Putin parla a Netanyahu: sarcasmo contro chutzpah

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PUTIN + GIUDEO

Netanyahu s’è precipitato a Mosca, ha voluto assolutamente parlare con Putin, ed è stato accontentato. Si è lamentato perché il nuovo armamento russo fornito alla Siria è una minaccia esistenziale per Israele, povera angelica nazione sempre in pericolo. Secondo Bibi, Siria e Iran stanno fornendo queste armi ai “terroristi”, ossia ad Hezbollah, per “creare un secondo fronte terrorista sulle alture del Golan” (che fra parentesi Israele occupa illegalmente dal ’67).

La risposta di Putin è stata: tranquillo, in questo momento la Siria ha altre preoccupazioni, deve difendere la sua sovranità.

Ecco, letteralmente: “Per quanto riguarda la Siria, noi sappiamo e comprendiamo che lo stato siriano attuale non si può permettere di consacrare tempo all’apertura di un secondo fronte, sta cercando di preservare la propria sovranità”.

Putin ha però avuto molta comprensione per gli usuali, forse un tantino più insistiti piagnucolamenti del premier di Sion sul pericolo mortale che i razzetti di Hamas fanno sovrastare sul popolo ebraico. Ha accettato di “condannare” ufficialmente questi lanci. Con la seguente frase:

“Condanniamo i tiri di razzi contro gli israeliani. Per quanto ne so, tali tiri partono da installazioni artigianali”.

Installazioni artigianali.

Netanyahu se n’è tornato con le pive nel sacco. Aveva preteso di chiedere a Mosca di rinunciare nientemeno che alla sua strategia medio-orientale, il mantenimento dello sbocco nel Mediterraneo e dello sbocco in Europa, strategia che Putin ha dichiarato vitale per l’interesse nazionale russo. E cosa offriva in cambio? Nulla. Netanyahu era venuto a dare ordini, com’è abituato a fare in Occcidente.

Come abbiamo già raccontato sulla scorta di Debka File, Putin aveva offerto mesi fa a Bibi un’alleanza con Gazprom per lo sfruttamento congiunto del giacimento Leviathan, davanti al mare siriano-libanese. Probabilmente si aspettava dal sionista una risposta. Netanyahu è giunto a mani vuote, a dar ordini, senza contropartita. E’ stato mandato a casa. Sarcasmo contro Chutzpah.

La rottura strategica provocata dai russi con il loro dispiegamento a fianco dellla Siria sta producendo risultati, non del tutto comprensibili. Uno:

Si dimette a sorpresa il capo Usa della “coalizione anti IS”, quella finta

John Allen, generale, era stato incaricato da Obama di gestire come suprvisore la “coalizione anti-IS”; ossia la finta guerra contro lo stato islamico cui partecipano Giordania, sauditi, francesi, inglesi – insomma quelli che aiutano lo Stato Islamico. Allen è stato comandante supremo delle forze alleate in Afghanistan. Nessuna spiegazione è stata data del ritiro.

 

 

Fonte: http://www.maurizioblondet.it/putin-parla-a-netanyahu-sarcasmo-contro-chutzpah/

 

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