Il disastro Expo e il disastro del video Rai “Progetto scuola”

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Segnalazione Corrispondenza Romana

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di Mauro Faverzani

Certo non sono delle più felici le parole cui è ricorso in una recente intervista il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per tranquillizzare circa lo status dei lavori relativi all’Expo. Non ritiene che si sia «terribilmente indietro», poi però ha aggiunto: «Per come abbiamo trovato la situazione, dico che è un miracolo che questa Expo si faccia». Il che ha cancellato di colpo l’ottimismo costruito sulle rassicurazioni verbali appena rabberciate e mostrato la realtà per quel che è: un disastro.

Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove si svolgerà l’Expo nel 2020, ha già allestito un efficace sito Internet, raccolto 1.342.544 “mi piace” su Facebook, 303.046 su Twitter con un’invidiabile presenza sui social, promosso una copertura mediatica e pubblicitaria capillare, progettato per l’occasione il Mall of the World ovvero il più grande centro commerciale del mondo su una superficie di 4,5 milioni di metri quadri, con 100 alberghi, 20 mila camere, cinema, parco a tema, centri benessere, una miriade di negozi ed una serie di cupole per garantire la climatizzazione anche nei giorni più caldi.

Al confronto, i cantieri ancora aperti a Milano a meno di un mese dall’inaugurazione fanno impallidire… Non solo: è incredibile come l’Expo non sia ancora iniziato e già rimedi figuracce su scala internazionale. Visto che il suo sito ufficiale – ovvero la sua vetrina virtuale sul mondo – pubblica contributi video con errori a dir poco grossolani. Lo dimostra il filmato dal titolo L’uomo che reinventò il grano?. Appare nella sezione Progetto Scuola e parla dell’agronomo Nazareno Strampelli, che negli Anni Venti riuscì a raddoppiare la produzione di cereali.

Fotografia curata, montaggio e musiche appropriati, voce fuori campo ben impostata,… non ci si poteva aspettare di meno, trattandosi di una produzione Rai. È il contenuto, che fa cilecca. Sin dalle prime battute: «Un giorno, per sfamare la folla che Lo ha seguito, Gesù moltiplica i pochi pani portati dai discepoli: è il suo primo miracolo». Il che è semplicemente falso. L’episodio, riportato in Mt 14, 13-21, giunge infatti dopo quello delle «nozze di Cana» (Gv 2, 1-11), quando Cristo trasformò l’acqua, contenuta in «sei giare di pietra», in vino. Precisa il testo sacro: «Così Gesù diede inizio ai Suoi miracoli». Dunque, quello fu davvero il Suo primo miracolo. Non solo. Prosegue la voce fuori campo: «Dopo di lui, per quasi duemila anni, non ci riuscirà più nessuno. Per un nuovo miracolo, ci vuole un agronomo italiano: Nazareno Strampelli».

Evidentemente agli autori del video non è noto neppure cosa sia un miracolo.Riprendiamo allora il Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica e vediamo al n. 108 come i «segni ed i miracoli» siano stati compiuti da Gesù «per attestare che il Regno è presente in lui, il Messia». Ancor più chiaro è il Catechismo della Dottrina Cristiana, detto di San Pio X, che al n. 87 definisce «miracolo» un «fatto sensibile, superiore a tutte le forze e leggi della natura e perciò tale che può venire solo da Dio, Padrone della natura». Nello specifico, a proposito del miracolo della moltiplicazione dei pani, il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega, al n. 1335, come sia stato compiuto per prefigurare «la sovrabbondanza di questo unico Pane, che è la Sua Eucaristia».

Niente a che vedere, dunque, con le nuove varietà di grano ottenute per incrocio. Ora, è evidente come in nessun modo, neppure per una frase ad effetto in un filmato, si possa equiparare o accostare ad un evento di questo tipo una scoperta umana od un ritrovato scientifico e tecnologico, per quanto sia frutto di fine ingegno. Farlo è blasfemo. Probabilmente tale accostamento starebbe stretto allo stesso Nazareno Strampelli, ch’era oltre tutto massone e fascista. Ma questo, ovviamente, il video non lo dice.

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