Segnalazione di Maurizio-G. Ruggiero
L’analisi di Paolo Fior
Per Berlino, ma anche per Parigi e Londra, il discorso sarebbe chiuso qui. La realtà però rischia di essere molto diversa da quella che dipingono le cancellerie: in tutti i sondaggi, recenti e anche passati, la coalizione guidata dal presidente Mas è in testa nelle preferenze degli elettori, e con ampi margini, mentre venerdì 11 settembre un corteo di oltre un milione di persone ha percorso le strade di Barcellona inneggiando all’indipendenza in occasione della giornata nazionale catalana. Il supporto alla causa separatista è ampio come mai lo era stato in passato e potrebbe rivelarsi illusorio pensare che quello di Mas e alleati sia un gioco al rialzo volto a ottenere maggiore autonomia. La Catalogna – che è la regione più ricca di Spagna, con un Pil superiore a quello del Portogallo – non ha una fiscalità propria e versa nelle casse dello Stato 62 miliardi di euro per riceverne sotto forma di trasferimenti circa 45. Un divario inaccettabile secondo gli indipendentisti, che non paiono più disposti a cercare compromessi e sostengono – come del resto fanno diversi studi, anche autorevoli – che la secessione dalla Spagna, al netto dei contraccolpi iniziali, porterebbe molti più benefici che svantaggi all’economia catalana. In cui si concentrano molti settori strategici e dalla quale dipende oltre il 25% dell’export complessivo spagnolo.
In che misura tutto questo tocchi l’Eurozona è presto detto: se, come dicono Angela Merkel e David Cameron per scoraggiare i separatisti, una Catalogna indipendente non può restare nell’Unione Europea, una Spagna senza la forza economica della Catalogna sarà in grado di rimanere nell’euro? E’ proprio su questo punto che Mas e alleati contano di far leva per costringere l’Europa a farsi carico di un problema politico ed economico finora confinato al rango di una pittoresca lite di cortile tra Barcellona e Madrid. Già il fatto che l’appuntamento elettorale del 27 settembre sia stato trasformato in una sorta di referendum pro-indipendenza dovrebbe far riflettere: è il risultato dell’ostinata chiusura politica di Madrid. Se i catalani daranno a Mas la maggioranza assoluta e con essa dunque il mandato politico di dichiarare unilateralmente l’indipendenza, cosa accadrà in Spagna? E sui mercati? L’Europa non può più permettersi di fare lo struzzo, perché ne va della stessa sua sopravvivenza.