Gli lanciano una pizza al volo mentre viaggia sulla “papa-mobile”, si mette il casco in testa (forse l’unico in tutta Napoli) e il miracolo della liquefazione del sangue di S. Gennaro riesce a metà…
http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/21/news/papa_napoli-110100783/
Continuo a pensare che il presunto miracolo della liquefazione abbia una spiegazione perfettamente naturale (tissotropia della sostanza contenuta nella boccetta) e che questa pratica non abbia nulla di cattolico, in quanto si attribuirebbe alla liquefazione più o meno copiosa una maggiore o minore benevolenza del Santo, un buon auspicio per il futuro, ecc… e questa a casa mia si chiama divinazione, da sempre condannata. Il fatto che anche Bergoglio la avvalli la dice lunga…
Spiacente, Alvise, ma l’ipotesi della tissotropia propugnata dal Cicap, cade in considerazione del fatto che il sangue di san Gennaro, a volte si liquefà senza alcuno scotimento, al chiuso della cassaforte, a qualsiasi temperatura, d’estate come d’inverno, nelle più disparate circostanze, oppure non si liquefà nelle stesse circostanze, in modo da sfuggire a qualsiasi calcolo umano e mantenendo lo stesso peso pur variando la massa. Di ipotesi se ne possono fare mille, ma il mistero resta a dispetto di atei, agnostici e massoni.
Da quando Paolo VI depose la tiara – segno del triplice ordine sacerdotale, magisteriale, regale di Cristo e non affatto simbolo di potere umano – i Papi indossano tutti i copricapi più strani e ridicoli e dissacranti: sombreri, coni cinesi, caschi da minatore, da motociclista, copricapi di lana alla lappone, pennacchi hawaiani, cappelli texani, stole di penne alla Sioux, berretti da baseball, mantelli buddisti, panneggi da pagliacci. E Bergoglio on fa eccezione, anzi!
Aggiungo una considerazione sulla presunta divinazione. Sarebbe una superstizione se la Chiesa usasse ufficialmente la reliquia del Santo per trarne delle risposte a domanda, ma non è affatto così. Primo: la Chiesa non impegna la fede di nessuno obbligando a credere al fenomeno. Secondo: la Chiesa espone alla legittima venerazione il sangue di San Gennaro. Terzo: si prende atto che spesso, non sempre, in occasione dell’esposizione al culto accade il fenomeno della liquefazione. Poiché nulla accade per caso (Non muove foglia che Dio non voglia) è legittimo interrogarsi sul significato del caso. Ognuno poi si regola come vuole. E’ probabile che Bergoglio non creda a questo tipo di evento, ma trovandosi coinvolto avrebbe preferito che accadesse, per essere più accreditato agli occhi della gente. Il punto controverso è piuttosto da chi sarebbe stato accreditato, ma siccome il cosiddetto miracolo è accaduto a metà (Dio non fa miracoli a metà!), Bergoglio ha girato la frittata a suo vantaggio non senza scaltrezza.
Qui però mi scappa da ridere. Ammettendo che personalmente non ho difficoltà a credere al miracolo/prodigio, ritengo che questo caso non venga affatto dal cielo, nonostante il papa abbia goffamente commentato che dovremmo convertirci di più perché il santo ci voglia più bene! Infatti il Vangelo riporta che i fedeli Giudei, ammirando i miracoli di Gesù dicevano: “Bene omnia fecit”. La Bibbia sottolinea spesso che Dio fa bene ogni cosa e non lascia nulla incompiuto. Diversamente sarebbe potuto accadere che a Cana di Galilea le giare versassero vino annacquato, o alla moltiplicazione dei pani e dei pesci si distribuisse cibo insufficiente o rancido: invece era sovrabbondante e buono. Viene da ridere pensando che Gesù avrebbe potuto guarire il paralitico solo in una gamba, lasciando zoppa l’altra, oppure guarire il cieco nato lasciandolo guercio da un occhio. Che dire se nella traversata a piedi asciutti del Mar Rosso qualche amico di Mosè fosse affogato in qualche residua pozzanghera? E se la manna caduta dal cielo, o le quaglie fossero state immangiabili per essersi troppo arrostite? Si potrebbe continuare l’elenco dei casi estendendolo alla vita dei santi e la conclusione sarebbe sempre la medesima: “Le opere del Signore sono perfette: veri e giusti sono i suoi giudizi”. Sappiamo invece che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, perché Dio non gli permette più di tanto.
Dato che in passato nelle visite dei papi precedenti il sangue non si era mai liquefatto ( a parte Pio IX che era veramente un santo) e che in occasioni di visite illustri solo raramente il fenomeno si era verificato e, dato che i miracoli sono chiamati “segni” nei Vangeli, in quanto indizi da interpretare, che rimandano ad un’altra realtà, quella soprannaturale, non credo che il cielo voglia indicarci che Bergoglio sia migliore di Wojtyla e di Ratzinger. Quindi qualcun altro da laggiù ci ha provato…
Ottima ricognizione Benedetto!! Così come Dio non opera i miracoli attraverso fasi e procedure multiple. Quando guarisce un paralitico, lo guarisce; quando resuscita Lazzaro lo resuscita. La questione di san Gennaro, dici bene tu, non depone a favore di Bergoglio, anzi.
Con i vostri commenti sono d’accordo però
vorrei capire meglio, probabilmente non avendo mai visto la funzione che accompagna il fenomeno, qualcosa mi sfugge.
Leggo sul sito http://www.san-gennaro.it/sermones.asp:
La liquefazione avviene di solito accompagnata dalle fervide preghiere ed insistenti invocazioni al Santo. Le modalità con le quali avviene lo scioglimento: tempo, intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città se avvengono senza indugi, nel caso contrario sono di segno sfavorevole.
Il miracolo si ripete regolarmente altre due volte nell’anno: a maggio ed a dicembre ed in circostanze particolarmente rilevanti per Napoli come ad esempio la visita di qualche personaggio importante, la minaccia di sciagure naturali etc.
Da ciò che si evince da quanto riportato, sembra che lo scioglimento o meno del sangue venga ritenuto di buon auspicio o nefasto presagio per Napoli. Non è divinazione questa o quantomeno superstizione?
Le reliquie si venerano, si portano in processione, si espongono per la veglia, ecc… ma non mi risulta che sia pratica cattolica attendere qualche trasformazione per capire come andranno le cose da qui a poco.
Attenzione che io non nego assolutamente i miracoli, ma una cosa sono i miracoli operati da Cristo che servivano oggettivamente per delle necessità vere delle persone che ne beneficiavano (pani e pesci, guarigioni, attraversamento del mar Rosso, ecc…) altra cosa è questo scioglimento, che peraltro non sappiamo se sia veramente e senza ombra di dubbio un miracolo, visto che il contenuto dell’ampolla non è mai stato analizzato e oltretutto non serve a nessuna necessità nè materiale, nè spirituale.
Cercare di estrapolare giudizi divini circa questo o quel Papa (vero o apparente che siano) dallo scioglimento del sangue mi sembra poi assolutamente fuori luogo. Basta la retta ragione, la conoscenza del Magistero e del Catechismo per capire se quello che attualmente viene detto e fatto dal Bergy e dagli altri modernisti prima di lui sia conforme alla volontà di Dio.
Personalmente posso essere anche propenso per il miracolo, ma rifiuto la superstizione e le congetture che vengono fatte attorno a tale fenomeno, non costituendo pratica cattolica.
Quindi, Benedetto, lei è propenso a credere che il fenomeno, almeno questa volta, sia opera di Satana?
se non proprio di satana … sicuramente di cagliostro o paracelso
E’ molto giusto porsi le domande di Alvise, perché qui desideriamo tutti avere una retta fede. E’ dunque necessario fare delle distinzioni. Anzitutto i miracoli di Gesù, di Mosè, dei santi, non hanno come obiettivo primario risolvere delle necessità materiali, altrimenti Gesù avrebbe dovuto guarire tutti e spopolare i cimiteri. Essi sono “segni” messianici anzitutto, che muovono però da circostanze umane di fragilità, che marcano la dipendenza da Dio dell’uomo, il quale può affidarsi a lui, o rifiutarlo. Da sempre il sangue è segno della vita e nel caso di san Gennaro, se il fenomeno procede da Dio, come ordinariamente si spera e si crede, mette in evidenza che la vita data per testimoniare Cristo non è perduta definitivamente, ma il Martire vive nell’eternità della gloria e ha meritato da Dio una singolare potenza di intercessione. Di fronte a tale dono del Signore c’è solo da commuoversi e da ringraziarlo per la sua bontà. Tali reliquie sono altresì un pegno significativo della risurrezione dei giusti. Ciò premesso, faccio notare che c’è anche un’altra modalità di liquefazione del sangue di san Gennaro: il caso in cui la cassaforte venga aperta per qualsiasi motivo e il sangue venga trovato già fluido e ribollente. Non c’è divinazione, perchè il fenomeno accade o non accade senza una particolare richiesta di spiegazione a quesiti preventivamente posti. L’interpretazione favorevole, o sfavorevole è dovuta soltanto alla lunga esperienza e discernimento che i Napoletani pensano di saper fare dopo tanti secoli. Nessuno poi è vincolato a crederci. Trovo normale e bello che il santo patrono dimostri l’amore e la protezione per la città come farebbe ogni buon padre verso i suoi bambini, abituandoli a ricevere qualche regaluccio in certe circostanze. Se però qualche volta il papà non facesse il regalo, non significa che il papà non ama più i suoi figli, però i figli sarebbero certamente portati a chiedersi come mai quella volta il regalo non è arrivato e se per caso non debba dipendere dalla cattiva condotta dei figli, o da altro buon motivo. In questo senso, per i Napoletani e per tutti i fedeli della Chiesa, custodire una simile reliquia significa un’enorme responsabilità nel vivere e testimoniare la fede, molto più preziosa dell’oro.
Quanto al miracolo, la prudenza della Chiesa non usa questo termine, non trattandosi di un’azione diretta di una persona legata al mondo divino, ma quello di prodigio, o di fatto scientificamente inspiegabile. Nel privato però un fedele è libero di considerarlo miracolo, o anche di negarlo. Per saperne di più si può leggere l’ottimo libro del Prof. Dott. Baima Bollone, studioso anche della Sacra Sindone, che è citato anche da Wikipedia alla voce “Sangue di san Gennaro”. Bisogna però diffidare di taluni studiosi, specie quelli del CICAP, per lo più atei e massoni, animati da pregiudizi se non da odio verso il soprannaturale cristiano, in modo particolare contro la Sindone e san Gennaro, evidentemente molto scomodi al diavolo e ai suoi seguaci.
Personalmente non ho dubbio che il mezzo miracolo di sabato scorso provenga proprio dagli inferi che hanno tentato maldestramente di accreditare un papa che ha tutta l’aria di essere un falso profeta. Purtroppo al popolo cristiano di oggi sono venuti meno i criteri per distinguere la vera voce del buon pastore da quella del pastore ladro, entrato di nascosto nel recinto delle pecore, che sembra un agnello, ma proferisce parole arroganti e devastanti come un leone ruggente. Molti sono gli ingannati, perciò bisogna vigilare e pregare molto lo Spirito Santo.