Il “rapporto sul terrorismo” del Dipartimento di Stato USA suscita reazioni sdegnate ed ilarità fra gli osservatori

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DIPARTIMENTO DI STATO USA

Segnalazione di Federico Prati

di Luciano Lago

Il Dipartimento di Stato USA ha pubblicato il suo annuale rapporto sul terrorismo, in collaborazione con il “National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism” della University of Maryland. In questo rapporto viene fatto un elenco preciso delle vittime del terrorismo nell’anno trascorso (32.727 secondo il rapporto) di quanti siano stati gli assalti terroristici (9.700 secondo il rapporto) di quanti siano stati i sequestri, le persone prese in ostaggio, i feriti, ecc..

Secondo il rapporto i numeri degli episodi di terrorismo sono cresciuti soprattutto a causa dei conflitti e dell’instabilità in Iraq, Afghanistan, India e Nigeria, si legge nello studio, in cui si sostiene che anche la Siria ha largamente contribuito ad aumentare l’instabilità nella regione mediorientale. Il rapporto nomina l’ISIS che, con la sua espansione, ha superato la vecchia Al Qaeda e individua l’Iraq come lo stato che più è rimasto vittima del maggior numero di attacchi terroristici. Parlando poi dei paesi che (secondo il Dipartimento di Stato USA) sostengono il terrorismo, il rapporto prosegue concentrando un’altra parte dell’analisi sull’Iran.

“…Nel 2014 Teheran ha continuato a sostenere e finanziare attacchi terroristici nel mondo, fornendo armi al regime siriano di Bashar al Assad, aiutando gruppi sciiti come Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza” (………..) Il rapporto sostiene inoltre che Teheran abbia usato una milizia sciita in Iraq contro l’Isis, nel tentativo di indebolire il gruppo terroristico ma anche di “screditare i raid aerei della coalizione internazionale”.

Bastano questi dati per poter capire che il rapporto del Dipartimento di Stato USA è una colossale serie di menzogne messe assieme in un unico documento in cui si deforma completamente la realtà dei fatti.

Dunque il Dipartimento di Stato USA si guarda bene di analizzare chi ha sostenuto il terrorismo islamico takfiro, anche perchè, se dovesse verificare in modo serio, dovrebbe innanzi tutto guardare a casa propria, visto che sono stati la CIA, la NSA ed altri organismi statunitensi quelli che hanno finanziato, fornito armi e provveduto all’addestramento dei gruppi terroristi che hanno operato in Siria per rovesciare il governo di Bashar al-Assad. Non si tratta di un segreto ma è tutto documentato ed anche esplicitamente ammesso da dichiarazioni di esponenti della stessa amministrazione americana come la Hilary Clinton, come il Generale Wesley Clark, come l’ambasciatore in Siria Robert Ford e molti altri. Vedi: L’Isis è nato grazie ai fondi dei nostri più stretti alleati.   Vedi: Hilary Clinton: L’ISIS è roba nostra ma ci è sfuggita di mano.

Se gli analisti che hanno steso il rapporto fossero seri, dovrebbero andare a verificare chi e perchè ha creato i campi di addestramento per i terroristi in Giordania e successivamente in Turchia. Gli analisti del Pentagono dovrebbero poi spiegare come sia nato improvvisamente l’Esercito dello Stato Islamico e chi lo abbia armato, visto che questo esercito ha avuto origine proprio dalla Siria e dai gruppi formati dagli istruttori statunitensi e si è trasferito dalla Siria all’Iraq in Siria, attraversando una zona desertica con veicoli Toyota nuovi di zecca e perfettamente visibili dai satelliti e dai punti di osservazione di cui dispone il Dipartimento USA.

Fa poi meraviglia che il Dipartimento di Stato USA menzioni la Siria (“il regime siriano di Bashar al-Assad”) come governo che sostiene il terrorismo quando questo stato è proprio, al contrario, quello che da oltre 4 anni è vittima del terrorismo pianificato ed organizzato dagli USA e dai loro alleati che sono (oltre a Francia e Regno Unito) l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia, allo scopo di rovesciare il governo di Al-Assad.

Forse gli analisti del rapporto pensano che, coloro che mettono le autobombe davanti alle scuole, o nei mercati affollati di gente, come accaduto ad Homs, ad Aleppo ed in altre località della Siria, non siano terroristi ma si debbano considerare “ribelli moderati”, come li definisce Obama e che i soldati dell’Esercito siriano che gli danno la caccia per stanarli ed eliminarli, siano loro i veri terroristi. Una incredibile inversione dei ruoli che soltanto i soloni del Dipartimenti di Stato USA possono realizzare.

Tutti sanno che questi stati della regione patrocinano il terrorismo, l’Arabia Saudita in particolare ha finanziato con migliaia di milioni di dollari le armate dei terroristi takfiri in tutta la regione medio orientale ed anche al di fuori, ha reclutato i terroristi, li ha ispirati con la sua ideologia wahabita ed ha provveduto e provvede a pagare i salari mensili dei terroristi.

Tutto questo però non risulta agli zelanti analisti dello “National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism”, forse gli hanno commissionato un rapporto di comodo, anche troppo comodo. Nel rapporto si nomina persino l’Iran che, noto, svolge il ruolo di difesa dal terrorismo tanto in Siria che in Iraq visto che il terrorismo takfiri colpisce le popolazioni sciite oltre alle comunità cristiane e druse della regione e l’Iran si è assurto a difensore di queste comunità.

Assente dal rapporto anche la Turchia dove il governo Erdogan è attualmente sotto accusa per il suo scoperto sostegno al terrorismo, rivelato anche da alcuni coraggiosi giornalisti turchi. Tutto questo però non esiste per gli zelanti autori del rapporto che confondono le vittime con i carnefici e gli autori degli atti terroristici con chi li subisce e si è organizzato per difendersi.

Un rapporto che alla fine diventa un documento risibile che vale meno della carta su cui è scritto e che appare del tutto irrilevante ma che naturalmente trova degli estimatori, come ad esempio il ministro italiano Gentiloni che ha potuto apprezzare la “serietà del rapporto” ed i fatto che in questo “vengano apprezzate la professionalità delle forze dell’ordine e di intelligence italiane nel loro impegno contro il terrorismo e della criminalità organizzata”. Contento lui…..

Il rapporto non è passato inosservato, al contrario ci sono state reazioni sdegnate contro le falsità contenute nel rapporto che sono state manifestate dagli stati menzionati come “favoreggiatori del terrorismo”, stati che si sono sentiti diffamati da un paese, gli USA, che hanno seminato guerre, caos e destabilizzazione in molte regioni del mondo, calpestando il diritto internazionale , e che si sentono in diritto di giudicare gli altri paesi.

Ci riserviamo di far conoscere le reazioni più significative.

 

 

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