CONTRADDIZIONI E ROVINA SEGNATI NELLA PROFEZIA DI FATIMA

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Conferenza Fatima 1985L’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele

Parlando di Fatima, devo cominciare ricordando il Rev. Nicholas Gruner, morto giovedì. RIP. Con lui abbiamo organizzato la Conferenza di Fatima a Roma nel novembre 1985 all’Agostinianum di Roma, a 100 metri dal Palazzo Vaticano del Sant’Uffizio.

Vi è una foto del Rev. Nicolas Gruner che parla, vedendosi accanto l’Autore (che presiedeva). Nella foto in alto i relatori, il Dr. Emilio Cristiano di Napoli, io, Rv. Gruner, P. Pierre Caillon, Hamish Fraser di “Approaches” e il fratello Michel de La Sainte Trinité, che oggi è superiore in un grande convento conciliare in Francia. Quest’ultimo dice ora di voler cancellare molto di ciò detto e scritto allora nei suoi trattati: “Toute la Vérité sur Fatima”. Le foto sono inedite nella rivista “Fatima Crusader” del Rv. Gruner, perché siamo stati “censurati” con un taglio netto, perché Gruner non voleva problemi con la chiesa conciliare, che io, già allora, potevo rappresentare nel suo mondo! E poi perché, proprio allora ero legato alla testimonianza dei Vescovi Marcel Lefebvre e Castro Mayer, che avevano inviato una dura lettera a Giovanni Paolo 2 nel 1985 in occasione del Sinodo. Inutile dire che testimoniare Fatima vera implica essere censurati.

Infatti, il Messaggio di Fatima ricevuto dai pastorelli il 13 luglio 1917 contiene i termini di rovine conseguenti alle grandi guerre e rivoluzioni con le loro distruzioni visibili e occulte, nel breve come nel lungo termine, fino alla spaventosa rovina romana.
Tutto questo è ormai parte della storia del secolo scorso che condiziona il presente e determina le recenti nuove e crescenti devastazioni di questi tempi e per il prossimo futuro in molti paesi, oltre che per la vita spirituale nel mondo.
E come in questo caso abbiamo a che fare con la trama degli anticristi, dovremmo dare nome ai loro centri operativi e alle armi ideologiche utilizzate per esercitare questo potere distruttivo. Sono nomi e sistemi già accusati dai Papi prima dell’intervento profetico di Fatima. Cioè la Massoneria con le sue varie ideologie note e occulte: illuministica e talmudica, generatrice di tante variabili politiche e religiose per sfornare nuove mentalità evoluzioniste, socialiste, moderniste, americaniste, edoniste, atte a poter dominare a ogni livello mondiale, contro l’Ordine cristiano.
Riguardo agli anticristi dietro a queste macchinazioni, ci sono quelli di prima, che indussero le due guerre mondiali e la rivoluzione in Russia per distruggere militarmente la Cristianità. E poi quelli successivi, all’interno della Chiesa, che innescarono in essa la rovina spirituale per contraffare da dentro e da cima a fondo il Cattolicesimo.

Ora, agli elementi rivoluzionari menzionati sopra, corrispondono nell’ordine originale le idee massoniche, non di certe logge particolari, ma del centro di pensiero che controlla tutto e mira alla distruzione o falsificazione totale delCristianesimo. E il «mistero dell’iniquità» terminale è che tutte queste idee nefaste sono apertamente professate o difesenella mentalità dei «papi conciliari». Chi può negare la vicinanza alla Massoneria e al modernismo di chierici come Roncalli e Montini, e poi al suo illuminismo talmudico ed ecumenista di Wojtyla e Ratzinger. Quanto a Bergoglio, accoglie tutte queste idee, che sono quelle sviluppate dal deleterio Vaticano 2, pure con qualche suo extra.

Questi «pastori», passati e presenti costituirono, quindi, i veri «sterminatori» della spiritualità cattolica, poiché i pensieri da loro inseriti nella Dottrina, circolano come dei virus nelle vene della Chiesa, con l’aggravante di risultare come emessi da organi supremi! Ecco che si deve riconoscere chi esercita un potere molto più deleterio per la Cristianitàdi alcuni odiati dittatori spodestati dai loro governi per ragioni democratiche. Eppure, molti di essi non hanno distruttoma rispettato l’opera e comunità cristiane nei loro paesi.

L’opera di distruzione rivoluzionaria degli «anticristi di prima»

Già dal messaggio di Nostra Signora di La Salette del 1846 sappiamo che il liberalismo religioso di molti sacerdoti gli ha ridotti a “fogne d’impurità”, spianando la strada all’infezione mortale dell’ateismo socialista e libertario, che contamina tuttora molto clero. Era tempo dell’assalto a quanto legato alla Roma cattolica – in termini biblici – l’assalto alla fortezza della Legge attraverso l’apertura del pozzo dell’abisso delle più gravi ribellioni dottrinali e, infine, per arrivare a quella senza fondo di una «libertà religiosa» di fronte a Dio, che infetta tutta la terra senza esclusione di Roma. Infatti, a La Salette, Maria profetizzò: “Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’Anticristo”.

Quest’opera di distruzione degli «anticristi di prima» è nella Profezia di Fatima sulle guerre e la rivoluzione in Russia, per cui essa avrebbe sparso i suoi errori nel mondo. Profezia riguardante proprio quanto successo giorni dopo l’apparizione d’ottobre a Fatima; eventi che avrebbero indotto il male supremo, come verrà illustrato in seguito con gli “anticristi del dopo”, male supremo sul quale San Pio X, appena elevato al trono di San Pietro, ritenne essere ragionevole pensare, dato il disastroso stato in cui versava il mondo, che tale nemico estremo era già “in mezzo a noi” – in Vaticano. E lo era, come abbiamo visto, dalle dottrine sparse da allora senza una vera resistenza interna!
Non si può, però, pensare che quest’iniquità arrivasse tanto in alto nella Chiesa senza l’aiuto di forze politiche, culturali, sociali e clericali, unite nel mondo per abbattere le mura della Cittadella della Fede. Ma poteva la gente comune capire da dove veniva tanta perversione arrivata così in alto, scelleratezze proprie a dei falsi cristi finali; quelli previsti da Gesù?

Per capirlo si doveva rivedere il Magistero che condanna la Rivoluzione moderna e la sua base nella Massoneria, vettore delle varie ideologie note e occulte, per vedere poi chi nella Chiesa la accoglie. In speciale sulle questioni connesse alla libertà di coscienza e di religione e poi della Chiesa divisa e moltiplicata col «pan-cristianesimo» protestante. Inoltre, chi in veste pontificale mette in dubbio la realtà evangelica della Nuova ed eterna Alleanza in Cristo subentrante per sempre alla vecchia ormai decaduta.

Ebbene, proprio tutto ciò è stato introdotto nei modi più ambigui nella Dottrina in nome di un potere apostolico dai «papi conciliari» a partire da Roncalli, Giovanni 23 che, allo stesso tempo, avversava Fatima e censurava e faceva archiviare il «Terzo Segreto». Si riconosca, quindi, che il Messaggio di Maria, Regina dei Profeti, doveva essere come un segno di contraddizione di profezia ancora segreta per svelare quanto i cattolici avevano di fronte, ma non riuscivano ad accettare, data l’enormità del pervertimento di quelli insediati a Roma che, avendo perso la fede, per piacere al mondo nemico della Chiesa del Signore, consegnarono le chiavi della Sua Sede ai poteri anticristiani.

Fatima avveniva quando la rivoluzione massonica aveva già contaminato e stava rovinando il Portogallo cattolico, preservato fin là grazie alla sua fedeltà avversa ai mali della rivoluzione protestante. Intanto, a Roma, la Massoneria, cioè l’organizzazione segreta e settaria che pianifica un nuovo ordine del mondo, aveva raggiunto nel 1917 tale potere che i suoi seguaci, commemorando i duecento anni dell’anniversario di Giordano Bruno, sfidarono la Chiesa in Piazza San Pietro, sotto le finestre del Papa, con scorribande sacrileghe, sventolando cartelli raffiguranti S. Michele Arcangelo calpestato da Lucifero e urlando che Satana avrebbe regnato in Vaticano dopo aver reso il Papa suo schiavo! Padre Massimiliano Kolbe, testimone della recita sinistra, decise (ottobre 1917) di fondare la “Milizia dell’Immacolata” per affrontare i massoni, pregando per la loro conversione, prima che la Massoneria occupasse lo stesso Vaticano.

La Massoneria all’origine della prima guerra mondiale

Il potere massonico aveva disegni precisi. Gambetta, nel 1877, diceva: “Noi, in apparenza, combattiamo per la forma di Governo e per l’integrità della Costituzione; ma la lotta è più profonda: la lotta si svolge contro tutto quel che resta del vecchio mondo, tra gli agenti della teocrazia romana e i figli del 1789!” E Jules Ferry: “Vogliamoorganizzare un’umanità senza Dio”. E Clemenceau: “La rivoluzione è un blocco da dove niente si leva…” Così, l’attacco avveniva in tutti i fronti: politico, militare, culturale e finalmente religioso. Ecco definito il grande problema riguardo alla difesa e sopravvivenza della Religione cattolica nel mondo sempre più rivoluzionario.

In vista del pericolo molti pensarono di trovare una forma di conciliazione col mondo in modo che fosse la fede ad adeguarsi ed essere cambiata secondo i tempi di questo.

Era il modernismo che si faceva strada col Sillon di Sangnier, con l’Esprit di Mounier e con l’umanesimo integrale di Maritain e compagnia montiniana, per arrivare ai salvatori conciliari che aprirono porte e finestre della Chiesa al mondo liberale, che il cui illuminismo li piaceva sempre più (Ratzinger).

 

Ricordiamo, concisamente, che liberalismo è, essenzialmente, attribuire alla libertà umana priorità sulle verità rivelate nella legge di Dio. Ne consegue che questa ribellione contro la verità, custodita dalla Chiesa, è tanto più insidiosa quando perpetrata da chierici e da prelati in modo velato, nonostante le condanne del Magistero pontificio per chiarire la confusione sul termine liberalismo, che aveva già un segno clericaloide.

L’opera rivoluzionaria degli anticristi finali riguardo alla Fede

Non vi è alcuna difficoltà a dimostrare che i “papi conciliari», da Giovanni 23, in modo inizialmente velato e graduale, hanno introdotto col Vaticano 2 le idee massoniche e illuministe delle ideologie liberali, evoluzioniste, moderniste e il pan-cristianesimo americanista, che è l’operazione ecumenista aperta dalla «Nostra aetate» a tutte le religioni, ammettendo pure la prelazione della vecchia Alleanza sulla Nuova. E così lo “spirito di Assisi” divenne tappa per il “nuovo ordine mondiale” anche religioso (vedi l’URI)!

Ecco che, se Roma cattolica col Magistero aveva condannato ogni collaborazione con gli errori della Russia, perciò coi regimi comunisti, per loro ciò richiedeva un’apertura del Vaticano 2. Vi fu allora l’accordo negoziato tra il Cremlino e il Vaticano al più alto livello. Monsignor Nikodim e il cardinale Tisserant, come portavoce dei boss del Cremlino comunista e il papa dell’anticristo, John 23, che ha preso personalmente questa decisione, con l’aperto sostegno di Montini, il futuro Paolo 6º.
Così, “il cardinale Tisserant ha ricevuto ordini formali, sia per negoziare l’accordo, sia di monitorare la sua esecuzione durante il Vaticano 2. Ogni volta che un vescovo voleva affrontare la questione del comunismo, il cardinale dal suo tavolo di Presidenza del Concilio interveniva per imporre silenzio sulla questione (perfino sull’ateismo).”

Ecco il momento storico per la Chiesa in cui i suoi traditori operarono macchinazioni segrete, utilizzando poteri velati e ambiguità d’ogni genere per, col Vaticano 2, inserire tra le righe dei suoi documenti le più oscure inversioni di rotta, onde annullare ogni condanna papale. E oggi i suoi frutti amari sono davanti agli occhi di quanti riescono ancora a vedere con gli occhi della fede.

Ratzinger, uno dei suoi teologi più attivi, poi eletto Benedetto 16, aveva risposto in un’intervista alla rivista «Jesus»(anno VI, 11) sul piano del Vaticano 2: “Il problema degli anni sessanta è stato quello di assimilare i migliori valori (illuministici) espressi in due secoli di cultura liberale”. Sì, lo spirito conciliare era affine alla Rivoluzione francese e alle massonerie; dell’illuminismo condannato per due secoli dai papi come anticristiano per la rivolta che ha insufflato nella società contro la Legge naturale e divina, causa della maggior rovina europea, mondiale e romana di tutti i tempi.
La demolizione conciliare non ha nemmeno la scusa di aver trovato un clima ostile nella Chiesa per applicare le sue innovazioni avvallate da una “volontà del papa”, ha avuto le porte aperte ai suoi araldi, come Ratzinger, premiati con brillanti carriere.

A quali nuovi equilibri e nuovo ordine possono giungere i “conciliari”, senza negare i vecchi loro piani che si sono dimostrati rovinosi? Come correggere gli effetti dei massacri carnali e morali odierni senza risalire alle sue cause? E sembra abbastanza chiaro che sia stata la loro decantata dichiarazione conciliare Dignitatis humanae ad aprire la breccia affinché i concetti liberali massonici scavassero il solco profondo per una travolgente operazione ecumenista, abominevole per la Legge di Dio: “non avrai altri dèi davanti a Me”!

Quando a Fatima, Maria SS facendo vedere l’inferno e poi l’eccidio del Papa col suo seguito, non avvertiva forse sulle disgrazie che sarebbero sopraggiunte in questa e nell’altra vita per la mancanza di conversione? Il pensiero contrario, però, è stato introdotto dal Vaticano 2, che ora arriva al suo estremo con Bergoglio. Proprio mentre le fedi anticristiane dominano e si spargono per la rovina dell’Europa e del mondo, esse trovano l’accoglienza fraterna della «nuova gerarchia dell’anticristo».

Non si avvera così la profezia per cui Roma ha perso la fede ed è divenuta sede dell’Anticristo? A quanto predetto a La Salette, la Madonna a Fatima aggiunge la data di quando sarebbe tutto più chiaro: nel 1960. E il modo: l’eccidio del Papa cattolico col suo seguito fedele, della visione del «Terzo Segreto». Ecco cosa è stata l’elezione del modernista e filo massone Roncalli nel conclave del 1958, catastrofica rovina nella Chiesa e, per le sue oscure conseguenza, in tutto il mondo.

Ma finché si potrà celebrare in terra il Santo Sacrificio del Signore, ci sarà il modo per superare l’immane rovina: invocare in esse il ritorno del Pontefice che Lo rappresenti per tornare alle conversioni e a «instaurare omnia in Christo»!

Una Risposta

  • Fu proprio a Metz – 1962 – che si consumò l’accoppiamento osceno tra la Gerarchia romana e il Comunismo. Fai bene, Daniele, a ricordare Tisserant – probabile discendente di qualche antico “tisserant” cataro – ed io ci aggiungo un particolare che disegna in pieno la cialtroneria e l’iniquità di questo prelato che, tra l’altro, “benedisse” la nuova chiesa della mia città nel 1958, ed appunto: nel corso di una conversazione in cui si parlava dei rapporti Roma/Mosca, avendo il cardinal J. Mindszenty criticato questo incestuoso accordo, Tisserant lo definì “un pauvre imbécile”. Imbecille un martire del Comunismo! Chissà se Dio avrà perdonato quel traditore, perché certo la sua sorte non sarebbe ora felice.

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