Per fingere di far lavorare 49 clandestini camuffati da profughi, in sedicenti “lavori socialmente utili”, il comune di Verona dovrà fare
E’ la classica manfrina politica per ‘calmere’ le acque delle proteste e dire: “vedete? lavorano”. Peccato che per fingere di far lavorare loro, dovrà lavorare un altro per loro.
Il protocollo è stato firmato dal Prefetto Salvatore Mulas, dal Sindaco Flavio Tosi, dal presidente di Amia Andrea Miglioranzi, dal direttore della Caritas mons. Giuliano Ceschi, dal direttore dell’Ostello della gioventù Villa Francescatti Fiorenzo Scarsini. Presenti l’assessore ai Servizi sociali del Comune Anna Leso e il direttore del Samaritano Michele Righetti.
Amia fornirà, a spese del Comune, ad ognuno la necessaria attrezzatura e un giubbino. La formazione, sempre a cura e spese del Comune, è prevista per lunedì 20 luglio ai Giardini della Giarina alle ore 8.30 per i profughi ospiti dell’Ostello; all’Arsenale alle ore 10.30 per i profughi ospiti del Samaritano.
Ovviamente, tutti soddisfatti per la marchetta.
Un’altra cosa. Nessuno di questi ospiti è profugo, sono tutti ‘richiedenti asilo’ che risulteranno clandestini. Intanto, vengono pagati per fingere di lavorare. Con il tutor al seguito.