di Enrica Perucchietti
Fonte: Intelligo news
Di oggi l’inchiesta degli incontri segreti dell’agenzia di surrogacy in Italia. Tra le frasi che più colpiscono leggendo l’ottimo lavoro giornalistico: “Per la madre surrogata abbiamo un team di psicologi che le ricordano ogni giorno che il bambino non è suo”. IntelligoNews ha parlato con Enrica Perucchietti, giornalista e scrittrice che ha pubblicato da poco un libro sull’argomento.
Inchiesta utero in affitto, Perucchietti: ‘Vi spiego il business tra scout alla ricerca di donne e bonding’E’ uscita questa mattina sul Corriere della Sera un inchiesta choc sulla maternità surrogata. Saltano agli occhi tariffe, catalogo e le 2000 donne a disposizione. Insomma i numeri e il mercato che questa “pratica”ha in un’Italia che teoricamente non la prevede. La stupisce?
“Nel libro appena pubblicato, che si chiama appunto “Utero in affitto”, ho dedicato un’ampia parte non solo a tutto il discorso dei tariffari, di come delle agenzie straniere abbiano dei siti in chiaro anche in Italia e dunque siano accessibili senza alcun tipo di problema anche nel nostro Paese e di come ci siano tutte delle modalità per evitare dei problemi legali al ritorno delle coppie che hanno fatto ricorso alla maternità surrogata e dunque come in qualche modo si possa bypassare la Legge 40. Il caso dei tariffari è davvero uno scandalo assoluto che dimostrano come le donne, e oramai anche i bambini, siano diventati merce”.
“Per la madre surrogata abbiamo un team di psicologi che le ricordano ogni giorno che il bambino non è suo”, questo si legge nell’inchiesta. Come commenta?
“C’è tutta la questione legata al bonding, ovvero il legame che si instaura tra madre, padre e figlio già a livello prenatale. Il bambino, quando è feto, si alimenta non soltanto del sangue e del cibo che gli viene passato dalla madre ma anche ovviamente di tutte le emozioni. Dire alla donna che porta in grembo il bambino che non è suo è assolutamente una follia, è un’attività manipolatoria messa in atto perché ci sono degli interessi pazzeschi dietro. Si pensi che ogni anno il business della maternità surrogata è di 60 miliardi di dollari a livello internazionale. Ed è ovvio che con cifre del genere si ha bisogno di mettere in campo delle tecniche e delle metodologie per cercare di manipolare l’opinione pubblica e quindi anche di arruolare le donne affinché possano fare da madre surrogate. Senza contare che c’è anche tutto un altro business legato alle donne donatrici di ovuli di cui si parla pochissimo ma che ormai negli Stati Uniti è una vera e propria fabbrica, basti pensare che ci sono dei veri e propri scout che vanno a cercare le giovani donne nei campus”.
Inchiesta utero in affitto, Perucchietti: ‘Vi spiego il business tra scout alla ricerca di donne e bonding’Lei ha scritto da poco un libro proprio su questo tema, che futuro delinea in questo campo nel nostro Paese?
“Ci sono probabilità che anche l’Italia arrivi ad un’apertura totale alla maternità surrogata. E’ già stato preoccupante il dibattito fatto in passato sull’argomento a partire dal ddl Cirinnà passando poi per il caso Vendola. Ho scritto questo libro proprio perché ho constatato come ci sia stata questa spinta negli ultimi due anni ad aprire alla questione per ovvi interessi meramente economici. E si sta anche bombardando l’opinione pubblica cercando di far passare l’idea che se è condannabile la maternità surrogata, soprattutto quella del mercato low cost che riguarda soprattutto l’Ucraina o nei Paesi cosiddetti del terzo mondo come ad esempio l’India, esiste anche una surrogazione etica, cioè se la donna surrogante non prende soldi ma le si rimborsano soltanto le spese (e già quello di per sé è un pagamento) allora la maternità surrogata va bene proprio perché si continua a mettere da vanti i “diritti” dei committenti rispetto ai diritti dei bambini, che dovrebbero essere quelli più importanti. Noi dovremmo pensare a tutelare i futuri nascituri e invece pensiamo soltanto a fare leggi per proteggere i committenti e quindi gli adulti”.
a cura di Micaela Del Monte