Isis, Siria: i cristiani della città di Al-Qaryatayn costretti a firmare un contratto di sottomissione

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 TRIBUNALE ISIS

Segnalazione Quelsi

by Riccardo Ghezzi

Ormai non si contano più gli orrori e le ingiustizie dello Stato Islamico. Tra questi, gli orrori e le ingiustizie che subisce la popolazione di religione cristiana (persino i bambini vengono decapitati, come raccontava lo scorso anno alla Cnn un leader cristiano della città irachena di Mosul ma residente negli Stati Uniti). L’ultima triste “novità” viene dalla Siria e precisamente dalla città di Al-Qaryatayn, dove il 21 agosto è stato distrutto il monastero cattolico di Mar Elian e il giorno successivo sono stati sequestrati circa 230 civili, molti dei quali cristiani. Il settimanale cattolico “Tempi” rende noto che la settimana scorsa, l’Isis ha diffuso delle immagini che mostravano alcuni suoi membri costringere gli abitanti cristiani che non erano stati portati via, a firmare un contratto di sottomissione, come avvenne con il “patto del califfo Omar” nel 637. In particolare l’Isis ha stabilito che i cristiani devono convertirsi all’islam, pagare una tassa (jizya) per essere protetti e mantenere la propria religione, andarsene oppure essere uccisi. Esattamente come nel califfato storico dovevano fare i dhimmi, coloro che appartenevano alla “Gente del Libro”, categoria in cui rientrano i cristiani.

Inoltre, spiega ancora Tempi, a questi è stato vietato costruire e restaurare chiese nel territorio controllato dallo Stato Islamico, mostrare in pubblico la croce, farsi vedere e sentire pregare da musulmani, vietato celebrare pubblicamente riti cristiani o suonare le campane delle chiese e ossequiare l’islam evitando per esempio di bere vino o mangiare carne di maiale in presenza di musulmani.

Riccardo Ghezzi | settembre 9, 2015 alle 6:34 pm | Etichette: Al-Qaryatayncontrattoisis,siriasottomissione | Categorie: Israele, Medio Oriente e Islam | URL: http://wp.me/p3RTK9-9Tz

 

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