Segnalazione Quelsi
A Roma scoppia un nuovo scandalo affittopoli: partiti politici, sindacati e centri sociali avrebbero ottenuto, camuffandosi da “associazioni culturali”, immobili anche di pregio dal comune di Roma praticamente gratis. Il commissario straordinario Tronca ha quantificato il danno in circa 100 milioni di euro. Ne hanno parlato Vincenzo Bisbiglia e Matteo Vincenzoni su Il Tempo (la lista completa di enti e fondazioni coinolte la trovate qui).
di Vincenzo Bisbiglia e Matteo Vincenzoni
Partiti, movimenti politici e sindacali, quasi tutti nascosti dietro associazioni senza scopo di lucro che hanno scroccato alla faccia dei romani potendo contare sulla compiacenza degli uffici e della politica romana. E ancora club, discoteche e centri sociali che hanno beneficiato di spazi pubblici a prezzi stracciati, oppure li hanno okkupati abusivamente per non pagare un centesimo a quel Campidoglio che per anni ha fatto finta di non vedere. Ma la pacchia, anche grazie a II Tempo, che un anno e mezzo fa ha scoperchiato il vaso di Affittopoli, per molti è finita, per altri lo è quasi. Il lavoro della Procura, che indaga su più fronti, si allarga a macchia d’olio battendo la Capitale palmo a palmo per stanare tutti i casi di assegnazioni di immobili non residenziali, solo in rari casi diventate concessioni regolari.
Sono almeno 195 le associazioni che hanno beneficiato di un posticino sicuro nel mare magnum del patrimonio immobiliare pubblico. Posizioni ora al vaglio della Pro cura di Roma, che ha già compiuto i primi accertamenti su 50 soggetti a cui il Campidoglio non ha mai fatto firmare il contratto di affitto. Tra questi spiccano storici centri sociali di estrema sinistra come il Corto Circuito, l’Intifada, l’ex Villaggio Globale, Luna e le altre e Dopa Onlus (diventato poi Init), o di estrema destra, come il Foro 753. Realtà di cui il Dipartimento Patrimonio, fino a qualche mese fa, non conosceva (si fa per dire) neanche l’esistenza. Ma non ci sono solo centri sociali.
Dietro le vetrine opache di tante, troppe onlus, si nascondono sedi di partiti politici e sindacati. È così per La Bottega dei Gordiani, al Prenestino, che in realtà nei suoi ampi spazi ospita la sezione locale del Pd e quella dei Giovani Democratici; oppure la Assoforum 2007 dell’ex europarlamentare del Pdl, Potito Salatto, che per anni ha pagato solo il 20% del canone di mercato, e ora, come altri soggetti, è stato chiamato dal Campidoglio a rispondere di quell’anomalia detta «Indennità d’uso», e a saldare tutti gli arretrati frutto di quello sconto che il Comune stesso aveva applicato non avendo trasformato decine di assegnazioni in regolari con-cessioni. Un papocchio che ha finito per coinvolgere anche altre realtà, oggi, dopo anni, chiamate a riconsegnare gli immobili. Fra questi Il Cielo Sopra Esquilino, in via Galilei, dove fino a poco tempo fasi riunivano gruppi locali del Pd. Stesso destino potrebbe toccare alla Capodarco Onlus, il cui presidente e fondatore è l’ex assessore regionale Augusto Battaglia, che ha messo su un agriturismo pagando al Comune soli 87 euro al mese e che si è vista assegnare nel tempo altri due immobili.
A proposito di furbetti. Nella «black list» della Procura sono tanti gli immobili trasformati in ristoranti e live-club da associazioni nate «senza scopo di lucro». È il caso de La Maggiolina di via Bencivenga, conosciuta da tutti come lo Zoobar (1.200 euro almese). Oppure lo “Spazio Autogestito” di via Levanna, in piena Riserva naturale Valle dell’Aniene, che altro non è che il noto centro sociale Brancaleone (1.300 euro al mese), oppure l’ abusivissimo “fu” Circolo degli Artisti, sequestrato e chiuso anche questa volta grazie a 11 Tempo. Molte realtà associative dai primi controlli risultano morose croniche. Irregolarità che sono andate avanti per anni e per le quali oggi ancora si attende la diffida al pagamento e al rilascio degli immobili. Infine, nel mirino dei vigili urbani del Primo Gruppo coordinati dal pm Alberto Galanti, ci sono i «regola-rizzati», che pagano (poco) e rispettano i patti stretti con la politica amica.
Come il Casale Podere Rosa di San Basilio, realtà molto vicina all’ex vicesindaco Luigi Nieri, e la Imagine Onlus fondata da Ignazio Marino e dall’ex assessore al Patrimonio, Alessandra Cattoi. L’associazione dell’ex sindaco è stata coinvolta a pieno titolo nello scandalo Affittopoli. Del resto pagava 382 euro al mese per 100 metri quadrati a San Lorenzo.
Redazione | febbraio 4, 2016 alle 10:09 am | Etichette: affittopoli, centri sociali, onlus, partiti,roma, sindacati | Categorie: Dall’Italia | URL: http://wp.me/p3RTK9-b3M