Verona è un museo travestito da città. E’ ricca di infiniti luoghi d’arte carichi di storia. Li merita? Non li merita? Li meriterebbe di più se ai gioielli artistici fosse dedicata quell’attenzione che merita la preziosità, i millenni di civiltà che abbiamo ricevuto in dono. Siamo straricchi di paesaggio, di bellezze, dettagli e memorie di siti inconsueti ai più, veronesi e turisti.
Si potrebbero scrivere pagine e pagine solo per alcuni. Insomma non vi parlerò dell’Arena, del Teatro Romano, di San Zeno o Santa Anastasia, perché racchiudono troppa storia, o di chiese centrali assediate dal traffico. Vi suggerirò un visitare per cui valga la pena perdersi nella ricerca. Una piccola storia che si rivolge direttamente a voi, che vi abbraccerà, tra un tesoro artistico e un paesaggio non contaminato dalla speculazione e magari offrirà l’idea all’animo artistico di ambientare un dipinto, un romanzo, una poesia.
Un vanto per Verona, un richiamo della natura sono i Borghi delle acque: Avesa, Montorio, Quinzano, con il richiamo della natura che li circonda e che spinge ad un colloquio interiore con cipressi, querce, vigneti, ciliegi, usignoli. Acquarello vivente di come ancora paesaggio e poesia non siano andati distrutti.
Piccoli borghi, realtà viventi, comunità che vivono con le loro tradizioni e le loro feste, con i riti religiosi per i loro santi, con le loro bande, le loro sagre e la propria sfumatura di dialetto veronese. Rappresentano ricchezza, vitalità.
Ad Avesa nasce il Lorì, che si dirama in piccoli canali in parte interrati, ma altri in cui scorrono acque che hanno sentito il canto delle lavandare e lo sbattere dei panni sulla pietra. La Camaldola, stupenda pieve medievale ricca di affreschi con accanto la corte dei lavatoi. Spettacolo unico. Villa Scopoli , con la grande vasca circondata da un colonnato. Vedere per credere. Montorio, dove rivoli, fiumicelli, torrenti che percorrono in lungo e in largo il borgo, arricchiscono la grande vasca situata proprio davanti alla chiesa. Quinzano: viuzze tranquille, vicoli, capitelli, la stupenda chiesa di San Rocco che sovrasta candide distese di alberi di ciliegio, costruita su basamenti di roccia ancora sporgenti.
Più su, inerpicata sulla collina, la rettoria di San Rocchetto, nei giorni della Pasqua luogo di passeggiate e della storica Via Crucis.
Da non trattenersi.
Lucia Cametti
Fonte: http://www.verona-in.it/2016/03/30/la-piccola-verona-luoghi-suggestivi-e-ricchi-di-storia/