«OKTOBERFEST» E ABOLIZIONE DELL’UOMO

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Hillary e SiriaL’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele

Si dirà: che esaltata associazione d’idee in questo titolo! Sì, lo sarebbe non fosse che esprime un’attualissima realtà, ossia una finale alienazione dell’uomo nell’ora del più estremo incrocio delle realizzazioni umane: del culmine del progresso tecnologico con il colmo dell’incoscienza nell’adoperarlo.

Così, non molto lontano dai posti dove si indulge piuttosto a spensierati giochi senza frontiere, e nei prossimi mesi a chiassose sbornie di birra, in silenzio, si stano situando giganteschi arsenali nucleari pronti ad adempire i più devastanti disegni di guerra. E la «scusa» di fondo per l’operazione, da molto diffusa, è proprio la «pace» con una sola potenza egemone per farla finita con la storia di conflitti e di guerre che desolano da sempre la terra. Sarebbe la «pace» imposta dal potere che controlla – per proteggere – l’elenco di stati succubi, liberi di occuparsi dei giochi e feste preferite. Alludo all’America e all’Europa di oggi; la tale «civiltà occidente», che non si sa più cosa sia, e se lo si ricorda, è per fare qualche film rievocativo con tanto di gratuita violenza e sesso. Intanto, scivola frivolamente verso una catastrofe che, da economica diviene militare, il cui esito, drammaticamente imprevisto (?) servirà al vecchio piano di sfoltire popolazioni numerose, anche se per mezzo di armi che causano sofferenze sempre più spaventose.

Quali fatti fanno presagire tale scenario dantesco nel vicino futuro? La basilare causa strumentale è quella ineludibile appena descritta: il divario allucinante esistente tra le possibilità tecnologiche distruttive dell’uomo e il «pensiero» politico che oggi li governa. In questo senso, lasciamo stare l’infido pollaio europeo per considerare quel che le sinistre elezioni americane per la presidenza della grande potenza indicano in questo momento. Lì si profila il vantaggio dell’asserita guerrafondaia Hillary, detta anche Killary, che, con legami sionisti, è pronta pure a sferrare a sorpresa il colpo d’ottobre per assicurarsi il successo nelle elezioni di novembre al governo degli USA.

Riproduco qui l’analisi fatta sul «curriculum» di questa potenziale «sterminatrice» da un altro elemento ultra sospetto, l’abortista, Jeffrey Sachs, amico della casta conciliare attuale, ma non per questo poco lucido. Del resto, anche il vecchio candidato Bernie Sanders, comunista, non demorde nell’intenzione d’indebolire la candidatura Clinton, conscio come è della sua pericolosità così descritta:

«Non ci sono dubbi che Hillary sia la candidata di Wall Street. Tuttavia anche più pericoloso è che sia il candidato del complesso industriale-militare. Ed è sbagliato pensare che sia inadatta sulle questioni delle multinazionali ma abile per quanto riguarda la sicurezza nazionale. La sua cosiddetta “esperienza” in politica estera è stata quella di appoggiare tutte le guerre che sono state richieste dallo stato di sicurezza totale statunitense, gestito dall’apparato militare e dalla CIA. Gli stretti rapporti di Hillary e Bill Clinton con Wall Street contribuirono ad alimentare due bolle finanziarie (1999-2000 e 2005-2008) e la Grande Recessione che seguì il tracollo di Lehman. Negli anni ’90 essi spinsero per la deregolamentazione della finanza in favore dei sostenitori della loro campagna elettorale, i quali a loro volta scatenarono i peggiori demoni della manipolazione finanziaria, delle attività finanziarie tossiche, della frode finanziaria e del collasso che infine ne seguì. Così vinsero le elezioni e divennero straordinariamente ricchi. Anche i legami di Hillary con il complesso militare-industriale sono inquietanti. Spesso si crede che i Repubblicani siano i neoconservatori e che i Democratici agiscano da deterrente contro i guerrafondai. Ma non è proprio così. In entrambi i partiti esiste una divisione tra falchi neoconservatori e realisti più cauti, che non vogliono che gli Stati Uniti si avventurino in uno stato di guerra senza fine. Hillary è una convinta neocon e si è sempre schierata in favore delle imprese di guerra degli Stati Uniti e questo ci spiega in buona misura perché oggi la nostra sicurezza sia in pericolo. Proprio come l’ultima presidenza Clinton preparò le condizioni che portarono al collasso finanziario, così preparò anche le condizioni di uno stato di guerra permanente. Il Decreto per la Liberazione dell’Iraq firmato dal Presidente Clinton il 31 Ottobre 1998 rese ufficiale la strategia statunitense di sostenere un “cambiamento di regime” in Iraq. Questa strategia prevedeva che il programma politico degli Stati Uniti avrebbe dovuto aiutare i tentativi per rimuovere dal potere il regime guidato da Saddam Hussein in Iraq, e promuovere la nascita di un governo democratico in sostituzione di quel regime.

«Così si posero le basi per la Guerra in Iraq del 2003. Ovviamente nel 2003 Hillary era Senatrice, e fu una convinta sostenitrice della Guerra in Iraq, che è costata agli Stati Uniti trilioni di dollari, migliaia di vite, ed è stata più efficace di ogni altra decisione in politica estera nel far nascere l’ISIS e nel creare l’instabilità in Medio Oriente. A motivazione del suo voto, Hillary ripeté meccanicamente la propaganda fasulla della CIA: “Nei quattro anni, dopo che gli ispettori lasciarono il Paese, i rapporti dei nostri servizi di informazione mostrano che Saddam Hussein ha provveduto a ricostituire le sue riserve di armi chimiche, a rafforzare la sua capacità di far uso di missili e il suo programma nucleare. Ha anche aiutato e dato ospitalità a terroristi, inclusi membri di Al Qaeda”.

«Dopo il Decreto per la Liberazione dell’Iraq, nel 1999 arrivò la Guerra in Kosovo, durante la quale Bill Clinton fece intervenire la NATO a bombardare Belgrado, nel cuore dell’Europa, dando inizio ad altri dieci anni di sconvolgimento nei Balcani. Mentre era in viaggio in Africa, Hillary telefonò a Bill: ”Lo esortai a bombardare”, disse alla giornalista Lucinda Frank.

«Il periodo in cui Hillary è stata Segretario di Stato è stato il più militarista e disastroso della storia moderna degli Stati Uniti. Ad ogni occasione Hillary è stata una risoluta sostenitrice dell’apparato militare-industriale e dei servizi di informazione, e ha contribuito a diffondere il caos iracheno lungo un’ area che si estende dal Mali all’Afghanistan. E si profilano due catastrofi ancora più grandi: la Libia e la Siria. Hillary è stata molto criticata per la morte dei diplomatici statunitensi a Bengasi, ma il suo infaticabile incoraggiamento per deporre Muammar Gheddafi con i bombardamenti della NATO è un disastro di gran lunga più grave. Hillary favorì decisamente il cambio di regime in Libia guidato dalla NATO, non soltanto in violazione alla legge internazionale ma anche contro il più elementare buon senso. A seguito dei bombardamenti NATO, la Libia è scivolata in una guerra civile mentre forze paramilitari e grandi quantitativi di armi non messi in sicurezza dalla Libia si sono diffusi verso Ovest attraverso il Sahel africano e verso Est fino alla Siria. Il disastro libico ha generato la guerra in Mali, ha rifornito di armi Boko Haram in Nigeria e ha alimentato l’ISIS in Siria e in Iraq. Nel mentre Hillary trovava divertente dire di Gheddafi: “Siamo venuti, abbiamo visto, lui è morto.”

«Forse il disastro supremo di questa lunga lista è stato l’incessante sostegno al cambio di regime in Siria, organizzato dalla CIA. Anche in questo caso Hillary ha accettato la versione della propaganda CIA, secondo la quale il cambio di regime per rimuovere Bashir al-Assad sarebbe stato rapido, privo di costi e coronato dal successo. Nell’Agosto 2011 Hillary condusse al disastro gli Stati Uniti con la dichiarazione che Assad doveva “togliersi di torno”, sostenuta dalle operazioni segrete della CIA. Cinque anni dopo, non esiste luogo sulla terra che sia più devastato della Siria da una guerra interminabile, rappresentando costituisca una gravissima minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti. Oltre 10 milioni di Siriani sono profughi, e i rifugiati muoiono affogati nel Mediterraneo, oppure indeboliscono la stabilità politica della Grecia, della Turchia e dell’Unione Europea. E in questa caotica situazione creata dalle operazioni segrete della CIA e dell’Arabia Saudita per rovesciare Assad, gli spazi vuoti sono stati riempiti dall’ISIS, che ha usato la Siria come base per sferrare attacchi terroristici su scala mondiale.

«L’elenco delle sue scelte da incompetente e dell’attitudine belligerante si allunga. L’appoggio, in ogni occasione, di Hillary all’espansione della NATO, che comprende anche l’Ucraina e la Georgia contro ogni senso comune, ha comportato un dispiegamento di forze che è in violazione degli accordi presi nel 1991 in Europa alla fine della Guerra Fredda e ha provocato la violenta reazione della Russia sia in Georgia che in Ucraina. In qualità di Senatrice, Hillary nel 2008 ha approvato la Risoluzione 439 del Senato (2008-SR439) che prevede l’inclusione dell’Ucraina e della Georgia nella NATO. Quale Segretario di Stato è quindi stata responsabile della ripresa della Guerra Fredda con la Russia.

«Difficile conoscere le cause profonde di questo record di disastri. E’ un errore cronico di valutazione? E’ la sua straordinaria fede nella macchina menzognera della CIA? E’ un ripetuto tentativo di dimostrare che, anche se Democratica, può essere più falco dei Repubblicani? E’ per soddisfare l’ala più intransigente dei finanziatori della sua campagna elettorale? Chi lo sa? Potrebbe essere un insieme di tutto questo. Ma qualsiasi siano le ragioni, ha collezionato un record di disastri. Forse più di chiunque altro, Hillary può asserire di avere alimentato la violenza che dall’Africa occidentale si estende all’Asia Centrale e che minaccia la sicurezza degli Stati Uniti.»

(02/05/2016 Jeffrey Sachs Director, Earth Institute at Columbia University. Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis, revisione di Elena Camino, Titolo originale Hillary Is the Candidate of the War Machine http://www.huffingtonpost.com/jeffrey-sachs/hillary-is-the-candidate_b_9168938.html )

Che cosa dire, però, di Jeffrey Sachs, noto propalatore dell’abortismo per cui lavora ai massimi livelli dell’ONU», denunciato da Voice of The Family, organismo internazionale pro-famiglia? Chi si occupa della Famiglia, come creata da Dio, non resta parimenti sconvolto nel vedere i suoi pervertitori, come il coreano dell’ONU e il controverso Sachs inviato da Soros, scorrazzare tranquilli per San Pietro?

Jef sachs, soros

Infatti, pare che il ghost writer dell’enciclica sul tema dell’ecologismo, sia proprio Jeffrey Sachs, professore di macroeconomia, guru del cambiamento climatico, difensore dell’ultraliberismo «etnico», personaggio legato a doppio filo a George Soros e alle sue malefatte internazionali in ogni campo rivoluzionario.

Tornando allora al titolo «ABOLIZIONE DELL’UOMO», si capisce che l’umanità è nella morsa di diversi poteri perversi che dirigono in modo diverso il suo destino fatale di auto-eliminazione di massa: con l’aborto, col conflitto nucleare e nel silenzio del tuttora ignorato «parricidio» religioso attuato in Vaticano.

Tutto ciò sembra accadere nel piano materiale, che vede la decimazione della vita umana; da una parte di quella esistente, dall’altra della sua riproduzione naturale.

Ciò fa capire a che punto si è arrivati nel disprezzo per l’esistenza dell’uomo come creato da Dio.

Ora, questa mentalità di morte potrebbe aver raggiunto tale potere se prima non ci fosse stata l’abolizione rivoluzionaria dell’anima cristiana nell’ambito delle coscienze? No. Infatti, la Rivoluzione per eccellenza, quella condotta dal Nemico di sempre per innescare tutte le altre, di fonda proprio sul sonoro nome di «libertà di coscienza»: quella che opera per abolire la LIBERTÀ DELLE COSCIENZE di conoscere, amare e servire il Creatore, vero fine della vita umana.

Tale processo distruttivo viene da molto lontano con la «gnosi spuria», continuò a sedurre le menti con la cultura del Rinascimento, per introdursi nel culto con la pseudo Riforma e finalmente arrivare, con le rivoluzioni moderne, al «parricidio» fisico d’ogni vera autorità naturale. Oggi, tali ribrllioni vanno per la maggiore grazie all’impulso venuto dalla «libertà di coscienza clericale» del Vaticano 2, quando chierici arrivati molto in alto, da Roncalli a Bergoglio, usarono le chiavi romane per aprire all’aggiornamento perfino dei dogmi e della morale secondo i «bisogni del tempo»; tutto dettato dalle libertà delle loro coscienze.

Se non è questo il fulcro del pensiero perverso aperto a tutte le abolizioni morali, religiose e poi terroristiche, dove può essere l’origine del virus nichilista, demolitore odierno d’ogni immunità ai mali distruttivi della coscienza dell’uomo?

Quando la ragione ultima della vita e della società umana – rivelata da Dio – è ignorata, tutto pare permesso in questo mondo, sì, per una perdizione terminale.

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