AD ALEPPO I TERRORISTI NON SONO ARMATI DAGLI USA: ve lo assicura costui

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 AD ALEPPO I TERRORISTI NON SONO ARMATI DAGLI USA: ve lo assicura costui

Sento giusto giusto su Radio 24 un tale, che viene presentato come “il giornalista Daniele Ranieri del Foglio”, negare che   le forze siriane anti-Assad siano terroristi;  e ancor più che siano armati e  finanziati da Usa e Israele.   Naturalmente la menzogna è dimostrata dai numerosi video, in cui l’esercito lealista siriano in avanzata per   chiudere Aleppo,  esibisce interi arsenali di armi e munizioni Made in Usa.

Quello in questo video è un magazzino abbandonato dai ‘ribelli’ a Bani Zaid, quartiere di Aleppo. Ci sono missili anticarro TOW, missili Uno181, mortai daa 81 con loro munizioni, un mortaio di fanteria   di fabbricazione germanica,  RPG cechi….Del resto gli Stati Uniti hanno apertamente dichiarato l’anno scorso di aver fornito missili TOW alla ‘opposizione moderata’ in Siria. Moderata, naturalmente. Poi   un gruppo ribelle  addestrato in Usa, detto  Divisione 30, ha consegnato le armi che ha ricevuto da Washington ai terroristi  di Al-Sham.

Radio 24 pende dalle sue labbra

Molto più interessante la figura del ‘giornalista’  dalle cui  labbra   pende Radio 24 per diffondere le menzogne .  Daniele Ranieri, sapete chi è? E’ il giovinotto che, il 31 luglio 2014 ha infiltrato le celebri Greta e Vanessa – amiche sue –   oltre la frontiera siriana, dove le due sono state ‘rapite’  da una brigata Liwa al Tawid, e per il cui riscatto  il nostro amato governo ha pagato si dice 11 milioni.  Finanziando di fatto la guerriglia.

Daniele Ranieri non era solo amico delle due. Era con loro quella notte  in  cui (dicono) d’esser state rapite.  Misteriosamente,   lui non è stato rapito;  secondo la versione ufficiale “è riuscito a scappare e a  dare l’allarme”.

LE RAGAZZE RAPITE IN SIRIA? ERANO LA GRAZIE A QUESTO TIZIO, UN PSEUDO GIORNALISTA NOTO PER ESSERE UN EMERITO CAZZARO

Riprendo da un articolo di allora di Sponda Sud:

ll doppio sequestro sarebbe avvenuto nella località di El Ismo, a ovest di Aleppo, nella casa del “capo del Consiglio rivoluzionario” locale, dove le due giovani erano ospitate.  Anche il luogo del rapimento è un mistero: secondo alcune fonti, le italiane si trovavano a Abzimo o a Idlib. A portarle in quel luogo è stato proprio il giornalista che da anni entra in Siria attraverso il confine turco per sostenere l’opposizione contro Assad e diffondere, attraverso il suo giornale, le posizioni dei cosiddetti ribelli.

(…) “Raineri è stato più volte accusato di pubblicare articoli senza verificare la fonte o, nella migliore delle ipotesi, prendendo per buona qualunque notizia arrivasse dai gruppi anti Assad. Clamoroso lo scoop, con tanto di fotografie, delle bombe al cloro usate dal “regime” nella città fantasma di Kfar Zeita. Uno scoop ripreso persino dal quotidiano britannico The Telegraph e svanito nel giro di qualche giorno per l’evidente bufala messa in campo dal giornalista italiano.  A inchiodare Raineri lo scatto che nessun giornalista dovrebbe mai mostrare: un frammento di un ordigno usato durante il (presunto) bombardamento. Un frammento arruginito, forse vecchio di anni, difficilmente riconducibile a una bomba. Ma Raineri è sicuro: quello è il pezzo di una bomba al cloro. Del cloro nessuna traccia, di ruggine tanta.   Poi, in un altro scatto, viene mostrato un frammento con la scritta “Cl2”, Cloro. Una patacca bella e buona che davvero in pochi  hanno preso per buona. Infine, su una bomba, il simboletto della R inserita in un cerchio (il Registered Trademark) che, come si sa, indica un prodotto a Marchio Registrato. Insomma, lo scoop dell’anno si trasforma nel bluff del secolo e Raineri viene sbeffeggiato dalla Rete”.

Ranieri  è noto per aver attribuito alle truppe di Assad massacri commessi  invece  dai jihadisti, amici suoi. Ciò non impedisce che  gli scoop del Nostre vengano ripresi dal tg di Mentana a La  Sette, ed altri siti israeliani…

“Ranieri è uno  che entra in Siria  accompagnandosi a personaggi e a gruppi armati dell’opposizione molto pericolosi. Si tratta spesso di fazioni radicali che nessuna persona di buon senso, soprattutto in questo frangente del conflitto in Siria, dovrebbe frequentare. Sono queste le fonti di cui si avvale per scrivere i suoi articoli. Lì, in quell’inferno, ha condotto le due ragazze bergamasche, affascinate dalla  Rivoluzione”.

daniele kazzaro
Cazzaro o Katzaro? O semplicemente Khazaro? Ah saperlo.

http://spondasud.it/2014/08/siria-giornalista-raineri-era-ragazze-rapite-breve-ritratto-supporter-dei-ribelli-4052

Ed ecco da Megachip:

“Daniele Raineri, che ha importanti rapporti con i gruppi armati dell’opposizione, molti dei quali sono considerati dagli esperti internazionali delle organizzazioni terroristiche, ha raccontato i giorni del rapimento in un articolo pubblicato sul giornale diretto da Giuliano Ferrara.

Ovviamente la sua è una versione completamente ripulita da tutte le circostanze che possono mettere in cattiva luce le due ragazze.

Nel suo resoconto non c’è alcuna traccia delle reale intenzioni di Marzullo e Ramelli, descritte come due volontarie che volevano portare assistenza alla popolazione civile. Le intercettazioni del Ros dei Carabinieri, così come riportate da Il Fatto Quotidiano, mostrano un’altra realtà: nessun tipo di cooperazione e volontariato, il desiderio delle due ragazze era prima di tutto quello di aiutare i combattenti, molti dei quali sono pericolosi fondamentalisti che hanno compiuto nell’area intorno ad Aleppo atroci crimini. Quello che le due ragazze non dicono, dopo tutto ciò è che afferma Raineri nei suoi articoli, è che in quell’area non è il “regime” a commettere i massacri ma proprio gli uomini con i quali loro, a vario titolo, hanno intrattenuto rapporti pericolosi. Gli stessi uomini che le hanno rapite e che, presumibilmente, hanno intascato un riscatto di molti milioni di euro.
Raineri sostiene che a ordinare il rapimento sarebbe stato Abdallah al Amni, comandante di al Nusra, ramo siriano di al-Qa’ida. Il racconto di Raineri è pieno di punti interrogativi: non è vero che al momento del rapimento si trovava con le due ragazze, nella casa del capo dei ribelli della zona, ma a 25 chilometri di distanza, in compagnia di un yemenita che afferma di essere il cugino di Anwar al Awlaki. Un yemenita in Siria di questi tempi non può che svolgere azioni che poco hanno a che fare con azioni umanitarie. È inquietante che un giornalista italiano, che entra ed esce da quel paese con l’aiuto di brigate armate in guerra, anche di matrice jihadista, si accompagni con un uomo che oggi viene considerato, come ricorda giustamente Il Fatto Quotidiano, l’ispiratore della tragedia di Charlie Hebdo in Francia”.

Che sia giornalista certo no.  Resta il vago sospetto che si sia messo d’accordo con le due Vanesse ed i suoi amiconi per far cacciare i milioni al governo italiota – ben felice di obbedire.  Scrive sul Foglio e da’ servizi a Mentana in veste di Sayan? Cazzaro o semplicemente  Khazaro?  Chi lo sa.

Fonte: http://www.maurizioblondet.it/

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