Segnalazione Quelsi
La storia ci insegna che chiunque abbia fatto il passo più lungo della gamba ha poi fatto una brutta fine. Evidentemente gli atlantisti e i mondialisti non hanno imparato nulla dalla storia. Lo storico americano Stephen Cohen – come riportato dall’agenzia russa Sputnik e diffuso tramite Facebook dall’Associazione Lombardia-Russia – ha evidenziato come gli Stati Uniti per la prima volta nella storia abbiano dispiegato le sue armi pesanti e truppe così vicino alla linea di difesa della Russia. “L’ultima decisione degli Stati Uniti e della Nato sul dislocamento delle armi pesanti vicino al confine con la Russia può essere classificata come una mossa radicale e sconsiderata che fomenta l’escalation sotto pretesti completamente falsi”, ritiene lo storico americano e professore di Princeton Stephen Cohen. “Quello che sta accadendo ora è quello che volevano alla Nato da 15 anni. Carter mantiene letteralmente l’equilibrio sull’orlo della guerra con la Russia” – spiega lo storico. Cohen ricorda che questa è la prima volta che gli Usa hanno dispiegato le sue armi pesanti e truppe così vicino alla linea di difesa russa.
Secondo lo storico, le autorità russe hanno bisogno di fare qualcosa in questa situazione, ma in questo caso Washington farà una mossa di ritorsione.
Così il gioco “occhio per occhio” può portare ad un’ulteriore escalation militare e a tensioni sul modello del “confronto della crisi dei missili di Cuba”.
Cohen ha osservato che negli ultimi anni l’Occidente sta aumentando la propaganda per convincere la comunità internazionale che la Russia rappresenti una minaccia per tutti gli Stati Baltici. La regia è in mano a persone che da molti decenni volevano un’offensiva contro la Russia.
Secondo lo storico, il corso della Nato è da tempo uscito dagli argini della crisi ucraina: “Non si tratta dell’Ucraina, che è protetta, ma della Nato che espande la Nato. Cerchiamo di essere ancora chiari: mai la potenza militare americana si era trovata fisicamente così vicino ai confini russi. Mai in passato”. Cohen ha osservato che i Paesi europei, sostenuti da Washington, non devono dimenticare che gli Stati Uniti non saranno in grado di salvare l’euro o sostenere l’economia morente dell’Unione Europea, così come di fornire risorse energetiche a prezzi competitivi per l’Europa.
Mario Bocchio | luglio 3, 2015 alle 7:47 am | Categorie: Politica ed Economia | URL:http://wp.me/p3RTK9-9JY