gennaio 2015. — Medio Oriente

di Francesco Gori
1) La Siria non hai mai attentato alla sicurezza nazionale di altri Stati;
2) La Siria ha consegnato o distrutto il proprio arsenale chimico;
3) I rapitori degli “italiani” Quirico, dall’Oglio, Ricucci, Ramelli e Marzullo fanno parte dell’opposizione armata ad Assad;
4) I gruppi terroristi sono stati finanziati da Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Europa e Stati Uniti. La Siria di Assad ha sempre combattuto Osama Bin Laden, al Qaeda e tutti i gruppi fondamentalisti islamici che sono sorti in questi anni;
5) Dopo le rivolte del 2011, il Governo aveva fatto ampie aperture per venire incontro alle richieste dell’opposizione che, però, come è dimostrato dai fatti, ha scelto la via armata a quella politica;
6) I cristiani e le altre minoranze religiose non sono perseguitate dal presidente Assad (che anzi le ha difese) ma dai gruppi jihadisti che, a vario titolo, hanno combattuto con l’opposizione armata;
7) Nelle carceri siriane sono detenuti molti terroristi stranieri, anche europei. Alcuni di questi sono arrivati dall’Italia;
8) Nessun giornalista entrato legalmente in Siria, con regolare visto, è mai stato rapito e ha potuto svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza;
9) La Siria non è intenzionata a costruire la bomba atomica e non ha in corso alcun programma di arricchimento dell’uranio, né a fini civili né militari;
10) Il presidente Assad, che fa parte della minoranza sciita di fede alawita, è stato scelto liberamente dal suo popolo alla presenza di osservatori internazionali che hanno certificato la regolarità delle elezioni e nelle istituzioni sono rappresentate anche le altre componenti politiche, sociali e religiose della Siria. In Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, tutti alleati dell’Occidente, ci sono monarchie ereditarie ed emirati in cui viene applicata la legge islamica e in cui i diritti civili sono ridotti ai minimi termini;
11) Le Alture del Golan sono una parte del territorio della Siria che Israele ha occupato illegalmente: la comunità internazionale non è mai intervenuta a difendere la sovranità di questa nazione;
12) La donna in Siria non è costretta a portare alcun velo e ha pieni diritti civili e piene libertà. Le donne possono svolgere qualsiasi tipo di professione e non è preclusa in alcun modo modo la carriera politica e di rappresentanza nelle istituzioni;
13) Prima dello scoppio della guerra, la Siria era una delle mete turistiche del Medio Oriente più amate dagli occidentali, apprezzata per l’ospitalità, la sicurezza e la tolleranza;
13) La Repubblica Araba Siriana è una nazione laica in cui è consentito a tutti di professare la propria fede religiosa, ebrei compresi. A Damasco c’è una delle più antiche sinagoghe del Medio Oriente, presa di mira a colpi di mortaio dai ribelli dell’Esercito Libero Siriano, considerati da molti governi occidentali dei “moderati”;
14) L’Italia ha sempre considerato la Siria e il presidente Assad un interlocutore importante per garantire la pace e la sicurezza in Medio Oriente. L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lodato in passato le doti politiche e umane di Assad;
15) In Siria non c’è stata alcuna rivoluzione popolare, nessuna primavera araba, ma un attacco dall’esterno deciso dalle potenze sunnite del Golfo, con l’aiuto della Turchia, di Stati Uniti ed Europa, che volevano rovesciare il potere della minoranza sciita rappresentato da Assad;
16) Malgrado la guerra, il governo siriano ha garantito l’istruzione gratuita a centinaia di migliaia di alunni, anche grazie al contributo delle Nazioni unite che hanno messo a disposizione libri, quaderni, penne e altro materiale didattico;
17) Assad ha più volte dichiarato di volersi confrontare con l’opposizione per trovare una soluzione diplomatica che ponga fine alla guerra. La sua buona volontà è certificata da numerose dichiarazioni di esponenti delle Nazioni Unite. Una parte dell’opposizione ha deciso che non intende sedersi al tavolo con Assad e che preferisce combatterlo militarmente fino a quando non se ne andrà;
18) Assad è nemico giurato dell’ISIS, di Al Qaeda e di tutti i gruppi terroristici e non ha mai fatto affari con loro: è stata smentita anche la notizia, fatta circolare da qualche media straniero, che il governo di Damasco abbia comprato il petrolio dallo Stato Islamico. La Turchia, che aspira a entrare nell’UE, è il principale esportatore del “greggio jihadista”. In Turchia, inoltre, si addestrano i terroristi che possono, come dimostrano i fatti di Parigi, muoversi liberamente nel paese;
19) L’Esercito Arabo Siriano ha combattuto su più fronti per impedire che il paese capitolasse e diventasse un Califfato: migliaia di militari sono rimasti uccisi e feriti nei combattimenti. E’ falso che l’aviazione non abbia mai bombardato i terroristi, sparsi praticamente in tutto il territorio. E’ vero che le bombe di Damasco hanno fatto vittime tra i civili ma nessuno osa dire che i terroristi si sono nascosti nei quartieri, nei villaggi e nelle case, spesso usando i civili come scudi umani. Quasi mai si parla dei civili uccisi dai terroristi (che sono la maggioranza) e di quelli della cosiddetta coalizione guidata dagli Stati Uniti;
20) Il governo di Assad nel corso della guerra ha aumentato gli stipendi e le pensioni dei militari e dei dipendenti pubblici e ha garantito un sostegno economico per i disoccupati. Ha inoltre aumentato le risorse per la ricerca e l’Università: quella di Damasco è considerata ancora oggi una delle migliori del Medio Oriente.
Fonte: http://spondasud.it/2015/01/venti-cose-che-gli-italiani-devono-sapere-sulla-siria-6528
Quel che si legge in questo articolo NON SONO BALLE , come qualcuno potrebbe pensare, ma sono tutta realtà.
Da prima della guerra avevo queste informazioni che si potevano estrarre anche dal sito di Asia-News sito vatican-cattolico.
Lo sprovveduto che leggesse qui, si chiederebbe:
“ma allora perchè fargli guerra ?” Le risposte si trovano nei numerosi articoli inseriti su questo sito. Oppure, se qualcuno consce la lingua inglese e volesse informarsi non da siti italiani, cerchi “Europe” il sito di lord Stirling, canadese, che pure ha il coraggio di dichiarare le cose come stanno !
La tristezza è vedere il popolo italiano, un tempo cattolico , così poco interessato alla verità .
Una decadenza a cui molto è da imputare ai cattolici che si son messi in politica.
Mi permetto di inserire quanto ricevuto, molto lungo ma denso:
“1200 terroristi europei dell’ISIS ritornano ai loro paesi
.
Incalzati dai bombardamenti e dall’offensiva russo siriana, per salvarsi la pelle, alcune centinaia di miliziani jihadisti europei, che combattevono nelle file dello Stato Islamico, vista la mala parata si avviano a ritornare nei loro paesi d’origine.
Secondo le informazioni dei servizi di intelligence e in base anche a quanto pubblicato dall’agenzia Associated Press, circa 250 terroristi sono già rientrati in Francia, altri 350 verso il Regno Unito, si parla di 250 circa oin Germania, 130 in Belgio e un totale di 125 in Svezia, il resto dei terroristi sono sparsi in altre localtà del continente.
Al principio dl 2015 il Centro Nazionale Antiterrosista degli USA (NCTC) aveva stimato che più di 20.000 stranieri di 90 paesi, tra cui figurano migliaia di cittadini statunitensi ed europei, si erano uniti ai terroristi dell’ISIS per combattere nelle loro file ed espandere l’ideologia takfiri in Iraq ed in Siria. In realtà le stime sono inferiori alla realtà visto che i servizi di intelligence russi avevano calcolato che vi fossero, soltanto in Siria, circa 40.000 miliziani stranieri provenienti da vari paesi fra cui anche circa 2.000 dal Caucaso e dalla Cecenia. Una armata internazionale di mercenari jihadisti armata, finanziata e rifornita da paesi come Arabia Saudita, Qatar, Turchia, oltre che dagli Stati Uniti ed i loro alleati. Vedi: L’armata internazionale dello Stato islamico
Una situazione ben diversa rispetto a quella di una “guerra civile fra siriani” come veniva descritta dai media occidentali. Attualmente rischia di franare tutto il castello di menzogne costruito dalla propaganda dei media sulla guerra in Siria. Contribuisce a farlo franare anche la Russia di Putin che, nella riunione di Vienna, ha esibito le foto della lunga fila per Km. dei camion cisterna che vanno a trasportare il greggio estratto illegalmente dai pozzi in Siria ed in Iraq. La domanda sottoposta agli occidentali era la seguente: “dite di essere una coalizione nata per combattere l’ISIS ma poi comprate il petrolio da loro ed avete permesso questo traffico senza bombardare i camion cisterna ed interrompere il flusso di greggio. Complimenti “! Sembra che abbia esclamato Putin.
Adesso il pericolo imminente per l’Europa è quello dei “foreign fighters” di ritorno dal Medio Oriente. Non è chiaro quello che faranno i miliziani jihadisti che hanno ricevuto un buon addestramento militare, spesso nei campi appositamente creati dagli USA in Turchia ed in Giordania, di certo alcuni di loro sono stati arruolati al fanatismo ed alla Jihad e non rinunceranno a mettere in pratica quanto hanno appreso in Siria ed in Giordania.
Difficile pensare che vogliano tornare alla vita normale e che si adattino a lavorare in qualche supermercato o fast food di Parigi, di Londra o di Bruxelles.
Questo spiega perchè i servizi di intelligence europei, dopo i fatti di Parigi, siano mobilitati ed in allarme. Tuttavia è ormai tardi e la situazione rischia di essere molto critica. I governi occidentali avevano trascurato queste conseguenze nefaste della loro politica di appoggio strumentale ai gruppi terroristi quando si proponevano l’obiettivo di rovesciare a tutti i costi il regime di Bashar al-Assad in Siria e quando in precedenza, avevano utilizzato i gruppi jihadisti di Al Quaeda in Siria per rovesciare il colonnello Gheddafi in Libia.
Il più preoccupato adesso è il presidente Hollande ed il suo ministro Laurent Fabius, quello che nel 2013 aveva persino dichiarato che il gruppo terrorista Al Nusra in Siria “stava facendo un buon lavoro”, suscitando le proteste ed una denuncia alla Corte di Giustizia Europea da parte di un gruppo di profughi siriani residenti in Francia. Vedi: Denuncia contro Laurent Fabius alla Corte di Giustizia.
Adesso, quello che Fabius definiva il “buon lavoro”, viene fatto in Francia dagli stessi terroristi, che Fabius ed Hollande hanno contribuito a sostenere ed armare in Siria.
Li chiamavano gli “oppositori moderati” al regime di Assad anche se mettevono le autobombe dentro i mercati o davanti alle scuole ad Aleppo o ad Homs. In questi giorni l’appellativo è cambiato, li chiamano “terroristi fanatici”, ma sono sempre gli stessi, hanno solo cambiato il luogo di azione.
Qualcuno in Francia, magari i parenti delle vittime, forse si azzarderanno a chiedere il conto ad Hollande ed a Fabius delle loro azioni? “