Nato alla Russia: stop ai raid su opposizione e civili in Siria

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Segnalazione di Federico Prati

(ANSA) – BRUXELLES, 5 OTT – La Nato chiede alla Russia “l’immediata cessazione degli attacchi contro l’opposizione siriana e i civili” ed esprime “forte protesta” per la violazione dello spazio aereo turco e dell’Alleanza.

E’ la dichiarazione del Consiglio Atlantico straordinario che parla di “estrema pericolosità di un tale comportamento” e di “preoccupazione per il rafforzamento militare russo in Siria” e “per gli attacchi su Hama, Homs e Idlib” che hanno fatto vittime civili e “non hanno preso di mira l’Isis”.

La NATO bombarda gli ospedali ed uccide i civili con i droni USA ma chiede, in modo inflessibile, che la Russia sospenda i raid sui gruppi terroristi in Siria e si preoccupa per le eventuali vittime civili.

Da notare che la NATO è quella organizzazione militare che ha contribuito ad armare ed addestrare i terroristi takfiri che hanno seminato morte e distruzione nel paese arabo per quasi cinque anni, senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze sulla popolazione civile che è rimasta, in alcune zone del paese, sottoposta alla violenza dei tagliagole jihadisti ed adesso questa stessa organizzazione si preoccupa per la loro incolumità.

La NATO inoltre, pochi giorni fa, ha colpito un ospedale in Afghanistan (quello di Emergency) uccidendo medici, infermieri e pazienti rimasti a bruciare vivi nei loro letti. In quell’occasione, come in tante altre, non ha avuto scrupoli di colpire i civili, come non li hanno gli ufficiali della NATO e del comando dell’US. Army quando inviano i droni senza pilota che uccidono dall’alto in maniera indiscriminata civili, donne e bambini, in Afghanistan, in Pakistan, nello Yemen, in Somalia, in Sudan ed in molti altri paesi.

Se si dovesse fare un bilancio delle decine di migliaia di vittime civili create dai bombardamenti della NATO, da quelli effettuati in Libia e quelli fatti in Iraq, in Somalia, in Serbia, ecc.., ci sarebbero elementi più che sufficienti per portare i responsabili di questa organizzazione sul banco degli imputati in un processo tipo Norimberga. Nonostante questo, i responsabili NATO hanno l’impudenza di pronunciarsi e condannare il lavoro di ripulitura dai terorristi (armati dalla NATO) che sta effettuando la Russia in Siria, quello che loro non hanno voluto fare, e si preoccupano perchè vengono colpiti anche quelli che vengono chiamati “oppositori” di Assad, quando tutti sanno che si tratta degli stessi tagliagola che hanno martirizzato la popolazione, assassinato innocenti e distrutto i reperti archeologici del paese.

La NATO per iniziativa del suo segretario generale, Jens Stoltenberg (nella foto sopra), ha convocato a Bruxelles la riunione del Consiglio Atlantico del Nord in cui sarà presente anche il ministro turco degli esteri, Feridun Sinirlioglu, per reagire alla pretesa violazione dello spazio aereo turco effettuata da un aereo russo.

La Turchia ha invocato l’art. 4 del trattato NATO che si riferisce alle minacce all’integrità territoriale di uno dei componenti dell’Alleanza, in questo caso la Turchia che si sente minacciata dalle operazioni militari che avvengono in Siria. Il governo turco si sente adesso “vittima” delle sue stesse macchinazioni.

Naturalmente non viene considerato il problema dell’integrità territoriale della Siria, ripetutamente violata dalla stessa Turchia che ha costantemente inviato migliaia di mercenari sul territorio siriano per rovesciare il governo legittimo del presidente Bashar al-Assad, così come è noto che in territorio siriano vi sono gruppi di centinaia di miltari dei corpi speciali di paesi NATO (USA, Gran Bretagna, Turchia) con il compito di affiancare ed istruire i gruppi di mercenari che operano in Siria contro l’Esercito siriano.

Il comando Russo /Siriano ha invitato peraltro la NATO a far sgomberare il territorio del paese arabo dai propri “consiglieri militari” e allontanarsi dallo spazio aereo della Siria per evitare spiacevoli incidenti.

L’aiuto delle forze aeree russe è stato appositamente richiesto dal governo siriano, nell’ambito di un trattato di coperazione esistente tra Russia e Siria da molti anni, in conformità con il diritto internazionale e con la carta delle Nazioni Unite.

Fonti: La Razon.es

Traduzione e commento: Luciano Lago

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