Segnalazione Quelsi
Redazione | dicembre 31, 2015 alle 9:12 am | Etichette: banca centrale europea, banche sorvegliate, bce | Categorie: Politica ed Economia | URL: http://wp.me/p3RTK9-aHa
La Banca La Centrale Europea ha fatto sapere di aver messo sotto controllo 129 banche europee, di cui 15 italiane: è stata diramata ieri la lista delle banche di importanza significativa per il sistema finanziario europeo e perciò sorvegliate direttamente da Francoforte. Quali sono le banche italiane ce lo ha detto Francesco Gerosa su Milano Finanza.
di Francesco Gerosa
La Banca centrale europea ha reso noto la nuova lista delle banche di importanza significativa per il sistema finanziario europeo e dunque soggette a vigilanza diretta da parte dell’Eurotower. Il numero sale di 6 unità a 129 istituti, il risultato di 8 aggiunte e di 2 eliminazioni.
La pattuglia della banche italiane sottoposte a vigilanza diretta è di 15 unità. Si tratta di Banca Carige , Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare , Banca Popolare dell’Emilia Romagna , Banca Popolare di Milano , Banca Popolare di Sondrio , Banca Popolare di Vicenza, Barclays Italia, Credito Emiliano (era stato tolto dalla lista e ora rientra con un attivo di bilancio su base consolidata a fine 2014 superiore alla soglia di 30 miliardi di euro), Iccrea Holding, Intesa Sanpaolo , Mediobanca , Unicredit , Unione di Banche Italiane e Veneto Banca.
La Bce inizierà la supervisione diretta delle otto nuove banche tra il 1 gennaio e il 1 febbraio, a seconda di quando è stata presa la decisione sul nuovo status dell’istituto in questione. Ma, a parte i condizionamenti sull’Italia per quanto riguarda il salvataggio dei 4 istituti creditizi in difficoltà, la Bce starebbe anche accentuando il pressing sui dividendi, nell’ottica di puntellare il più possibile i livelli di capitale delle banche.
Tanto che ieri, secondo fonti di stampa, l’Istituto centrale avrebbe inviato alle banche europee sottoposte alla Vigilanza unica, comprese quelle italiane, una lettera, firmata personalmente dal presidente, Mario Draghi, con la quale punta il dito sulla distribuzione dei dividendi, invitando tutte a considerare l’evoluzione attesa del capitale nel momento in cui
saranno decise le cedole.
Gli analisti di Equita non vedono ripercussioni sulle tre banche che hanno il dividend yield più significativo, ovvero Intesa Sanpaolo , Mediobanca e Credem . Mentre Unicredit (yield del 2,5%) potrebbe decidere di pagare solo lo scrip dividend anziché lasciare la scelta all’azionista tra dividendo cash o in azioni. Al momento a Piazza Affari Intesa Sanpaolo cede l’1,09% a 3,098 euro, Mediobanca lo 0,78% a 8,87 euro, Unicredit l’1,06% a 5,145 euro e Credem lo 0,22% a 6,895 euro