Treviso Pride, lettera minatoria contro sponsor

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LETTERA

Ci sarà, contemporaneamente alla sfilata di “Sodoma e Gomorra”, una Messa riparatrice allo scandalo pubblico, preceduta da S. Rosario e adorazione eucaristica, come si evince da un gruppo Facebook creato ad hoc. Fortunatamente, non tutti i trevigiani sono inebetiti dall’andazzo e dalla moda correnti. 

Ma la madre dei mitomani o dei deficienti, sempre che questa lettera sia autentica e non abbia, in realtà, scopi indirettamente pubblicitari per l’evento, è sempre incinta. Chi ha inviato questa lettera ad uno degli sponsor del Gay Pride di Treviso ha fatto un favore agli organizzatori, che hanno avuto il tempo di replicare sui media e pure di fare un po’ di vittimismo, che fa sempre presa su molti lettori. 

Lo sponsor principale del gay pride di Treviso, Astoria Vini, ha ricevuto una lettera minatoria. Una foto della missiva è stata pubblicata sulla pagina Facebook del brand: «leggiamo sui quotidiani che il prossimo 18 giugno sarete schierati con il Gay Pride», si legge, «niente razzismo ma una semplice constatazione. Le cose particolari sono sempre avvezze di particolarità in special modo nei prodotti alimentari. Ci sorgono dubbi sulla gestione…». Firmato: «i normali».

Sempre su Facebook, il gruppo vitivinicolo trevigiano ha risposto: « in Astoria non dividiamo il mondo in “normali” o “particolari”, ma in singole persone, con nome e cognome, da rispettare sempre e comunque (…) Quindi, signori “normali”, passate a trovarci, a visitare la cantina e a conoscerci di persona, sarete benvenuti anche voi!».

Sul Corriere del VenetoPaolo Polegato, presidente di Astoria Wines assieme il fratello Giorgio, si dice «allibito, spiazzato. Ma ancora più orgoglioso della nostra decisione». Ancor più convinto nell’andare avanti: «Vogliono boicottare Astoria? Lo facciano pure, perdo un cliente ma ne guadagno cento». Arriva anche la reazione degli organizzatori della manifestazione: «Non ci faremo intimidire, tanto più da chi non ci mette la faccia – afferma Antonio Monda, presidente di Treviso Pride – cercano di screditare il nostro sponsor, ma si sbagliano».

Fonte: www.vvox.it

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