Segnalazione di Federico Prati
L’altra faccia di Karl Marx
di R. Wurmbrand
Nota sull’Autore:
Richard Wurmbrand era un ateo romeno che in gioventù militò nelle file del comunismo marxista. Credette in Cristo Gesù nel 1935 e divenne cristiano; la qual cosa lo avrebbe esposto, successivamente, ad oltre quattordici anni di feroci persecuzioni, nel corso dei quali venne a più riprese internato nei tristemente famosi gulag del regime filo-sovietico che, nel frattempo, si era instaurato nel suo paese.
Il testo contenuto in questo documento è una riduzione dei capitoli più importanti del libro “L’altra faccia di Carlo Marx”, di R. Wurmbrand, edito da
EUN (Copyright 1984, tutti i diritti riservati).
- GLI SCRITTI CRISTIANI DI MARX
Prima di diventare un economista e un comunista di fama, Marx era un umanista. Oggi un terzo dell’umanità è marxista. Il marxismo in una forma o in un’altra, è adottato anche da molti nei paesi capitalisti.
Marx, si dice, era profondamente umano. Era dominato da una sola idea: come aiutare le masse sfruttate. Ciò che le impoverisce, a quanto egli sosteneva, è il capitalismo. Una volta rovesciato questo sistema corrotto, dopo un periodo transitorio di dittatura del proletariato, emergerà una società in cui ognuno lavorerà in ragione delle proprie capacità, in fabbriche e aziende agricole appartenenti alla collettività, e sarà ricompensato in ragione delle proprie necessità. Non vi sarà uno Stato che governi gli individui; non vi saranno guerre, non rivoluzioni, ma soltanto una fratellanza eterna, universale.
Affinchè le masse conseguano la felicità, occorre qualche cosa di più che la semplice distruzione del capitalismo. Marx scrive: « L’abolizione della religione, come illusoria felicità dell’uomo, è un requisito della loro reale felicità. » 1. Marx era antireligioso perché la religione impedisce l’adempimento dell’ideale comunista, che egli considerava come la sola soluzione dei problemi del mondo: così i marxisti spiegano la loro posizione.
Nella sua prima gioventù Karl Marx si professava cristiano. La sua prima opera scritta è intitolata L’unione dei fedeli con Cristo. In essa leggiamo queste bellissime parole: « Attraverso l’amore di Cristo volgiamo al tempo stesso i nostri cuori verso i nostri fratelli che sono intimamente a noi legati e per i quali Egli dette se stesso in sacrificio ».
Così Marx conosceva un modo perché gli uomini diventassero fratelli gli uni
con gli altri: il Cristianesimo.
Egli continua: « L’unione con Cristo potrebbe dare un’intima elevazione, il
conforto del dolore, una fiducia tranquilla e un cuore suscettibile all’amore
umano, ad ogni cosa che sia nobile e grande, non per amore di ambizione e
gloria, ma soltanto per amore di Cristo » 3.
Pressappoco nello stesso tempo, Marx scrive nella sua tesi Considerazioni di
un giovane sulla scelta di una carriera: « La religione stessa ci insegna che
l’Ideale verso il quale tutti tendono, sacrificò Se stesso per l’umanità, e chi
mai oserà contestare questa aspirazione? Se abbiamo scelto la posizione nella
quale possiamo compiere quanto è più possibile per Lui, allora non potremo mai
essere schiacciati dal nostro fardello, perché sono soltanto sacrifici fatti
per il bene di tutti » 4.
Finanche in un libro astruso di economia politica come Il Capitale, nel quale
le considerazioni circa la religione sono ovviamente di scarsa importanza, il
maturo ed anti-religioso Marx scrive, completamente fuori dal contesto, « Il
Cristianesimo . . . è la forma più idonea di religione » 5.
Note:
1 Marx, Karl u. Friedrich Engels, Zur Kritik der Hegelschen Rechtphilosophie,
Einleitung (« Critica della filosofia del diritto Hegeliana », Introduzione),
MEGA I, i (1), 607-608.
2 Rev. Paul Oestreicher, Sermons from Great St. Mary’s, Londra, Fontana,
1969, 278-280.
3 Marx, Karl, Die Vereinigung der Glàubigen mit Christo (« L’unione dei
fedeli con Cristo »), MEW, Supplemento, Vol. I, 600.
4 Marx, Karl, Betrachtung eines Jùnglings bei der Wahl eines Berufes («
Considerazioni di un giovane sulla scelta di una carriera »), MEW, Suppl., Vol.
I, 594. Anche in Payne, 34.
5 Marx, Karl, Das Kapital (« Il capitale »), New York, Cerf & Klopfer, The
Modern Library, 1906, 91.
- OULANEM VUOLE VENDETTA
Poco dopo che Marx ebbe ricevuto il diploma, nella sua vita accadde qualche
cosa: divenne profondamente, appassionatamente anti-religioso. Incominciò a
emergere un nuovo Marx.
Egli scrive in un poema: « Desidero vendicarmi contro quell’Uno che regna
lassù » 1. Così era convinto che lassù ci fosse Uno che regna. Era in lite con
Lui. Ma quell’Uno lassù non gli aveva fatto nulla di male. Marx apparteneva a
una famiglia relativamente benestante, non aveva sofferto la fame nella propria
infanzia. Stava molto meglio di molti suoi compagni di scuola. Che cosa aveva
prodotto questo terribile odio contro Dio?
A una età in cui ogni giovanotto normale ha sogni di far del bene agli altri e
di preparare una bella carriera per se stesso, perché dovrebbe aver scritto
questi versi nel suo poema Invocazione d’un disperato?
Su in alto costruirò il mio trono,
Fredda e tremenda sarà la sua vetta.
Terrore superstizioso ne sarà il baluardo,
Suo ministro, l’angoscia più nera.
Chi lo guarderà con occhio sano
Distoglierà pallido e muto come morto lo sguardo,
Afferrato da forza di morte cieca e tremante.
Possa la buona sorte scavargli la tomba 2.
Marx sognava di rovinare il mondo creato da Dio. In un altro poema diceva:
Potrò allora marciare in trionfo,
Come un dio, fra le rovine del loro regno.
Ogni mia parola è fuoco e azione
Il mio petto è uguale a quello del Creatore.
(Citato in « Deutsche Tagespost », Germania Occidentale, 31 dicembre
1982.)
Le parole « Su in alto costruirò il mio trono » e la confessione che da colui
che siede su questo trono, emaneranno soltanto terrore e angoscia, ci
rammentano l’orgogliosa vanteria di Lucifero: « Io salirò in cielo, eleverò il
mio trono al disopra delle stelle di Dio » (Isaia 14:13).
Ma perché Marx desidera questo trono? La risposta si trova in un dramma poco
conosciuto che compose anche durante i suoi inni da studente. Si intitola
Oulanem. Per spiegare questo titolo bisogna fare una digressione.
Esiste una “chiesa satanista”. Uno dei suoi riti è la messa nera, che i
satanisti recitano a mezzanotte. Nei candelieri sono poste candele nere
rovesciate. Il “sacerdote” dice tutto ciò che è prescritto nel libro di
preghiere, ma le legge dalla fine verso il principio; i nomi della divinità
vengono letti pronunciandoli alla rovescia. Un crocifisso è fissato pure alla
rovescia, oppure viene calpestato. Durante la messa nera viene bruciata una
Bibbia. Tutti i presenti promettono di commettere ogni peccato, e di non fare
mai nulla di buono. Segue un’orgia.
È caratteristico che Oulanem sia un’inversione del nome biblico per Gesù che
in ebraico significa: « Dio con noi ». Simili inversioni di nomi sono
caratteristici della magia nera; saremo capaci di capire il dramma Oulanem
soltanto alla luce di una strana confessione che Marx fece in un poema chiamato
Il giocatore 3, più tardi rappresentato da lui stesso e dai suoi seguaci:
Sorgono i vapori infernali e mi riempiono il cervello
Sin che impazzisco e mi si cambia il cuore.
Vedi tu questa spada?
Me l’ha venduta il prìncipe delle tenebre.
Per me batte l’ore e dà i segni.
Sempre più audacemente suono la danza della morte.
Questi versi assumono uno speciale significato, quando apprendiamo che nei
riti della più alta iniziazione nel culto satanista viene venduta al candidato
una “spada incantata” che garantisce il successo. Egli la paga firmando un
patto col sangue estratto dai suoi polsi, per cui la sua anima, dopo morte,
apparterrà a Satana.
Cito ora dal dramma Oulanem:
Ed essi son anche Oulanem, Oulanem,
Il nome risuona ancora come la morte,
Risuona ancora sino a spegnersi miseramente. 4
. . . . .
Ho però nelle mie giovani braccia,
Di che stringervi e schiacciarvi (l’umanità personificata)
Con la forza d’una tempesta,
Mentre per entrambi l’abisso si disserra nel buio.
Sprofonderai, ed io ti seguirò ridendo,
Sussurrandoti all’orecchio, « Discendi,
Vieni con me, amico! » 5
Marx desidera trascinare tutta l’umanità nell’abisso riservato per il Diavolo
e i suoi angeli (si veda Apocalisse 20:3).
Chi parla attraverso Marx in questo dramma? È ragionevole attendersi che un
giovane studente mantenga come sogno della sua vita la visione dell’umanità,
mentre penetra nell’abisso delle “tenebre eterne”, mentre egli stesso ride
seguendo coloro che ha guidato verso l’incredulità? In nessun luogo al mondo
questo ideale è coltivato, eccetto che nei riti iniziatici della chiesa
satanista, ai suoi gradi più elevati.
Viene il momento della morte, per Oulanem. Le sue parole sono:
Rovina, rovina. Il mio tempo è trascorso.
L’orologio s’è fermato, la minuscola casa è crollata,
Presto stringerò al mio petto l’eternità
Presto ululerò colossali anatemi sull’umanità 6.
Erano piaciute a Marx le parole di Mefistofele nel Faust: « Tutto ciò che
esiste, merita d’essere distrutto ». Tutto: compreso il proletariato e i
compagni. Marx citava queste parole in « Il 18 Brumaio » 7. Stalin si è fondato
su quelle, e ha distrutto la sua stessa famiglia.
La setta satanista non è materialista: crede nella vita eterna. Oulanem, la
persona in nome della quale Marx parla, non contesta la vita eterna. Egli la
afferma, però come una vita d’odio esaltato all’estremo. Merita osservare che
eternità, per i demoni, significa « tormento ».
È lo stesso per Marx:
Ah! L’eternità! È il nostro perpetuo dolore,
Un’indescrivibile, incommensurabile Morte . . . 8.
Incominciamo a capire che cosa sia accaduto al giovane Marx. Era partito da
convinzioni cristiane, ma non aveva condotto una vita ad esse adeguata. La sua
corrispondenza col padre dà testimonianza del suo sperperare grandi somme di
danaro in divertimenti e del suo continuo contestare l’autorità paterna circa
questo ed altro. Allora verosimilmente può essere avvenuto il suo
indottrinamento nella chiesa altamente segreta di Satana, e che sia stato
iniziato ai suoi riti. Satana, che i suoi adoratori vedono nelle loro orge
allucinanti, parla per loro bocca. Così Marx ne è soltanto il portavoce quando
nel suo poema Invocazione d’un disperato pronuncia le parole: « Io desidero
vendicarmi contro quell’Uno che regna lassù ». Ed ecco la fine di Oulanem:
Se vi è qualcosa che possa distruggere,
Vi piomberò dentro, anche se porterò il mondo
Nella rovina.
Il mondo che sorge fra me e l’abisso,
Lo farò a pezzi, con le mie
Durevoli maledizioni.
Stringerò fra le mie braccia la sua dura realtà,
Abbracciandomi, il mondo perirà in silenzio,
E sprofonderà nell’estremo nulla.
Perire, senza esistenza: questo sarebbe
Realmente vivere 9.
Marx è stato ispirato probabilmente dalle parole del marchese de Sade: «
Aborro la natura… vorrei spaccare il suo pianeta, ostacolare il suo
procedere, arrestare le orbite degli astri, rovesciare i globi che galleggiano
nello spazio, distruggere ciò che serve la natura, proteggere ciò che le nuoce,
in una parola desidero insultarla nelle mie opere… forse saremo capaci di
attaccare il sole, privarne l’universo o adoperarlo per dar fuoco al mondo.
Questi sarebbero veri delitti ».
Perché de Sade e Marx volevano propagare cose tanto orribili? Il primo lo
dice. Egli loda gli scrittori che hanno come unico scopo, quando stampano i
loro spaventevoli sistemi, di estendere dopo la loro morte il numero dei loro
delitti. Non possono più commetterli, ma i loro scritti maledetti fanno sì che
gli uomini li compiano, e questa “dolce idea” li conforta sul letto di morte.
In Oulanem Marx segue l’obiettivo del Diavolo: consegnare alla dannazione
l’intera razza umana. Oulanem è probabilmente l’unico dramma al mondo in cui
tutti i personaggi sono consapevoli della loro corruzione, e la ostentano e la
celebrano con convinzione. In questo dramma non c’è bianco e nero, non vi
esistono Claudio e Ofelia, Jago e Desdemona. Qui tutti son neri e rivelano
aspetti mefistofelici. Tutti sono satanici, corrotti e dannati dal destino.
Note:
1 Marx, Karl, Des Werzweiflenden Gebet (« Invocazione di un disperato »),
ibid. 30.
2 Ibid. 30-31.
3 Marx, Karl, Spielmann (« Il giocatore »), ibid. 57-58.
4 Marx, Karl, Oulanem, Atto 1, scena 1, ibid. 60.
5 Atto 1, scena 2, ibid. 63.
6 Atto 1, scena 3, ibid. 68.
7 Marx, Karl, Louis Bonaparte («Il 18 Brumaio»), MEW VIII, 119. « Marx, Karl,
Oulanem, Atto 1, scena 3, MEGA I, i (2), 68.
8 Marx, Karl, Oulanem, Atto 1, scena 3, ibid. 68.
9 Ibidem.
- STRANI RITI NELLA FAMIGLIA DI MARX
Quando scriveva queste cose Marx, un genio prematuro, aveva diciott’anni. Il
programma della sua vita era già stabilito. Non vi era accenno di servire
l’umanità, il proletariato o il socialismo. Desiderava portare il mondo in
rovina. Desiderava costruire per sé un trono la cui difesa doveva essere il
brivido di paura degli uomini.
La seguente citazione è tratta da un epigramma di Marx su Hegel 1:
Perché ho scoperto il più alto,
E perché ho trovato il più profondo, con la meditazione,
Son grande come un Dio;
Come Lui, mi rivesto dell’oscurità.
(Citato da « Deutsche Tagespost, Germania, 31 dicembre 1982.)
Nel suo poema « La vergine pallida » 2 Marx scrive:
Così ho perduto il cielo, Lo so ben io.
La mia anima, un tempo fedele a Dio,
È destinata all’inferno.
Non c’è bisogno di commenti.
All’inizio, Marx aveva ambizioni artistiche. I suoi poemi e il dramma sono
importanti in quanto rivelano il suo stato d’animo; ma essendo privi di valore
letterario non ricevettero nessun riconoscimento. La mancanza di successo nel
dramma ci ha dato un Goebbels, il ministro nazionalsocialista della propaganda;
l’insuccesso in filosofia, ci ha dato un Rosemberg, il filosofo del razzismo
tedesco; la mancanza di successo in pittura ed architettura ci ha dato un
Hitler.
Anche Hitler era poeta. Si può star certi che non abbia mai letto le poesie di
Marx, la somiglianza però è sorprendente. Nei suoi poemi egli cita le stesse
pratiche sataniste. Ne cito una:
Nelle notti tempestose vado talvolta
Alla quercia di Wotan nel silente giardino
Per stringere un patto con le forze oscure…
Il chiaro di luna fa apparire caratteri runici
Tutti coloro che erano straordinari durante il giorno
Diventano piccoli di fronte alla formula magica…
(Muller, Schoenhausen, « La soluzione dell’enigma Adolf Hitler »).
Wotan è il dio principale della mitologia tedesca. I caratteri runici erano i
segni che a quei tempi si usavano per scrivere.
Hitler abbandonò ben presto la carriera poetica; così Marx, che la cambiò per
quella di un rivoluzionario in nome di Satana, contro una società che non aveva
apprezzato i suoi poemi. Questo, è in modo persuasivo un motivo per la sua
ribellione; un altro motivo, l’essere disprezzato per le sue origini ebraiche.
Due anni dopo le preoccupazioni espresse da suo padre, nel 1839, il giovane
Marx scrisse « La differenza fra la filosofia della natura di Democrito e
quella di Epicuro », nella prefazione della quale si allineava con Eschilo: «
Nutro odio contro tutti gli dèi » 3. Egli specificava dicendo di essere contro
tutti gli dèi in terra e in cielo che non riconoscono l’autoconsapevolezza
umana come la divinità suprema.
Marx era un nemico dichiarato di tutti gli dèi, un uomo che aveva acquistato
la sua spada dal principe delle tenebre, al prezzo della propria anima. Aveva
dichiarato che il proprio scopo era l’attirare tutta l’umanità nell’abisso, e
seguirla ridendo. Sua figlia Eleanor dice che, quando erano bambine, Marx aveva
raccontato molte storie a lei e alle sue sorelle. Quella che le piaceva di più
parlava di un certo Hans Rockle. « Il racconto di quella storia durava mesi e
mesi, perché era una storia lunga, lunga, e non finiva mai. Hans Rockle era una
strega… che aveva un negozio con giocattoli e molti debiti… Benché fosse
una strega, era sempre in ristrettezze finanziarie. Perciò doveva vendere,
contrariamente alla propria volontà, tutte le sue cose belle, l’una dopo
l’altra, al Diavolo… alcune di queste avventure erano orribili, e facevano
rizzare i capelli » 4.
È normale per un padre raccontare ai suoi bambini piccini storie terrificanti
circa il vendere al Diavolo i propri tesori più cari? Robert Payne, nel suo
libro Marx 5, racconta anche lui di questo fatto con ampi particolari, come
riferiti da Eleanor. Come l’infelice Rockle, la maga, vendesse i giocattoli con
riluttanza. Tenendoseli stretti fino all’ultimo momento. Ma dato che aveva
fatto un patto col Diavolo, non c’era scampo.
Il biografo di Marx continua: « Scarsi dubbi possono esservi che quelle storie
interminabili fossero autobiografiche… Egli aveva la visione del mondo del
diavolo, e la sua malignità. Talvolta sembrava sapesse che stava compiendo
opere di male » 6.
Quando Marx aveva finito Oulanem e gli altri suoi primi poemi in cui scriveva
di avere un patto col Diavolo, non pensava al socialismo. Addirittura lo
combatteva. Era redattore di una rivista tedesca, la « Rheinische Zeitung » 7,
che « non concede alle idee comuniste neppure una validità teorica nell’attuale
forma, tanto meno desidera la loro realizzazione pratica, che ad ogni modo
considera impossibile… I tentativi da parte delle masse di applicare le idee
comuniste, possono trovar risposta col cannone non appena diventino
pericolosi… ».
Note:
1 Marx, Karl, « Hegel », ibid. 41-42.
2 Marx, Karl, « Das bleiche maedchen » (« La fanciulla pallida »), ibid.
3 Marx, Karl, Ueber die differenz der demokritischen und Epikurischen
Naturphilosophie, Vorrede (« La differenza fra la filosofia naturale di
Democrito ed Epicuro », prefaz.), ibid. 10.
4 Von Westphalen, Jennyy, Mohr und General, Erinnerungen an Marx und Engels
(« Il moro e il generale, ricordi di Marx ed Engels »), Berlino, Dietz Verlag,
1964, 273-274.
5 Payne, Robert, Marx, New York, Simon & Shuster, 1968, 317.
6 Ibid.
7 Marx, Karl, « Die Rheinische Zeitung » (« Il Giornale renano ») (Il
Comunismo e il Giornale di Augsburg « Ausburger Allgemeine »), MEGA I, i (1),
263.
- MARX INCONTRA HESS E BAKUNIN
Dopo di aver raggiunto questa fase del suo pensiero, Marx conosce Moses Hess,
l’uomo che rappresentò la parte più importante nella sua vita, e che gli fece
abbracciare l’ideale socialista.
Hess lo chiama « il dottor Marx, il mio idolo, che darà l’ultimo calcio alla
religione » 1. Ecco, dunque, il suo primo scopo era dare un calcio alla
religione, non era il socialismo.
Georg Jung, altro amico di Marx in quell’epoca, nel 1841 scrive ancor più
chiaramente che Marx di certo scaccerà Dio dal suo cielo e gli farà addirittura
causa.
Queste erano dunque le aspettative di coloro i quali iniziarono Marx alle
profondità del satanismo. Non era affatto vero che Marx albergasse ideali
sociali elevati al proposito di aiutare l’umanità, che la religione fosse un
ostacolo per l’adempimento di questo ideale, e che per questa ragione Marx
avesse abbracciato un atteggiamento antireligioso. Marx già odiava ogni nozione
di Dio, e in particolare il Cristianesimo. Era disposto ad essere l’uomo che
avrebbe cacciato Dio. Tutto ciò prima ancora che avesse aderito al socialismo.
Il socialismo era soltanto l’esca per indurre proletari e intellettuali ad
abbracciare questo diabolico ideale.
Quando i sovietici, ai primi tempi, adottarono lo slogan « scacciamo i
capitalisti dalla terra e Dio dal cielo », non facevano che adempiere il
retaggio di Karl Marx.
Una delle peculiarità della magìa nera, come abbiamo già detto, sta
nell’inversione dei nomi. Le inversioni permeavano a tal punto tutto il modo di
pensare di Marx, che egli le adoperava dovunque. Rispose alla Filosofia della
miseria di Proudhon con un altro volume intitolato La miseria della Filosofia;
scrisse anche « Dobbiamo usare anziché l’arma della critica, la critica delle
armi » 2 ecc.
Marx non parlava molto, pubblicamente, di metafisica, ma possiamo dedurre il
suo modo di vedere dalle persone con le quali si incontrava. Uno dei suoi
compagni nella Prima Internazionale era l’anarchico russo Mikhail Bakùnin, che
scriveva:
« Il Maligno rappresenta la ribellione satanica contro l’autorità divina,
ribellione nella quale vediamo il germe fecondo di tutte le emancipazioni
umane, la Rivoluzione. I socialisti si riconoscono l’un l’altro con le parole:
“Nel nome di Colui al quale è stata commessa una grande ingiustizia”. Satana è
l’eterno ribelle, il primo libero pensatore ed emancipatore dei mondi. Egli fa
sì che l’uomo si vergogni della sua bestiale ignoranza e obbedienza; lo
emancipa, imprime sulla sua fronte il suggello della libertà e dell’umanità,
spronandolo a disobbedire e a mangiare il frutto della conoscenza » 3.
Bakùnin non si limita a lodare Lucifero; ha un programma concreto di
rivoluzione, ma non tale da liberare il povero dallo sfruttamento. Egli scrive:
« In questa rivoluzione dovremo risvegliare il Diavolo nelle persone, dovremo
attizzare in loro le più basse passioni. La nostra missione è distruggere, non
edificare. La passione per la distruzione è una passione creativa ».
Karl Marx formò la Prima Internazionale insieme con Bakùnin, e avallò questo
strano programma. Marx ed Engels dissero nel « Manifesto Comunista », che il
proletario vede la legge, la moralità e la religione, come « altrettanti
pregiudizi borghesi, dietro i quali si nascondono in agguato altrettanti
interessi borghesi » 4.
Bakùnin rivela che Proudhon, un altro dei principali pensatori socialisti, che
in quell’epoca era amico di Karl Marx, « adorava anche lui Satana » 5. Hess
aveva presentato Marx a Proudhon, che aveva adottato per la sua capigliatura lo
stesso stile tipico della setta satanista del diciannovesimo secolo di Joanna
Southcott. Proudhon ne « La filosofia della miseria », dichiarava: « Vieni,
Satana», egli esclama, « calunniato dai piccoli e dai re ». « Dio è stupidità e
codardia; Dio è ipocrisia e falsità; Dio è tirannia e povertà; Dio è malvagio.
… Io giuro, Dio, con la mano distesa verso il cielo, che non sei niente più
che l’esecutore della mia ragione, lo scettro della mia coscienza…» 6. Simili
pensieri non sono originali, sono il contenuto usuale delle prediche nel culto
satanista.
Più tardi Marx litigò con Proudhon, e scrisse un libro per contraddire « La
filosofia della miseria ». Ma Marx contraddiceva soltanto dottrine economiche
di minore importanza. Non aveva obiezioni alla ribellione demoniaca di
Proudhon.
Heinrich Heine, il celebre poeta tedesco, era un terzo amico intimo di Marx.
Era anche lui un appassionato di Satana, che descriveva come « delizioso e
affascinante » (cfr. Ristory of the devil, di Paul Carus, Bell Publ. Co. p.
435.)
Marx la pensava come queste persone del suo ambiente. Lunacharskij, un
filosofo eminente che era stato ministro dell’Educazione nell’Unione Sovietica,
scrisse in « Socialismo e Religione » che Marx aveva messo da parte ogni
contatto con Dio e aveva portato Satana alla testa delle colonne in marcia del
proletariato 7.
A questo punto è essenziale dichiarare fermamente che Marx e i suoi compagni,
sebbene “anti-Dio”, non erano atei come si descrivono i marxisti attuali.
Infatti, sebbene inveissero apertamente contro Dio e lo insultassero, essi
odiavano un Dio nel quale credevano. Non è la sua esistenza che viene
contestata; ma la sua supremazia.
Quando la rivoluzione scoppiò in Parigi nel 1871, il comunardo Flourens
dichiarò: « Il nostro nemico è Dio. L’odio verso Dio è il principio della
saggezza ».
Marx lodava altamente i comunardi, che proclamavano apertamente questo fine.
Ma che cosa ha a che fare tutto ciò con una più equa distribuzione dei beni, o
con migliori istituzioni sociali? Queste sono soltanto bardature esteriori per
nascondere lo scopo reale: lo sradicamento totale di Dio e del suo culto. Oggi
vediamo le prove di ciò in paesi come la Cina Rossa, l’Albania, la Corea del
Nord, dove sono state chiuse tutte le chiese, le moschee e le pagode.
Note:
1 Hess, Moses, Lettera del 2 settembre 1841 a Berthold Auerbach, MEGA I, 1
(2), 261.
2 Marx, Karl, Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophte, Einleitung («
Critica della Filosofia hegeliana del diritto », introduzione), MEGA I, i (1)
614.
3 Bakùnin, Mikhail, God and the State (« Dio e lo Stato »), New York, Dover
Publications, 1970, 112.
4 Gul, Roman, Dzerjinskij, Parigi, a cura dell’Autore, 1936 (in russo), 81.
5 Enzensberger, Hans, op. cit., 407.
6 Proudhon, Pierre-Joseph, Pbilosophie de la Misere, Paris, Union Generale
d’Editions, 1964, 200-201.
7 Boyer, Charles, The Pbilosophy of Communism, 10. L’ateismo politico del
Comunismo, di Igino Giordani, New York, Fordham Univ. Press, 1952, 134.
- POESIA DIABOLICA
Nei poemi di Marx « Invocazione di un disperato » e « Orgoglio umano », la
suprema invocazione dell’uomo è per la propria grandezza. Se l’uomo è
condannato a perire attraverso la propria grandezza ribelle, sarà una
catastrofe cosmica, ma egli morirà come un essere divino, compianto dai demoni.
La ballata di Marx « Il Giuocatore » registra le lamentele del cantore contro
Dio. Emerge dai tenebrosi abissi dell’Inferno « che tormenta la mente ed
ammalia il cuore, e la sua danza è la danza della morte » 1. Il menestrello
sguaina la sua spada e la getta nell’anima del poeta. L’arte che emerge dai
tenebrosi abissi dell’inferno, e tormenta la mente… Questo ci ricorda le
parole del rivoluzionario americano Jerry Rubin in Do It: « Abbiamo combinato
gioventù, musica, sesso, droga e ribellione, col tradimento: e questa è una
combinazione difficile da battere » 2.
Nel suo poema « Orgoglio umano » Marx ammette che il suo scopo non è di
migliorare il mondo, riformarlo o rivoluzionarlo, ma semplicemente di rovinarlo
e godere al vederlo andare in rovina:
Con sdegno lancerò il mio guanto
Sulla faccia del mondo, in pieno,
E vedrò il crollo di questo pigmeo gigante
La cui caduta non spegnerà il mio ardore
Andrò poi, come un dio vittorioso, alla ventura
Tra le rovine del mondo
E dando alle mie parole forza d’azione
Mi sentirò pari al Creatore 3.
Note:
1 Marx, Karl, Spielmann (« Il giocatore »), MEGA I, i (2), 50.
2 Rubin, Jerry, Do it, New York, Simon & Schuster, 1970, 249.
3 Marx, Karl, Menschenstolz (« Orgoglio umano »), MEGA I, i (2), 50.
- LE VITE DEVASTATE DI MARX ED ENGELS
Arnold Kunzli, nel suo volume « Karl Marx: uno psico-gramma »1 descrive la
vita di Marx, nella quale sono inclusi i suicidi di due figlie e di un genero.
Tre figli morirono di malnutrizione. Anche la figlia Laura, sposata col
socialista Laforgue, vide morire tre dei suoi figlioli. Quindi lei e il marito
si uccisero insieme. Un’altra figlia, Eleonora, decise di fare lo stesso col
marito. Essa morì, lui si ritirò all’ultimo momento.
Marx non sentì nessun obbligo di guadagnarsi di che mantenere la propria
famiglia, benché avesse potuto farlo facilmente data la sua vasta conoscenza
delle lingue. Visse accattando da Engels. Ebbe un figlio illegittimo da una
delle sue donne di servizio, e più tardi lo attribuì a Engels, che accettò di
prestarsi al gioco. Beveva forte. Rjazanov, Direttore dell’Istituto Marx-Engels
di Mosca, ammette questo fatto nel suo libro « Karl Marx, uomo, pensatore e
rivoluzionario » 2.
Visto che abbiamo citato Engels, è opportuno dire qualche parola a suo
proposito. Engels era stato educato in una famiglia pietista, e nella sua
gioventù aveva composto bellissimi poemi cristiani.
Dopo che ebbe conosciuto Marx, scrisse di lui: « Chi si dà alla caccia con
ardore selvaggio? Un uomo tenebroso di Treviri » (luogo di nascita di Marx); «
un notevole mostro. Non cammina né corre, balza sui talloni e infierisce, pieno
d’ira come se volesse afferrare la tenda ampia dei cieli e gettarla sulla
terra. Distende le braccia in alto nell’aria; stringe i pugni minacciosi e
infuria incessantemente, come se diecimila diavoli lo trascinassero per i
capelli » 3.
Engels cominciò ad allontanarsi dalla fede cristiana dopo aver letto il libro
dell’eretico Bruno Bauer, dopodiché si associò a colui che egli stesso aveva
definito « un mostro posseduto da diecimila diavoli » 4.
Bruno Bauer era un teologo liberale, creatore del “cristianesimo
materialistico”, che affermava che Gesù era un uomo qualunque. Bauer scriveva
al suo amico Arnold Ruge, anche lui amico di Marx e di Engels, il 16 dicembre
1841:
« Qui all’Università tengo le mie lezioni dinanzi a un vasto pubblico. Non
riconosco me stesso quando pronuncio dalla cattedra le mie bestemmie! Sono
tanto grandi che questi ragazzi, che nessuno dovrebbe offendere, alla fine
hanno i capelli ritti. … Il mio spirito blasfemo sarà soddisfatto soltanto se
sarò autorizzato a predicare apertamente come professore del sistema ateo » 5.
L’uomo che convinse Engels a diventare comunista fu lo stesso Moses Hess che
aveva già convinto Marx. Dopo aver conosciuto Engels a Colonia, Hess scrive: «
Si separò da me come un comunista ultrazelante. È così che produco
devastazioni… » 6. Produrre devastazioni: era questo lo scopo supremo di Hess
nella vita?
Rolv Heuer descrive la vita finanziaria sregolata di Marx, in « Genio e
ricchezze »: « Mentre era studente a Berlino, il figlio di papà Marx riceveva
700 talleri l’anno come assegno » 7. Questa era una somma enorme perché a
quell’epoca soltanto un cinque per cento della popolazione aveva un reddito
annuo superiore ai 300 talleri. Durante il corso della sua vita Marx ricevette
da Engels circa sei milioni di franchi francesi (cifre dell’Istituto Marx-
Engels).
Egli bramava sempre qualche eredità. Mentre un suo zio era in agonia, Marx
scrisse: « Se quel cane morisse, io sarei fuori dai guai » 8, al che Engels
rispondeva: « Mi congratulo con voi per la malattia di colui che ostacola
un’eredità, e spero che la catastrofe accada adesso » 9.
Quindi il « cane » morì. Marx scrive, in data 8 marzo 1855: « Un evento molto
lieto. Ieri ci è stato detto della morte dello zio 90enne di mia moglie. Mia
moglie riceverà circa 100 lire sterline; anche di più, se il vecchio cane non
ha lasciato una parte del suo danaro alla signora che amministrava la sua casa
».
Non aveva sentimenti più gentili per coloro che gli erano molto più vicini di
quello zio. Non era in relazione con la propria madre. Nel dicembre 1863
scrisse a Engels: « Due ore fa è arrivato un telegramma per dirmi che mia madre
è morta. Il Fato aveva bisogno di prendere un membro della famiglia. Io avevo
già un piede nella tomba. In queste circostanze, sono più necessario io che la
vecchia donna ».
« Debbo andare a Treviri per l’eredità » 10. Questo è tutto ciò che aveva da
dire a proposito della scomparsa di sua madre.
Marx perdette molto denaro alla Borsa, dove lui, l’economista, sapeva soltanto
perdere.
Dato che la setta satanista è strettamente segreta, esistono solo pochi indizi
sulla possibilità che Marx le fosse legato. Un altro anello della catena di
prove già considerate potrebbe trovarsi nella sua stessa vita sregolata.
Marx era un intellettuale di grosso calibro, e così anche Engels. Ma la loro
corrispondenza è piena di oscenità, non comuni davvero in quella classe
sociale. Il turpiloquio vi abbonda, e non c’è una sola lettera nella quale si
senta un idealista che parla del suo sogno umanistico o socialista.
Benché fosse ebreo, quanto a stirpe, scrisse un pernicioso libro anti-ebraico
intitolato « La questione ebraica ».
Nel 1856 scrisse sulla « New York Tribune » un articolo intitolato « Il
prestito russo » nel quale leggiamo: « Sappiamo che dietro ogni tiranno c’è un
ebreo, come c’è un gesuita dietro ogni papa. Come l’esercito dei gesuiti uccide
ogni libero pensiero dal quale il desiderio degli oppressi potrebbe avere
possibilità di luccesso, così l’utilità delle guerre promosse dai capitalisti
cesserebbe, se non fosse per gli ebrei che rubano i tesori dell’umanità. … Il
fatto che gli ebrei siano diventati tanto forti da mettere in pericolo la vita
del mondo, ci induce a svelare la loro organizzazione, i loro scopi, affinchè
il loro lezzo possa risvegliare i lavoratori del mondo a combatterli e ad
eliminare un simile cancro » 11. Forse che Hitler diceva di peggio?
Molti altri comunisti ebrei imitarono Marx nel suo odio contro gli Israeliti.
L’ebrea Ruth Fisher, ben nota dirigente comunista tedesca, membro del
Parlamento, disse: « Schiacciate i capitalisti ebrei, appiccateli alle
lanterne; calpestateli sotto i vostri piedi » (Ossip Flechtsheim, « Il partito
comunista di Germania, nella repubblica di Weimar », Offenbach 1948).
Perché soltanto i capitalisti ebrei e non anche gli altri? è una domanda che
rimane senza risposta. Marx odiava gli ebrei, ma anche i tedeschi. Egli parlava
de « lo stupido popolo tedesco… la disgustosa ristrettezza mentale nazionale
dei tedeschi… » e diceva che « tedeschi, cinesi ed ebrei debbono essere
paragonati a venditori ambulanti e piccoli commercianti » 12. I russi, li
chiamava « mangiacavoli » 13. I popoli slavi « rifiuti etnici » 14.
Nel suo riepilogo annuale del 1848 Marx scrive della « plebaglia slava »: in
cui sono compresi russi, cèchi e croati. Queste « razze retrograde » non
potevano attendersi nulla dal destino, all’infuori « dell’immediato compito di
perire nella tempesta rivoluzionaria del mondo ». « La futura guerra mondiale
farà scomparire dalla faccia della terra non solo le classi reazionarie e le
dinastie, ma interi popoli reazionari. E questo sarà il progresso ». « Il loro
stesso nome scomparirà » (Cit. in Bertrand Wolfe, Marxism, New York, Dial
Press, 1965).
Engels scriveva seguendo lo stesso filone: « La prossima guerra mondiale sarà
causa della scomparsa di molti popoli reazionari. Anche questo è progresso » (M.
E.W., volume VI, p. 176).
Marx identificava la gente nera con l’espressione « idioti » e nella
corrispondenza privata faceva uso del termine « nigger », che in America è
considerato offensivo.
Chiamava il suo rivale, Lassalle, « the Jewish nigger », come chi dicesse «
quel negraccio giudaico » e precisava chiaramente che non lo intendeva come
epiteto di disprezzo per una sola persona. « Mi appare ora assolutamente chiaro
che, come dimostrano tanto la forma della sua testa che la struttura dei suoi
capelli, discende dai Negri che presero parte alla fuga di Mosè dall’Egitto (a
meno che sua madre o sua nonna dal lato paterno non abbiano avuto
un’ibridazione con un negro)… l’indiscrezione con la quale si fa avanti è
anche tipicamente negresca ».
Marx difendeva anche lo schiavismo nord-americano. Per questo litigò col suo
amico Proudhon. Quest’ultimo aveva preconizzato l’emancipazione degli schiavi
negli Stati Uniti. Marx aveva risposto: « Senza lo schiavismo, l’America del
Nord, il paese dove è maggiore il progresso, si trasformerebbe in un paese
patriarcale. Cancella l’America del Nord dalla carta del mondo, e avrai
l’anarchia: il completo decadimento del commercio e della civiltà moderni.
Abolisci la schiavitù ed avrai cancellato l’America dalla carta delle nazioni »
(citato in Karl Marx Racist (« K.M. razzista » di Nathaniel Weyl, Arlington
House).
Marx scrisse anche To the devil the British, « Al diavolo i Britannici » (M.E.
W., volume XXXV, p. 122).
Ralph Buultjen pubblicò un libro intitolato « Il segreto mortale di Karl Marx
». In esso dimostrava che Marx aveva generato un figlio illegittimo e occultò
il fatto, conformandosi così alla morale vittoriana. Engels accettò di far
passare il bambino come suo, ma non se ne occupò mai; cosicché crebbe in
povertà.
Nel « Manifesto comunista » Marx aveva inveito contro i capitalisti, « che
avevano a loro disposizione le mogli e le figlie dei loro proletari ». Marx
aveva avuto questo bambino dalla sua donna di servizio Helen Demuth.
La figlia preferita di Marx era Eleanor. La chiamava Tussy, e diceva
frequentemente « Tussy è come me ». Essa fu sconvolta quando seppe di quel
fatto da Engels sul letto di morte. Si uccise più tardi, come fece anche sua
sorella Laura.
C’è anche una macchia ancor più oscura nella vita del grande rivoluzionario
Karl Marx. Il periodico tedesco « Reichsruf » del 9 gennaio 1960 pubblicò la
notizia che il Cancelliere austriaco Raabe aveva regalato a Nikita Chruscev,
allora dittatore dell’Unione Sovietica, una lettera originale di Karl Marx.
Chruscev non la gradì, perché era una prova che Marx era stato un informatore
prezzolato della Polizia austriaca, che spiava sui rivoluzionari.
La lettera era stata trovata accidentalmente in un archivio segreto.
Dimostrava che Marx, informatore della polizia, forniva notizie contro i suoi
compagni durante il suo esilio a Londra. Per ogni notizia riceveva 25 dollari.
Le sue comunicazioni riguardavano gli esuli rivoluzionari in Londra, Parigi e
nella Svizzera.
Uno di coloro contro i quali informava era Ruge, che si considerava un amico
intimo di Marx. Esistono ancora lettere fra Marx e Ruge improntate a una
relazione di cordiale amicizia.
Con l’approvazione di suo padre, Eleanor sposò Edward Aveling, un amico di
Annie Besant; egli era una personalità spiccata nel satanismo. Faceva
conferenze su argomenti come « La malvagità di Dio » (esattamente come fanno i
satanisti; ricordiamo che a differenza degli atei, essi non negano l’esistenza
di Dio, se non pubblicamente per ingannare gli altri; sanno della Sua
esistenza, ma amano descriverlo malvagio). Nelle sue conferenze, egli tentava
di dimostrare Dio è « un incoraggiatore della poligamia e un istigatore del
furto », e pretendeva il diritto a bestemmiare 15.
Note:
1 Kunzli, Arnold, Karl Marx, Eine Psychographie (« K.M., uno psico-gramma »),
Ziirich, Europa Verlag, 1966.
2 Rjazanov, David, Karl Marx, Man, Thinker and Revolutiomst (« K.M., Uomo,
Pensatore e Rivoluzionario »), New York, Intern. Publishers, 1927.
3 Mehring, Franz, Karl Marx – Geschichte seines Lebens (« K.M. – Storia della
sua vita »), Berlin, Dietz, 1954, 99-100.
4 Ibid. 100.
5 Bauer, Bruno, Lettera del 6 dicembre 1841 ad Arnold Ruge, MEGA I, i (2) 263.
6 Melskij, A., Evangelist Nenavisti (vita di K.M.), Berlin, Za Pravdu Ed.,
1933 (in russo).
7 Heuer, Rolv, Genie und Reichtum (« Genio e Ricchezza »), Vienna,
Bertelsmann, 1971, 167-168.
8 Marx, Karl, Lettera del 27 febbraio 1852 a Friedrich Engels, MEW XXVIII, 30.
9 Engels, Friedrich, Lettera del 2 marzo 1852 a Karl Marx, ibid. 33.
10 Marx, Karl, Lettera dell’8 marzo 1955 a Friedrich Engels, ibid. 438.
11 Marx, Karl, Lettera del 2 dicembre 1863 a Friedrich Engels, MEW XXX, 376.
12 Kunzli, Arnold, op. cit., 187.
13 Wolfe, Bertam, Marxism – One hundred Years in the Life of a doctrine (« Il
Marxismo – Cento anni nella vita di una dottrina »), New York, The Dial Press,
1965, 32.
14 Marx, Karl & Friedrich Engels, The Russian Menace to Europe (« La minaccia
russa all’Europa »), Glence, The Free Press, 1952, 63.
15 Tsuruki, Chushiki, The Life of Eleanor Marx (« Vita di E.M. »), Oxford,
Clarendon Press, 1957, 85.
- LETTERE FAMILIARI
Un altro possibile indizio è contenuto in una lettera scritta a Marx dal
figlio Edgar il 31 marzo 1854. Incomincia con le parole stupefacenti, « Mio
caro diavolo » 2. Chi ha mai visto un figlio rivolgersi così al proprio padre?
Tuttavia è così che un satanista apostrofa i suoi cari.
Non è meno significativo che la moglie di Marx si rivolga a lui come segue: «
La tua ultima lettera pastorale, o gran sacerdote e vescovo di anime, ha di
nuovo dato un tranquillo riposo alla tua povera pecorella ». La lettera è del
31 marzo 1854 2.
Marx aveva espresso il suo desiderio, nel « Manifesto Comunista », di abolire
tutte le religióni; il che dovrebbe implicare anche l’abolizione del culto
satanista. Tuttavia sua moglie parla di lui come gran sacerdote e vescovo. Di
quale religione? La sola religione europea che abbia gran sacerdoti, è la
satanista. Quali “lettere pastorali” scriveva Marx, l’uomo creduto ateo? Dove
sono? Questa è una parte della vita di Marx sulla quale non si è indagato.
Note:
1 Marx, Edgar, Lettera del 31 marzo 1854 a Karl Marx, MEW II, 18.
2 Marx, Jenny, Lettera, datata dopo l’11 di agosto 1844, a M. Marx, MEW,
Suppl., Vol. I, 652.
- TESTIMONIANZE DEI BIOGRAFI
Alcuni biografi di Marx potrebbero aver avuto un’intuizione a proposito della
connessione fra il culto del Diavolo e il soggetto del loro volume, ma, non
avendo la necessaria preparazione spirituale, non avrebbero potuto capire i
fatti che avevano dinanzi agli occhi. Tuttavia la loro testimonianza è
interessante.
Il marxista Franz Mehring scriveva nel suo libro Karl Marx: « Sebbene il padre
di Karl Marx fosse morto pochi giorni dopo il ventesimo compleanno del figlio,
sembra che abbia osservato con segreta apprensione il demonio nel suo figlio
favorito 1. Henry Marx non pensava e non poteva aver pensato che il ricco
retaggio di cultura borghese che lasciava al figlio, come preziosa eredità per
la vita, sarebbe valso soltanto a trasmettere il demone che temeva » 2.
Marx morì nella disperazione, come avviene per tutti i satanisti. Il 25 maggio
1883 scriveva ad Engels: « Come inutile e vuota è la vita, ma quanto
desiderabile! » 3.
Vi è un segreto dietro Marx, che solo pochi marxisti conoscono. Lenin scrisse:
« Dopo mezzo secolo, nessuno fra i marxisti ha compreso Marx » 4.
Vi è anche un segreto dietro la vita di Lenin. Egli scrive così sullo Stato
sovietico:
« Lo Stato non funziona come desideravamo. Come funziona? La macchina non
obbedisce. C’è un uomo al volante, e sembra che la guidi, ma la macchina non si
dirige nella direzione voluta. Si muove secondo i desideri di un’altra forza »
- Qual è questa altra forza misteriosa che si sostituisce finanche ai piani
dei capi bolscevichi? Si sono essi venduti a una forza che speravano di
padroneggiare, ma che si è dimostrata più potente di quanto essi prevedessero,
e che li ha portati alla disperazione?
In una lettera del 1921 Lenin scrive: « Spero che verremo appiccati con una
corda puzzolente. E non ho perduto la speranza che ciò accadesse, perché non
possiamo condannare questa sporca burocrazia. Se ciò accadrà, sarà ben fatto »
6.
Questa era l’ultima speranza di Lenin dopo un’intera vita di lotta per la
causa comunista: essere giustamente impiccato su una corda puzzolente. Questa
speranza non si realizzò durante la sua vita, ma quasi tutti i suoi
collaboratori alla fine vennero giustiziati da Stalin, dopo di aver confessato
pubblicamente di aver servito altre potenze piuttosto che il proletariato che
avevano finto di aiutare.
Quale confessione da Lenin: « Spero che verremo appiccati con una corda
puzzolente »!
Note:
1 Mehring, Franz, Karl Marx, Geschichte seines Lebens (« K.M., storia della
sua vita »), Berlino, Dietz, 1964, 18.
2 Mehring, Franz, Karl Marx, The Story of bis Life, New York, Covici, Friede,
1935, 32.
3 Marx, Karl, Lettera del 20 maggio 1882 a Friedrich Engels, MEW, XXXV, 65.
4 Kaufmann, Walter, Hegel, Garden City, Doubleday, 1965, 288.
5 Lenin, V.I., Opere complete (in russo), Mosca, Casa ed. di letteratura
politica, 1964, Vol. 45, 86.
6 Ibid., Vol. 54, 86-87.
- LENIN – BUKHARIN – STALIN – MAO – CEAUSESCU…
A questo punto può essere interessante dare un’occhiata a qualche marxista
moderno.
Bukharin, segretario generale dell’Internazionale comunista e uno dei
principali dottrinari marxisti di questo secolo, nella sua biografia scrive
che, sin dall’età di tredici anni, aspirava a diventare l’Anticristo.
Rendendosi conto che l’Anticristo doveva essere figlio dell’apocalittica grande
meretrice, aveva insistito affinchè sua madre confessasse di essere stata una
meretrice.
Bukharin si rese conto troppo tardi in quali mani fosse caduto. In una lettera
che fece imparare a memoria a sua moglie, poco prima del suo arresto e della
sua esecuzione, diceva: « Sto lasciando la vita. Sto chinando la testa…
avverto la mia impotenza di fronte a una macchina infernale… » 1. Aveva
cooperato a far erigere una ghigliottina – lo Stato sovietico – che aveva
ucciso milioni di persone, soltanto per venire a sapere alla fine che il suo
progetto era stato fatto nell’Inferno. Aveva desiderato di essere l’anti-
Cristo: ne era invece diventato una vittima.
Quando in Cecoslovacchia, un comunista fu nominato capo del Consiglio di Stato
per gli affari religiosi, un’istituzione il cui scopo è di spiare i credenti e
perseguitarli, egli assunse il nome di Hruza, che in lingua slovacca significa
« orrore », un appellativo che si adopera per « diavolo ».
Uno dei capi di un’organizzazione terrorista in Argentina, assunse lo
pseudonimo di « Satanowsky ».
Kaganovic, cognato di Stalin e suo stretto collaboratore, scrive a proposito
di lui nel proprio diario:
« Ho incominciato a capire come Stalin sia riuscito a fare di sé un dio. Egli
non aveva neppure una sola caratteristica umana… anche quando esibiva qualche
emozione, nessuna di queste appariva appartenergli. Erano false, come la
bilancia sulla cima di un’armatura. E dietro questa bilancia era lo stesso
Stalin: un pezzo d’acciaio. Per una ragione o per l’altra, ero convinto che
sarebbe vissuto eternamente… non era affatto umano ».
« Rosa (sua moglie) dice che le ordina di arrampicarsi su un albero, con
niente addosso tranne le calze. Ho la sensazione che non sia affatto umano. È
troppo insolito per essere un essere umano regolare, sebbene abbia l’aspetto di
un uomo comune. Quale enigma. Ma che cosa sto mai scrivendo? sono pazzo da
legare anch’io? ».
Stalin descriveva così a Kaganovic i suoi “esercizi spirituali”: « Quando
debbo salutare qualcuno, mi rappresento tale persona a quattro zampe, e mi
diventa disgustoso. Qualche volta mi sento affezionato a una persona che
dovrebbe essere rimossa per il bene della causa. Che cosa pensi che io faccia?
Immagino questa persona mentre sta defecando, emanando fetore, flatulenze,
vomitando… Più presto cesserà di puzzare su questa terra, tanto meglio. E
cancello questa persona dal mio cuore. »
Milovan Gilas, eminente dirigente comunista iugoslavo che personalmente ben
conosceva Stalin, scrisse: « Forse non è che il potere demoniaco e l’energia di
Stalin consistono in questo, che egli fece che il movimento (comunista) ed ogni
suo componente arrivassero a uno stato di confusione e di stordimento, creando
e assicurandosi così il suo regno della paura? » (Milovan Gilas, « Strani tempi
», in « Kontinent » n. 33, p. 25).
Egli dice anche, a proposito dell’intera classe dominante dell’Unione
Sovietica: « Fanno mostra di credere nell’ideale del socialismo, in una futura
società senza classi. In realtà non credono in nulla se non nel potere
organizzato » (ibid.).
Stalin, come giovane, aveva avuto la peggiore eredità, la peggiore educazione
e sviluppo possibili. Diventò quello che indica il suo pseudonimo: « Stalin »
significa un uomo d’acciaio, senza la minima emozione umana o pietà.
Andropov ha prodotto la stessa impressione di Stalin. Il ministro degli esteri
francese Claude Cheysson, che lo ha conosciuto, ha descritto Andropov in « Le
Monde » come « un uomo privo di calore dell’anima, che lavora come un
computer… non mostra emozioni… è estremamente spassionato… È accurato
nelle parole e nei gesti come un computer ».
Quando incominciò a scrivere da rivoluzionario, i primi pseudonimi di cui fece
uso furono « Demonoschwil » 2 che significa qualche cosa come « il demoniaco »
in lingua georgiana, poi « Besoschwili » 3, « il diabolico ».
Troitskaja, la figlia del maresciallo sovietico Tukacevskij, uno degli uomini
principali dell’Armata Rossa, fucilato poi da Stalin, scrisse che suo padre
aveva nell’angolo orientale della sua camera dove gli ortodossi pongono
generalmente le loro icone un’immagine raffigurante il Diavolo.
Ceausescu, il dittatore comunista romeno, è un altro personaggio stalinista. È
oggetto di culto della personalità, essendo stato paragonato a Giulio Cesare,
Alessandro il Grande, Pericle, Cromwell, Napoleone, Pietro il Grande, Abraham
Lincoln. Sembra però che non basti: così è stato anche chiamato « il nostro Dio
laico » (« The Wall Street Journal », New York, 10 giugno 1980).
La Romania comunista, che non consente congressi religiosi internazionali,
nella primavera del 1979 in Curtea de Argesh ha consentito un congresso di
streghe.
Anatole France fu il celebre scrittore comunista francese che portò al
comunismo alcuni dei più grandi intellettuali di Francia. A un’esibizione di
arte demoniaca a Parigi, uno dei pezzi esposti fu lo speciale seggio usato da
quello scrittore comunista per presiedere ai riti satanici: i braccioli e le
gambe del seggio, decorate con corna, erano ricoperte di pelli di capra («
Expres », Parigi, 6 ottobre 1979).
Il centro del satanismo britannico è il cimitero di Highgate in Londra, dove è
sepolto Karl Marx. Presso questa tomba vengono celebrati riti di magia nera («
Il Tempo », Roma, 1 novembre 1979). Da questo luogo partì l’ispirazione per il
cosiddetto « vampiro di Highgate », che nel 1970 assaliva le ragazze (P.
Underwood, The Vampire’s Bedside Companion, ed. Frewin). Ma anche Hua Kuo-Feng,
dittatore della Cina rossa, rese omaggio a quella tomba.
Ulrike Meinhoff, Ensslin ed altri terroristi rossi tedeschi erano coinvolti
nell’occulto (H. Knaust, The testament of Evil).
In Vitebsk, nell’Unione Sovietica, Zoia Titova, componente dell’organizzazione
della Gioventù sovietica, fu sorpresa mentre praticava riti della magia nera.
Quando il suo processo fu portato di fronte all’Assemblea della gioventù
comunista, questa rifiutò all’unanimità di punirla, mentre i membri che
decidono di venerare Iddio vengono espulsi. I comunisti considerano erroneo il
credere in Dio; per tale “delitto” circa diecimila bambini sono stati separati
dalle loro famiglie e sono mantenuti in speciali campi di concentramento, ma il
Diavolo è considerato accettabile. Il suo culto è consentito (« Znamia Junosti
», 19 agosto 1979).
Una delle più antiche sette adoratrici del Diavolo, gli Yezidi di Siria, è
descritta in una rivista sovietica ateistica (« Nauka I Religia », luglio
1979). Era la sola descrizione di una setta religiosa che non contenesse la
benché minima espressione critica.
Solgenitsin in Arcipelago Gulag 4, rivela che il divertimento di Yagoda,
ministro degli interni dell’Unione Sovietica, era di sparare alle immagini di
Cristo e dei Santi.
In quanto a Mao Tse-tung, egli scrisse che dall’età di otto anni odiava il suo
dio: « Con tutto il mio cuore desideravo una cosa sola: distruggerlo, proprio
dalle fondamenta » 5.
È normale che un bambino, all’età di otto anni, desideri soltanto la
distruzione del proprio dio? Pensieri simili appartengono alle personalità
demoniache.
Note:
1 Katkov, George, The Trial of Bukharin (« Il processo di Bukharin »),
Londra, T. Batsford Ltd., 1969, I, 29.
2 Avtorkhanov, Abdurakhman, Criminds in Bolsbevism (« Criminali nel
Bolscevismo »), Frankfurt a.M., Possev Verlag (in russo), Grani N° 89-90, 324-
325.
3 Avtorkhanov, Abdurakhman, The Provenience of Partocracy (« La provenienza
della partitocrazia »), Frankfurt a.M., Possev Verlag, 1973 (in russo), 198-
201.
4 Solzhenitsyn, Alexsandr I., The Gulag Archipelago, New York, Harper & Row,
1973, voi. I-II, 173.
5 Zach, Manfred, Mao Tse-tung, Esslingen, Bechtle 1969, 13.
- I « PICCOLI DIAVOLI » NELL’UNIONE SOVIETICA
Secondo la dottrina marxista ufficiale che, come abbiamo dimostrato, non è che
un camuffamento, non esistono né Dio né il Diavolo. Entrambi sono fantasie. In
base a questa dottrina, i cristiani sono perseguitati dai comunisti.
Ad ogni modo, il giornale sovietico « Kommunisma Uzvara » dell’aprile 1974
scrive che nella Lettonia rossa sono stati creati nelle scuole molti circoli
ateistici. Il nome che si dà ai bambini in questi circoli è, dalla IV alla VI
classe, « Piccoli Diavoli »; mentre quelli della VII sono chiamati « Servitori
del Diavolo ». In un’altra scuola, ragazzi dell’VIII classe sono chiamati «
Fedeli figli del Diavolo ». Alle adunate i bambini vengono vestiti da diavoli,
con corna e coda 1.
Cosicché è vietato adorare Iddio, ma è consentito ed anzi incoraggiato fra i
bambini di età scolare un pubblico culto del Diavolo. Questo era l’obiettivo
celato dai comunisti quando si impadronirono del potere in Russia.
Più ancora, i comunisti volevano trasformare i loro capi in pubblici adoratori
di Satana. Il prete russo-ortodosso Platonov, un agitatore antisemita, passò ai
comunisti quando assursero al potere in Russia. Lo nominarono vescovo, ed egli
diventò un Giuda che denunciava i componenti del suo gregge alla Polizia
segreta, ben sapendo che sarebbero stati perseguitati. Un giorno incontrò su un
autobus la propria sorella Alexandra. Era una badessa, che era stata arrestata
più volte, evidentemente cosa nota al fratello. Egli le chiese: « Perché non mi
parli? Forse che non riconosci tuo fratello? ». Essa rispose: « E mi domandi il
perché? nostro padre e nostra madre sussulterebbero nelle loro tombe. Tu servi
Satana ». Sebbene fosse ufficialmente un vescovo ortodosso nell’Unione
Sovietica, egli rispose: « Forse sono io stesso Satana! » 2.
Non c’è il minimo dubbio che egli fosse dominato dall’ideologia satanista.
Come si spiegherebbe altrimenti la seguente citazione da una sua lettera allo
scrittore russo Massimo Gorkij, in data 13-14 novembre 1913:
« Milioni di peccati, malignità, oppressioni ed epidemie fisiche sono più
facilmente scoperte dal popolo e perciò meno pericolose, che l’idea più debole
di un piccolo dio spirituale, anche se camuffato nell’abbigliamento più
decoroso » 3.
« Pravoslavnaia Rus » scrive: « La cattedrale ortodossa di Odessa, tanto amata
dagli odessiti, poco dopo l’assunzione del potere da parte dei comunisti
diventò il punto d’incontro dei satanisti… Essi si riunivano anche in
Slobodka-Romano e nell’antica abitazione del conte Tolstoi ».
Segue poi il resoconto particolareggiato delle masse sataniste dette dal
diacono Serghei Mihailov, della proditoria « chiesa vivente », un ramo
ortodosso stabilito in connivenza con i comunisti. Un astante descrive la messa
satanista come « una parodia della liturgia cristiana, in cui per la comunione
si fa uso di sangue umano ». Queste messe si svolgevano nella cattedrale,
dinanzi all’Altar maggiore.
Anche in Odessa, nel Museo degli Ateisti veniva esibita una statua di Satana,
che era chiamato Bafomet. La notte, i satanisti si riunivano nel Museo per le
loro preghiere e canti di fronte alla statua 4.
Finanche la figlia di Stalin, Svetlana Aliluyeva, che non aveva mai saputo
nulla delle profondità di Satana, scrisse « Beria (il ministro degli Interni
sovietico) sembra abbia avuto un vincolo diabolico con tutta la mia famiglia…
Beria era un demonio malvagio, spaventoso… Un demone terribile aveva preso
possesso dell’anima di mio padre ». Svetlana ricorda inoltre che Stalin
considerava la bontà e l’amore misericordioso peggiori del più grande delitto
5.
Un simile clero satanico domina su più di metà dell’umanità, e ordina atti di
terrorismo per tutto il mondo.
Note:
1 « Kommunisma Uzvara » (« Vittoria del comunismo »), Riga, aprile 1974 (in
lituano).
2 Levitin-Krasnov, Anatolj, Bòse Jahre (« Anni cattivi »), Lucerna, Rex
Verlag, 1977, 144-145.
3 Lenin, V. Ilich, op. cit., Vol. 48, 226-227.
4 « Prasvoslavnaia Rus » (« Russia ortodossa »), San Francisco, N° 20 del
1977 (in russo), Adoratori Satanisti, 9-12.
5 Allilujeva, Svetlana, Twenty Letters to a Friend (« Venti lettere a un
amico »), Londra, Hutchinson, 1977, 64 sgg.
- OSCENITÀ BLASFEME
Si può capire che i comunisti arrestassero preti e pastori perché li
consideravano contro-rivoluzionari. Ma perché i preti venissero costretti dai
marxisti nella prigione romena di Piteshti a dir messa sullo sterco e l’urina?
Perché venivano torturati cristiani col far loro prendere la Comunione usando
questi come elementi? Perché lo scherno osceno della religione? E perché al
prete romeno-ortodosso Roman Braga, che conoscevo personalmente e allora era
prigioniero dei comunisti – attualmente risiede negli Stati Uniti – perché gli
vennero schiantati i denti ad uno ad uno con una verga di ferro, per renderlo
blasfemo? I comunisti avevano spiegato a lui e ad altri: « Se vi uccidiamo,
cristiani, andate in paradiso. Ma non vogliamo che vi diano la corona del
martirio. Dovrete prima bestemmiare Iddio, e poi andare all’inferno ».
Nella prigione di Piteshti i comunisti costringevano un prigioniero molto
religioso ad essere « battezzato » ogni giorno con l’immergergli il capo nel «
bugliolo » nel quale i prigionieri facevano i loro bisogni; e frattanto
obbligavano gli altri prigionieri a cantare le funzioni battesimali.
Uno studente di teologia dovette rivestire lenzuoli bianchi (per imitare le
vesti di Cristo) e gli fu appeso al collo un’immagine blasfema di Cristo. I
cristiani venivano picchiati fino a farli impazzire per costringerli a
inginocchiarsi di fronte a quell’immagine. Dopo di averla baciata, venivano
costretti a recitare parte della liturgia 1.
Prigionieri venivano costretti a togliersi i calzoni e sedersi con i glutei
nudi su Bibbie aperte (« Cuvantul Romanesc », Canada, febbraio 1980).
Simili cose vennero perpetrate per almeno due anni con la piena conoscenza
delle gerarchie superiori del Partito.
Che cosa ha a che fare tutto ciò con il socialismo e col benessere del
proletariato? Non sono, queste indegnità, puri e semplici pretesti per
organizzare orge e blasfemi satanici?
Si suppone che i marxisti siano atei che non credono nel paradiso e
nell’inferno. In queste estreme circostanze il marxismo si è tolto la maschera
ateistica rivelando il proprio vero volto, che è il satanismo. La persecuzione
comunista della religione può avere una spiegazione umana: la furia di questa
persecuzione oltre ogni ragione, è satanica.
Così è accaduto anche nelle prigioni romene e nell’Unione Sovietica, dove
monache che non vollero rinnegare la loro fede furono sodomizzate, e ragazze
battiste furono violentate (Hermann Hartfeld, Irina).
Molti morirono come martiri, ma ciò non soddisfaceva i comunisti. Mediante la
tecnica luciferiana fecero che i martiri morissero blasfemi, nel delirio
provocato dal parossismo delle torture.
La dissacrazione satanista di chiese cattoliche si è avuta nel 1970 in Upyna,
Dotnuva, Zanaiciu, Kalvarija, Sede ecc, località della Lituania sovietica.
L’ultima di cui ci risulta è avvenuta in Alsedaai il 22 settembre 1980 («
Catacombes », Francia, settembre 1980).
Nel 1923 c’erano stati nell’Unione Sovietica finti processi a Dio, alla
presenza di Trotskij e di Lunacharskij (A. Reghelson, The Tragedy of the
Russian Church). Ma queste non sono soltanto cose d’altri tempi.
Nel suo libro Psychiatric Hospital 14 Moscow, Georgi Fedorov racconta della
conversazione col suo psichiatra Dott. Vladimir Levitskij a proposito del
cristiano Argentov che era detenuto in quell’ospedale. Il medico disse: « Voi
volete tirare il vostro amico Eduard verso Dio, e noi verso il Diavolo. Così io
mi valgo dei miei diritti come psichiatra di inibire a voi ed ai vostri amici
l’accesso a lui ».
In Chiasso, nell’Angola comunista, i comunisti macellarono animali nella
chiesa e ne posero le teste sull’altare e sul pulpito. Un manifesto proclamava:
« Questi sono gli dèi che voi adorate ». Il pastore Aurelio Chicanha Saunge fu
ucciso insieme con 150 suoi parrocchiani (« Impact », Svizzera 2/81).
Il prete cattolico lituano Eugene Vosikevic è stato ucciso. Evidentemente i
comunisti avevano svolto un rito satanista, perché si trovò che la sua bocca
era stata riempita di pane (Chronicle of the Lituanian Catholic Church, n.
44/81).
« Vetchennaia Moskva », un giornale comunista, ebbe un lapsus calami, un
errore involontario di penna, infatti scrisse: « Noi non combattiamo contro i
credenti e neanche contro i preti. Combattiamo contro Dio per portargli via
credenti » 2.
« La lotta contro Dio per portargli via i suoi credenti » è la sola
spiegazione logica della lotta comunista contro il battesimo.
Le parole del giornale sovietico non ci stupiscono. Marx l’aveva già detto nel
suo libro « Ideologia germanica », chiamando Dio « Lo Spirito Assoluto » come
aveva fatto il suo maestro Hegel, scrisse: « Ci troviamo di fronte a una
domanda altamente interessante: la decomposizione dello Spirito Assoluto ». Non
era una lotta contro una falsa credenza in un Dio inesistente ciò che lo
preoccupava. Egli credeva nell’esistenza di Dio, e desiderava di veder
decomporsi questo Spirito Assoluto, come molti prigionieri dei comunisti
venivano fatti marcire nelle prigioni.
In Albania, il prete Stephan Kurti fu condannato a morte per aver battezzato
un solo bimbo. Il battesimo deve essere eseguito in segreto nella Cina rossa e
nella Corea del Nord.
Nell’Unione Sovietica i battesimi possono essere officiati soltanto dopo la
registrazione. Persone che desiderano esser battezzate o che vengano battezzati
i loro figli, debbono presentare i loro documenti d’identità al rappresentante
del consiglio della chiesa, che a sua volta deve riferirne alle autorità dello
Stato. Ne risulta la persecuzione. I Kolkhoznik (lavoratori nelle fattorie
collettive) non hanno carta d’identità, e perciò possono far battezzare i loro
bambini solo segretamente 3. Molti pastori protestanti hanno avuto condanne
alla prigione per aver battezzato persone.
La lotta comunista contro il battesimo presuppone che si creda nel suo valore
per un’anima. Stati come il Pakistan, fondati in relazione con una determinata
religione, si oppongono al battesimo cristiano, in nome di un diverso punto di
vista religioso. Ma per gli atei – quali i comunisti dichiarano di essere – il
battesimo non dovrebbe significare proprio niente. Si deve supporre che non
benefichi o non danneggi il battezzato. Perché dunque questi comunisti
combattono contro il battesimo? È perché i comunisti « combattono contro Dio
per strappargli credenti ». La loro ideologia non è realmente ispirata
dall’ateismo.
Qualche cosa di più sulle relazioni fra il marxismo e l’occultismo si può
trovare in Psychic Discoveries behind the Iron Curtain » 4, di Sheila Ostrander
e Lynn Schroeder. È stupefacente scoprire che l’Oriente comunista è molto più
progredito dell’Occidente in fatto di ricerca sulle forze oscure manipolate da
Satana 5.
In Cecoslovacchia, Bulgaria ecc. il Partito comunista spende somme colossali
per ricerche segrete in questo campo. Vi è una « cortina di ferro » che
impedisce all’Occidente di sapere ciò che accade nei venti istituti
parapsicologici situati nell’Unione Sovietica.
Note:
1 Bacu, D., Pitesbti, Madrid, Colectia Dacoromania, 1963, 71, 187 (in romeno).
2 Prete Dutko, O nashem upovanti (« Sulla nostra speranza »), Parigi, YMCA
Press, 1975, 51 (in russo).
3 Shafarevitch, Igor, La législation sur la religion en URSS, Paris, Seuil,
1974, 67-71.
4 Ostrander, Sheila & Lynn Schroder, Psychic Discoveries behind the Iron
Curtain, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1970.
5 « Novie Russkoie Slovo » (« Nuova lingua russa »), New York, 30 luglio 1975
(in russo). La parapsicologia nell’Unione sovietica, 2.
- MARX E DARWIN
Quale fu il contributo specifico di Marx al piano di Satana per l’umanità? Fu
importante.
La Bibbia insegna che Dio creò l’uomo (Genesi 1:26). Fino ai tempi di Marx,
l’uomo continuò ad essere considerato come la corona della creazione. Marx fu
lo strumento prescelto da Satana perché facesse perdere all’uomo la stima di se
stesso, la convinzione di discendere da alti luoghi e di essere destinato a
ritornare ad essi. Il marxismo è la prima filosofia sistematica e
particolareggiata che riduce bruscamente la nozione dell’uomo. Secondo Marx,
l’uomo è innanzitutto un intestino, che deve essere riempito costantemente e
ripetutamente. Gli interessi prevalenti dell’uomo sono di natura economica.
Egli produce per sopperire alle proprie necessità. Per questo scopo egli entra
in relazioni sociali con altri uomini. Questa è la base della società, quello
che Marx chiama l’infrastruttura. Matrimonio, amore, arte, scienza, religione,
filosofia, tutto ciò che esula dalle necessità dell’intestino, sono
sovrastrutture, determinate in ultima analisi dallo stato dell’intestino.
Nessuna meraviglia che Marx si sia molto rallegrato leggendo il libro di
Darwin sull’origine delle specie, un altro colpo da maestro per far dimenticare
agli uomini la loro natura spirituale e i loro fini divini. Darwin diceva che
l’uomo derivava dal mondo animale e non aveva altri scopi all’infuori della
mera sopravvivenza.
Il re della natura era stato detronizzato da quei due. Satana non poteva
detronizzare Dio, quindi svalutò l’uomo. Si era “dimostrato” che l’uomo era un
servo dell’intestino, ed era progenie di animali.
Marx scrisse a Ferdinand Lassalle il 16 gennaio 1861: « Il libro di Darwin è
molto importante e mi serve di base nelle scienze naturali per la storica lotta
di classe ».
Il genero di Marx, Paul Lafargue, in Socialism and the In-tellectuals dice: «
Quando Darwin pubblicò il suo volume « L’origine delle specie » tolse a Dio la
parte di creatore nel mondo organico come Franklin lo ha spogliato del suo
fulmine » (La cosa terribile è che Darwin è stato male adoperato: non era stata
affatto sua intenzione nuocere alla religione. Aveva scritto infatti: « Vi è
una grandiosità in questa visione della vita, con i suoi numerosi poteri,
inspirati originariamente in poche forme o in una sola ». Per dare maggior
enfasi alla sua posizione, Darwin inserì la frase « dal Creatore » dopo «
ispirati » nella seconda edizione. E vi rimase in tutte le edizioni successive
che egli pubblicò.)
Più tardi, Freud avrebbe completato l’opera di quei due giganti satanici,
riducendo l’uomo basilarmente a un impulso sessuale, volta a volta sublimato
nella politica, nell’arte o nella religione. Fu lo psicologo svizzero Carl
Gustav Jung che ritornò alla dottrina biblica, secondo la quale l’impulso
religioso è quello fondamentale dell’uomo.
Il darwinismo appare come una teoria scientifica, che può essere giusta o
sbagliata, ma che non ha addentellati economici o politici. Molti sarebbero
disposti ad accettare che Dio abbia creato il mondo che conosciamo attraverso
un lungo processo di evoluzione.
I tempi di Marx furono tempi di esplosione satanista in molte sfere della
vita. Era il periodo in cui il poeta francese Charles Baudelaire scriveva Les
Fleurs du Mal, proclamando apertamente di essere dalla parte dell’immoralità.
Il poeta russo Sologub scrisse: « Mio padre è il Diavolo »; un altro poeta
russo, Briusov, scriveva: « Io glorifico egualmente Dio e il Diavolo ».
Marx era un figlio dei tempi che ci dettero anche Nietzsche – il filosofo
favorito di Hitler e di Mussolini – Max Stirner, un anarchico estremista ed
Oscar Wilde, il primo teorico della libertà per l’omosessualità.
La Russia venne preparata per la vittoria del marxismo. Quelli della
Rivoluzione furono tempi in cui amore, sentimenti buoni e sani, erano
considerati mediocri e retrogradi. Le fanciulle nascondevano la loro innocenza,
i mariti la loro fedeltà. La distruzione era lodata come buon gusto, la
nevrastenia come il segno di una mente raffinata. Questo insegnavano nuovi
scrittori improvvisamente comparsi dal nulla. Gli uomini inventarono vizi e
perversioni, prendendosi cura di non lasciare l’impressione di essere morali.
Come mai quindi Stalin diventò rivoluzionario dopo aver letto Darwin? 1 Come
studente nel seminario ortodosso ebbe da Darwin l’impressione che non siamo
creature di Dio ma il risultato di un’evoluzione in cui regna una concorrenza
spietata. Sopravvive il più forte e il più crudele. Imparò che i criteri morali
e religiosi non rappresentano una parte nella natura e che l’uomo è altrettanto
parte della natura quanto un pesce o una scimmia antropomorfa. Quindi, evviva
la spietatezza e la crudeltà.
Darwin aveva scritto un libro scientifico. Il suo risultato finale è stato
l’uccisione di diecine di milioni di innocenti. È diventato il padre spirituale
dei più grandi assassinii di massa della storia.
Più ancora fu l’influsso della Rivoluzione Francese, spiritualmente molto
simile a quella russa.
Durante lo svolgersi degli eventi in Francia, Anacharsis Clootz, uno dei capi
dei rivoluzionari ed un illuminato, si dichiarò « nemico personale di Gesù
Cristo ». Di fronte alla Convenzione il 17 novembre 1792 affermò: « Il popolo è
il sovrano e il Dio del mondo… soltanto gli sciocchi credono in un qualsiasi
altro Dio, in un Ente Supremo ». Quindi la Convenzione emise un decreto,
proclamando « la nullificazione di tutte le religioni ».
Note:
1 Hyde, Montgomery, Stalin, Londra, Rupert Hart-Davis, 28-29.
- UN ANELLO DI CONGIUNZIONE FRA COMUNISMO E SATANISMO
I comunisti hanno l’abitudine di crearsi organizzazioni di facciata. Tutto ciò
che abbiamo detto più sopra suggerisce la probabilità che i movimenti comunisti
siano a loro volta organizzazioni di facciata per un satanismo occulto. Ciò
verrebbe anche a spiegare perché tutte le armi politiche, economiche, culturali
e militari impiegate contro il comunismo si siano dimostrate tanto inefficaci.
I mezzi per combattere il satanismo sono spirituali, non materiali; altrimenti,
mentre un’organizzazione di facciata satanista, come il nazismo, viene
sconfitta, ne sorgerà un’altra per una vittoria più grande.
Himmler, il ministro per gli Interni della Germania nazionalsocialista,
credeva di essere una reincarnazione del re Enrico l’Uccellatore; egli pensava
che fosse possibile imbrigliare i poteri occulti perché servissero l’esercito
nazista. Diversi capi nazionalsocialisti erano coinvolti in riti di magia nera.
Un organismo colossale è stato creato dalla Polizia segreta sovietica per
distruggere le Chiese del mondo intero. Il loro primo obiettivo è di eliminare
o minimizzare l’ostilità delle religioni contro il comunismo. In secondo luogo
essi cercano alleati nell’interno della Chiese in modo da potersi valere del
prestigio del clero per portare la massa dei credenti nel campo della
rivoluzione. Il nome di questo dipartimento è Orginform (pronuncia Orghin-
form). Esso ha cellule segrete in ogni paese, in ogni grande organizzazione
religiosa. Certo è che il loro principale bersaglio sono le organizzazioni e
missioni anticomuniste che operano dietro la Cortina di ferro. Agenti comunisti
specializzati in propaganda e provocazione si infiltrano nelle Chiese e nelle
missioni per preparare il disarmo ideologico dei fedeli.
Il suo primo direttore, Vassilij Gorelov, era precedentemente un prete
ortodosso, un apostolo diventato Giuda. Il quartier generale è a Varsavia. Il
capo attuale è Theodor Krasky.
L’organizzazione ha una scuola a Feodosia (Crimea) per l’addestramento degli
agenti nei paesi latini, ed una a Mosca per l’America settentrionale. Gli
agenti per la Gran Bretagna, l’Olanda, la Scandinavia ecc. vengono addestrati
in Siguel (Lettonia) e quelli per i paesi musulmani in Constantza (Romania).
Queste scuole preparano falsi pastori, preti, imam, rabbini i quali
comprendono perfettamente le rispettive teologie. Alcuni autore di « L’Io e la
sua proprietà » era uno degli amici di Marx. Egli scrisse: « Io sono
legittimamente autorizzato a fare ogni cosa di cui sono capace ».
Solgenitsin in « Arcipelago Gulag » rivela alcuni degli orribili risultati del
comunismo nelle anime e nelle vite delle persone.
Ripeto che sono consapevole del fatto che le prove che io riporto qui sono
soltanto indiziarie. Ma ciò che ho scritto qui è sufficiente a mostrare che
quanto i marxisti dicono di Marx, è un mito. Egli non fu indotto dalla povertà
del proletariato per la quale la rivoluzione era l’unica soluzione. Non amava i
proletari. Li chiamava « zucconi », « stupidi », « asini », « furfanti », e,
sì, adoperava epiteti osceni (corrispondenza con Engels); Marx non amava i suoi
compagni nella lotta per il comunismo. Chiamava Failigrath « il suino » 2,
Lassalle « negraccio giudeo » 3, Bakunin « uno zero teorico » 4.
Un combattente della rivoluzione del 1848, il tenente Cecov, che trascorse
notti bevendo con Marx, commentò che il narcisismo di Marx aveva divorato
quanto di buono c’era stato in lui.
Marx non amava l’umanità. Mazzini, che lo aveva conosciuto bene, scrisse «
Aveva uno spirito distruttivo. Il suo cuore scoppia di odio piuttosto che
d’amore per gli uomini » 5.
Giuseppe Mazzini fu carbonaro solo per brevissimo tempo, nella sua giovinezza.
Questa organizzazione era stata fondata nel 1815 da Antonio Maghella, un
massone genovese, e dichiarava che il « suo scopo finale era quello di Voltaire
e della Rivoluzione Francese: il completo annientamento del cattolicesimo e
infine, del Cristianesimo ». Era incominciata come una operazione italiana ma
in seguito ebbe un orientamento europeo più ampio.
Benché Mazzini criticasse Marx, mantenne rapporti con lui. L’Enciclopedia
ebraica dice che Mazzini e Marx ebbero l’incarico di preparare l’indirizzo e la
costituzione della Prima Internazionale.
Non conosco testimonianze in contrario da parte di contemporanei di Marx. Marx
come filantropo è un mito costruito soltanto dopo la sua morte.
Marx non odiava la religione perché costituisse un ostacolo sulla via della
felicità dell’umanità. Al contrario, egli desiderava rendere infelice l’umanità
sia qui che attraverso l’eternità. Proclamava questo come suo ideale. Il suo
fine era la distruzione della religione. Il socialismo, la preoccupazione per
il proletariato, l’umanitarismo… questi non erano che pretesti.
Dopo aver letto The Origin of Species di Charles Darwin, Marx scrisse a
Lassalle una lettera in cui esultava che a Dio – per lo meno nel campo delle
scienze naturali – fosse stato dato « un colpo mortale » 6. Quale idea
precedeva tutte le altre nella mente di Marx? Erano forse le tristi condizioni
del povero proletariato? In tal caso, quale possibile valore aveva la teoria di
Darwin? Oppure può darsi che lo scopo principale di Marx fosse la distruzione
della religione?
Il bene dei lavoratori era soltanto una finzione? Dove i proletari non
combattono per gli ideali socialisti, i marxisti sfrutteranno le differenze
razziali o il cosiddetto generation gap, il salto di generazione. La cosa
principale è che la religione deve essere distrutta.
Note:
1 Rjazanov, David, Karl Mrax ah Denker, Mensch una Revolutionaer (« K.M.,
come pensatore, uomo e rivoluzionario »), Vienna, Verlag fuer Literatur und
Politik, 1928, 149-150.
2 Kiinzli, Arnold, op. cit., 352.
3 Glickson, Moshe, The Jewish Compless of K.M. (« Il complesso giudaico di K.
- »), New York, Herzl Press, opuscolo N° 20, 1961, 40.
4 Kiinzli, Arnold, op. cit., 361.
5 Ibid. 372-373.
6 Marx, Karl, Lettera del 16 gennaio 1961 a Lassalle, MEW XXX, 578.
- ROBIN GOODFELLOW
Marx scrisse: « Nei segni che sconcertano la classe media, l’aristocrazia e i
profeti della regressione, riconosciamo il nostro valoroso amico, Robin
Goodfellow, la vecchia talpa che può operare così velocemente nella terra: la
rivoluzione » 1.
Chi ha letto questa frase evidentemente non ha indagato circa l’identità di
questo Robin Goodfellow, il valoroso amico di Marx, che lavora per la
rivoluzione.
Nel XVI secolo William Tyndale, adopera il nome Robin Goodfellow per indicare
il Diavolo 2. Shakespeare, nel suo « Sogno d’una notte di mezza estate » lo
chiama « lo spirito maligno che fuorvia il viandante notturno, e ride del suo
danno » 3. Così, secondo Marx, considerato « il padre del comunismo, un demonio
era l’autore della rivoluzione comunista ed era suo amico personale ».
In Argentina gruppi di terroristi comunisti rapivano industriali e ricavavano
milioni con i riscatti. Questo danaro veniva moltiplicato in banche capitaliste
da un certo Graiver, il quale convinceva anche la povera gente ad affidargli i
loro risparmi. Con i profitti egli finanziava i terroristi. Quindi andò in
bancarotta rovinando i poveri. Suoi complici erano ex-presidenti dell’Argentina
e grandi giornalisti, fra i quali un uomo che aveva preso il nome di
Satanovsky.
Vale la pena ricordare qui che Stalin aveva incominciato a scrivere sotto lo
pseudonimo di « Figlio del Diavolo » e « Figlio del demonio ».
Note:
1 Payne, Robert, op. cit., 306.
2 Tyndale, Works (« Opere »), Parker Soc., 1849, cit. dall’Oxford English
Dictionary, Oxford, Clarendon Press, 1933, Vol. VIII, 735.
3 Shaekspeare, William, Complete Works, Glenview, Scott, Foreman, 1973,
Midsummer Nights Dream, atto Il, scena I, 33-34, 189.
- A TUTTI VOI, MARXISTI
Mi rivolgo ai gregari del marxismo: voi non siete animati dallo spirito che
controllava Hess, Marx, Engels. In realtà voi amate l’umanità, la rispettate e
intendete adoperarvi per il bene universale. Non è vostro desiderio essere uno
strumento di qualche sètta. Per voi questo libro può essere utile.
Il marxismo satanico ha una filosofia materialista che acceca i suoi seguaci
alle realtà spirituali. Esiste qualche cosa di più della materia. Esiste una
realtà dello spirito, della verità, della bellezza, e degli ideali.
Esiste anche un mondo di spiriti decaduti, il cui capo è satana. Cadde dal
cielo per il suo orgoglio e trascinò giù con sé un’armata di angeli. Dopo la
caduta, il suo inganno è stato perpetuato ed accresciuto attraverso ogni
concepibile congegno, finché oggi vediamo la bellissima creazione di Dio
devastata dalle guerre mondiali, dalle rivoluzioni e controrivoluzioni, dalle
dittatura, dallo sfruttamento, dal razzismo di diversi tipi, dalle false
religioni, e dall’agnosticismo e ateismo, delitti e imbrogli, infedeltà in
amore ed amicizia, matrimoni infranti, figli ribelli.
L’umanità ha perduto la visione di Dio.
Ma che cosa ha preso il posto di questa visione? Forse qualche cosa di meglio?
L’uomo deve e vuole avere qualche religione. Se rifiuta di volgersi a Dio,
avrà la religione di satana e perseguiterà coloro che non adorano satana.
Soltanto pochi fra i grandi dirigenti del comunismo sono stati e sono
satanisti consapevolmente, ma esiste anche un satanismo inconscio. Uno può
essere satanista inconsapevolmente, senza neanche sapere che esista un simile
culto. Egli è tale se odia la nozione di Dio e il nome di Cristo, se vive come
se fosse soltanto materia, se nega i princìpi spirituali e morali.
Sono nello stesso pericolo coloro i quali si dedicano all’occultismo.
A Francoforte la domenica vanno più persone alle riunioni spiritiche, nelle
quali vengono evocati i defunti, che non alle funzioni di chiesa. Vi sono
chiese sataniste a Monaco e Dusseldorf (« Idea » del 3 giugno 1983). Ve ne sono
anche molte in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in altri paesi.
Gli esseri umani possono aver abbandonato Dio, ma Dio non ha mai abbandonato
le Sue creature. Egli ha inviato nel mondo il Suo Figlio unigenito Gesù Cristo.
Amore e grazia incarnati vissero sulla terra la vita di un povero bambino
ebreo, poi la vita di un umile carpentiere, e infine la vita di un maestro di
rettitudine. L’uomo oppresso non può salvarsi, come non può trarsi dalle acque
un uomo che annega. Così Gesù, pieno di comprensione per i nostri intimi
conflitti, prese su di Sé tutti i nostri peccati, ivi compresi i peccati di
persone come Marx e i suoi seguaci, e sopportò Egli stesso la condanna per
quello che abbiamo fatto. Egli espiò i nostri peccati morendo su una croce sul
Golgota, dopo aver sofferto la più terribile umiliazione e dolore.
Abbiamo la Sua parola che chiunque oggi ponga semplicemente la propria fede in
Lui è perdonato, riceve una nuova vita, e vivrà con Lui nei cieli eterni. Egli
non rifiuta nessuno, quale che sia il suo passato.
Val la pena osservare che due Premi Nobel sovietici, Pasternak e Solgenitsin,
entrambi ex-comunisti, dopo aver descritto i parossismi di delitto ai quali
conduce il marxismo satanico, hanno posto la loro fede in Cristo. Svetlana
Alliluyeva Stalina, la figlia del peggiore assassino di massa marxista, è
diventata anche lei cristiana. Ricordiamo che l’ideale di Marx era scendere
negli abissi dell’inferno lui stesso, e trascinarvi dentro con sé tutta
l’umanità. Non seguiamolo su questo sentiero vizioso, ma piuttosto volgiamoci a
Cristo che ci ama e può guidarci verso l’alto delle vette di luce, saggezza e
amore, a un cielo di ineffabile gloria.