Segnalazione di L.M.
Per chi ancora non lo sapesse la Q di LGBTQIA(…) sta per queer, che letteralmente vuol dire strano. Indica persone con una sessualità non ben definita, molto fluida.
La Quir (Queer Italia Network) ha promosso 5 seminari, guidati da Charlotte Ross (Università di Birmingham), da Julia Heim (CUNY) e da SA Smythe (UCSC).
Tra il 2016 e il 2018 il Queer Italian Network «cerca di costruire una rete internazionale di studiosi, attivisti e operatori culturali, che si impegneranno in modo significativo per la sessualità, l’identità, la cultura, e la politica queer in Italia ; si concentreranno su questioni di teoria critica e pratica, con l’obiettivo di sviluppare approcci teorici innovativi per rispondere alle istanze queer, e riflettere in modo approfondito sulle questioni fondamentali del linguaggio, dell’interdisciplinarietà, della rappresentazione, delle prestazioni, della politica, dell’identità e della migrazione su varie piattaforme.
Il primo workshop si terrà presso l’Università di Verona, in collaborazione con Politesse. Sarà incentrato sulle questioni di teoria e pratica e indagherà le intersezioni e le divergenze della riflessione critica inglese e italiana per quanto riguarda la teoria queer in Italia, e il pensiero italiano dissidente».
Tra le domande cui il workshop cerca di rispondere ci interessa particolarmente la n. 4: «Ci sono intersezioni tra attivismo e l’insegnamento nel contesto italiano quando si tratta di questioni di teoria queer e studi di genere e sessualità?»
Studiosi, artisti e attivisti possono inviare i loro contributi: per le modalità di invio degli abstract per partecipare si veda la fonte citata.
Sono previsti anche dei premi riservati agli studenti laureati.
L’Università di Verona, come al solito, è in prima linea nell’ospitare questi eventi culturali. Chissà – economicamente – quanto costano ai contribuenti.
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito Politesse.
Redazione