IL SET FOTOGRAFICO DELL’ORRORE
Non c’è nessuno di noi che non abbia subito la foto del piccolino affogato come un cazzotto nello stomaco.
“Una foto che cambierà la storia”, hanno declamato i soloni del giornalismo e i preveggenti della politica. Una foto importante, dunque, talmente importante che quel povero corpicino è stato messo in posa, perchè venisse meglio. Perchè producesse il massimo effetto su di noi il corpo del bambino è stato posizionato in un luogo più fotogenico e riatteggiato in posa più drammatica, anche se inverosimile. Come ha fatto notare Thierry Myessan il mare rigetta i cadaveri parallelamente alle onde, non perpendicolarmente, traversati, come si dice in termini marinari.
…Che Dio li maledica…
ecco dove è stato trovato
il trasporto del corpicino in una posizione più favorevole per le foto
ed ecco dove è stato fotografato
Il servizio fotografico è stato effettuato da una fotoreporter professionista, Nilufer Demir, che ovviamente passava di lì per caso, con tutta la sua attrezzatura e i suoi assistenti, per scattare quella che diverrà la foto simbolo di questi anni.
Il fatto, ovviamente, non toglie nulla al dolore che provoca la vista di quel bambino riverso. Io ho pianto di dolore, pieno e straziante come raramente mi era capitato e credo di non essere stato il solo, ma poi ho pianto di rabbia, nel constatare come gli sporchi progetti di questa gente non si fermino di fronte a nulla. Nemmeno di fronte a ciò che dovremmo avere di più sacro. I nostri bambini. Il nostro domani. Tutto è sacrificabile al loro progetto di dominio del mondo.
G.F.