Banca Etruria è il più grande magazzino di oro dopo bankitalia: 9 tonnellate e mezzo –

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L’istituto possiede anche al 100% un banco metalli, la Oro Italia trading. Tra lingotti dei clienti per circa 3,5 tonnellate (oltre 10 mila pezzi), lingotti di proprietà della stessa banca che ha una giacenza media giornaliera sulle due tonnellate e impieghi per il distretto industriale orafo di Arezzo, altre 4 tonnellate, il conto totale è di 9 tonnellate e mezzo…-

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Non si fermano gli sbarchi, prelevati 3000 migranti in 3 giorni

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Le festività natalizie non fermano gli sbarchi. Sono stati circa 3 mila i migranti prelevati nei numerosi interventi della Guardia Costiera e della Marina Militare nella settimana di Natale, la metà dei quali solo tra la vigilia e il 25. Il mare calmo, il tempo insolitamente mite di questo dicembre anomalo, agevolano le traversate del Canale di Sicilia anche in questo periodo dell’anno in cui di solito le condizioni meteo-marine difficili fanno diminuire gli sbarchi.

sbarchi-pozzalloSolo nel giorno di Natale sono stati 751 i migranti salvati in sei diverse operazioni. Gli interventi hanno riguardato cinque gommoni e un barcone, con a bordo uomini, donne e minori.
Sempre ieri è giunta nel porto di Reggio Calabria la nave Corsi della Guardia costiera con a bordo 371 persone (312 uomini e 59 donne) in gran parte dell’Africa centrale. Il 24 sono terminate a Porto Empedocle (Agrigento) le operazioni di sbarco, iniziate il giorno prima, di 661 migranti, tra cui 103 donne e 12 minori.

Il 23 dicembre altri 859 migranti, a bordo di gommoni diretti verso l’Italia, sono stati prelevati al largo delle coste libiche in otto diverse operazioni; e altrettante erano state portate a termine il giorno precedente, col salvataggio di 728 stranieri. Il grosso degli sbarchi è avvenuto in Sicilia e in Calabria, ma ce ne sono stati anche in Sardegna.

Quest’elenco, che riporta solo gli episodi più rilevanti, dà un’idea da una parte dell’impegno a cui sono chiamate tutte le forze coinvolte nelle operazioni di soccorso in mare e nelle fasi successive; e dall’atra delle proporzioni dell’esodo migratorio in questa fase.

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Prova tecnica di attentato? Ma cosa andate a pensare…

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Sono stato letteralmente inondato da mail e messaggi di lettori su questo fatto. Sicchè lo riporto, come è apparso su Il Tempo di Roma:

Drone viola la no fly zone vaticana Denunciati due trentenni israeliani

Preoccupazione a San Pietro per l’oggetto volante fatto decollare da Ponte Umberto I

La no fly zone per il Giubileo violata due volte in meno di quindici giorni. Un drone con tanto di telecamera ha sorvolato il Biondo Tevere fino a sfiorare il Cupolone eludendo per pochi, lunghissimi minuti, il sistema di sicurezza. «Eravamo a Castel Sant’Angelo, dove c’è l’ufficio mobile per il coordinamento delle operazioni nell’area, quando ci siamo visti volare sulla testa quel drone. Lo abbiamo seguito con gli occhi, lungo il Tevere e poi fino a via della Conciliazione. Ci siamo messi a cercare subito chi lo stesse pilotando, ormai a cinquanta metri dalla Basilica di San Pietro, e a ponte Umberto I abbiamo notato due ragazzi con un telecomando e sequestrato quell’apparecchio molto professionale, con un obiettivo da 12 mega pixel e una risoluzione 4k: insomma, non certo un giocattolo». L’agente della Polizia Locale, gruppo GSSU, che ieri mattina alle 8,30 ha visto per primo il drone sorvolare il cielo sopra la Città Santa, ha ancora la voce rotta dalla preoccupazione.

È il secondo episodio a distanza di 12 giorni dal fermo del 31enne turco sorpreso in piazza del Colosseo mentre con quattro connazionali manovrava un quadricottero radiocomandato identico al «Phantom 3» sequestrato ieri. Due israeliani, denunciati per violazione del codice della navigazione aerea e dell’ordinanza prefettizia, hanno avuto modo di trascinare il trolley con il marchingegno all’interno fino a ponte Umberto I. Da lì hanno montato sul parapetto l’apparecchio con la telecamera, facendolo volare per tutta la lunghezza del Tevere fino a San Pietro. All’arrivo degli agenti del reparto «Centauro», i due – 33 e 32 anni, entrambi consulenti finanziari a Tel Aviv e incensurati – si sono mostrati sorpresi ma per niente intimoriti. Sprovvisti di documenti, sono stati portati nell’ufficio della Polizia Scientifica per i rilievi fotodattiloscopici prima di esser rimessi in libertà. Allertata anche la Digos per gli accertamenti attraverso database, Interpol e Europol, è stata poi disposta la perquisizione nella camera d’albergo dove i due alloggiavano, in via delle Muratte, a due passi dalla Fontana di Trevi. Richiesta anche la collaborazione delle autorità diplomatiche israeliane, non è però emerso alcun elemento di pericolosità e i due sono ripartiti ieri sera come da programma. Ai due sono stati sequestrati sia il drone super accessoriato da 2mila euro che le sim dei telefoni cellulari sui quali i filmati potevano essere scaricati in tempo reale. Silvia Mancinelli “

Evidentemente i lettori vogliono che commenti il fatterello: prova tecnica di false flag?, domanda l’amico Galoppini. Il quale aggiunge: pensate se fossero stati due musulmani, che titoloni in prima pagina dei grandi media: “Sventato attentato dell’ISIS contro Papa Francesco! Due arrestati! Scoperta e smantellata la cellula terrorista che minacciava..” e bla bla..

Qual commento migliore? Altro non mi viene in mente. Se non forse il titolino che Il Tempo appone sopra al titolo sul fatto: “MINACCIA ISLAMICA”. E’ vero, anche se il sopralluogo lo fanno degli israeliani, la minaccia è islamica. Per definizione.

Altro non ho in mente. Magari una lode ai “consulenti finanziari di Tel Aviv” per essere risultati privi di documenti. E’ ben noto che i terroristi islamici più professionali e scafati cascano su questo punto debole: si portano dietro i documenti d’identità e li perdono, dimenticano, abbandonano sul luogo del delitto o nelle auto che hanno usato per scappare, il che permette di accertarne identità senza ombra di dubbio: trattasi di islamici. E’ confortante vedere come gli israeliani invece, quando vengono a Roma per far volare i loro droni con telecamere ad alta definizione, cogliendo immagini che possono essere scaricate in tempo reale coi loro smartphones, non si fanno trovare coi passaporti in tasca. Li avranno lasciati in albergo? Così nessuno sa chi sono. Anche la Digos, dopo averli beccati e fotografati, tace i loro nomi: che delicata discrezione, e non possiamo che approvarla. Non erano loro i terroristi, non potevano esserlo: son israeliani, perbacco.

Perché certi agenti possono essere così dilettanti

Non mi viene in mente niente. Siete troppo malfidenti cari lettori, a sospettare subito che i due consulenti finanziari di Tel Aviv stessero facendo un sopralluogo per il prossimo imminente attentato dell’ISIS che l’ISIS ha promesso nei suoi comunicati, destinato a insanguinare il Giubileo di Sua Popolarità Mediatica. Non può essere, e per un motivo: come possono essere così sprovveduti da farsi notare e segnalare da passanti?

Adesso per caso mi viene in mente che altri israeliani furono anche più sprovveduti Fu l’11 Settembre 2001. Una cameriera che puliva un appartamento al di là dell’Hudson, affacciatasi a vedere le Torri in famme, scorse dei giovanottoni che, su un camion di traslochi, si fotografavano a vicenda tenendo sulla sfondo le Twin Towers colpite, tutti contenti: saltavano di gioia, facevano V con le dita, si davano il cinque. La cameriera prese la targa. La polizia di New York li rintracciò il furgone – era di un’agenzia di traslochi chiamata Urban Moving Systems – e c’erano “a bordo cinque giovani israeliani: Silvan e Paul Kurzberg, Yaron Shmuel, Oded Ellner e Omer Marmari. Costretti con la forza ad uscire dal veicolo e stesi a terra, l’autista Sivan Kurzberg disse questa strana frase: “Siamo israeliani. Non siamo noi il vostro problema. I vostri problemi sono i nostri problemi. I palestinesi sono il problema.” Le fonti della polizia resero noto che “C’erano mappe della città nel furgone, con certi punti evidenziati”.

I cinque israeliani danzanti
I cinque israeliani danzanti

Ai giovanottoni furono trovati “quasi 6000 dollari in contanti e biglietti aerei in bianco per l’estero, più passaporti di varie nazionalità”. Per una volta, documenti compromettenti. I peggiori sospetti si addensavano sui ragazzoni, due dei quali (i Kurzberg) identificati dall’FBI come agenti del Mossad: se le Twin Towers erano cadute per una magistrale demolizione controllata con esplosivi, cosa di meglio di agenzie dei traslochi per andare e venire nei due grattacieli (che erano sostanzialmente degli uffici noleggiabili a giornata) apparendo come semplici movimentatori di mobili? Di fatto nei montacarichi delle Towers (ciascuna aveva 155 ascensori ) era un continuo viavai di facchini e che portavano carichi voluminosi.

Il sospetto crebbe quando il proprietario della Urban Moivng Systems, che si chiamava Dominic Suter ed era israeliano, appena seppe che i suoi ragazzoni s’eran fatti beccare, tagliò la corda – lasciando addirittura i computer accesi negli uffici della ditta – e riparò in Israele.

Alcuni furgoni della ditta avevano sulle fiancate questa immagine. Per mesi, prima dell’attacco alle Towers, avevano girato per Manhattan con questa profezia dipinta.

Profetiche decorazioni sul furgone
Profetiche decorazioni sul furgone

La domanda anche allora fu: come hanno potuto essere così grulli? Da farsi notare a festeggiare per il crollo del World Trade Center? Da farsi beccare dai poliziotti e farsela sotto farfugliando frasi assurde?

La risposta è: loro possono. Possono permettersi di essere citrulli, mostrare comportamenti da dilettanti. Quelli della Urban Moving Systems se la cavarono perché uno dei procuratori penali di New York, invece di trattenerli (come voleva l’FBI) li espulse per aver lavorato senza permesso in America. Sottraendoli alle indagini.

Michae Chertoff
Michae Chertoff

Il procuratore che dirigeva la divisione penale allora era Michael Chertoff, figlio di un rabbino e di una pioniera del Mossad.Pochi mesi dopo, i presidente Bush jr. l’avrebbe nominato capo del Dipartimento Sicurezza Interna.

Ma sono storie che molti di voi già conoscono. Quindi nessun commento. Non vi preoccupate, almeno finché non vedete dei furgoni di traslochi girare pe Roma con dipinta la cupola di San Pietro…Una domanda: perché c’è statapreoccupazione a San Pietro per l’oggetto volante fatto decollare da Ponte Umberto I”? Certamente la preoccupazione è rientrata adesso che sanno chi faceva volare il drone. Gente buonissima, amata da Gesù, che non ha bisogno di essere convertita, dato che è santa ed eletta per definizione. Mica sono francescani dell’Immacolata: quelli sì sono sospetti. Difatti hanno aggravato la prigionia di padre Manelli, pericolosissimo terrorista.

 

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Bruxelles ci governa in segreto. Come previde Kafka

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LETTERA

Segnalazione Arianna Editrice

 

di Maurizio Blondet – 28/12/2015

Un amico che abita in Ticino mi dice che quest’anno non potrà avere i fondi che la UE versa per le ricerche scientifiche, perché Bruxelles ha escluso la Svizzera dal mega-progetto Horizon 2020, mega-finanziato con 80 miliardi di euro. Ciò, come ritorsione per il referendum del 2014 con cui i cittadini svizzeri hanno cercato di mettere un tetto all’immigrazione di massa. La Confederazione, non essendo membro della UE pagava per partecipare ai progetti di Ricerca europei, e profumatamente: 400 milioni ogni anno. Era un socio “paritetico”. Adesso è stata esclusa persino dal programma Erasmus. Ora la Svizzera ha dovuto accollarsi integralmente il costo dei progetti di ricerca cui prima contribuiva la UE. Finché non si rimangia il referendum, la Svizzera “non” è Europa, è uno stato-paria.

Ovviamente Bruxelles è la “nuova Europa”: quella della burocrazia transnazionale impegnata a stroncare ogni manifestazione della volontà popolare, ogni atto di sovranità nazionale. Deve umiliare e punire la democrazia, come ha già fatto contro la Grecia.

Il caso dell’espulsione della Svizzera è però ancora più grave, se si può, per un motivo: ai soldi dello Horizon 2020, e allo scambio di informazioni e scoperte scientifiche, partecipa invece Israele. Pienamente, benché non sia uno stato europeo; e non ha le porte  spalancate  all’immigrazione di musulmani nè di altri, come sappiamo; anzi, è uno stato razziale che pratica l’apartheid e la discriminazione degli stranieri, cosa sancita in una legge approvata nel gennaio 2015 dove Sion si autodefinisce “stato degli ebrei” dove solo gli ebrei hanno pienezza di cittadinanza.

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Guerra e geopolitica. Il nodo è il Vicino Oriente

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di Claudio Moffa 

La Terra contro il Mare? E sono-siamo già in guerra? L’articolo di Alexander Dughin è di eccezionale levatura morale, perché richiama il lettore a un imperativo etico, quello di difendere l’umanità del XXI secolo dagli assalti della mercantilizzazione a 360 gradi che sta travolgendo ogni aspetto della vita quotidiana dell’uomo, e dell’uomo occidentale in particolare. Ma non mi convince. Mi convince per quanto appena detto, ma non nelle premesse “geopolitiche” e in quella che, sia pure sfumata nella parte finale, appare una certezza: sarà guerra, e mondiale.

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Omofobia, un nuovo psicoreato

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Segnalazione Arianna Editrice

di Diego Fusaro  Fonte: Il Fatto quotidiano

Oggi basta un niente per sentirsi etichettare come omofobi: anche solo – ad esempio – sostenere che esistono secondo natura uomini e donne, o che affinché nasca un figlio ci vogliono un padre e una madre.

Il mio articolo sulle unioni civili in Grecia è riuscito, da quel che mi segnalano, a far perdere la pazienza a molti. Soprattutto a molti che, anziché leggere, starnazzano e ragliano scompostamente, subito liquidando come omofobo chiunque in tema di costumi dissenta dalla linea prestabilita dall’ortodossia del pensiero unico politicamente corretto.

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Gli insulti di Bergoglio ai cattolici

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SUPERMAN

Segnalazione di Maurizio-G. Ruggiero

Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al tribunale;
e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.

Mt. 5, 22
Ecco un elenco di insulti papali, raccolti nel The Pope Francis Little Book of Insults. E’ una graziosa silloge, una preziosa antologia, una leggiadra raccolta di invettive che il sedicente Vescovo di Roma ha indirizzato ai Cattolici. Non una parola – ça va sans dire – contro i peccatori, gl’idolatri, i deicidi, gli eretici, gli scismatici, i nemici di Dio. Le preziose perle di saggezza del Nostro sono riservate a coloro che rimangono fedeli a Cristo ed alla Chiesa. Il testo in inglese è disponibile qui.

Insulti ed invettive brevi

  • Vecchie comari
  • Fomentatori della coprofagia
  • Specialisti del Logos
  • Sgranarosari
  • Funzionari
  • Assorbiti da se stessi
  • Neo pelagiani
  • Prometeici
  • Restaurazionisti
  • Cristiani ideologici
  • Pelagiani
  • Signor e signora Piagnistei
  • Trionfalisti
  • Cristiani inflessibili
  • Moderni gnostici
  • Cristiani liquidi
  • Cristiani superficiali
  • Schiavi della superficialità
  • Mummie da museo
  • Principe rinascimentale
  • Vescovo da aeroporto
  • Cortigiano lebbroso
  • Ideologo
  • Musilunghi

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Multiculturalismo, il nuovo feticcio della sinistra mondialista in Europa

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STOP

Segnalazione di Federico Prati

di Luciano Lago

Il fenomeno dell’immigrazione di massa che ha toccato la sua punta massima quest’anno in Europa sta suscitando una corsa accelerata alla realizzazione di quella società aperta e multiculturale che da molti ambienti politici e dagli intellettuali della cultura dominante veniva auspicata come prossimo futuro dell’Europa destinata a cambiare la sua connotazione sociale e culturale nell’arco di un certo numero di anni.

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Zeman: “L’invasione allogena in Europa è organizzata dai poteri forti”

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ZEMAN

Segnalazione di Federico Prati

Il presidente ceko Zeman considera una “invasione organizzata”l’afflusso di migranti in Europa

Da Redazione

Praga -“Sono profondamente convinto che l’ondata dei migranti che arrivano in Europa e’ una invasione organizzata e non è un movimento spontaneo di rifugiati”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Ceka Milos Zeman, il quale si è anche rivolto ai giovani, maschi e sollecitanti asilo e li ha invitati a rimanere nei propri paesi ed a unirsi nella lotta contro l’ISIS accusando i rifugiati uomini di scappare dai conflitti in Medio Oriente.

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Il Crocifisso miracoloso esposto solo otto giorni all’anno

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CROCEFISSO MIRACOLOSO

Segnalazione Radio Spada

by jeannedarc

Nella chiesa del Carmine di Napoli viene esposto un famoso Crocifisso miracoloso, visitabile dai fedeli fino al 2 gennaio 2016.

Il miracolo del Crocifisso è legato alla lotta, nel secolo XV, tra gli Angioini e gli Aragonesi, per il dominio di Napoli. Già dominava in Napoli Renato d’Angiò, il quale aveva collocato le sue artiglierie sul campanile del Carmine, trasformandolo in una vera fortezza, quando Alfonso V d’Aragona assediò la città, ponendo l’accampamento sulle rive del Sebeto, nelle vicinanze dell’attuale borgo Loreto.

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