Segnalazione Quelsi
Hudea, 4 anni, siriana alza le mani in segno di resa davanti al fotografo che punta l’obiettivo della sua macchina fotografica professionale scambiandola per la canna di un fucile. Si stringe il cuore a vedere il viso impaurito di questa bimba, gli occhi grandi che fanno trasparire il terrore. L’immagine trasmette un senso di ingiustizia, di impotenza, di inadeguatezza ed è capace di rappresentare tutto l’orrore della guerra senza ritrarre armi o sangue.
L’immagine è stata scattata da Osman Sagirli in un campo profughi a 10 km dal confine Turco. E lui ha confermato: “Quel giorno stavo utilizzando un teleobiettivo e la bimba ha pensato che fosse un’arma – racconta il fotografo – Ho capito subito che si era spaventata. Normalmente i bambini nascondono la loro faccia o sorridono quando vedono una fotocamera”. Hudea, la bambina protagonista dello scatto, era arrivata nel campo di Atmeh con sua madre e due fratelli dopo un viaggio di 150 km.
La foto è diventata virale dopo che è stata condivisa dalla giornalista Nadia AbuShaban lo scorso 24 marzo. In pochi giorni è stato condiviso più di 10.000 volte.
Antonio Iatalese | marzo 31, 2015 alle 2:44 pm | Etichette: bimba, fotografo, guerra, Hudea,Nadia AbuShaban, Osman Sagirli, siria | Categorie: Israele, Medio Oriente e Islam | URL:http://wp.me/p3RTK9-8fP