Eutanasia: Giorgio Celsi risponde a Emma Bonino

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di Giorgio Celsi

EMMA BONINOE’ cominciato da un po’ un battage propagandistico pro eutanasia abbastanza serrato, soprattutto ad opera di un giornale importante come Repubblica.Ovviamente i radicali, e la Bonino tra loro, sono i primi sostenitori della morte a gogo.

Giorgio Celsi, presidente dell’associazione Ora et Labora in difesa della vita e membro del comitato NO194 come pure il nostro Circolo Christus Rex,  le ha scritto una lettera aperta che merita d’esser letta e rilanciata. 

 Emma Bonino tu hai scritto: “Nessuno mi ha risposto sul fine vita”

Ebbene Emma se nessuno fino ad ora ti ha risposto sul fine Vita, ti rispondo io.

Visto che hai un cancro perché ti ostini a pensare che siano gli altri malati a dover chiedere di sottoporsi ad eutanasia e non dai un esempio coerente chiedendola invece tu?

Viene da chiedersi: visto che ne hai aiutati tanti di malati ad andare a morire in Svizzera, perché per coerenza ora non ci vai anche tu?

Forse perché la tua vita di ammalata vale di più di quella degli ammalati che sono stati soppressi grazie al tuo diabolico aiuto?

Forse perché la Vita in stato di minima coscienza di Eluana Englaro che hai contribuito in larga parte a far morire di fame e di sete tramite una sentenza, valeva meno della tua? Sai Emma ci sono cose che solo gli ultimi e i più bisognosi dei nostri fratelli ci possono insegnare, cose quali la solidarietà la condivisione, l’amicizia disinteressata, la tenerezza, la voglia di amare nonostante tutto. E ti assicuro che sono queste le cose che creano amore e pace nel mondo e non il pensare che sopprimere bambini con l’aborto o i malati con l’eutanasia sia una scelta di “civiltà”.

Se queste persone noi invece le emarginiamo o le sopprimiamo per meri calcoli economici o per malefici fini ideologici saremo sicuramente noi a perderci. Emma, ti sei chiesta se non sia perché la gente è stufa di sentirti parlare di morte che non ti ha risposto fino ad ora? Io sto pregando e come me stanno pregando moltissime altre persone affinché tu possa invece aiutarci a parlare di speranza, di Vita, quella Vita che è in ogni ammalato anche se molto grave, in ogni bambino concepito anche se malformato o non desiderato, quella Vita che è in ogni respiro.

Che tu ci aiuti a parlare di amore, quell’Amore che, in un intervista al giornale Grazia  parlando del tuo unico figlio che hai abortito per sostenere i tuoi ideali, dicevi, ora che ti senti sola, di cercare piangendo.

Quell’amore che non troverai di certo continuando a giustificare il male che hai commesso. Pensa invece a tutto il bene che potresti ancora fare.

Sai, Emma, la Misericordia di Dio è infinita e non avrebbe permesso tutto il male che hai fatto se non in previsione di un bene più grande. Tutti i bambini che hai abortito, compreso il tuo unico figlio, e Dio stesso aspettano solo la tua conversione, un tuo Sì alla Vita , prima che su di te cali il sipario e la tua Vita finisca tra rimorsi e senza applausi! Concludo citandoti le belle parole di San Giovanni della Croce: ”Alla sera della Vita saremo giudicati sull’Amore”.

 

 

3 Risposte

  • E’, quella di Bonino, la solidarietà del cane trilussiano che, finché le legnate se le sorbiva il gatto – suo alleato nelle scorrerie in dispensa – si sentiva ancora sodale con lui, ma quando corse il rischio di prenderle, e di grosse, se la filò dicendo: “So solidale sì, ma me la squajo”. Pari pari alla signora che alla vita, la sua, ci tiene, tanto da procacciarsi le migliori cure.

  • Ottimo articolo ma non mi piace molto il finale: se la mammana non si convertirà, non la aspetta soltanto una morte fra i rimorsi e senza applausi, ma un soggiorno eterno all’Inferno!

  • Chi ha divulgato il male pubblicamente, pubblicamente deve ammettere il male che ha procuto alla moltitudine delle persone, solo in questo modo si può alleviare il GIUDIZIO del VERO GIUDICE GIUSTO e MISICORDIOSO.

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