cacciato dalle leggi, di cui la Sua legge non è più sovrana; cacciato dalla famiglia, costituitasi all’infuori della Sua benedizione; cacciato dalla scuola, dove il Suo insegnamento non è più l’anima dell’educazione; cacciato dalla scienza, dove non ottiene omaggio migliore che quello di una sorta di neutralità non meno ingiuriosa che la negazione; cacciato da ogni parte, tranne che da un recesso dell’anima, dove si consente di lasciargli un rimasuglio di dimora”.
Infatti, sempre crescente è stata la stessa crisi dell’uomo occidentale ex-cristiano nella sua apostasia. Essa si allarga, indicando ai veri cristiani che ogni nuovo crollo non può che essere legato alla stessa agonia del Cristianesimo per opera della Rivoluzione. Questo il nome del processo innescato dall’Avversario di Dio e dell’uomo, che è giunto a eleggere i suoi illuminati nella sede di Roma.
Il Papa Pio XII descriveva in questi termini:il processo rivoluzionario:
“Noi ben sappiamo quali minacciose nubi si addensano sul mondo, e solo il Signore Gesù conosce la Nostra continua trepidazione per la sorte di una umanità, di cui Egli, Supremo Pastore invisibile, volle che Noi fossimo visibile padre e maestro. Essa intanto procede per un cammino che ogni giorno si manifesta più arduo, mentre sembrerebbe che i mezzi portentosi della scienza dovessero, non diciamo «cospargerlo di fiori», ma almeno diminuire, se non addirittura estirpare, la congerie di triboli e di spine che lo ingombrano. Oh, non chiedeteCi qual è il «nemico», né quali vesti indossi. Esso si trova dappertutto e in mezzo a tutti; sa essere violento e subdolo. In questi ultimi secoli ha tentato di operare la disgregazione intellettuale, morale, sociale dell’unità nell’organismo misterioso di Cristo. Ha voluto la natura senza la grazia; la ragione senza la fede; la libertà senza l’autorità; talvolta l’autorità senza la libertà. È un «nemico» divenuto sempre più concreto, con una spregiudicatezza che lascia ancora attoniti: Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto; anzi: Dio non è mai stato. Ed ecco il tentativo di edificare la struttura del mondo sopra fondamenti che Noi non esitiamo ad additare come principali responsabili della minaccia che incombe sulla umanità: un’economia senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio. Il «nemico» si è adoperato e si adopera perché Cristo sia un estraneo nelle Università, nella scuola, nella famiglia, nell’amministrazione della giustizia, nell’attività legislativa, nel consesso delle nazioni, là ove si determina la pace o la guerra. Esso sta corrompendo il mondo con una stampa e con spettacoli, che uccidono il pudore nei giovani e nelle fanciulle e distruggono l’amore fra gli sposi; inculca un nazionalismo che conduce alla guerra. Voi vedete, diletti figli, che non è Attila a premere alle porte di Roma; voi comprendete che sarebbe vano, oggi, chiedere al Papa di muoversi e andargli incontro per fermarlo e impedirgli di seminare la rovina e la morte. Il Papa deve, al suo posto, incessantemente vigilare e pregare e prodigarsi, affinché il lupo non finisca col penetrare nell’ovile per rapire e disperdere il gregge (cfr. Io 10, 12). (Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII.
12-X-52).
Dopo la sua morte, però, il lupo finì per penetrare nell’ovile per rapire e disperdere il gregge attraverso lo spurio conclave che elesse il modernista e filomassone Roncalli.
Il risultato è descritto nei due discorsi sopra.
E la vigilanza e preghiere per riconoscere e cacciare i lupi sono sfumate. Anzi, vi è la canonizzazione del branco senza vere resistenze, per la conferma della buia dispersione del gregge, ormai da più di mezzo secolo. Che il Signore abbia pietà di noi!
Gia prima di Papa Pio XII, Papa LeoneXIII ha pubblicato l’esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli prevedendo che il lupo sarebbe penetrato nell’ovile per rapire e disperdere il gregge. Infatti leggiamo nella supplica a San Michele Arcangelo “…… Ecco la Chiesa, sposa dell’agnello Immacolato, saturata di amarezza e abbeverata di veleno da nemici molto astuti; essi hanno posto le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro. Laddove fu istituita la sede del beato Pietro e la cattedra della Verità, là hanno posto il trono della loro abominazione nell’empietà; in modo che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso……….” ( Atti della Santa Sede, vol. XXIII ). I lupi hanno provveduto a togliere la supplica a San Michele Arcangelo che veniva recitata alla fine della S. Messa
Dr.Arai,quando lei parla di “piano operativo preternaturale” si riferisce forse a quei maestri di H.Blavasky che condizionano,secondo la stessa,la storia umana con i loro poteri preternaturali ? La teosofia sembra avere una notevole influenza anche se non sempre esplicita e diretta.
Io parlo del piano e dei poteri preternaturali avendo in vista quanto va «oltre il sangue e la carne», cioè viene dal Maligno. E costui si serve di quei maestri che Lei ha citato, perché in fondo, tutto quando non è di Gesù Cristo e sotto il Suo potere soprannaturale, è contro di Lui, come ci ha insegnato. L’altro potere, preternaturale, è permesso da Dio per provare gli uomini; nuoce solo se questi non ricorrono a Dio.
Ringrazio il Dottor Arai per la risposta che leggo solo ora. La citazione di Mons. Freppel riassume benissimo. L’etica non può essere programmata dal potere politico. Nello stato moderno infatti non esiste più la distinzione fra legge giusta e legge.
Cordialmente
Roberto
Ringrazio il Dottor Arai per la risposta che leggo solo ora. La citazione di Mons. Freppel riassume benissimo. L’etica non può essere programmata dal potere politico. Nello stato moderno infatti non esiste più la distinzione fra legge giusta e legge ingiusta.
Cordialmente
Roberto