Fratellastri allo sbaraglio:

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Senalazione di Maurizio Ruggiero

 

chimico

http://www.focus.it/scienza/scienze/l-inseminazione-artificiale-eterologa-e-i-rischi-di-incesto-nascosto-120911-1211 – Focus – 27 settembre 2011

Fratellastri allo sbaraglio: i rischi dell’inseminazione eterologa Negli USA il crescente numero di nati da inseminazione artificiale eterologa sta facendo aumentare il rischio di incesti inconsapevoli tra fratellastri e sorellastre figli dello stesso donatore. Un problema etico e scientifico da risolvere al più presto.

di Franco Severo

Una banca del seme (foto © Louie Psihoyos/Science Faction/Corbis) Il crescente ricorso all’inseminazione artificiale eterologa, cioè la fecondazione degli ovuli con spermatozoi prelevati da una banca del seme, sta facendo nascere nei Paesi dove è consentita, Stati Uniti in testa, un nuovo tipo di preoccupazione sia tra i medici sia tra i genitori dei bambini procreati con questa tecnica.

Il crescente ricorso all’inseminazione artificiale eterologa, cioè la fecondazione degli ovuli con spermatozoi prelevati da una banca del seme, sta facendo nascere nei Paesi dove è consentita, Stati Uniti in testa, un nuovo tipo di preoccupazione sia tra i medici sia tra i genitori dei bambini procreati con questa tecnica. Ognuno di essi infatti potrebbe avere decine o centinaia tra fratellastri e sorellastre e, senza saperlo, in età adulta, potrebbe avere figli con qualcuno di loro.

La festa dei 150 fratelli A parte le ovvie implicazioni di tipo etico legate a questa possibilità, i medici sono sempre più preoccupati dal rischio di diffusione su larga scala di malattie genetiche finora molto rare. In un articolo recentemente pubblicato sul New York Times, Ms Daily, una quarantottenne di Washington che ha una figlia di 14 anni nata da un donatore, per ridurre al minimo il rischio di contatti troppo ravvicinati e di tipo indesiderato con i fratellastri della ragazza, qualche anno fa ha fondato un sito web per cercarli. Negli States i donatori di sperma sono identificati con un numero univoco, così la ricerca dei consanguinei della giovane non è stata particolarmente difficile: oggi ben 150 fratellastri e sorellastre si ritrovano periodicamente in occasione della feste, per la fine della scuola e in altri momenti. «Vederli tutti insieme è impressionante” afferma Ms Daily, “si assomigliano in modo incredibile».

Sex & the number «Mia figlia conosce il numero identificativo del proprio padre biologico proprio per evitare problemi» dichiara al quotidiano americano una mamma californiana. «Va a scuola con molti ragazzi nati da donatori e di qualcuno di loro si è anche innamorata. Questo tipo di prevenzione deve ormai far parte dell’educazione sessuale». E da più parti, sopratutto negli States, si cominciano a chiedere regole più severe: prima di tutto una maggior informazione alle coppie che si rivolgono alle banche del seme, e poi un tetto al numero massimo di bambini che si possono far nascere dallo stesso donatore: secondo l’American Society for Reproductive Medicine non dovrebbe superare i 25. Ma si sa, il business è business è negli States ci sono molti più controlli sul mercato delle aute usato che su quello degli spermatozoi e degli ovociti umani.

AAA fratellastro cercasi…

Ogni anno negli USA i nati da donatori sono circa 60.000 ma solo una piccola parte di essi è registrata negli archivi, online e offline, che permettono di scoprire quali e quanti sono i loro fratellastri e sorellastre. È giusto mandare un uomo o una donna allo sbaraglio nel mondo tenendolo all’oscuro sulla storia e sulle origini di metà del suo patrimonio genetico? Il dibattito, etico e scientifico, è aperto.

La situazione in Italia La legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita vieta [vietava essendo stata demolita per via giudiziaria] in Italia la fecondazione eterologa, ovvero con la donazione di ovociti o spermatozoi. Ma in molti Paesi europei e negli USA è consentita, seppure con procedure e normative diverse da Paese a Paese. In tutti i casi sono comunque previsti controlli rigorosi sui donatori, per  assicurarsi che non abbiano malattie infettive o anomalie cromosomiche. La donazione di seme maschile utilizza solitamente materiale crioconservato presso le banche del seme, dopodiché si opta per una fecondazione in vivo o in vitro. La spesa oscilla tra i 1.200 euro per una inseminazione intrauterina fino ai 7-10.000 euro per quella in provetta.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-08-08/fecondazione-eterologa-limite-dieci-nati-donatore-ma-c-e-deroga-i-fratellini-biologici-120417.shtml?uuid=AC116ye&refresh_ce=1 – Il Sole 24 Ore – 8 agosto 2015

Fecondazione eterologa: limite di dieci nati per donatore, ma c’è una deroga per i fratellini biologici Uomini tra i 18 e i 40 anni oppure donne tra i 20 e i 35, che devono essere sottoposti a colloqui e prelievi per escludere il rischio di patologie infettive e genetiche. È questo l’identikit del donatore di gameti per praticare la fecondazione eterologa in Italia, quella che ricorre appunto a spermatozoi o ovuli esterni alla coppia. A definirlo – dopo le linee guida approvate dal ministero della Salute e comunque a più di un anno dalla sentenza della Consulta che ha reso legittima l’eterologa nel nostro Paese – è il regolamento sull’impiego di cellule e tessuti umani appena trasmesso dal dicastero alla Conferenza Stato-Regioni, che completa il recepimento delle norme europee in materia e punta a garantire regole uniformi in tutti i centri sul territorio.

Dopo il via libera, il documento dovrà passare al vaglio del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari di competenza, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Dieci nati a donatore, ma con deroga1

Stesso limite della Gran Bretagna; in Spagna il tetto è di 6 figli; in Germania di 15; negli Usa non c’è limite, ma ci si regola sulle linee guida indicate dalle società scientifiche, ovvero di 25 figli ogni 800mila abitanti. Cfr. Corriere della sera, 8 agosto 2015. I limiti di età sono stati fissati in base a criteri di efficacia e di sicurezza: aumentando l’età, secondo i tecnici del ministero, aumentano i fattori di rischio di tipo genetico e diminuisce la fertilità, soprattutto per le donne. La differenza tra i generi è dovuta anche al diverso sviluppo dell’apparato sessuale in uomini e donne. Lo schema di regolamento conferma il limite di dieci nati per donatore concordato proprio tra le Regioni un anno fa, ma introduce una deroga: potrà essere superato per le coppie che hanno già avuto un bambino con l’eterologa e che chiedono la possibilità di dare al piccolo un fratello biologico. Il Registro nazionale dei donatori permetterà di contare le nascite e bloccare i gameti del donatore quando il tetto è oltrepassato.

La selezione dei donatori

Per selezionare i donatori si parte da un colloquio individuale e la compilazione di un questionario per ricostruire l’anamnesi sanitaria e medica, tutto a cura del medico responsabile della selezione. Seguono gli esami per escludere malattie infettive, come epatiti e Hiv, con prelievi a ogni donazione, una tempistica diversa da quella necessaria per la fecondazione omologa che prevede tempi più lunghi. Poi si procede con lo screening per le patologie genetiche, a partire da una consulenza genetica scritta sulla base della quale si possono prescrivere ulteriori esami, incluso il cariotipo. Al riguardo, nel regolamento viene fissato un criterio numerico per stabilire quando si può parlare di «prevalenza» di una certa patologia nel contesto etnico del donatore. Per tutti è comunque obbligatorio il test della fibrosi cistica. Chi viene a sapere di avere una patologia ereditaria dopo aver effettuato la donazione deve subito informare il centro. Il diritto delle coppie a un’informazione completa È vietata la donazione tra parenti fino al quarto grado, per evitare il rischio di trasmissione di eventuali patologie genetiche. La coppia che accede alla fecondazione ha diritto a un’informazione completa sugli esami eseguiti dal donatore, nel rispetto della sua identità e nella consapevolezza che comunque nessuna indagine, per quanto approfondita, potrà garantire l’assenza di malattie nel nascituro.

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