Gl’indiani d’America offrono preghiere, sostanze e soldati al Papa Pio IX, dopo l’occupazione piemontese di Roma. Commossa risposta del Santo Padre (1871)

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PIO IX

Segnalazione di Maurizio-G. Ruggiero

Lettera degl’indiani di Coeur d’Alene, nell’Idaho (Usa), a Papa Pio IX – 1871 Fra tutte le tribù indiane, quella di Coeur d’Alene1 si distinse per la sua devozione alla Chiesa.

Nel 1871, venuti a sapere della situazione in cui allora si trovava il Papa e che il Governo italiano  aveva occupato Roma, gl’indiani di Coeur d’Alene vollero inviare a Pio IX l’assicurazione del loro filiale affetto.

Clementissimo Padre, non è temerarietà, ma amore quello che ci spinge a scriverVi.  Adsum, bollettino del Mater Dei Seminary di Omaha, in Nebraska (Usa), gennaio 2016, pp. 3-4. Titolo originario: Letter of the Coeur d’Alene Indians to Pope Pius IX. Sovratitolo, traduzione dall’inglese, didascalie, note e alcune immagini sono redazionali.

1 Nello Stato dell’Idaho, nel Nord-Ovest degli Stati Uniti. N.d.r 2 Si tratta del Governo liberal-massonico dei nazionalisti risorgimentali sabaudi. L’allusione è alla violenta usurpazione piemontese della Roma papale, compiuta con la breccia di Porta Pia (20 settembre 1870). N.d.r. 2 Noi siamo, è vero, la più infima di tutte le tribù indiane, mentre Voi siete il più grande fra gli uomini viventi. Ma Voi siete stato il primo ad aver gettato uno sguardo di compassione su di noi. Sì, Padre [Santo], ancora trenta inverni fa noi eravamo un popolo selvaggio, miserabile sia nell’anima che nel corpo, fino a che Voi non ci mandaste il grande Saio Nero3, Padre De Smet che, grazie al Battesimo, ci fece diventare figli di Dio. Noi eravamo ciechi e Voi lo mandaste ad aprirci gli occhi. Molti di noi brancolavano ancora nelle tenebre, quando Padre De Smet partì da noi; allora Voi mandaste un altro Saio Nero, il nostro buon Padre Nicholas Point, che venne quaggiù, visse insieme a noi e ci destò, guidandoci sul sentiero che conduce al Paradiso. E quanti altri Padri non ci avete dato per insegnare a noi e ai nostri figli la legge di Dio e per renderci Cristiani migliori? Perciò, Padre [Santo], avendo sentito che Voi Vi trovate ora nell’afflizione, vogliamo ringraziarvi della Vostra carità ed esprimerVi il nostro grande amore e il nostro intenso dolore nell’apprendere che alcuni vostri malvagi figli seguitano a causarVi sofferenze, dopo avervi privato della Vostra stessa casa. Sebbene siamo soltanto dei poveri indiani, ignari delle politezze della vita, consideriamo però questo comportamento come un crimine. Solo 50 anni fa eravamo ancora dei selvaggi; ma mai avremmo osato comportarci così, sapendo che la dignità e l’autorità del Papa provengono da Cristo. Per questa ragione non abbiamo mancato di pregare e seguiteremo a pregare per Voi, Padre [Santo] e per l’intera Chiesa, con tutto l’ardore di cui dei poveri indiani sono capaci. Di più: convenuti dai nostri diversi accampamenti nella chiesa della Missione, per nove giorni abbiamo recitato molte preghiere e praticato atti di virtù che abbiamo offerto per Voi al [Sacro] Cuore di Gesù. Questa mattina abbiamo conteggiato le nostre pratiche e devozioni e trovato ch’esse assommavano al numero di 120.527. Stimandolo insufficiente, abbiamo offerto i nostri stessi cuori per il nostro eccellentissimo Padre, il Papa, nella certa fiducia che questa nostra offerta non sarà rigettata. Disponiamo anche di un certo numero di soldati, non addestrati per la guerra, ma per mantenere l’ordine nei nostri accampamenti. Se questi uomini possono essere di aiuto al servizio del Papa, noi li offriamo con gioia ed essi si 3 Blackrobe, in inglese. La veste nera ecclesiastica portata dal gesuita Padre De Smet, come da altri religiosi, sacerdoti diocesani e da alcuni ordini di suore, doveva evidentemente fare grande impressione sugli animi semplici di questi nativi, non meno della santità di vita e dello spirito di sacrificio dei Missionari. N.d.r. 3 stimeranno fortunati di poter versare il loro sangue e di offrire le proprie vite per il nostro buon Padre, Pio IX. E ora, possiamo parteciparVi i nostri timori e i nostri dubbi? I venditori di whisky si approssimano ogni giorno. Noi temiamo di tradire il nostro Salvatore e di ritrarre i cuori che Gli avevamo donato. Aiutateci e rafforzate la nostra volontà con le Vostre preghiere. Ma i nostri cari figli sono ancora più da compatire, perché essi sono maggiormente esposti al pericolo. Non tanto i nostri figli maschi, che hanno autentici padri nei Sai Neri [i religiosi gesuiti], quanto le nostre figlie, che non hanno finora madri gentili [le suore] che si prendano cura di loro. Noi abbiamo chiesto spesso Sai Neri del loro stesso sesso [cioè delle religiose], ma le nostre voci sono troppo flebili per essere udite e siamo troppo poveri per poter fare di più, oltre che chiedere. Questi sono i sentimenti che scaturiscono dai nostri cuori; ma siccome noi, poveri indiani, siamo soliti attribuire poco valore all’espressione di sentimenti, se questi non sono accompagnati anche da doni materiali, ecco che abbiamo raccolto dollari e piccole monete di cui farVi dono, onde esibirVi, quale misura della nostra sincerità, un frammento della nostra stessa carne. Nonostante la nostra povertà e con grande nostra sorpresa, abbiamo potuto raccogliere 110 dollari 4. E ora, Padre [Santo], permetteteci ancora una volta di aprirVi i nostri cuori. Oh, quanto saremmo felici, malgrado la nostra indegnità, di poter ricevere una parola dalle vostre labbra, una parola che aiuterà noi, le nostre spose e i nostri figli a trovare accesso al [Sacro] Cuore di Gesù! Vincent, della famiglia Stellam Andrew Seltis, della famiglia di Emote Se riflettiamo sul fatto che quella di Coeur d’Alene passava per essere un tempo la più feroce delle tribù di montagna, noi scorgeremo nella loro candida e generosa testimonianza di pietà, uno straordinario frutto della grazia. Il Padre Generale [dei Gesuiti] presentò questa lettera a Pio IX che, nel leggerla, dimenticò per un istante le sofferenze della sua prigionia [in Vaticano]. 4 Considerando l’inflazione, la somma raccolta dagl’indiani equivarrebbe oggi a $ 2.156,86, pari (alla data del 17 gennaio 2016) a € 2.351, cfr. http://www.davemanuel.com/inflation-calculator.php 4 Se la vecchia Europa ripudiava la Fede, la Chiesa scorgeva ora nuovi figli venire a lei dall’altra sponda dell’Oceano, nelle loro candide anime, prive di menzogna e avverse al vizio e all’errore, testimonianti una fedeltà degna dei primi cristiani.

La risposta del Santo Padre recita così: Diletti figli, a voi salute e l’Apostolica Benedizione! I devoti sentimenti che Ci avete manifestato nella semplicità dei vostri cuori, sono stati per Noi causa di grande gioia. Il vostro dolore circa gli attacchi portati contro la Chiesa, così come la vostra devozione e il vostro affetto filiale per la Santa Sede, sono una dimostrazione eclatante della fede e della carità che ricolmano i vostri cuori, che vi legano saldamente al centro di unità [al Papato]. Per questa ragione crediamo con certezza che le vostre preghiere e suppliche, innalzate incessantemente a Dio, saranno efficaci per Noi e per la Chiesa e accogliamo con sentimenti di profonda gratitudine l’offerta della vostra generosa carità. 5 La mano di Dio protegge coloro che Lo cercano sinceramente e Noi crediamo che le vostre buone parole vi otterranno la grazia di resistere ai pericoli di corruzione che vi minacciano e l’aiuto spirituale che voi desiderate per la vostre figlie. Noi chiediamo a Dio di completare in voi l’opera della Grazia e di colmarvi delle sue più scelte benedizioni. In pegno di questo e quale segno della nostra gratitudine e paterna benevolenza, noi impartiamo a voi di cuore l’Apostolica Benedizione. Dato a Roma, presso San Pietro, il 31 luglio 1871, nel vigesimo sesto anno del nostro Pontificato.

Per richiedere l’articolo in versione pdf con immagini d’epoca scrivere a christusrex@libero.it

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