41 Risposte

  • no, è solo per capire da che pulpito viene la predica … visto che lo staff è sempre così “preciso e corretto” segnalavo questa cosa

  • Gli elettori del papa non possono dare giurisdizione ( che è da Dio) ma devono avere l’autorità di eleggere, che quindi nel caso attuale, mancando cardinali, viene attribuito al potere inferiore, quindi , mancando pure di vescovi residenziali non eretici (scomunicati), ai vescovi titolari in quali per estrema necessità della Chiesa godono di giurisdizione diretta da Cristo e solo fino alla conferma o elezione di un Papa. Se i cristiani avessero 2000 anni or sono atteso di avere degli esempi di come comportarsi non avrebbero mai risolto alcun problema. Il Concilio di Costanza comunque è un buon esempio in quanto leggo nella nota che deve valere la norma dell’Autorità da Cristo per un Concilio imperfetto anche per il futuro.

  • Regola semplice: se qualcuno vuol sollevare qualche dubbio fondato sull’esposizione sopra, è libero d’indirizzarlo al pulpito che l’ha esposta. La correzione sta nel trattare questioni attinenti alla Fede senza immature accezioni di persone.
    Qui, il punto cardine dell’esposto è che pur essendoci una gerarchia per indicare e quindi eleggere il Papa, questa non gli trasmette né un potere né una certezza che non può avere sulla fede altrui,

  • Silvano, credo che lei legga “Sì sì no no”.
    In esergo è riportata una massima evangelica: “Bada a quel ch’è detto, e non voler sapere chi l’ha detto”.
    Come dice giustamente Arai, badi al contenuto.

  • Quel che è certo è che l’autore non ha grande familiarità con la lingua italiana e che nessuno si è premurato di rivedere le bozze: “…in quanto non essendo di diritto divino che i cardinali detengano questo potere”. Da ciò al nome dell’autore (che peraltro non si firma nemmeno con uno pseudonimo, come i redattori di “sì sì no no”) il passo è abbastanza facile.

  • È triste vedere che su un argomento che riguarda da vicino la continuazione della Fede, ci siano qui commenti più interessati a colpire persone; sarà forse a causa di un attaccamento disordinato ad altre?

  • Effettivamente le bozze non sono state corrette, ma si discute sui contenuti o su errori di lingua italiana? Se l’argomento principe è questo mi pare un po’ scarso. Comunque si chiede venia per gli errori.

  • Tornando a cose serie, chiederei al dotto Autore di confermare se sia vero o no che, pur essendoci una gerarchia per indicare e quindi eleggere il Papa, qualsiasi essa sia, non disponendo necessariamente del potere di giurisdizione, che non viene dalla Chiesa ma immediatamente da Dio, in questo senso non sia più semplice l’elezione di un papa che la consacrazione di un vescovo? Questa richiede un speciale mandato apostolico!

  • Veramente, sono due questioni distinte: se un papa, come qualsiasi vescovo non riceve la consacrazione episcopale decade dal suo incarico e per i vescovi pur avendo mandato romano. Sicuramente l’elezione di un vescovo in periodo di sede vacante è lecita e legittima. L’elezione del papa trova l’ostacolo che deve essere accettata da tutti i cattolici, che in questo momento è difficile.

  • Il problema è che la giurisdizione è in funzione dell’Odine e non viceversa.

  • Da quanto capisco , se un papa venisse valutato eretico, oppure vi fosse la sede vacante, si potrebbe convocare un concilio episcopale (detto “imperfetto” ) per eleggere un papa valido.
    Se ho sbagliato a capire, prego correggere…
    Non è dato sapere però, e l’articolo lo conferma, chi mai potrebbe convocare questo concilio, e questo è il grosso scoglio.Mia risposta semplice è che potrebbe essere un consesso di vescovi che ritenessero urgente la convocazione per gravi fatti e per una eccezionalità della situazione. Finora nessuno ha ritenuto importante convocare un concilio…forse non vedono l’eccezionalità delle figure attuali di papi !

  • @Damiani, porti pazienza, ma che lei riesca a fare passi abbastanza facili, differenti dal professorino con la matitina rossa o dal “presidente del consiglio pastorale” sempre più ristretto di qualcuno, ci lascia un po’ straniti…

  • Fra Leone lei scrive che il problema è l’accettazione da parte di tutti i cattolici: ma oggi dove stanno i cattolici? Rispondendo a ciò forse diventa superabile il problema. Il punto essenziale è chi convoca il concilio imperfetto che par dar prurito solo a sentirlo nominare… dal che si deduce che è la soluzione.

  • Non è vero che non sono stati mai convocati pseudo-conclavi: infatti ci sono ca. 20 “papi” in giro.
    Dio ci darà, quando lo riterrà, la certezza che il conclave “buono” sarà tale, nel frattempo noi abbiamo l’obbligo di prepararlo. Anche se per ora non di convocarlo.
    Silvano, lei non argomenta con fra’ Leone per il semplicissimo motivo che non ne sarebbe in grado.
    Scusi, ma visto che lei non “costruisce” mai, perché non fa a meno di disturbare le persone che discutono seriamente? Faccia altrettanto, se può, e ogni suo commento sarà gradito.
    Franco, per favore, un lapsus calami può accadere a tutti quando si partecipa ad un blog…

  • Chiedo pure io: chi convoca il concilio imperfetto? Matita rossa o blu (forse più appropriata), lo scritto non solo è costellato di grossolani errori di punteggiatura, ma soprattutto è verboso e inconcludente. Non sono presidente di alcun “consiglio pastorale, frequento la stessa Messa frequentata dal prof. Diano e fino all’ottobre 2014 dal “dott.” Castagna, che per anni mi ha sempre dato del tu.

  • Quanto al lavoro, grazie a Dio non mi manca. Chiedo al prof. Diano, sperando che ne trovi per rispondermi nelle more della preparazione del conclave: quali vescovi vi prenderanno parte? Perché fare gli escatologici o i millenaristi è facile, un po’ meno spiegare in concreto come si esce da una crisi senza precedenti (compreso il concilio di Costanza, nel quale, come ha scritto di recente don Ricossa in un articolo ben altrimenti documentato, conseguente e corretto, un Papa comunque vi era).

  • Insisto, fra’ Leone. Come lei sapientemente ricorda (ma concordo col collega Damiani sulla punteggiatura: a volte è difficile capire il suo dettato), non c’è normativa canonica che indichi con precisione come convocare un concilio e dunque un conclave imperfetto, inoltre anche lei concorda sul fatto che non sia chiaro chi possa/debba convocarlo.
    Appare peraltro umanamente (soltanto umanamente?) impraticabile una strada diversa.
    Le chiedo, intanto, e m’aspetto una risposta precisa: che cosa garantirebbe a un concilio imperfetto di non trasformarsi in una eretica (e ridicola; ma non per questo meno eretica, alla fin dei conti) farsa pro Lino II o Martino
    VI?

  • E’ vero, prof. Damiani, la preparazione delle condizioni per il conclave imperfetto è difficile e richiede applicazione, alla quale peraltro siamo vincolati in ragione della Cresima ricevuta (e non solo, proprio dalla fede con le opere).
    Mi chiedi dei vescovi: è ovvio che la risposta è: tutti i vescovi cattolici, che grazie a Dio (anzi, per sua divina promessa), incarnano la Chiesa cattolica. Ce ne sono molti. Ne conosci altri? forse nella contro-chiesa? E, soprattutto, conosci cardinali cattolici in grado di eleggere un papa cattolico? Io cerco di essere onesto (cfr. il post precedente), e proprio per tale motivo insisto nel ritenere un intervento (anche solo “chiarificatore”: non so trovare l’espressione giusta, parlando di Dio!) della Divina Provvidenza pressoché necessario per essere certi del da farsi e di come procedere. Dimmi tu, piuttosto, che cosa offre la tesi che appaia foriera dell’elezione di un Papa: perché finora la tesi non ha provveduto a donarcelo? Quali, sul piano pratico, le differenze tra tesismo e non tesismo (come lo vedi tu)? “Noi” non ci riusciamo? D’accordo; e “voi”?

  • “…ben altrimenti documentato”: sfido, mica penso di essere don Ricossa, Franco! La documentazione si sfodera nelle riviste e nei libri, in un blog non c’è lo spazio: si possono offrire spunti, magari anche conclusioni basati su discussioni precedenti, si può dibattere. Neppure tu, infatti, augusto collega, esibisci ‘documentazione’.
    La letteratura in argomento, credo (e per certi versi, ben s’intenda, temo), stiamo creandola noi in questi anni; ma dobbiamo sforzarci di seguire, costi quel che costi, la Legge della Chiesa, senza superarla, invocando il Signore affinché c’illumini la strada.

  • Lei non è più addetto stampa del Circolo “Christus Rex” da quando si è dimesso nel gennaio 2015. Esiste uno Statuto firmato e registrato di “Christus Rex” del 15 febbraio 2015 in cui lei, per questo motivo, non risulta.
    Quella del “consiglio pastorale” era evidentemente una battuta. Castagna non è “dott.” come erroneamente e, magari per eccesso di stima ma in tutta buona fede, in pubblico più d’uno gli ha attribuito d’essere.
    Personalmente ritengo che sarebbe opportuno che lei, Prof. Damiani, parlasse direttamente con Matteo Castagna. Almeno, avrebbe le risposte per fonte diretta del motivo per cui lui e altri non frequentano più quella Messa. Potrebbe sapere anche i motivi di coloro che pur essendo di “Christus Rex” la frequentano, pur pensandola come, quasi, o peggio di lui. Il mese di ottobre 2014 non è stato a caso…

  • A Costanza non ci fu IL Papa ma 3 non papi tanto che venne ELETTO il PAPA.

  • Come ho detto le bozze non sono state corrette. Comunque l’articolo di don Ricossa non è così documentato, anzi da per assodati certi concetti che in realtà non lo sono. A Costanza non c’era un papa c’erano ben tre papi dubbi e quello che vantava più legittimità era il papa pisano. E i padri conciliari reputarono tutte e tre dubbi. La situazione attuale è simile e non uguale a quella di Costanza. Perché non si risolva in un altro fiasco come precedenti farse, non quale possa essere la strada da seguire bisogna sicuramente lavorare per l’unione di quel che rimane del “resto” rimasto cattolico. Comunque è inutile scrivere e fare ricerche. Il clericalismo ha ormai distrutto tutto.

  • Da parte mia, da quando ho iniziato a scrivere in italiano, per non accadere di involontariamente ferire la lingua altrui, ho chiesto la carità della correzione ai competenti: prima al prete amico che era don Ricossa, e più tardi, qui, al caro professor Damiani. Capisco che richieda tempo leggere gli altri, ma non più di quello di trovare qualche errore per criticare chi scrive. Infatti, entrambi poi, se scorgono qualche testo poco corretto in questo giro che non piace, vagheggiano subito che sia io l’autore che non ha (confessata) grande familiarità con la lingua italiana, per cercare d’esautorarmi come ignorante. Io, al contrario, continuo ad apprezzare quelli che curano la propria lingua anche aiutando con la matita rossa (opera di misericordia verso gli ignoranti) i meno attenti alla grammatica. Naturalmente la stima maggiore va a quelli che difendono prima di tutto la propria fede, senza mettere le proprie tesi e idee in contrasto col Magistero e perfino con la logica. Amici come prima e cordiali saluti.

  • Mi rendo conto che ormai bisogna solo tacere, non scrivere nulla. Mi rendo conto che sono un povero analfabeta ignorante lasciamo ai dotti grammatici l’onere di scrivere, ricercare.

  • Finché ho scritto senza attaccare la Tesi tutto andava bene. Articoli pubblicati su ben tre siti. Quando mi sono reso colpevole del reato di lesa maestà, allora tutto non andava dalle citazioni latine, alla grammatica e sintassi. Francamente si meriterebbero un sano “MENO FREGO” ho ben due lauree ed un Master di II livello potrei passarci sopra, ma mi sono stufato di dover combattere la buona battaglia ed essere pure trattato come una scarafaggio.

  • Suppliciter… penso che l’attacco al supplicit fosse per me. Comunque a fra Leone dico di non arrendersi al gioco nemico. Anche Gesù fu deriso e direi a sproposito.

  • paragonare un micragnoso a Nostro Signore Gesù Cristo è veramente troppo …

  • Come siete tutti suscettibili! Evvia, ognuno contribuisce portando la sua idea ! Non fate mancare al vero ignorante di dottrina che incappa qui, come il sottoscritto,il vostro contributo…Non sono un Silvano che si diletta di stuzzicare. Voglio veramente capire.Siamo in una situazione unica nella storia della Chiesa e cerchiamo di dipanarci in un dilemma grande quanto la Chiesa, ma non cerchiamo di comportarci come S.Agostino di fronte la mistero della SS. Trinità; solo il sogno del fanciullino che voleva riempire il mare nella sua buca di sabbia gli fece capire i suoi limiti…

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