Segnalazione di Federico Prati
La Prefettura di Heraulth (sud della Francia) ha proibito Sabato scorso una manifestazione di solidarietà con la Resistenza palestinese convocata dal comitato locale del movimento Boicotaggio Disinvestimenti e Sanzioni (BDS) contro Israele.
“Un Governo sottomesso ad Israele, proibisce agli stessi cittadini francesi il loro diritto alla libertà di espressione perchè lo hanno deciso le associazioni sioniste…..una vergogna per tutta la Francia!”, ha comunicato questa Domenica attraverso il suo profilo in una rete sociale di internet, l’associazione BDS Francia 34.
Da rilevare che ben 15 furgoni delle forze di polizia antisommossa, in vista della manifestazione, si erano piazzate dal Sabato mattina, nel centro della piccola città di Montpellier, nel sud della Francia, come si rileva da un video diffuso dall’associazione pro Palestina, in un contesto politico di crescente repressione dell’antisemitismo – anche quello un fenomeno in crescita – in tutta la Francia.
Risulta da tempo che qualsiasi critica al governo di Israele ed alla sua feroce politica repressiva contro la popolazione palestinese, viene considerata dalle autorità francesi come fenomeno di “antisemitismo”.
La libertà di opinione e di espressione non è ammessa quando si tratta di criticare lo Stato di Israele, si tratta di un concetto molto chiaro, ribadito dai provvedimenti presi in questo senso dal ministro Manuel Valls ed attuato dalle prefetture in Francia. Questo nonostante le manifestazioni avvenute all’inizio dell’anno per l’attentato contro Charlie Hebdo a Parigi e le conseguenti manifestazioni di Hollande e della sinistra francese all’insegna dello slogan di “siamo tutti Charlie” per sancire la libertà di espressione che, evidentemente, non vale per le critiche ad Israele.
Il prefetto che ha proibito la manifestazione, per giustificare la proibizione, ha invocato l’esistenza di un delitto tipicizzato di “provocazione discriminatoria”, così come anche il rischio di “notevoli disturbi dell’ordine pubblico”; una motivazione che è stata respinta totalmente dagli attivisti e giudicata un pretesto.
Il comitato BDS svolge da anni la sua attività senza che si siano manifestati problemi e si è preso l’incarico di spiegare all’opinione pubblica francese quanto accade in Palestina e come Israele stia attuando una violazione dei diritti umani in Palestina, questo mentre si vuole far passare tutto sotto silenzio, ha dichiarato alla TV France 3 un componente veterano di questa associazione.
“Nel corso di questi dieci anni il comitato BDS ha mantenuto le sue posizioni senza problemi ed andiamo a seguire nella nostra attività, spiegando alla gente quello che sta accadendo in Palestina e quello Israele sta facendo in Palestina, visto che è chiaro che questo è esattamente quello che si vuole non si sappia”, ha dichiarato un componente del BDS, Francia 34″.
I militanti ritengono che la repressione poliziesca abbia avuto origine dalla denuncia presentata dall’organizzazione sionista conosciuta come la Lega dei Diritti Umani (LHD) contro due esponenti del BDS francese, per presunta “apologia di crimini contro l’umanità”.
L’accusa si basa sul fatto che i due militanti avevano condiviso, quando avvennero i bombardamenti a Gaza dell’Agosto dell’anno scorso, una foto sui social media senza prestare atttenzione ai commenti presumibilmente antisemiti fatti da altre persone.
Nella vicina Tolosa, un’altra organizzazione sionista, denominata “Lega internazionale contro il Razzismo e l’Antisemitismo”, ha denunciato 4 militanti per il pro boicot Israele ed inoltre aveva reclamato di proibire ogni manifestazione pubblica del “BDS Francia 34”. Dopo questa richiesta, il Comune di Montpellier è passato a considerare il posto della manifestazione come commerciale ed ha richiesto una procedura di permessi con due mesi di anticipo.
Questo episodio deve sommarsi anche alla ratifica della condanna di 12 militanti pro palestinesi avvenuta a Comar (nord est) che hanno avuto notificata una sanzione per 32.000 euro (più i le spese processuali) per aver incitato al boicottaggio del regime di Tel Aviv in un supermercato nel 2009 e nel 2010. Gli autori della querela sono stati l’Ufficio Nazionale di Vigilanza contro l’Antisemitismo (BNVVA), l’associuazione Alleanza Francia Israele, gli avvocati swnza frontiere e la stesssa LICRA. Il partito Comunista Francese da parte sua ha emesso un comunicato per solidarizzare con gli attivisti.
Nonostante la repressione dei movimenti pro Palestina, Sabato scorso nel centro di Lione si sono riunite varie centinaia di persone per manifestare la loro solidarietà con la Palestina che si trova coinvolta in una nuova Intifada di fronte all’ultima ondata repressiva e di profanazioni dei luoghi santi effettuata dagli occupanti israeliani.
Gli slogans più urlati nel corso della manifestazione sono stati quelli di “Hollande assassino hai le mani sporche disangue” e “Gaza Resiste”, la manifestazione si è conclusa senza che si siano verificati incidenti.
Fonte: Hispantv
Traduzione e nota: Luciano Lago