Segnalazione Quelsi
Si è tenuto ad Alessandria, presso il Museo della Gambarina, un interessante incontro dal titolo: “Relazioni tra Ue e la Federazione russa. Crisi ucraina e non solo”. Al centro dell’analisi problemi e opportunità per l’economia italiana nel caos. La nuova geopolitica che determinerà il nostro futuro. Relatore principale è stato Fabrizio Bertot, former member of the European Parliament e presidente della Fondazione Kian, mentre Emanuele Sassoni ha portato la sua esperienza di studioso dell’area russa.
L’evento, organizzato dai giovani del Movimento Cristiano Lavoratori, di cui è responsabile provinciale Marie Christine Selea, si è focalizzato sull’approfondimento di alcune fondamentali tematiche di stretta attualità: la crisi italiana, la crisi ucraina, le relazioni bilaterali tra l’Italia e la Russia e i contraccolpi sull’economia italiana delle sanzioni Ue alla Federazione russa. L’ex parlamentare europeo Bertot, inoltre, ha portato la sua testimonianza oculare come unico osservatore italiano in Crimea durante il periodo dello svolgimento del referendum sull’annessione della Crimea alla Russia, e successivamente nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, distrutta nel 2014 da mesi di guerra. È stato duplice, quindi, il fil rouge che ha attraversato e legato questi ampi argomenti: da un lato, ci si è posti l’obiettivo di offrire un quadro più lucido e rispondente alla verità – superando il gioco delle parti messo in scena dai media -, sui motivi e le cause dello scoppio del conflitto in terra Ucraina e la visione della destra e della sinistra in merito, dall’altro, “abbiamo trattato anche delle conseguenze delle sanzioni alla Federazione russa – sottolinea Bertot – ed illustrato le opportunità economiche attualmente possibili nelle relazioni tra Italia e Russia”, rapporti storici di amicizia e partnership troppo importanti sia per l’Italia che per la Russia per poter fare a meno l’una dell’altra”. Vladimir Putin potrebbe rappresentare una grossa opportunità per l’Unione europea.
“Il rilancio della nostra economia può passare anche attraverso un accordo di libero scambio con l’Unione eurasiatica, includendo così la Russia, oltre ad altre repubbliche ex-Urss attualmente escluse dal programma di Partenariato orientale, che mi pare insoddisfacente nella sua connotazione – sostiene Bertot -. A mio parere, è la grande occasione della politica di oltrepassare barriere ideologiche e pregiudizi per lavorare nell’interesse reciproco, ossia il superamento della lunga fase di crisi che ancora sta devastando l’Europa”. Una posizione, quella dell’ex parlamentare europeo del Pdl, già espressa in tempi non sospetti: “È un’idea che avevo già articolato e discusso in un incontro tra deputati Ue e russi, svoltosi nel 2013 al Parlamento di Strasburgo, sul tema dell’energia. Per i nostri prodotti di qualità e all’avanguardia il mercato dell’area ex-sovietica rappresenta un bacino importante, mentre al tempo stesso quei territori possono essere strategici per la nostra economia dal punto di vista dell’approvvigionamento di materie prime, oltre che di gas naturale”.
Mario Bocchio | aprile 13, 2015 alle 8:22 pm | Etichette: Emanuele Sassoni, europa, Fabrizio Bertot, russia, ucraina | Categorie: Dall’Italia | URL: http://wp.me/p3RTK9-8E4