L’Islam moderato non c’è, nella Capitale la piazza è vuota

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Solo in 400 alla manifestazione per condannare la strage di Parigi FOTO Un grandissimo flop ASSOCIAZIONI Souad Sbai “No alla violenza”

 

 

PARIGI, MUSULMANI IN PIAZZA CONTRO TERRORISMO - FOTO 3

Doveva essere la grande manifestazione dell’Islam moderato italiano, invece è stato un flop totale. Ieri pomeriggio – nel sabato in cui la salma di Valeria Solesin, la ricercatrice 28enne morta nei massacri di Parigi, è tornata a Venezia – a Roma piazza Santi Apostoli era vuota. Escludendo fotografi e giornalisti, accorsi numerosi, alla manifestazione “Not in my name”, indetta per prendere le distanze dal terrorismo, hanno partecipato all’evento poco meno di 400 persone.

A Milano, dove in contemporana si svolgeva un altro presidio, stessa storia con circa 500 fedeli in piazza. Eppure nella Capitale sono 100mila i fedeli musulmani censiti. La partecipazione è stata scarsissima, dunque, dando spazio alla solita passerella di politici. Qualcuno ha provato a dare la colpa al maltempo e al clima di tensione che la città vive a causa dei continui falsi allarmi bomba. In realtà la manifestazione non ha portato in piazza tutti quei moderati di cui sarebbe composto l’Islam italiano. Del resto il giorno prima erano trapelati veleni e divisioni all’interno della comunità stessa. Qualcuno ha apertamente manifestato il dissenso prendendo le distanze come la Confederazione della comunità marocchina in Italia. I bene informati hanno detto che dietro la manifestazione di oggi ci sono “le istituzioni”, che avrebbero fatto pressioni sui rappresentati dell’Islam italiano accreditati al Viminale, perchè nascesse un evento che placasse le polemiche sulla divisione della comunità islamica dal tessuto sociale.

«Siamo quindi uniti contro il terrorismo, ma lasciando a casa le “bandiere” di partito ed accantonando ogni azione poco trasparente che celi della demagogia», aveva detto la comunità marocchina in una nota. In realtà le uniche bandiere che hanno sventolato sotto la pioggia sono state quelle dell’assenteismo. La sfilata politica, invece, c’è stata tutta. A cominciare dal deputato del Pd, Khalid Chaouki, uno degli elementi su cui la comunità si sarebbe divisa, Susanna Camusso, Maurizio Landini, Lucio Malan, Marcello De Angelis, Arturo Scotto, Fabrizio Cicchitto, Pierferdinando Casini. E proprio a Chaouki, da ieri sotto scorta per le minacce ricevute, è stata affidata la chiusura della manifestazione con l’ultimo intervento dal palco. «Noi non abbiamo paura di nessuno – ha detto – All’Isis diciamo che nessuno può toccare la nostra comune convivenza. Questa è una giornata storica per l’Italia». Prima hanno preso la parola alcuni dei rappresentanti delle comunità musulmane, da Yahya Pallavicini ad Abdallah Redouane, segretario generale della Grande Moschea di Roma, all’imam di Firenze, Ezzedin Elzir, presidente dell’Ucoii. Subito dopo il massacro a Parigi, proprio all’interno della grande moschea di Roma si è consumato un piccolo giallo. Qualcuno avrebbe voluto organizzare subito una manifestazione di solidarietà alla Francia. Altri no. Il segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia, Abdallah Redouane, interpellato da Il Tempo, spiegò: «Io alla manifestazione preferisco i convegni». Ieri Redouane era in piazza. Sono stati letti anche i messaggi del presidente della Repubblica, del Senato e di quello della Camera, Laura Bordini. Però su circa 50 moschee censite nella Capitale, a Santi Apostoli è comparso a malapena lo striscione di una rappresentanza di alcune moschee provenienti dal quartiere Torpignattara, con la scritta: «Non siamo noi il nemico».

I funerali della nostra Valeria Solesin martedì in piazza San Marco, in forma laica. Presente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ad accogliere la salma ieri all’aeroporto di Venezia c’erano il fratello Dario, la nonna, che ha avuto un lieve malore alla vista della bara ricoperta di fiori, il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Sulla salma è stata poi effettuata una ricognizione. I terroristi le hanno sparato un solo colpo al viso dall’alto, forse dal ballatoio, e la giovane sarebbe morta dissanguata.

 

 

 

 

Fonte: http://www.iltempo.it/roma-capitale/2015/11/22/l-islam-moderato-non-c-e-a-roma-la-piazza-e-vuota-1.1481814?localLinksEnabled=false

 

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