Expo Milano, un agente sulle devastazioni: “Potevamo fermarli, ma un funzionario ci ha detto no”

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“Ci sono stati dei momenti in cui tutti noi sapevamo che si potevano prendere, fermare. Ma il funzionario ha detto no. Era un ordine e noi agli ordini dobbiamo obbedire. Ci sono alcuni funzionari che i gradi sembrano averli vinti con i punti delle merendine”. Così un agente di polizia, in servizio a Milano il primo maggio, in un’intervista a Qn, sulle devastazioni avvenute nel giorno del’inaugurazione dell’Expo.

“A un certo punto li avevamo chiusi in una piazza. In quel momento i black bloc si potevano bloccare, se ne potevano fermare parecchi. Bastava spostare un pò di uomini e si potevano chiudere del tutto. È vero che avremmo sguarnito il presidio verso la Scala, ma si poteva ridislocare solo una parte degli agenti”, racconta l’uomo, osservando che “già dalla vigilia si sapeva che l’orientamento era di evitare il contatto a tutti i costi”.

“Fa rabbia vedere la gente che piange perché ha il negozio distrutto. La gente che ti chiede perché non li hai fermati”, commenta l’agente. “Veniamo addestrati per fare queste cose, ma se poi non le dobbiamo fare perché ci addestriamo?”.

Tonelli(Sap): “Potevamo arrestarne 100”. E per il capo del sindacato autonomo di Polizia, Gianni Tonelli, agli agenti sarebbe stato anche impedito di arrestare un folto gruppo di devastatori. “Ho parlato con i colleghi in prima linea e con altri rimasti feriti e mi hanno detto che , nonostante si siano trovati in condizione eccellente per potere arrestare un numero cospicuo di persone, un centinaio, è stato loro impedito”, ha dichiarato Tonelli a Il Giornale. “Noi volevamo arrestarli, ma secondo la Realpolitik del governo tutto ciò avrebbe significato esporsi al rischio di sclerotizzare le tensioni per sei mesi. Questo è un modo di affrontare la situazione da pagliacci: non si tratta di repressione ma di applicazione della legge”.

 

Fonte: http://m.huffpost.com/it/entry/7202516

 

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