L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Si avvicina la data in cui un mondo religioso, stravolto dalle aperture conciliari ad ogni empia contraddizione, si prepara a festeggiare i frutti del Vaticano 2, tra cui, una nuova «misericordiosa» riconciliazione religiosa generale, sempre più invertita, che coinvolge i popoli. La Misericordia divina mira alla salvezza delle anime nella Verità di Dio Uno e Trino. L’altra, androteista, a salvare la democrazia e la concordia religiosa tra verità contrarie, come quella tra Islamici, Ebrei e Cristiani, attraverso il piano del Vaticano 2. Ecco la perfida dichiarazione «Nostra aetate» (Nae) che, per giungere a tale concordia, colpisce il cuore stesso della nostra Fede, lasciando i cristiani ovunque nello sbaraglio.
Le parole della Nae confermano, sia l’ormai antiapostolato conciliare, che depreca il proselitismo cattolico, cioè l’opera di conversione secondo il Vangelo, sia l’apertura senza limiti all’avanzata musulmana e di ogni credenza nel mondo cristiano. Il tumulto epocale che viviamo sembra così una rivincita segreta al mandato insegnato da Gesù per compiere l’opera di Dio e portare l’amore nel mondo: “Credere in Colui che Egli ha mandato” (Gv 6, 27-29). “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt, 28, 20). Dove ormai questo può essere praticato?
Tutto succede nel mutamento – nemmeno tanto implicito – della missione della Chiesa, per cui è esplicita la prevaricazione dell’autorità finalizzata alla propaganda fide. Ora, le deviazioni spirituali dei popoli hanno sempre conseguenze sociali di portata storica. Tra queste deviazioni, il declino della Fede Trinitaria, che ha minato in passato le difese dei paesi della Cristianità. A questo proposito, Ignacio Olague, storico spagnolo, pubblicò uno studio col titolo significativo: “Les Arabes n’ont jamais envahi l’Espagne” (Paris, 1969, Flammarion). Il Professore Julio Garrido, della Reale Accademia di Scienze di Spagna, spiega (Que Pasa? Madrid): “gli storici, trascurando l’influenza delle idee anti-trinitarie nella genesi e nello sviluppo della dominazione araba in Spagna, non potranno mai capire la ragione per cui il Paese è stato conquistato in soli tre anni e mezzo, con le armi e i mezzi d’allora. Infatti, vasti strati del popolo cristiano erano sedotti da idee unitariste, cioè da un vago sincretismo di sapore ariano o sabelliano con simpatia per l’Islam.” Così oggi, gli ecumenisti conciliari aprono le porte ai musulmani – quelli «buoni» – ma tifosi dei duri, che arrivano inevitabilmente in seguito per impiantare la sharia. L’Europa «democratica», aliena al senso cristiano della storia, è oggi esposta a questa devastazione. E chi può difendere quel che resta da una Cristianità, invecchiata e avvilita dal dominio di credenze perverse e da democrazie assassine, se non si riconosce nemmeno quale potente tarlo la corrode? La vera teologia ha per centro Dio. È teandrica nella sua direzione unica: da Dio all’uomo. Al suo inverso Satana suscitò la nuova teologia umanista della misericordia androteista. Quando si vedrà tale fede diversa sopraffare la Cristiana, non di potrà imputare ciò all’attacco di altre fedi gnostiche o agnostiche che siano, ma alla resa di un mondo detto cattolico con dei capi che, avvolti dall’onda ecumenista conciliare, demolirono le difese spirituali e mentali della Cattolicità. (v. «L’Eclisse del pensiero cattolico», Roma, 1997)
La Fede trinitaria è la fede della Chiesa, nata dal Sacrificio redentore del Figlio e suscitata negli uomini dal Padre per mezzo dello Spirito Santo. Il dogma della Trinità divina è fondamento della Fede: “pietra d’inciampo che blocca ogni velleità d’accordo con il Giudaismo e l’Islam” (Etienne Gilson). La Chiesa cattolica è custode di questa Fede, che le conferisce autorità infallibile e identità unica di Chiesa di Gesù Cristo. Inversamente, fuori e contro questa verità di Fede, non vi è autorità che regga. Dato i tempi di contraddizioni a 360º che viviamo, si prevede che pure la parte tradizionalista legata alla chiesa dello scempio conciliare, che passa per cattolica, è propensa a parlare di trame maliziose di poteri mondiali, piuttosto che di anticristi conciliari autori del colpo al cuore della Religione Trinitaria; eppure essi proclamano ai quattro venti che Ebrei, Islamici e Cristiani invocano lo stesso Dio. Con ciò si può individuare la causa del collasso d’apparenza cattolica, arrivato a Bergoglio: la rinuncia alla ragione centrale della difesa dalla Cittadella della Fede, cioè la necessità umana di conversione alla Parola del Signore. Così, questi capi mitrati, apparsi come portavoce della Fede, non più convertono a Gesù Cristo, tanto meno gli Ebrei, ma scambiano tale missione con quella d’accordarsi su un «nuovo ordine» fornito da una «religione più universale»! Segue alla defezione il ritocco del Vangelo secondo quelli che Lo rifiutano, come rifiutarono il Verbo di Dio.
Appartiene alla confessione della Fede accusare sempre, a tempo opportuno e non opportuno, tali falsi cristi, divenuti nemici di tutti gli uomini, pure degli Ebrei e Islamici: quelli che rifiutarono la missione di conversione, ma non il potere della Sede cattolica che occupano a causa dell’ignoranza di folle plaudenti, spesso già sconvertite! È tanto difficile individuare gli «anticristi in Vaticano» impegnati a invertire la missione della Santa Chiesa? Affatto, poiché sono autori e promotori di errori ed eresie nate dalle ambiguità e contraddizioni del Vaticano 2, di cui sono responsabili e sostenitori i «papi conciliari»! Ecco l’inganno di quanti rifiutano l’evidenza che manchi il Papa cattolico, perché vedono uno, anzi due chierici vestiti da papi; così Bergoglio può elargire amnistie misericordiose pure agli atei e a quanti sono alieni ad ogni senso del peccato.
Riguardo ai conformisti in materia di difesa della fede, c’è da dire che non basta essere consapevoli delle gravi responsabilità in tanto scempio dei nemici della Chiesa; le loro folli pretese non avrebbero esito se non trovassero le porte spalancate da questi «papi». Per esempio, riguardo alle pretese giudaiche contro i Vangeli, accolte in testi e perfino nel «catechismo conciliare»; da due mila anni gli Ebrei accusano il Cristianesimo, che hanno rifiutato! Niente di nuovo. Il male riguarda l’assenza di difesa apostolica della Parola di Cristo. E ciò sta a indicare, più che la vacanza nella Sede cattolica, la presenza in essa di chi si presta a invertire la sua Fede. Può il Cattolico non sentire il dovere di screditare chi ha scalato la Sede della Fede per colpirla in veste papale? Ciò si capisce approfondendo, pur per sommi capi, lo scempio operato e sostenuto da loro con testi come «Nostra aetate» (Nae) dello sciagurato Vaticano 2.
La Fede Trinitaria dell’unica Chiesa di Gesù Cristo
Il Signore volle la sua Chiesa apostolica e conferì un’autorità soprannaturale agli Apostoli, inviati ad annunziare la Fede Trinitaria e la Legge evangelica in tutto il mondo. L’apostolato cattolico e la sua Sede apostolica furono istituiti per diffondere tra tutti gli uomini il Verbo divino che si è rivelato nell’Antica Legge e incarnato nella pienezza dei tempi, per chiamare alla conversione dell’amore del Padre. Non è possibile amare Iddio senza conoscerLo con la fede, come Egli s’è rivelato, senza miscela di idee umane e d’inganni religiosi, ma ‘in spirito e verità’, secondo la sua adorabile Volontà. È la Fede nel dogma della Trinità divina, fondamento della Fede della Chiesa, nata dal Sacrificio di amore del Figlio suscitato dal Padre per mezzo dello Spirito Santo.
La Chiesa cattolica è depositaria di questa Fede, che le conferisce l’autorità infallibile e l’identità nella sua apostolicità inconfondibile: La Chiesa è il Corpo Mistico del Signore in cui i fedeli sono incorporati come tralci nella mistica Vite e, nutriti dalla grazia, portano frutti per sè e per gli altri, per salvarsi e salvare. Essa è l’unico ovile di Gesù Cristo, fuori del quale nessuno può salvarsi. Ma ora, purtroppo, Essa è confusa in mezzo ai fumi di ecumenismo antropocentrico, che con un vago monoteismo, propone l’idea di una Chiesa pneumatica, oceanica, già condannata da Pio XII nella sua enc. Mystici Corporis: “Si allontanano dalla verità divina coloro che immaginano la Chiesa come se non potesse raggiungersi né vedersi, quasi che fosse una cosa pneumatica (come dicono) per la quale molte comunità di cristiani, sebbene vicendevolmente separate per fede, tuttavia sarebbero congiunte tra loro da un vincolo invisibile.”
La vera teologia ha per centro Dio e raccoglie i riflessi della Verità divina irradiata dal suo Verbo. È teandrica nella sua direzione unica: da Dio all’uomo. Di senso opposto è la ‘nuova teologia’ androteistica; una rivoluzione il cui tema iniziale vuol essere sì il ‘Dio della maestà infinita’, ma per dedurne che tale idea è irraggiungibile dagli uomini, ragion per cui la teologia, più che la scienza di Dio, deve essere scienza del pensiero umano sul divino. Ecco l’inversione del senso dello studio teologico che comporta una deturpazione pure sull’apostolato. Così i nuovi «apostoli» di un nuova chiesa ritengono di dover aggiornare la loro missione, non più annunziare l’impenetrabile Fede Trinitaria e la legge evangelica nel mondo, ma di disporre dell’autorità soprannaturale conferita agli Apostoli della Chiesa apostolica per diffondere una fede ecumenista con un’altra teologia per la liberazione nella pace!
La ‘nuova teologia’ è espressione di tale corso, come spiega il P. Dörmann sul connubio fra filosofia e mistica, il pensiero androteista che ha prodotto una theologia naturalis, base per la Nostra aetate del Vaticano 2. Ecco giustificato il sincretismo ecumenista visto nell’incontro interreligioso di Assisi.
La falsa apostolicità della dichiarazione Nostra aetate (Nae, 28/X/65)
Il Vaticano 2 per dare impronta di apostolato alla sua missione d’infondere una ‘nuova coscienza teologica ecumenista’, deve spostare la barriera del dogma per cui: ‘fuori della Chiesa non vi è salvezza’. Si è visto in precedenti documenti (UR, LG, GS) che tale operazione è stata eseguita manipolando il termine ‘Chiesa’, in un senso pancristiano, per includervi le anime di buona volontà, secondo la propria coscienza; o ‘salvezza’ nel senso di raggiungere la dignità e la felicità terrena. La Nae si spinge oltre affermando che non vi è incompatibilità tra le religioni, tutte depositarie di salutari germi della grazia; insinuando così che fuori della Chiesa cattolica c’è salvezza.
- La Chiesa sulla natura delle relazioni non cristiane. a) Nel nostro tempo in cui il genere umano si unifica di giorno in giorno più strettamente e cresce l’interdipendenza tra i vari popoli, la Chiesa esamina con maggiore attenzione la natura delle sue relazioni con le religioni non-cristiane. Nel suo dovere di promuovere l’unità e la carità tra gli uomini, ed anzi tra i popoli, essa esamina qui innanzitutto tutto ciò che gli uomini hanno in comune e che li spinge a vivere insieme il loro comune destino.[…] c) Gli uomini dalle varie religioni attendono la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo:…
- 2. Il mistero di Dio nel Buddismo e nell’Induismo: la Chiesa accetta quanto di vero vi è in queste religioni, ma è suo dovere annunciare il Cristo. a) Dai tempi più antichi fino ad oggi, presso i vari popoli si trova una certa sensibilità di quella forza arcana che è presente al corso delle cose e agli avvenimenti della vita umana, ed anzi talvolta si riconosce la Divinità Suprema o il Padre. Sensibilità e conoscenza che compenetrano la loro vita di un intimo senso religioso. b) Le religioni, invece, connesse col progresso della cultura, si sforzano di rispondere alle stesse questioni con nozioni più raffinate e con un linguaggio più elaborato.
“Il principio direttore della Nae sulla missione della Chiesa: ‘… promuovere l’unità e la misericordia tra gli uomini, tra i popoli… costituire una sola comunità per… vivere insieme un comune destino. Tale affermazione si rapporta alle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane! Presa in sé stessa suona come preludio ad Assisi” (Teo, pp. 25-26). Ecco il programma in cui l’unione è prioritaria sulla Fede:
“La Chiesa avrebbe dunque per compito promuovere l’unità dell’umanità. Questo modo di definire la missione della Chiesa corrisponde perfettamente all’affermazione capitale del Vaticano 2, secondo cui la Chiesa è il sacramento per l’unità di tutto il genere umano (Teo, LG 1,1).” La dichiarazione Nae pone le basi teologiche del dialogo interreligioso che dovrebbe condurre a questo scopo in ragione del principio che quanto è comune a tutti gli uomini sbocca nella comunità di tutti gli uomini. Per quanto concerne le religioni, quest’assioma si traduce così: quanto è comune a tutte le religioni conduce all’unione di tutte le religioni; e quindi insomma ad una religione mondiale. (l’URI)
Una nuova evangelizzazione vede il bene della cultura pagana e feticista in se stessa; spinge a conviverci. Il giorno 8/5/1989, mentre il gran sacerdote del Lago Togo invoca le “potenze dell’acqua, del fuoco, dei venti e del tuono”, venerate dagli stregoni locali. Ad Assisi, non mancarono nemmeno gli adoratori della Trimurti di Brahma, Siva e Vishnù – le tre eterne energie della natura – invocate e adorate davanti all’altare di S. Maria nella stessa riunione d’Assisi. Ciò fu giustificato in anticipo qui:
- 2b) Nell’Induismo, gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; essi cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel Buddismo, secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, acquistare lo stato di perfetta liberazione o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi e con l’aiuto venuto dall’alto.
Ugualmente anche le altre religioni che si trovano nel mondo sono giustificate, perché: nella pienezza della vita religiosa Dio ha riconciliato a Se stesso tutte le cose. Ma la pienezza della Fede non consiste di ciò che Dio ha rivelato sul bene e sulla verità, per il discernimento del male e del falso? (V. Dz 1806). Tale inesauribile fecondità dei miti non può essere perciò che un eufemismo conciliare per riferirsi a un esecrabile politeismo, e i penetranti tentativi della filosofia non sono che le vane illusioni di cui parla il Salmo (95, 5):“Tutti gli dèi delle genti sono demoni”. “Non unitevi a un giogo estraneo cogli infedeli. Cosa ha che fare la giustizia con l’iniquità? la luce con le tenebre? Che accordo tra Cristo e Belial? Quale collaborazione tra il fedele e l’infedele? Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli?” (2 Cr 6, 14-16). Ma Nae insinua che ci sono una perfetta liberazione e una suprema illuminazione, aliene dalla Fede e dalla Chiesa, come se l’Incarnazione, Passione e morte del Signore fossero superflue: i Buddisti potrebbero acquisire la perfezione e la suprema illuminazione con i propri sforzi; fa a meno della Fede in Dio Uno e Trino.
- 3a) La Chiesa guarda anche con stima i Musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, Creatore del cielo e della terra che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; essi onorano la sua Madre Vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure essi hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio soprattutto con la preghiera, il digiuno e le elemosine. b) Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, si esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare mutua comprensione nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la libertà e la pace. (!)
Che la giustizia sociale, il diritto, i valori morali, la libertà e la pace, siano valori accettati nello stesso modo da Cristiani e Musulmani è falso. Basterebbe citare la guerra santa (jihad), la poligamia, la mutilazione come pena giudiziaria, che appartengono alla ‘rivelazione’ coranica, e il premio che Allah concede ai suoi fedeli costituito da delizie sensuali comprendenti gli incanti di giovani efebi. La mutua difficoltà di comprensione è proprio d’ordine religioso. Parlano i fatti del mondo e dell’Europa, dove si trovano ormai milioni di Musulmani. Ma il Vaticano 2 ha altri piani ed esorta alla convivenza e al dialogo, che esclude ogni proselitismo, preoccupato di una ‘giustizia sociale’ che non converte nessuno se non all’abbandono della responsabilità personale. Credono in un dio secondo le loro credenze, non nella fede suscitata dallo stesso Dio che trascende ogni conoscenza: “Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che Lo ha mandato” (Gv 5, 23). Il Corano, come il Talmud, non sono vie per la sottomissione a Dio Verità che è rivelato nell’Antico Testamento e si è Incarnato per redimerci. La parte 4 della Nae sull’avvicinamento agli Ebrei, la più importante, è già stata vista più volte altrove.
“Per l’intemperanza di un ecumenismo che non mira più solo all’unità dei cristiani, ma alla fusione di tutte le religioni, si insegna oggi che Islam e Cristianesimo hanno in comune un medesimo Dio unico. È falso: il nostro Dio è primitivamente trinitario e non c’è un anteriore Dio che si accomuna con l’Islam e al quale poi il cristianesimo imprimerebbe lo stampo trinitario. Il Dio dei cristiani è assolutamente trinitario e non può pareggiarsi al Dio uno e abissale dell’Islam” Romano Amerio.
Com’è stato possibile che i conciliari abbiano smarrito in così breve tempo il Dogma Trinitario, quello dell’inesauribile Amore divino? Ignorano che contro di esso può solo predominare l’odio, come succede oggi dappertutto? Ignorare questo stretto rapporto, a causa di dichiarazioni imbevute di tanta falsa misericordia, può causare solo miseria e terrore. Niente può cambiare fino a che le scellerate democrazie attuali, in combutta con gli anticristi conciliari, non saranno spazzate via dal misericordioso soffio del Signore. Solo, allora, alla fine, trionferà il Regno dei Sacri Cuori di Gesù e Maria!
Ringrazio Arai di questo bell’articolo, che mette al centro dell’identità cattolica la fede nella Santissima Trinità, sottovalutata e insidiata furbescamente dai modernisti nel documento conciliare “Nostra Aetate”. Il linguaggio viscido e accattivante del documento ha ormai deformato la coscienza dei cattolici ed è diventato il terreno fertile non solo dell’ecumenismo senza fondamento di fede, ma addirittura della parificazione e fusione di tutte le false religioni con quella un tempo cattolica. L’invasione dell’Islam in casa nostra trova la porta aperta dai vescovi che hanno aderito al Vaticano II.
Nel 1974/1980, a Lahore – Pakistan – il vertice dei paesi islamici si concluse con due deliberazioni: 1) islamizzare tutto il Nord-Africa, il M.O e il Sud Est asiatico, con ogni mezzo, cosa che sta portando a termine l’Isi; 2) affrontare l’Europa non più con le armi ma con flussi, calcolati negli anni, di clandestini – uomini, donne – che permetteranno, in cinque generazioni di averne controllo dato che, mentre la famiglia europea, di media, genera un solo figlio, quella islamica ne genera cinque. E questo a monito di quanti – governi, politici, comunistelli e clero – definiscono costoro “disperati” e profughi. La verità dice che essi sono invasori. Ma la cecità di Nae e quella della Gerarchia impedisce di prenderne coscienza. Non abbiamo assistito, forse, alle vibranti campagne pro-moschee del cardinale Tettamanzi seguito, ancora oggi, da Scola? Gli ultimi tempi sono alle viste!!!!
La ricerca “della giustizia sociale e dei valori morali” mostra l’ateismo schietto della Nae e del cv2. Qui, come in altri documenti, vive la convinzione, in dote agli atei, che, anche se Dio non esiste, esistono comunque dei valori comuni a tutti gli uomini. Il che è evidentemente assurdo.
Concludo che ‘niente può cambiare fino a che le scellerate democrazie attuali, in combutta con gli anticristi conciliari, non saranno spazzate via dal misericordioso soffio del Signore’, non col pensiero millenarista che il Signore tornerà per mettere a posto i processi scellerati accettati dagli uomini. Gesù è presente in quel che resta della Chiesa, ma in questa non predomina la giusta testimonianza sugli anticristi in Vaticano per ristabilire la sua sacrosanta difesa. Si capisce allora che ciò succederà solo alla fine di un gran castigo materiale, come è nel Messaggio profetico di Fatima. Se la penitenza richiesta non trova ascolto, saranno come sempre le pietre e i mari a rispondere.
Quella che la storia sembra insegnare è che dare il potere al popolo vuol dire far comandare il diavolo.Almeno io la penso così dei frutti velenosi del rinascimento, illuminismo e bestialità umane filosofiche od ideologiche varie che qui non ho ricordato.
In tutte si annida il seme dell’idea che l’uomo può essere come Dio.
Cito, per necessità, caro Hector, il nichilista Nietzsche che dice: la democrazia è il potere che ha la pecora di mordere il leone. Aforisma che oggi, nel clima attuale postconciliare/bergogliano può intendersi come il potere che ha l’uomo di mordere Dio.
Sono grato ad Arai che scrive le sue lettere diffondendo le verità evangeliche e cattoliche che non si leggono più e che pochi riescono a scoprire.
Ho scoperto in questi giorni che , dopo la devastazione economico-politica dell’Europa, anche questa immigrazione selvaggia era in programma per annichilire e spazzare via ogni identità etnico-culturale europea.
Questo è anche il castigo per aver rifiutato di inserire le radici cristiane nella costituzione europea. L’abbandono delle vie del Signore comporta le strade degli uomini che sono lastricate di cadaveri, guerre e persecuzioni ovunque.
Una “buona” tappa è quella di essere riusciti ad inserire pseudo-papi in Vaticano.
Falsi pontefici per circuire il gregge cattolico e contribuire meglio alla decapitazione completa delle menti dei popoli.
La fine arriverà con carneficine di massa, rivoluzioni e devastazioni dovute al raggiungimento del fatidico 20% di popolazione non autoctona. E di questo, come suggerisce Gilad Atzmon (ebreo onesto), bisogna chiedere i danni alle banche ebraiche ed la sionismo internazionale che sta massacrando l’Europa, culla del cristianesimo, per eliminare dalla scena quello che fu il centro del cattolicesimo e della cultura mondiale.
Ci stanno riuscendo !
Spero solo nel Signore, Il Re dei Re, il Signore della Storia, che sa suscitare anche dalle pietre guerrieri del Suo Nome.
Sta suscitando la Russia, ex marxista, e la Cina , con misteriose e sconvolgenti notizie che si diffondono come un lampo citando Gesù Cristo come il personaggio che cambiò la storia umana. Forse da queste nazioni arriverà la salvezza, ma certo dopo devastazioni immani da guerra terribile…Gli aborti nel mondo sono il grido che è salito al Cielo ed ha riempito “i tini dell’ira di Dio”.
A Lui Onore e Gloria nei secoli !
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Scusi Dottor Arai vorrei correggerle i 360° (angolo giro) con 180° (angolo piatto) ciòè inversione completa.
Con stima e umiltà.
Marcello Scarpa
Anche un nichilista può quindi dirne una giusta Luciano 🙂 ! Speriamo che queste democrazie prima o poi sia annichilite , che di offese a Dio ne abbondano .
Devo ringraziare ai commentatori per i loro contributi alla chiarezza delle questioni trattate. Essenziale quella di Luciano Pranzetti ricordando il vertice dei paesi islamici 1974/1980, a Lahore – Pakistan. Vuol dire che questo piano, ora in atto, veniva da più parti e poteva essere conosciuto da tutti. Ma il suo pericolo non era considerato dai conciliari della nuova “chiesa che non ha nemici (cf.
G23)”, Questi nemmeno amano i profeti di sventura, che avvertono dei mali che incombono, perché amano gli amici di un ammirabile nuovo mondo i cui centri di pensiero sono aperti a tutto (Paolo 6º); anche alla teoria nichilista del kaos totale come tappa di un progresso a 360°! Lo stimato Marcello non se la prenda se lo ripeto. Curiosamente già un buon amico brasiliano, professore di Fisica, mi ha voluto correggere a proposito. Il punto è che, da quanto so, si tratta di un’espressione (italiana) per dire in tutte le direzioni (contraddizioni a 360º in tutti i campi). 180° (angolo piatto) va bene quando parlo dell’inversione del Vat 2. Ma per autori di simili empietà serve quell’altra categoria di numeri simbolici, come il 666!