Il 7 e 8 giugno, la Germania ospiterà il vertice dei G7. Angela Merkel invita i capi di Stato e di governo del G7 presso il Castello di Elmau, situato a sud di Monaco di Baviera. Al posto delle spiagge e della vista sul Mar Baltico ammirate dagli ospiti del Vertice del G8 di Heiligendamm nel 2007, i “big seven” dell’economia mondiale si incontreranno in un’enclave che già di per sé è in una situazione protetta per la posizione paesaggistica. Oltre che dai sentieri che salgono dalla vallata vi si può accedere soltanto da una stradina a pagamento. Non di meno realizzare qui un incontro internazionale di alto rango ha rappresentato una sfida considerevole, soprattutto per il governo del Land della Baviera impegnato sin dall’inizio del 2014 nella preparazione del mega-evento assieme ai ministeri federali responsabili.
Nonostante queste condizioni, che dovrebbero garantire ai leader di Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Giappone, Stati Uniti d’America e Canada la totale sicurezza e nonostante la recente approvazione dell’Agenzia dell’immigrazione europea, che ha stabilito il principio di maggiore collaborazione e solidarietà di tutti gli Stati membri dell’Unione verso il problema immigrati, la Germania ha deciso di chiudere la sua frontiera per due settimane.
“Le impellenti necessità di misure di sicurezza in vista del G7 mi hanno indotto a ripristinare i controlli ai confini con la Germania nel periodo compreso fra il 26 maggio e il 15 giugno 2015”, inizia così il documento che, il 14 aprile 2015, il ministro dell’Interno tedesco, Karl Ernst Thomas de Maizière, ha inviato al segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Uwe Corsepius per comunicare la sospensione degli accordi di Schenghen durante il summit in programma il 7 e l’8 giugno al castello di Elmau.
Dal canto suo, il coordinamento “Stop G7”, ha già preparato una settimana di iniziative, dibattiti e manifestazioni. “Noi ci opporremo alla politica dei sette grandi con azioni varie e creative, aperte e decise, con manifestazioni, blocchi e raduni direttamente al castello così come con mega corteo e con il contro-vertice a Monacodi Baviera”, si legge su un comunicato.
Quello che però preoccupa le autorità tedesche non sono le proteste pacifiche, ma le azioni militari dell’internazionale nera: in particolare si teme che Monaco, dove si concentreranno le proteste, possa rivivere le scene viste a Milano il primo maggio, quando la Mayday parade fu presa in ostaggio dal blocco nero e trasformata in guerriglia urbana, oppure, due mesi prima, a Francoforte dove si verificarono gravi scontri fra le forze dell’ordine e gli attivisti anty-austerity della marcia Blockupy.
La sospensione temporanea del trattato di Schengen mira a depotenziare la partecipazione europea ai probabili incidenti che vedranno protagonisti l’ala radicale del movimento tedesco e i controlli, fanno sapere da Berlino, saranno concentrati lungo il confine con l’Austria, in particolare sull’asse del Brennero, la direttrice che collega Verona a Innsbruck e poi Monaco di Baviera superando due frontiere. La stessa che, ormai da mesi, viene attraversata quotidianamente da centinaia di immigrati sbarcati sulle nostre coste e diretti in Germania.
L’Alto Adige e l’Austria si stanno preparando ad ogni eventualità e per questo motivo nei prossimi giorni, altri 25 agenti di polizia prenderanno temporaneamente servizio al Brennero, gran parte con competenze specifiche. “L’Alto Adige, in maniera progressiva, ha registrato nell’ultimo anno un flusso migratorio che si è rivelato un fenomeno epocale, che gli agenti affrontano operando nel rispetto delle leggi, ma con la necessaria umanità” ha detto il questore di Bolzano, Lucio Carluccio.
Bolzano si è trasformata in una piccola Lampedusa dove ogni mattina si accalcano in stazione centinaia di migranti in attesa del treno per Monaco di Baviera. Sfruttando i controlli in uscita non troppo rigidi, lasciare l’Italia senza documenti e raggiungere la capitale bavarese con poche ore di treno non è affatto difficile. Con la sospensione del trattato di Schengen però potrebbe verificarsi una congestione e la possibilità che in Alto Adige il numero di profughi cresca esponenzialmente rendendo ingestibile una situazione già al limite.
Fonte: http://m.huffpost.com/it/entry/7432472