Bergoglio e l’indulgenza verso il peccato

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Risultati immagini per bergoglio falce e martellodi Matteo Castagna

Bergoglio ha deciso di aprire il mese di Settembre con una lettera indirizzata a Rino Fisichella, in qualità di Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, con la quale concede delle indulgenze particolari in occasione del “Giubileo della Misericordia”.

Il primo pensiero va a tutti coloro che parteciperanno attivamente a tale iniziativa, che potranno ottenere l’indulgenza plenaria a condizioni consuete, anche per la Chiesa Cattolica, in occasione di un Anno Santo.

Il secondo pensiero di Bergoglio va agli anziani, ammalati ed agli infermi che non potranno assolvere alle condizioni poste, che implicano la piena capacità di deambulazione. Essi potranno ricevere l’indulgenza anche se parteciperanno alle iniziative del Giubileo dal salotto di casa, attraverso gli organi di comunicazione. Nelle case di riposo ma anche nelle case private che ospitano persone in carrozzina si è udito esclamare: “Come è buono il Papa! Mi guarderò tutte le funzioni alla TV!” Ma è davvero così buono? Con tutto il rispetto per gli anziani e gli invalidi, sappiamo bene che anche loro sono peccatori e che, quindi, necessitano del Sacramento della Confessione come tutti noi e che, se non sono in grado di recarsi alla Porta Santa, la Chiesa (quella vera!) li esime da sempre dal farlo, senza bisogno che Bergoglio aggiunga altro. Ma, il minimo sacrificio di chiamare o far chiamare da un parente o da una badante un sacerdote che vada a domicilio per i Sacramenti, qualora la gravità dell’infermità lo permetta, senza che bastino quelli appresi dai “mezzi di informazione” rimane cosa normale e necessaria ed è sempre stato così. Altrimenti, prima degli anni ’60 in Italia ogni malato capace di intendere e di volere sarebbe finito dritto all’Inferno. Bergoglio conosce le regole della comunicazione e sa che i più, ai quali si rivolge, non leggeranno mai la sua lettera.  Sa che passerà ciò che, esemplificando, i media lanceranno come messaggio. Detto fatto, gli anziani e gli ammalati di ogni genere e grado, infermi o meno, da ieri ritengono di poter lucrare l’indulgenza standosene comodamente a casa. E’ davvero un atto di misericordia quello di Bergoglio o è, altresì,  l’indulgenza della deresponsabilizzazione generalizzata, che induce a star comodi in peccato, con la scusante che “l’ha detto il Papa”?

Terzo pensiero di Bergoglio va ai carcerati, cui viene concessa l’indulgenza nelle cappelle dei penitenziari. A differenza degli anziani e degli ammalati, che potranno oltrepassare la Porta Santa tramite il digitale terrestre, a costoro basterà oltrepassare la porta della loro cella, “rivolgendo il pensiero e la preghiera (quale?) al Padre”. Bergoglio invoca la “misericordia del Padre” (notare come nella lettera, molto ecumenicamente non si parla mai di Dio, di Gesù Cristo, della Santissima Trinità, ma sempre di un Padre, con la “P” maiuscola, che potrebbe andare benissimo anche ai detenuti di altre religioni, in primis i mussulmani, di cui le case circondariali sono piene) perché il “Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto”.  Si fanno sentire i frutti dell’amicizia con Marco Pannella, su uno dei suoi storici cavalli di battaglia. E, infatti, è proprio lo storico leader dei Radicali a ringraziare pubblicamente “Papa Francesco”, in quanto “unico” ad aver fatto qualcosa di concreto in termini di amnistia per i carcerati, “seguendo le parole del Presidente Mattarella”. Sicché qualche malizioso potrebbe pensare che la nuova misura prossima della Fede potrebbe essere costituita dal trio Bergoglio, Pannella e Mattarella… Anche nel caso dei carcerati, cosa passa? Usciamo dalla “cella santa”, cinque minuti nella cappella del penitenziario e siamo tutti salvi… Ci rendiamo conto di quanto venga sminuito il senso del peccato e della pena? E soprattutto che questo messaggio di indulgenza assoluta verso il peccato (che è falsa Misericordia che diventa giustificazione!) rimarrà anche dopo il Giubileo?

Poi si giunge all’indulgenza per le donne che hanno procurato aborto volontario. Vero che Bergoglio pone chiare condizioni di pentimento (non di ravvedimento) ma altrettanto vero è che il vero messaggio mediatico che è passato, attraverso l’ennesimo atto di buonismo e giustificazionismo del peccato grave, è quello generale per cui chi abortisce potrà essere assolto, sic et simpliciter, come se l’aborto fosse divenuto lecito. Così come potrebbe esserlo anche il sodomita dopo quello scandaloso “chi sono io per giudicare un gay”? Già Ratzinger ci mise del suo quando scrisse in merito al preservativo. Vero che non parlò mai esplicitamente della perfetta liceità del suo utilizzo, ma il messaggio che passò fu quello secondo cui, almeno in determinate circostanze, la contraccezione è “finalmente” permessa anche dalla Chiesa. Le aperture in “curialese” perché siano poi i media a far passare il messaggio al mondo è oramai un giochetto oliato Oltretevere e molto comodo perché consente ai conciliari di spingere a “sinistra” mantenendo la facoltà di smentire qualora si mettesse male ed ai media garantisce gli scoop sui quali vivono. Sempre tenendo presente che “la smentita è una notizia data due volte”… Padre Pellegrino Funicelli racconta che un giorno chiese a Padre Pio: «Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?». Rispose Pare Pio: «Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore». Poi, afferrato con la mano destra l’interlocutore con il saio, gli calcò la sinistra sul petto, come se volesse impadronirsi del suo cuore, e riprese con un fare molto perentorio: «L’aborto non è soltanto omicidio, ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?!». Allora vien da chiedersi, anche in questo caso: Bergoglio, con queste prese di posizione, vuole recuperarli o giustificarli?

Al termine della lettera, il perito chimico argentino dedica qualche riga alla Fraternità San Pio X. Lo farò anche io, consapevole che l’interesse generale per quest’argomento è relativo. Il tema della riconciliazione ufficiale e definitiva con l’opera fondata da Mons. Lefebvre non è mai parso ai primi posti dell’agenda bergogliana, ma fonti ben informate sostengono che, a riflettori spenti, si lavori meglio ed in collaborazione con l’ “emerito”.  L’uscita è, in questo documento, una meraviglia comunicativa di sfottò e di pubblica umiliazione, per chi sa leggere fra le righe, che fa capire come Bergoglio non sia solo quella sorta di giullare del Concilio visto da molti, ma anche un interlocutore che sa bene quello che vuole. In una lettera in cui parla a infermi e peccatori egli conclude coi cosiddetti “lefebvriani” dicendo “che quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati”. A parte il fatto che un laico non “celebra” la propria Confessione, semmai “riceve” il Sacramento della Confessione dal sacerdote, che in quel momento è il tramite con Dio (per i cattolici non esiste sacerdozio universale!) osservo che arriva l’incredibile stravaganza del sacerdote che diventa cattolico con tanto di giurisdizione ordinaria e a tempo determinato. Un unicum nella storia. Sarà preludio a un definitivo tempo indeterminato? Di certo io non lo so, ma la risposta che giunge da Menzingen (sede del Superiore Generale della Fraternità S. Pio X) non rimanda al mittente questa amenità, bensì “esprime la sua riconoscenza al Sommo Pontefice per questo gesto paterno” e continua: “Nel ministero del sacramento della penitenza, essa si è sempre appoggiata, con assoluta certezza, sulla giurisdizione straordinaria che conferiscono le Normae generales del Codice di Diritto Canonico. In occasione di questo Anno Santo, il Papa vuole che tutti i fedeli che desiderano confessarsi ai sacerdoti della Fraternità San Pio X possano farlo senza che nessuno possa opporre la minima obiezione”. Ebbene essi accettano lo status di “cattolici con giurisdizione ordinaria a tempo determinato” in nome della normalizzazione. Ossia affinché “nessuno possa opporre la minima obiezione”.  Cioè affinché il mondo possa dire che anche i “lefebvriani” sono come tutti gli altri parrocchiani, per atto di misericordia del “Santo Padre”, almeno per un annetto. Un anelito incredibile. Ci rendiamo conto? Perché mai chi dice che questa non è più la Chiesa Cattolica dovrebbe desiderare di essere considerato parte di essa? E Dio? Cosa ne penserà Dio di questo ennesimo, pubblico cedimento alla volontà dei modernisti, degli eredi di coloro che Mons. Lefebvre stesso chiamava “anticristi”?

Ecco il link al documento di Bergoglio: http://m.vatican.va/content/francescomobile/it/letters/2015/documents/papa-francesco_20150901_lettera-indulgenza-giubileo-misericordia.html

 

29 Risposte

  • In effetti della Fraternità oramai non è che importi molto ai più. Hanno flirtato e flirtano con i modernisti e questi sono i grotteschi frutti.
    Grazie Christus Rex!

  • Bergoglio e Pannella…e abbiamo detto tutto…
    E’ vero che alla massa passa il messaggio dei media. Bergoglio non può non saperlo. Usa un modo subdolo per far passare aperture contro il Magistero Cattolico di sempre

  • Castagna ha un’ottima penna e si capisce bene perché non lo facciano scrivere sui grandi media. Fa riflettere anche su aspetti su cui la persona comune come me non si sofferma. Ma che in realtà sono di una gravità inaudita. Signore pensaci tu!

  • A me, come sembra anche a voi, ha dato l’impressione di un documento per sdoganare implicitamente l’aborto e sputtanare i fraterneschi.

  • Sono contento di aver letto un’analisi critica argomentata, che condivido in parte. San Pio da Pietralcina era davvero un duro! La Fraternità San Pio X non so cosa sia.

  • Eccellente, Castagna.
    “Validamente e lecitamente”: che grande “papa”, amici miei. Onoriamo la paterna benevolenza del santo padre canaglia bergogliana che ci ha concesso non solo la liceità ma anche la validità (ipse dixit!!!!!!) delle Sante Confessioni amministrate dai Sacerdoti della FSSPX (rectius, dai suoi fedeli a se stessi). In precedenza, quindi,
    costoro stavano in eresia. Ma oggi possiamo baciare la canagliesca mano che per un po’ la sospende. Ratzinger papa teologo, bergogliaccio papa canonista (ed entrambi misericordiosi). Pensate se non ci fosse stato il conciliabolo: li avremmo persi!!!

  • La lettera ha fatto scalpore. Anche io quoto Castagna dalla prima all’ultima riga. Il problema che si pone, quindi, è: ma chi è che siede come Vicario di Cristo? Mi fa, ci fa vergognare davanti a tutto il mondo! Vada a dispensare la sua misericordina ai suoi amici radicali, ai centri sociali e agli immigrati. Ma lasci stare anziani e invalidi e ricordi, invece che l’aborto procurato è omicidio volontario, primo peccato che grida vendetta al cospetto di Dio! Ha ragione il dr. Castagna, qui si è passato il limite. si scambia la giustificazione dei peccati per misericordia. e la gente ci casca. Chi fa il gioco del demonio?

  • @Marcellino, la ringrazio dell’intervento. Affinché qualche professoruncolo con la penna rossa sempre in mano (e la tastiera più lesta del suo incedere) non ne faccia una fogna per una questione formale, che lei (come altri) usa certamente per un eccesso di rispetto, io non mi sono mai laureato. Ho frequentato Giurisprudenza per due anni, per il resto sono un “autodidatta” (uno da homeschooling ante litteram, per intenderci) quindi non ho il titolo di Dottore.
    Cordialità. Matteo Castagna

  • La questione è prosaica: o la Fraternità ha sempre agito illecitamente e pure invalidamente (viste le deichiarazioni dell’Ordinario di Albano) fino ad ora e lo farà dopo la fine del giubileo, oppure il “gesto paterno” di Bergoglio è solo una inutile boutade di teatro. In entrambi i casi la letizia con cui la Fraternità ha accolto la cosa le sta facendo una figura da chiodi mentre Bergoglione fa il piacione.

  • Matteo Castagna è chiaro che se ci fosse ordine nella Chiesa lei dovrebbe scrivere, come minimo sull’Osservatore Romano, ma questo lo dicono tutti nel mondo della Tradizione.

  • Troppo buoni. Cerco solo di fare il mio dovere. Saper scrivere è un dono di Dio, che la mia famiglia ha sempre incentivato. Lo ha fatto anche la scuola di giornalismo che ho frequentato. Là ho imparato a non avere editori a-cattolici perché ti impongono cosa scrivere e cosa non scrivere, anche se sarebbe stata per me la via più semplice. Non mi sono mancate né mi mancano le proposte. Ma nessuno mi lascerebbe la libertà di scrivere da Cattolico integrale.
    Grazie comunque a tutti.
    Matteo Castagna

  • Riuscire a mettere questioni da parrocchietta anche qui è davvero fuori luogo e abbassa il livello. Viva Christus Rex che è esempio di perseveranza, fede e azione, almeno per me

  • Sì ma va detto una volta per tutte che “Christus Rex” oggi rappresenta l’unica realtà militante che dimostra la Fede. Io ho tanti amici che la pensano come me e che prendono questo sito come la rassegna stampa della Tradizione. Apprezziamo indegnamente chi fa, ma siamo sempre a voi vicino e nella preghiera

  • Noi saremo sempre col Teo e coi suoi perché hanno le palle. In Italia nessun altro le ha. Sempre con te, Teo e viva Cristo Re, quello che ci hai insegnato ad amare. I “butei” di Roma

  • Ottimo articolo da condividere appieno !
    Purtroppo questa melensa bonomia giullaresca delle alte sfere vaticane, inganna moltissimi che sono ormai cattolici solo in punta di capelli…Chi di quelli che si definiscono cattolici, cerca di capire, indaga sui suoi dubbi e, soprattutto, si pone mai dubbi su quel che sta vivendo ?
    Che poi la fraternità venga vezzeggiata e risponda cordialmente al vezzeggio , mi pare logico; chi identifica Bergoglio come papa non può che compiacersi delle sue uscite, specialmente se strizzano l’occhio “benignamente”. Che pena fanno ! Tanti discorsi, talari, atteggiamenti severi e poi piroette e salti mortali per giustificare come un papa possa sproloquiare eresie e smargiassate spesso , come fosse normale per un papa ….

  • Raramente capita di potersi complimentare sia con l’articolista, che con (finora) tutti i commenti, densi di concetti schietti ed egregiamente intelligenti. Sono reduce dalla cagnara suscitata su vari “siti tradizionalisti” dal “gestodelpapa”, ove si va dagli stappatori di sciampagna ai fantozziani “colti da un lievissimo sospetto” ai finti calmi che lodano la provvidenza (minuscolo mio) per il colpo napoleonico manco fossimo ad Austerlitz. Qua è una boccata di aria fresca.

  • Fieri di avere un capo come te. Un condottiero forte e leale, un uomo dalla Fede autentica e cristallina, un fine politico cattolico, un esempio per noi che siamo molto più giovani

  • Tanta gente è disorientata da Bergoglio e prima dagli altri. Ma questo sito è sempre stato un punto di riferimento soprattutto nell’ultimo anno, in cui appare ancora più deciso e determinato. Ha ragione Castagna quando dice che la comunicazione pubblica è per professionisti e non si improvvisa. Del resto, Teo, tu hai maestri di calibro nazionale, non le beghine da oratorio. Sempre avanti. Viva Cristo Re!

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