di Matteo Castagna
Danilo Quinto è stato improvvisamente licenziato dall’agenzia Sir, su disposizione dell’editore. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente il 25 Aprile scorso, a margine della giornata radispadista di Reggio Emilia sulla “Christianitas”. Fece un intervento che mi colpì per la profondità e la passione del neo-convertito. Non deve essere stato facile, pensavo, giungere al Cattolicesimo dopo esser stato per anni il tesoriere di Marco Pannella. Miracoli della Grazia divina e onore al merito personale. Ho letto il libro che mi ha dedicato “Ancilla Hominis” (http://www.edizioniradiospada.com/component/virtuemart/ecommerce/ancilla-hominis-detail.html?Itemid=0) che consiglio per moltissimi spunti d’ottima qualità. Svolgeva dal marzo 2013 con la SIR una collaborazione continuativa sotto pseudonimo (per esplicita richiesta del committente) e da allora ha prodotto 316 articoli, tre alla settimana. Il rapporto si è repentinamente concluso, secondo una nota diffusa dallo stesso Quinto (http://radiospada.org/2015/06/danilo-quinto-licenziato-per-le-sue-opinioni-e-per-il-libro-pubblicato-con-noi/), per ragioni molto chiare, ossia a seguito di alcuni articoli da lui scritti su «RadioSpada» e su altri siti, che non sono piaciuti all’agenzia, che è diretta emanazione della CEI.
Tramite l’hashtag #IoStoConDanilo, «RadioSpada» ha lanciato una campagna per aiutare Danilo Quinto, provato anche economicamente dalla sospensione attuata nei suoi confronti, rappresentando quella del Sir – come da lui stesso precisato – la sua principale fonte di reddito.
Si tratta dell’ennesima triste storia che dimostra l’incompatibilità tra la testimonianza sincera della Cattolicità con la sua brutta copia conciliare. Incompatibilità di cui si è parlato a Reggio Emilia e che Danilo Quinto ora prova sulla sua pelle con grande dignità. I Cattolici e i conciliari, caro Danilo, hanno due religioni diverse: la prima viene da Cristo, la seconda dal Suo antagonista, con tutte le conseguenze che si debbono trarre, anche in materia d’Autorità. Solidarietà a Danilo ed aiuti concreti. Nella sofferenza, potrebbe essere il treno che il Signore manda a tutti per comprendere fino in fondo quale e quanto grande sia il castigo della crisi nella Chiesa, che non ha risparmiato neppure chi siede sul Soglio che fu di S. Pietro.
Mi si stringe il cuore per la vicenda di Danilo, che deve sopportare le conseguenze della sua non facile conversione a Cristo-Verità proprio da coloro che dovrebbero rappresentarlo sulla terra e garantire la fede. Si realizza per lui – e anche per noi a seguire molto presto – la profezia evangelica “Vi cacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio” e “Il fratello consegnerà a morte il fratello – Sarete traditi perfino dai genitori…” Sosteniamo Danilo non solo economicamente, ma anche con la preghiera, perché la sua fede non si scandalizzi per colpa dei fratelli, ma possa cogliere il frutto delle beatitudini: “Beati i perseguitati per la giustizia, beati quelli che piangono, perché saranno consolati; di essi è il regno dei cieli”.
niente di nuovo sotto il sole … chi di voi ricorda nelle proprie preghiere don Luigi Cozzi ? … eh ? … avanti “vestali della giaculatoria”
Noi ricordiamo nei rosari quotidiani le vittime del conciliarismo e tutti i perseguitati nel nome di Cristo. Comprese le “vestali delle sciocchezze”, perché Dio abbia misericordia di loro. È chiaro?
Chi può, lo aiuti anche con una libera offerta