Segnalazione di Raimondo Gatto
La confessione del parroco sulla Chiesa: “I fedeli non vogliono i migranti, mettono al primo posto gli italiani” Don Adriano Cifelli si confida sulle pagine de Il Giorno. Secondo il don, ora parroco di Bojano (Campobasso), sui
migranti la Chiesa è divisa. “I fedeli vogliono al primo posto gli italiani” Per Bergoglio la parola sui migranti è sempre la stessa: “Accogliere”. E lo ha dimostrato con il nuovissimo “ministero per l’immigrazione” del Vaticano. Una scelta cha fa storcere il naso a fedeli e vescovi. “Accogliere migranti non piace a tutti” Sono stati solo 5000 i migranti accolti nelle canoniche. Pochini. L’ultima mossa di Francesco, guidare, a tempo determinato, la sezione per la Pastorale dei migranti del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale può essere tranquillamente letta come la volontà di scacciare dubbi, problemi e incertezze con il potere, più che con il dialogo con fedeli e vescovi.
È illuminante l’intervento dalle pagine de Il Giorno di don Adriano Cifelli, giovane parroco di Bojano (Campobasso), che ammette: “Nella nostra Chiesa resistono ostilità e diffidenze più che evidenti nei confronti dello straniero. Anche tra vescovi e sacerdoti”. Il giovane don è stato missionario nella difficile regione del Kivu, Repubblica democratica del Congo. Inoltre è tra i più attivi nell’aiuto a richiedenti asilo. Addirittura con un progetto di lavoro su base volontaria. “È un modo per integrarli, per dar loro una prospettiva occupazionale. Così non stanno a spasso a non far niente. Eppure molti fedeli non ci stanno” ammette a malincuore. E prosegue: “Alcuni mi dicono che bisogna pensare in primo luogo agli italiani. Come se loro stessi poi effettivamente lo facessero… Altri insistono sulla necessità di difendere la nostra identità dallo straniero in quanto tale, visto che alla fine poi non interessa troppo se il migrante sia cristiano o meno”. Secondo il giovane don Adriano Cifelli, “Le potenzialità delle parrocchie sono notevoli, lo si nota sul versante della catechesi e dell’educazione. Credo che tanti parroci abbiano deciso di non avventurarsi sulla strada dell’ accoglienza”. Ovviamente per evitare l’ira dei fedeli. “E lo stesso discorso vale per i vescovi che nella maggior parte dei casi, anche se condividono il richiamo di Francesco, non sono andati oltre pronunciamenti per così dire spot. E non parlo certo di quelli che si sono schierati, più o meno apertamente, contro il Papa in questo dualismo che sta minando la nostra Chiesa fra bergogliani e non”.
Fonte: il Giornale.it del 1 settembre