“Christus Rex”, associazione Cattolica Apostolica Romana integrale, senza compromessi

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Risultati immagini per Christus Rexdi Matteo Castagna

Gran parte delle persone che scrivono su questo sito o che militano nel Circolo Christus Rex sono state, chi più, chi meno, vicine alla Fraternità Sacerdotale San Pio X. Tutti noi, però, ad un certo punto abbiamo scelto di abbandonarla. Naturalmente non si è trattato di motivi personali, quanto di una progressiva maturazione sul piano dottrinale e disciplinare della Chiesa Cattolica, che precedentemente era sottovalutato o, persino, sconosciuto.

Già ai tempi della frequentazione della cappella di Verona, di Lanzago di Silea (TV) e del Priorato di Rimini (primi anni 2000) si rimaneva colpiti dalla pietà e dal coraggioso insegnamento anti-modernista dei sacerdoti, che molti di noi confrontavano con la parrocchia vicino a casa. Un abisso. Avevamo imparato che S.Ecc. Rev.ma Mons. Marcel Lefebvre aveva sostanzialmente salvato la Messa ed il sacerdozio Cattolici dalla devastazione conciliare. Sono due meriti enormi, che nessuno, in buona fede, può togliergli. La sua opera diceva di voler continuare su quel solco. E noi ci fidavamo, senza troppo approfondire, tanto da prodigarci per quanto potevamo nell’aiutare tale apostolato. C’è stato chi, attraverso 90.000 euro elargiti dalla politica ha consentito la ristrutturazione di un intero Priorato e la sistemazione di un altro, chi con altri fondi, sempre provenienti dalla politica, ha consentito la ristrutturazione del tetto e delle scale della chiesetta di Lanzago, ma c’era anche chi si prodigava nell’offrire cibo e bevande, chi aiutava la visibilità pubblica alla Buona Battaglia, chi offriva preghiere, chi si sacrificava nei lavori manuali. Ricordo che il “Papa” veniva attaccato per le posizioni a-cattoliche in materia di ecumenismo, libertà religiosa, indifferentismo, libertà di coscienza, attraverso la comparazione con le Encicliche pre-conciliari. Ricordo la fermezza nel rifiuto della “messa riformata” attraverso il “Breve Esame Critico del Novus Ordo Missae” dei Card. Ottaviani e Bacci, ma scritto da S.Ecc. Rev.ma Mons. Guerard de Lauriers (quest’ultimo particolare non veniva specificato).

Ricordo che misi piede la prima volta nel Priorato riminese l’anno dopo la clamorosa fuoriuscita del priore, che aveva aderito all’Istituto Mater Boni Consilii, poiché – dicevano tutti i preti residenti in loco – non aveva condiviso il pellegrinaggio della FSSPX a Roma del 2001. Lo interpretava, chiaramente, come un primo eclatante gesto pubblico di ralliement con i modernisti. Il fatto che mi lasciò alquanto sorpreso fu che almeno uno degli ex confratelli, condivideva l’interpretazione, o meglio il fatto dell’evidente inizio di un inaccettabile ralliement, ma si guardò bene dal seguire il suo ex superiore o, comunque, di prendere una netta posizione pubblica con la conseguente risoluzione del rapporto con Menzingen. Ho motivo di credere che il “cripto-sedevacantismo” di questo sacerdote si fosse consolidato comunque in quegli anni, anche se si esprimeva poco chiaramente e allusivamente con i fedeli in forma privata. Tra il 2004 e il 2006 compresi che furono in particolare due fedeli che frequentavano la cappella di Lanzago (TV) a condizionare in tal senso le analisi dei fatti con argomentazioni molto chiare e documenti di Magistero, superando ampiamente a “destra” quella che era l’eredità di Mons. Lefebvre, che lasciava aperta la questione dell’Autorità nella Chiesa e che, al massimo, consentiva il beneficio del dubbio, pur avendo ostracizzato, cacciato o messo in condizione di andarsene i sacerdoti e fedeli sedevacantisti, fin dagli anni ’80.

Ovviamente, nel condizionare il sacerdote, i ragionamenti di questi due fedeli (in particolare uno dei due) fecero pensare a lungo e furono occasione di approfondimento anche per me ed altre persone, finché, con la nascita de facto di “Christus Rex”, avvenuta il 23 dicembre 2006, su mia espressa richiesta di ampliamento della militanza sul territorio, che si svolse nel parcheggio di una birreria presso la “chiusa di Ceraino” (VR) e col suo consolidamento del 31 dicembre 2006 avvenuto nel soggiorno di casa del cugino di mia moglie nei pressi di Peschiera del Garda (VR) nasceva un affiatato gruppo veneto, o meglio, triveneto, composto da soli laici (ma benedetto ufficialmente, in quel soggiorno, da un sacerdote) ancora ufficialmente cripto-sedevacantista, ma ufficiosamente sedevacantista simpliciter, con unica finalità la militanza cattolica fedele alla Tradizione, propria di un sodalizio di amici provenienti da varie città. Nasceva così la prima “sacca” organizzata di “resistenza” al ralliement appoggiata anche dall’esterno da una considerevole parte di un determinato partito politico, che si palesò con l’apporto di circa 300 persone nel settembre del 2007, durante una Festa di San Pio X, organizzata nei minimi dettagli, alla presenza di alte cariche religiose (della FSSPX) e civili (istituzionali e non). Il Motu (im)proprio, la revoca (richiesta) delle presunte scomuniche e l’avvio di “trattative” ecumeniche coi modernisti furono la goccia che fece traboccare il vaso della sopportazione, che alcuni di noi avevano già oltrepassato (purtroppo inascoltati, in questo caso) nel 2005.

Era ovvio che la situazione non potesse durare a lungo. Nel 2009 avvenne quello che tutti sanno, che non era né programmato né concordato nelle sue espressioni ai media, ma che creò una bagarre tale da divenire per la FSSPX la scusa propizia per l’espulsione violenta di un sacerdote da tempo scomodo. “Christus Rex”, pur con qualche minima defezione, uscì così da una ambiguità che stava molto stretta ai più. Il famoso partito politico “amico” prese pubblicamente e in maniera definitiva le distanze, determinando così la mia ovvia volontaria fuoriuscita, che ritengo tutt’ora un dono della Provvidenza. Ricordo ancora quando la comunicai al sacerdote e poi al gruppo. Fece piacere, ma alcuni, compreso il prete, se ne stupirono, perché sapevano che avrei rinunciato a quella che tutti gli addetti ai lavori, all’epoca, ritenevano una promettente carriera politica. “Devo mantenere la mia dignità” e “la storia mi darà ragione” – dissi, utilizzando una celebre frase non mia – e così fu.

Questa fu la nostra storia e l’ho raccontata per la prima volta perché penso possa essere un utile servizio alla Verità, oggi che Mons. Fellay pare apprestarsi a concludere il lento cammino di ralliement che abbiamo visto in tutti questi anni, nei fatti concreti, quali le richieste di concessioni ai modernisti, la comunicatio in sacris in molte circostanze,  la rinuncia a riordinare i modernisti, l’elargizione di chiese e luoghi di culto, il pieno riconoscimento della “chiesa conciliare” come la vera Chiesa Cattolica fondata da N.S. Gesù Cristo, la posizione gallicana, il riconoscimento dei “papi conciliari” come “Santi Padri” (Mons. Fellay) ed allo stesso tempo come “propagatori di eresie” (Mons. Tissier). Mi riesce difficile pensare che un processo di normalizzazione sia unilaterale. Sarebbe illogico. E’ infatti possibile rifiutare un “regalo” se lo si ritiene dannoso per la Fede. Se accetto una concessione, l’accordo è bilaterale. Mi riesce difficile pensare anche che un processo di normalizzazione avvenga “gratis et amore Dei”, senza dover dare nulla in cambio. Non ho mai pensato che in casi come questo sia davvero necessaria la firma di un documento d’accordo. E’ una formalità che si supera con i comportamenti e le direttive, con la rinuncia alla lotta, facendo passare per atti di Misericordia quelli che sono passaggi obbligati, apparentemente meno dolorosi per i mal di pancia interni. Per questo, firma o non firma, oggi constatiamo silenzi assordanti, inciuci con parroci e vescovi conciliari, mentalità da parrocchietta ed omelie quasi esclusivamente spirituali per non urtare la suscettibilità dei modernisti, incomprensibile accettazione dell’appiattimento nel “minestrone ecumenista” dei “carismi” e delle religioni. Tutti insieme appassionatamente in nome di quell’unità nella diversità che è condannata dai Papi, ma è favorita dai modernisti, che hanno in odio l’unità nella Verità.

30 Risposte

  • Plaudiamo all’eroica “fuoriuscita”, che sicuramente meriterà al suo autore la gloria del Paradiso. Come si possa essere “ufficialmente criptosedevacantisti” è mistero gaudioso che lo scrivente sicuramente spiegherà. Come addetto stampa del circolo “Christus Rex” dal 2009, dichiaro che mai si è discusso di questioni dottrinali, nel qual caso avrei fatto presente la mia posizione favorevole alla Tesi di Cassiciacum.

  • Per quanto mi riguarda, ho frequentato le Messe di Lanzago dal 1996 (anno in cui conobbi Antonio Diano, cui debbo il merito di questa “scoperta”) al 2009, con l’eccezione dei mesi da novembre 2003 a marzo 2004, in cui ebbi l’onore di ospitare in casa di mia moglie e mia, a Villafranca Padovana, le Messe officiate dall’IMBC nelle persone di don Ugolino Giugni e di don Ugo Carandino. Non ho mai nascosto la mia posizione favorevole alla Tesi ma nemmeno la sintonia personale con don Floriano, stranamente mai nominato nell’articolo. La sua espulsione dalla FSSPX fu cercata e preparata, ricordo, la domenica precedente, 25 gennaio 2009, in un incontro in trattoria dopo la Messa cui con lui partecipammo Matteo Castagna, Antonio Diano, mia moglie e io. Negli anni successivi il “Christuis Rex” (i caratteri grafici della cui insegna nonché gli striscioni sono stati scelti da mia moglie) ha dato vita a molte iniziative che possiamo chiamare “militanti” (e in ciò va riconosciuta l’abilità organizzativa di Matteo), cui però mai è mancata la partecipazione e la benedizione del sacerdote. Dall’autunno-inverno 2014-15, dopo la festa di S. Pio X a Paese, improvvisamente questa unità d’azione si è spezzata e qualcuno ha deciso di fare il Renzi della situazione (un uomo solo al comando), identificando il “Christus Rex” con se stesso e cominciando a usare toni irriguardosi nei confronti del sacerdote e dei fedeli che gli restavano legati. Il che credo andrebbe spiegato da chi voglia fare una microstoria onesta degli ultimi anni della Tradizione nel Veneto.

  • Quanto al “partito amico”, lo era solo di qualcuno. L’on. Borghezio, di cui Castagna era braccio destro, era talmente competente in materia religiosa che la rottura avvenne quando improvvisamente si rese conto che…eravamo contro il Vaticano II! Oggi quel partito è schierato su posizioni apertamente sioniste, il che fa nascere forti dubbi anche sul passato. La “promettente carriera politica” avrebbe quindi richiesto prima o poi a Castagna una scelta, della quale non mi sembra particolarmente elegante vantarsi.

  • Infine il ripetersi più volte ilgiorno “servus inutilis sum” non farebbe male a nessuno.

  • Il primo dovrebbe essere lei, che tra inesattezze e cose sbagliate ha fatto una ricostruzione ridicola, frammentaria e soprattutto parziale. Lei non è più nulla in Christus Rex, che non è interessato alle sue opinioni. Al momento opportuno capirà quello che ora con arroganza contesta.

  • Cari Franco Damiani e Matteo Castagna, penso che non c’entro in questa discussione, se non a causa di un punto cruciale: la consapevolezza che l’incredibile confusione sul sacerdozio presente riguardo al vastissimo dubbio sulla condizione lecita, o anche legittima della propria situazione di molti, dovrebbe far sì che fossero i consacrati i primi a far tutto il possibile per aspirare a un Papa cattolico. Solo quest’Autorità può conferire o confermare la legittimità di tante ordinazioni e consacrazioni irregolari e mettere ordine nella Chiesa. Ecco il vuoto che giustifica il vero stato di necessità universale. Eppure, chi vuole il Papa? Questa è la gravissima questione per la quale molti rispondono con tesi o opinioni piccole piccole, proprio quelle nate dal proprio giudizio di chi si ritiene regolare, pur restando estraneo al vero immane stato di necessità della Chiesa e della Cristianità, aggravato da divisioni fomentate da chi riconosce diritto esclusivo a degli anticristi al papato. Se il numero dei tesisti e dei «vaganti» resiste, in questa base, non è di certo, per il bene della Fede.

  • Ho letto con interesse questo articolo e i commenti contrapposti di Damiani e dello Staff. Essendo esterno all’ambiente non sono in grado di valutare la bontà di alcune asserzioni di carattere cronachistico in cui si evita con falso pudore di dare nome e cognome a personaggi e luoghi politici comunque identificabili. Rimane così un mistero l’accantonamento di un personaggio del calibro di don Floriano che dimostra tuttora di avere un carattere e una fede di ferro ed è, per grazia di Dio, un riferimento spirituale di prima grandezza. Resto perplesso dunque nel notare l’assenza totale in questo sito degli avvisi inerenti alle funzioni pasquali della Cappella di Paese e della visita di Mons. Pivarunas alla comunità di don Floriano, mentre compariva una vistosa pubblicità delle funzioni pasquali presso l’Istituto Mater Boni Consilii, benché recentemente il Sig. Castagna avesse negato di abbracciarne la tesi e le attività. Una volta ritagliati tra parentesi questi aspetti discutibili, confesso di condividere almeno i due capoversi dell’introduzione e quello conclusivo, su cui, credo, si dovrebbe riprendere il discorso anche più approfonditamente, sulla linea di quanto ha già anticipato ottimamente Arai.

  • Arai hai ragione. Benedetto, a tempo debito capirà anche lei, che ha comunque colto i passaggi fondamentali su cui riflettere. Ricordiamo a Benedetto che la Tesi non c’entra nulla con la Messa. E il reverendo di cui lei parla ha un suo sito ove può pubblicizzare quello che vuole. Non confonda il falso pudore con un preciso stile giornalistico che ha anch’esso i suoi perché….

  • Offertorium (3 Esdr. 5, 40): Non participentur sancta, donec exsurgat pontifex in ostentationem et veritatem!

  • Dalla Santa Messa per l’elezione del Sommo Pontefice. Offertorio (3 Esdr. 5, 40): Non partecipate alle cose sante finché non sarà suscitato un ponefice che ostenti la verità.

  • La politica è una cosa e la fede un’altra. Messa per Messa, anche quella di don Floriano meritava di essere pubblicizzata in virtù della “par condicio” a vantaggio dei molti fedeli che frequentano questo sito. Prendo atto con disappunto che la giustificazione presentata è troppo debole per essere convincente…
    ma i fedeli hanno capito benissimo

  • @Benedetto, qui non si fa “par condicio”… Molti che frequentano questo sito sanno i perché e li condividono.
    Vedrà che, a tempo debito, quando anche lei avrà la possibilità di capire, trasformerà il suo disappunto.
    Inoltre ci pare anomalo che siano i lettori a dover dire ad un sito cosa debba o non debba pubblicare, che sta nella sua esclusiva discrezionalità. O sono imbeccati? Facciamo presente che tra gli oltre 5.000 lettori giornalieri di questo sito lei è l’unico che ha fatto presente questa cosa. Et de hoc satis…

  • Non mi ha convinto. Se gli altri tacciono, non significa necessariamente che condividono. Anche io il più delle volte taccio qui e altrove e così fanno quasi tutti . Ma se le piace crederlo stia sereno.

  • Da come lo ha messo Benedetto, non posso tacere che anche a me piacerebbe che fosse superata la questione affinché, presto tutti possano fare insieme la supplica al Signore affinché susciti un Papa fedele. Ciò è quanto conta; ciò richiede la forza dell’unità.

  • L’unità è ciò che desideriamo tutti, ovvio che bisogna confrontarsi per cercare la verità.

  • @cattolico 2: Ovvio che bisogna confrontarsi per cercare la verità…
    e abbandonare i risentimenti personali e i progettini politici privati. Unità nella fede prima di tutto e favorire Messa e Sacramenti veri là dove ci sono, a prescindere dal celebrante scomodo.

  • Qui nessuno ha progettini politici privati. I risentimenti personali li lasciamo ad altri. Qui ci sono motivi gravi che emergeranno a momento debito. Chi tace magari non è d’accordo con questa nostra scelta ma le assicuriamo che molti che sanno le cose non solo la sostengono ma la consigliano. Unità nella Verità sì, eccome. Senza assecondare le menzogne o la vanagloria di chi è ridotto come è, proprio a causa di questi difetti.

  • Allora staremo a vedere e giudicheremo dai fatti.
    Auguri a tutti con azimi di sincerità e di grazia.

  • Era “partito amico” anche di don Floriano e della maggioranza quasi assoluta del gruppo. Quando, tramite tale partito le veniva proposto di esprimersi pubblicamente, lei mai si tirò indietro, anzi, ne approfittò sempre con entusiasmo. Non era così quando nessuno le dava lo spazio che lei pretendeva ad ogni pié sospinto (tutti ricordano la sceneggiata che lei e sua moglie avete fatto a don Floriano, dopo una conferenza nei pressi di Quero, perché lui, secondo voi, aveva parlato troppo rispetto a lei). Quel partito prese le distanze a seguito delle dichiarazioni sulla Shoah fatte da don Floriano. Già prima sapeva bene che noi eravamo contro il Vaticano II. Facevamo conferenze pubbliche contro il Vaticano II. Ah, è vero, lei non era mai invitato come relatore…
    Lei era tra coloro che diceva di immaginare una “brillante carriera politica” per Matteo, che SCELSE di andarsene anni prima della svolta pubblicamente sionista e senza che NESSUNO lo avesse invitato a farlo, anzi. Lei invece attaccò Forza Nuova e ne prese le distanze dopo esser stato candidato alla Camera nel 2012, seguendo la nuova “linea” imposta dal sacerdote, che è immortalato con Fiore e i forzanovisti in manifestazioni pubbliche e convegni fino al 2013.

  • Scusate: non capisco il soggetto della frase “Era partito amico”. Neppure quel femminile in terza persona “le veniva proposto – lei mai si tirò – le dava lo spazio che lei pretendeva” ???

  • Quello che faceva lei non interessa a nessuno e non è mai stato influente per alcuna scelta determinante.
    Di questioni dottrinali si è sempre parlato, ma forse lei non era presente perché indaffarato nel suo zoo personale o giunto in ritardo…tutti hanno sempre saputo della sua posizione tesista e se ne fregano oggi, come se ne fregavano ieri.
    Smentiamo nella maniera più categorica che il 25/01/2009 fosse stata “cercata” e “preparata” tale espulsione. E ne forniamo i motivi:
    1) Se fosse stato così lei non sarebbe stato invitato perché i più, a partire dal prete, avrebbero avuto il timore che il giorno dopo lei sarebbe andato a scriverlo su Facebook…
    2) Dopo la consegna della lettera di espulsione, come tutti sanno, il sacerdote si arroccò in casa a Lanzago e solo la violenta sostituzione di nascosto delle chiavi, gli impedì di rimanerci. Egli infatti riteneva e dichiarava l’espulsione come un atto nullo. Ma lei non era presente, come non è mai stato presente nei momenti fondamentali.

  • Il fatto che lei parli col plurale maiestatis la dice lunga su quello che ricorda di dover fare ad altri.
    Damiani lei si è dimesso da “Christus Rex”, non ne condivide l’indirizzo come “Christus Rex” non condivide le sue posizioni. Continuare, da parte sua, a distanza di un anno e mezzo a cercare di disturbare e provocare la qualifica per quello che tutti sanno nella Tradizione.
    Si faccia gli affari suoi, nel suo “zoo” o nello “scantinato adibito a sacrario” (definizione de La Tribuna di Treviso di domenica scorsa) perché nessuno le ha chiesto niente. La riorganizzazione prevede un capo che faccia il capo, coadiuvato da un direttivo e non la marionetta o il nullafacente che si fa bello sul lavoro degli altri. Il fatto che a lei non stia bene, non ci interessa alcunché. Lei è fuori da “Christus Rex”.

  • queste dispute fra “addetti ai lavori” che rivelano dinamiche sconosciute ai poveri, disgraziati,semplici fedeli già orfani di un magistero, sarebbe bene si svolgessero in privato.
    I poveri,semplici fedeli vengono demoralizzati alla vista di tanto astio.

  • segue miri 13.44,
    per grazia di Dio rimane loro l’esercizio della volontà di rimanere fedeli alla dottrina della vera Chiesa, quella preconciliare. E rimane anche la speranza di poter avere ancora La S.Messa non contaminata dalla comunione con gli apostati.

  • @Miri, ci trova perfettamente concordi. Il confronto in privato non è mai stato accettato da chi ama attaccare nascosto dietro una tastiera. Questo Staff si è visto costretto a replicare per gli attacchi astiosi subiti, altrimenti i lettori avrebbero avuto solo una versione dei fatti. Sarà nostra cura, comunque, evitare, per il futuro, la pubblicazione di commenti su questioni personali. Grazie per il suo intervento.

  • Comunque l’astio mi pare che sia in certi commenti inutili. Uno scambio di opinioni diverse è invece normale e utile(per me) per la ricerca della verità, tanto più se il confronto privato non è cercato da chi dovrebbe farlo per unire la resistenza cattolica sempre nel rispetto della verità e di Gesù Cristo.

  • @cattolico 2: infatti i commenti agli articoli servirebbero proprio a uno scambio di opinioni, anche diverse. Questo spazio non è la vetrina degli sfoghi personali, come non lo dovrebbero essere i social networks.
    Le persone adulte e mature accettano il confronto privato. Soprattutto non accusano né attaccano pubblicamente, avendo una visione e versione parziale e faziosa delle cose.

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