I tre “zombies” dell’Europa: Merkel, Hollande e Renzi

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di Luciano Lago

Fonte: controinformazione

“Siamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari sulla strada longa longa di Girgenti….. si ma se stasera incontriamo una corriera……….Ma se siamo sempre tre, tre somari e tre briganti……ecc. ecc…..”

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Questa vecchia canzone si adatterebbe bene ai tre (presunti) leaders europei carenti di consenso e di base popolare che si sono ritrovati ( forse per l’ultima volta) in Cina al vertice del G7Angela Merkel, Francois Hollande e Matteo Renzi.

La Angela Merkel per prima che ha ricevuto l’ultimo colpo dai citttadini del suo stesso feudo elettorale con la vittoria di AfP ( mentre il suo partito scivola al terzo posto) nello stesso collegio elettorale dove lei aveva fatto le sue campagne e dove adesso diviene lampante la sua definitiva sconfitta e prossima uscita di scena di questa cancelliera che ha fatto enormi danni al suo paese ed a tutta l’Europa (senza dimenticare il massacro economico e sociale della popolazione greca di cui la Merkel è stata protagonista). Prima che completi l’opera trascinando la Germania in una guerra con la Russia per volere di Washington, sarà bene che se ne vada.

Il presidente francese, Francois Hollande, il secondo del terzetto degli zombies, quello che cerca di tamponare il dissenso in Francia contro le sue leggi mediante la repressione ed il soffocamento dei diritti, con il pretesto dello stato di emergenza prolungato dopo gli attentati di Nizza e di Parigi. Ultimo escamotage questo, adottato per cercare arginare il più basso livello di consensi mai toccato da un presidente in carica, quel Hollande dalla faccia tosta che fa i proclami contro il terrorismo quando è lui stesso uno dei principali sodali dei monarchi sauditi, sponsor del terrorismo islamista. Hollande, un presidente screditato per le sue politiche servili verso l’oligarchia finanziaria che hanno affossato la Francia ed hanno contribuito alla destabilizzazione della Siria, all’ondata migratoria ed alla diffusione del terrorismo in Europa. Presto destinato anche lui, con le prossime elezioni del 2017, a cedere ll passo.

Infine Matteo Renzi, l’ineffabile fiorentino, campione di chiacchiere e di sparate mediatiche per coprire la sua inconsistenza ed il suo servilismo, eterodiretto dall’estero, sempre al guinzaglio dei vari Marchionne e dei potentati finanziari, lo stesso fiorentino che, da ultimo, procede a fare la riforma costituzionale che gli hanno chiesto le banche (suggerita dalla JP Morgan) spacciandola come “una forma di democrazia decidente”.

Tre personaggi destinati ad entrare presto nella “spazzatura della Storia”, in buona compagnia con il loro mentore, il premio Nobel per la pace Barack Obama, il campione delle guerre per procura e responsabile diretto della campagna di assassinii mirati attuati con i droni, da lui stesso personalmente ordinati. Un “premio Nobel” candidato ad un processo di Norimberga 2, se non vivessimo in un mondo al contrario.

Sono rimasti soltanto loro in Europa, i tre zombies, a portare avanti la suicida politica della UE, dopo che anche la Gran Bretagna si è volutamente defilata (gli inglesi avevano fiutato l’aria) ed ha preso il largo da questa fallimentare Unione Europea.
La locomotiva della UE sta soccombendo di fronte ad una marea di movimenti nazionalisti e sovranisti che sono in crescita in tutta Europa e che ancora non hanno fatto un passo indietro nel richiedere la chiusura all’ondata migratoria, ridimensionamento della UE ed il ritorno alle sovranità nazionali.

Gli oligarchi della UE se la dovranno vedere con i prossimi a defilarsi, gli austriaci, gli ungheresi e poi forse i polacchi, mentre si scommette su chi sarà l’ultimo ad uscire ed a chiudere la porta tombale sul “putridume” dell’oligarchia di Bruxelles, con buona pace del banchiere di Francoforte, Draghi, quello che diceva che” l’euro è irreversibile” e “non si può tornare indietro”, esattamente quello che dicevano gli oligarchi dell’URSS prima di essere spazzati via dalla Storia

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