Cattiva gestione di 2 milioni di euro: indagato “vescovo” di Sanremo Tonino Suetta

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Segnalazione di Raimondo Gatto

DIETRO I FATTI DI VENTIMIGLIA

Le mani sui soldi delle cooperative, indagato il vescovo Suetta . “Sorpresa e amarezza” da parte del prelato a capo della diocesi di Sanremo Il cardinale Calcagno finisce nei guai: «Milioni di debiti con i soldi del Vaticano»

Imperia – Il vescovo di Sanremo e Ventimiglia, Tonino Suetta , risulta indagato dalla procura di Savona per associazione per delinquere, appropriazione indebita e malversazione ai danni dello Stato.

L’alto prelato originario di Loano e recentemente al centro dell’attenzione pubblica per il suo fattivo impegno in tema di accoglienza dei migranti al confine con la Francia, sarebbe finito al centro di un’indagine che ha coinvolto, tra gli altri, l’attuale presidente del consorzio delle cooperative sociali Il Cammino di Sanremo, Sergio Oderda. L’accusa: cattiva gestione di un finanziamento da due milioni di euro ottenuti dal Ministero dei beni culturali e da utilizzare per l’acquisto e la ristrutturazione di palazzo Curlo-Spinola di Taggia.

«Apprendo da lei di questo sviluppo – è il commento del vescovo raggiunto ieri sera al telefono – Non so cosa dire e non posso confermare o smentire una notizia che nessuno mi ha comunicato. L’unica cosa strana è sapere dai giornali di essere indagato e non dalle vie dirette».

Monsignor Suetta sarebbe finito nei guai per quel finanziamento ottenuto all’epoca in cui era amministratore della cooperativa e della quale era stato anche fondatore nel 1994.

Proprio Suetta, tra l’altro ex direttore del seminario di Albenga, aveva varato il progetto destinato all’inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati e sarebbe stato tra gli artefici della richiesta del finanziamento per l’acquisto del palazzo storico che avrebbe dovuto diventare la sede della cooperativa, somma di denaro, però, che secondo il castello accusatorio sarebbe stata utilizzata solo in parte per lo scopo originario, mentre buona parte sarebbe stata invece direttamente destinata a ripianare presunte sofferenze bancarie del consorzio. «Non so nulla neppure di quel finanziamento per palazzo Curlo-Spinola» taglia corto monsignor Suetta.

«Sorpresa e amarezza» ha espresso il prelato sulle accuse. In attesa di conoscere gli atti giudiziari di tale presunta inchiesta, mons. Suetta afferma «l’assoluta trasparenza e correttezza del proprio comportamento e la piena disponibilità a darne ampia prova. Consapevole di non aver compiuto alcun illecito», il vescovo ribadisce, quindi, «la propria estraneità alle accuse e la fiducia nell’operato della magistratura».

Una decisa accelerazione dell’attività d’indagine si è comunque avuta ieri mattina con una raffica di perquisizioni messe in atto dalla guardia di finanza e che ha coinvolto l’abitazione di Oderda, la sede della cooperativa in valle Armea a Sanremo e gli uffici nel ponente di alcuni amministratori che al momento non risultano indagati. Le fiamme gialle hanno fatto visita anche in comune a Taggia, in Regione e al Ministero per acquisire documentazione ritenuta utile al lavoro investigativo ed avere conferme sui sospetti.

«No comment» è l’unica concessione che arriva dal sostituto procuratore Chiara Venturi che coordina l’inchiesta nata dal filone principale che ha travolto nei mesi scorsi la Caritas diocesana di Albenga per la presunta distrazione di oltre un milione e duecento mila euro dai fondi destinati alle adozioni a distanza e dalle somme ricevute dall’otto per mille. In quella vicenda, giunta a conclusione, sono stati indagati l’ex direttore Renato Rosso, il parroco di Dolcedo Carmelo Licciardello e la responsabile del centro d’ascolto diocesano Antonella Bellissimo.

Ieri mattina il clamoroso sviluppo del filone sanremese e che sembra nascondere clamorose sorprese.

Fonte: IL SECOLO XIX. It ed. IMPERIA  8 agosto 2016

 

 

 

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