Gioco del voto a Vvox: considerato impresentabile, il businessman riscuote pochi consensi. Hillary favorita dalla teoria del “meno peggio”
E’ arrivato il giorno X della politica americana (e, per l’importanza rivestita dagli Usa, mondiale): martedì 8 novembre gli statunitensi votano i “grandi elettori”. Ciascuno dei 50 Stati eleggerà un numero di “grandi elettori” pari al numero di senatori e di deputati che manda al Congresso degli Stati Uniti. Lunedì 18 novembre i 538 eletti eleggeranno a loro volta il nuovo Presidente degli United States of America. Volge al termine così una campagna elettorale considerata da pressocché tutti gli osservatori come la peggiore della Storia, con accuse e controaccuse non solo di inaudita gravità e prevedibile scandalismo, ma condite di tali colpi bassi e con tanta spudorata mancanza di stile da riuscire a suscitare un orrore bipartisan. Per dire: i due contendenti, la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump, non si sono neppure stretti la mano, contravvenendo al galateo minimo tra avversari.
LA SFIDA
L’opinione pubblica globale si è spaccata. Anche in Italia si è acceso il dibattito fra sostenitori della moglie dell’ex presidente Bill (la maggioranza dei commentatori, sia pur molti obtorto collo) e fan delpalazzinaro ex conduttore di “The Apprentice”(relativamente pochi, esattamente come negli stessi Usa, dove The Donald è il bersaglio non solo della stampa liberal, ma anche di parte significativa della galassia repubblicana). Eppure i sondaggi danno il secondo non troppo lontano dalla prima, segno che Trump sa intercettare il voto anti-establishment, di quell’America “profonda” stanca del tradizionale bipolarismo destra-sinistra. La Clinton, dal canto suo, ha recuperato l’appoggio del grande rivale alle primarie del Partito Democratico, Bernie Sanders (il più a sinistra), e può contare sul timore da “salto nel buio” che un’eventuale vittoria dello sfidante incute ad alcuni strati della popolazione. Onorevoli comparse sullo sfondo i due candidati minori, Gary Johnson del Libertarian Party e Jill Stein del Green Party.
TRE OPZIONI
E voi, se foste cittadini degli Stati Uniti, chi votereste? A Vvox, fra giornalisti, editorialisti e opinionisti di quella tribuna aperta che è lo Speaker’s Corner, le preferenze di voto sono disparate. Giuliano Guzzo è convintamente anti-clintoniano: «Uno è un candidato abortista, guerrafondaio conclamato, finanziato dagli amici dell’Isis, che ha “ucciso il femminismo” (Maureen Dowd), e che considera l’esser donne solo per “calcolo, senza anima né ideologia” (Sarah Leonard). L’altro é Trump. Io voterei Trump. E, potessi, inviterei a farlo votare». Di parere esattamente opposto Riccardo Allione: «Voterei la Clinton. Trump è, semplicemente, un individuo pericoloso. Miliardario evasore, inaffidabile e imbarazzante, “pallonaro” e razzista, è un Berlusconi con idee da Salvini. Parafrasando l’Economist, è “unfit to lead Usa”». Per l’opzione “nessuno dei due” Matteo Rinaldi: «Inconcepibile votare per Trump; squallido votare per l’ex moglie di un presidente: possibile che un paese di milioni di abitanti non abbia di meglio? Torniamo alla successione reale, a questo punto».
OPINIONI OPPOSTE
Per Erasmo Venosi, invece, votare per il miliardario si può: «Trump é il male minore. La Clinton ha fatto chiudere per due volte l’indagine dell’Fbi sul “dono” da 1 milione di euro dell’ambasciatore del Qatar al marito. Come Segretario di Stato ha la corresponsabilità per cinque anni di guerra in Siria, con 250 mila morti e 4 milioni di profughi». Logica del meno peggio anche per Giuliano Zoso, ma declinata all’inverso: «Sarebbe come scegliere tra Grillo e Monti. Con la morte nel cuore, Monti». Luca Balzi va per esclusione: «In questi tempi difficili una luce è stato il discorso di Birmingham del nuovo primo ministro inglese Theresa May: “A change has got to come. And we are going to deliver it”. Ma la Signora Hillary Diane Rodham è lo status quo per definizione. Quindi…».
I CLINTONIANI
Nutrita la pattuglia dei clintoniani, benché tutt’altro che entusiasti: «Il voto è condizionato dal peggior candidato repubblicano di sempre. Ma Hillary è migliore dei molti, troppi errori commessi e della sua arroganza da primadonna» (Giorgio Roverato); «Voterei Hillary. Dopo il sogno vissuto con l’elezione di Obama, che aveva suscitato nei sognatori di tutto il mondo entusiasmo e incredulità, siamo tornati alla realpolitik. In campo ci sono, da una parte un troglodita miliardario che non ha rispetto per nessun altro che non sia se stesso, dall’altra una donna certamente forte e di carattere, ma da sempre parte dell’establishment. In nessun caso sarà un american dream» (Benny Calasanzio Borsellino); «Hillary. Perché meno peggio» (Samantha Pegoraro); «Con molta, molta fatica Hillary, la “meno” peggio» (Guendalina Maria Anzolin). Menopeggista anche il misterioso Red Cloud: «voterei Hillary pensando: “azz, stì ‘mericani, prima erano un faro di libertà ed innovazione, oggi sono come noi italiani: si ritrovano a votare il meno peggio!». Menopeggismo intriso di rassegnazione quello di Maurizio Dal Lago: «nessuno dei due, ma il male minore è la Clinton. Piuttosto che Trump, quindi, meglio il male minore. Che però resta un male».
NASI TURATI
Sotto-categoria pro-Clinton è costituita dai “montanelliani”. Resy Amaglio: «Riecheggio Montanelli: mi turo il naso e voto Hillary». Cesare Galla: «Nella più classica delle tradizioni italiche (ma non sono gli Stati Uniti diventati peggio dell’Italia, quanto a campagne elettorali?) e non nascondendo lo sgomento per l’inadeguatezza di leadership, su tutti i fronti, espressa da questo grande paese, voterei turandomi il naso. Hillary, ovviamente». Posizione intermedia per Giuliano Menato, che si astiene sottolineando però di preferire i Democratici: «Non avrei dubbi sul partito da votare. Voterei senz’altro Democratico. Ma il modo in cui è stata condotta la campagna elettorale – insopportabile per un grande Paese democratico qual è ritenuto gli Stati Uniti – per la storia e la personalità dei due contendenti, dei quali escluderei subito Trump, sentirei il dovere di astenermi dal voto evitando di esprimere una preferenza».
NON VOTO
Fra gli astenuti convinti, invece, ci sono Marco Milioni («non voterei nessuno dei due. Sono entrambi due candidati indecenti, due marionette pilotate. La Clinton è ancora più ipocrita. Potessi voterei Sanders o ancor più Ron Paul, il più anti establishment»), Veronica Rigoni(«Non voterei nessuno dei due. Gli elettori di Trump votano Trump per disabilitare l’ennesimo mandato alla famiglia Clinton. Gli elettori di Hillary, votano Hillary per disabilitare la mina vagante Trump. Sono elezioni basate sull’odio verso l’avversario. Sembrano essere lontani i tempi di Obama in cui votare era lasciarsi coinvolgere in una suggestione emotiva verso il futuro») e Sergio Noto, con una posizione originale («Grazie a Dio, c’è ancora la possibilità di non votare. I due candidati sono sotto la soglia della decenza minima. Annullerei la scheda votando per George Washington, che si sta rivoltando nella tomba)».
I RADICALI
Unici fan della Clinton senza se e senza ma sono Claudio Rizzato («Voterei sicuramente per Hillary, garantisce continuità con la presidenza Obama») e Gianni Poggi: «Hillary. What else?». Specularmente contrario il voto di Matteo Castagna: «Premesso che non ritengo che i Repubblicani e i Democratici siano così diversi nella visione geopolitica e che siano sempre élite economico-finanziarie liberal-capitaliste a muovere le fila, ritengo che Donald Trump possa essere il male minore su più fronti». Il più equanime nel disgusto è Giuliano Corà: «Come ha detto Giulietto Chiesa, io voterei Trump, “perché la Clinton è una pericolosa fanatica”. Oppure voterei Clinton, perché Trump è un pericoloso malato di mente. Si possono votare tutti e due, per favore?».
EUROPA E MRS STEIN
Quanto al direttore, Alessio Mannino: «Siccome grazie al cielo non sono un cittadino degli Usa, detto che il migliore su piazza era Sanders, e premesso che c’è da scegliere, per dire le cose come stanno, fra una stronza di Wall Street e un clown che ricorda il nostro Berlusconi (ma senza il suo conflitto d’interessi mediatico), pistola alla tempia voterei Trump per il suo tendenziale isolazionismo, che oggettivamente conviene a noi europei. Ha promesso, ammesso e non concesso che mantenga, di disimpegnare dalla Nato il suo Paese che ne é lo Stato-padrone, spingendo così l’Europa, si spera, a uscire dalla sua condizione di sudditanza. E poi per il suo filo-putinismo, perché oggi il pericolo di guerra viene dall’aggressiva e irresponsabile politica anti-russa dello pseudo-nero Obama e della Clinton». Solitario nella scelta fuori dall’aut aut Donald-Hillary è Marco Fascina, che voterebbe ambientalista: «per Jill Stein: magari riesco ad impedire che uno dei due raggiunga i delegati necessari per essere eletto».
Killary ha le mani grondanti di sangue innocente, meglio Cicciobello … chi voterebbe Killary non può definirsi Cattolico e sarebbe complice di una serial killer
Qui in emilia tutti i cattolici conciliari che conosco voterebbero hilary , che schifo !
Concordo al 100% con ciò che ha detto Silvano!
Le varie ‘testimonianze’ qui pubblicate in favore della Clinton, riflettono un’ignoranza totale sulla sua vera natura (satanica e quella dei suoi ‘cari famigliari’):
http://www.thetruthseeker.co.uk/?p=130037
sulla Fondazione Clinton e la sua corruzione illimitata, sulle sue diramazioni, e sulla situazione politico finanziaria globale e quello che è il rischio ‘calcolato’: una guerra atomica.
Guardatevi questo;
https://www.youtube.com/watch?v=0agBtEEYTaY
sperando che qualcuno capisca almeno un po’ di inglese.
Inoltre Sanders è un comunista, la Fratellanza lo ha obbligato a mettersi da parte, ora sostiene la Clinton, la Stein (Sasso) è un ambientalista verde (sic) rimane dunque l’oligarca Trump, che ha recitato la sua parte da buffone benissimo, in quanto il ‘vero’ uomo è tutt’altro, altrimenti non avrebbe certamente ricevuto il sostegno di un ricchissimo ultrasionista e il suo seguito. Inoltre è un patriota che ha promesso di voler riportare l’America a quello che era una volta, ed è quello che gli americani vogliono maggiormente.
Nell’ insieme, tranne pochissimi, i vari intervistati hanno dimostrato che l’Italia è e rimane prigioniera del suo provincialismo radicato che difetta di una visione globale e di nozioni storico-politiche.
Comunque ora “il dado è stato quasi tratto”, ma sarà meglio ricordare che dietro a tutto c’è sempre Israele=Rotschild. Inoltre vediamo un po’ qual’è la situazione economica in America: L’indebitamento americano ha raggiunto cifre da record nel 2015, i crediti-debiti per gli studenti che ammontano attualmente a 1.08 miliardi $, le ipoteche e gli indebitamenti legati alle carte di credito sono aumentati in maniera esponenziale.
Il rapporto dei debiti all’infuori! del settore finanziario, quindi bilanci famigliari, imprese, governi federali e il Pil, nel 2015 è aumentato del 248%. I debiti complessivi, compreso il settore finanziario, sono aumentati di 2 miliardi $, quindi 1.4 miliardi superiori al Pil. Attualmente i debiti dello Stato federale ammontano a 66 miliardi $. A questo si aggiunge il debito privato dei consumatori americani, di cui la metà sopravvive di mese in mese, (quindi ca. 150 milioni) SENZA ALCUNA RISERVA FINANZIARIA, leggi pensionistica. Il 56% non è passibile di crediti, come annuncia il Time Magazine.
Ogni americano paga in media 474$ mensili per le rate della sua vettura, sempre ricevute a credito e il 51% è senza un lavoro fisso, quando lo ha. Inoltre il mercato immobiliare si trova in una situazione del tutto simile (sic) a quella dei ‘SubPrime’ del 2008! in quanto molti proprietari di immobili non riescono più a pagare le rate ipotecarie. La Federal Reserve, la banca ebraica che stampa la moneta, non ha voluto alzare i tassi di interesse, altro tassello per strangolare l’ economia e una eventuale almeno parziale rinascita. Trump ha promesso di mettere ordine nella corruzione politica e di far ripartire l’economia, è un uomo d’affari, che come tutti ha subito alcuni smacchi, se non rischi non perdi ma rimani al paletto di casa tua, non vuole ‘accordi transatlantici’ (TTIP e simili quindi Junker, Schulz e soci attenti! con le ve. stupide sanctions) vuole costruire ponti (non quello di Messina!) verso chi vuole una rinascita economica, in una economia globale che è in crisi nera. Gli auguro di riuscire, ma non vorrei essere al suo posto neppure a 1 milione di $ all’ora.
Se vince Trump faccio come promesso ed accendo 10 candele in chiesa !
Lui non sarà un campione di savoir fare , ma meglio della strega 1000 volte .
Deo Gratias for Donald Trump President ! Rendiamo grazie a Dio ed alla Sua SS.ma Madre, e Madre nostra, la Beata Sempre Vergine Maria (potenza del Santo Rosario !). Sicuramente sulla sua vittoria elettorale avranno inciso molto anche le preghiere e gli auspici del nostro beneamato Papa Francesco, suo grande estimatore ed ammiratore. Eh si, perché non è mica possibile pensare ad un papa che fa il tifo per una candidata come la Hillary, abortista sfegatata e guerrafondaia incorreggibile, sostenuta da tutti i grandi media asserviti alla massoneria internazionale e finanziata dai petrolieri arabi ( Arabia Saudita, Emirati arabi) ormai scopertamente sostenitori e foraggiatori dell’Isis ? Quindi non si può non pensare che, anche se solo in foro interno, Bergoglio abbia pregato e tifato per Donald Trump, altrimenti che papa avremmo ? filoabortista e guerrafondaio ? filocomunista e filomassonico ? allucinante il solo pensarlo.
e adesso, come narrano le storie della Frontiera Americana, solo due parole : ” inseguiteli, finiteli” … la psicopatica Killary avrebbe fatto così e Stanley Kubrick ci ha insegnato a “non fare prigionieri”
Ricevetti da jade un ottimo commento che qui ripropongo,auspicandone la pubblicazione:
“Le varie ‘testimonianze’ qui pubblicate in favore della Clinton, riflettono un’ignoranza totale sulla sua vera natura (satanica e quella dei suoi ‘cari famigliari’):
http://www.thetruthseeker.co.uk/?p=130037
sulla Fondazione Clinton e la sua corruzione illimitata, sulle sue diramazioni, e sulla situazione politico finanziaria globale e quello che è il rischio ‘calcolato’: una guerra atomica.
Guardatevi questo;
https://www.youtube.com/watch?v=0agBtEEYTaY
sperando che qualcuno capisca almeno un po’ di inglese.
Inoltre Sanders è un ebreo comunista, la Fratellanza lo ha obbligato a mettersi da parte, ora sostiene la Clinton, la Stein ebrea (Sasso) è un ambientalista verde (sic) rimane dunque l’oligarca Trump, che ha recitato la sua parte da buffone benissimo, in quanto il ‘vero’ uomo è tutt’altro, altrimenti non avrebbe certamente ricevuto il sostegno di un ricchissimo ultrasionista e il suo seguito. Inoltre è un patriota che ha promesso di voler riportare l’America a quello che era una volta, ed è quello che gli americani vogliono maggiormente. Nell’ insieme, tranne pochissimi, i vari intervistati hanno dimostrato che l’Italia è e rimane prigioniera del suo provincialismo che difetta di una visione globale e di nozioni storico-politiche ormai radicate.
Comunque ora “il dado è stato quasi tratto”, ma sarà meglio ricordare che dietro a tutto c’è sempre
Israele=Rotschild. Inoltre vediamo un po’ qual’è la situazione economica in America: L’indebitamento americano ha raggiunto cifre da record nel 2015, i crediti-debiti per gli studenti, le ipoteche e gli indebitamenti legati alle carte di credito sono aumentati in maniera esponenziale.
Il rapporto dei debiti all’infuori! del settore finanziario, quindi bilanci famigliari, imprese, governi federali e il Pil, nel 2015 è aumentato del 248%. I debiti complessivi, compreso il settore finanziario, sono aumentati di 2 miliardi $, quindi 1.4 miliardi superiori al Pil. Attualmente i debiti dello Stato federale ammontano a 66 miliardi $. A questo si aggiunge il debito privato dei consumatori americani, di cui la metà sopravvive di mese in mese, (quindi ca. 150 milioni)SENZA ALCUNA RISERVA FINANZIARIA, leggi pensionistica. Il 56% non è passibile di crediti, come annuncia il Time Magazine. Ogni americano paga in media 474$ mensili per le rate della sua vettura, sempre ricevute a credito. Inoltre il mercato immobiliare si trova in una situazione del tutto simile (sic) a quella dei ‘SubPrime’ del 2008! in quanto molti proprietari di immobili non riescono più a pagare le rate ipotecarie. La Federal Reserve, la banca ebraica che stampa la moneta, non ha voluto alzare i tassi di interesse, altro tassello per strangolare l’ economia e una eventuale almeno parziale rinascita. Trump ha promesso di mettere ordine nella corruzione politica e di far ripartire l’economia, è un uomo d’affari, che come tutti ha subito alcuni smacchi, se non rischi non perdi ma rimani al paletto di casa tua, non vuole ‘accordi transatlantici’ (TTIP e simili quindi Junker, Schulz
e soci attenti! con le ve. fottute sanctions) vuole costruire ponti (non quello di Messina!) verso chi vuole una rinascita economica, un economia globale che è in crisi nera. Gli auguro di riuscire, ma non vorrei essere al suo posto neppure a 1 milione di $ all’ora.
Ora che Trump è riuscito nella sua impresa titanica di sconfiggere le lobbies ed i media corrotti dalla gestione sionista di potere, è il caso di dare gloria a Dio per aver disperso “i potenti” e lasciato vincere il popolo !
ora “resa dei conti” nel “giornalismo” italiano e appuntamento al 4 dicembre per rispedire a Pontassieve la nostra Killary …
Prudenza. Prudenza. Prudenza. Vediamo Trump all’opera e poi esprimiamo giudizi.
in Italia di “Prudenza” si muore …
Grazie per aver pubblicato il mio post, pre elezioni, forse un po’ severo? d’altronde la verità merita di essere annunciata, e non è di per se stesso tenera. “Io sono la Via la Verità e la Vita”, risultato: la Croce, ma quella è stata ed è la nostra salvezza! quindi conviene portare la/le nostre.
Detto questo : la reazione dei media, sopratutto quelli europei è stata ‘da guerra fredda’ instaurata sopratutto dal New York Times e dal suo emulo inglese “The Guardian”, ma anche quelli tedeschi, in modo particolare la famosa “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, distintisi in una canea senza precedenti nei confronti di Putin e Trump in nome di quell’orrido e distruttivo sistema chiamato anche ‘neoliberalismo’ tanto spinto dai neocon con i risultati che abbiamo visto in Ucraina, il M.O.Afghanistan e i Paesi ‘beneficati’ dalle primavere arabe. Paesi distrutti con milioni di morti e profughi. I più ‘gentili’ parlano di ‘populismo’ OH che disastro, Trump che fa coppia con Putin. In Russia hanno esultato, non i comunisti suppongo, la borsa per prima è crollata, Wall Street, dopo la scoperta di aver puntato con 34mio.$ sul cavallo sbagliato, si è ripresa (solito giochetto degli speculatori). Anche i sauditi (per la verità sull’orlo della bancarotta) e i sultani del Qatar ora si leccano le ferite con il loro100mio$ donati per la Clinton. La vittoria di Trump viene considerata come un terremoto che sconvolgerà lo status quo mondiale. Se riuscirà a mantenere le sue promesse lo sarà, in quanto avrà ribaltato una situazione esplosiva non solo internamente ma anche esterna: I popoli sono stufi di essere sfruttati e presi in giro da una élite (si fa per dire) che li sta distruggendo PRO DOMO LORO e usa le nazioni come una scacchiera sulle quali mettono le ‘loro’ pedine, rubando alla gente un futuro vivibile.
(continua)
Dopo la schiacciante vittoria, Trump è apparso sul palco visibilmente commosso, dopo che aveva parlato Michael Pence, nominato Vicepresidente, un cattolico conservatore del partito repubblicano, Governatore dell’Indiana, che vuole i funerali per i bimbi abortiti, e non è esattamente gay-freindly, (nello stile Trump antiabortista e contro le unioni gay) e aveva già migliorato l “Obama Care” estendendolo anche alle famiglie meno abbienti, molto stimato da diversi gruppi e ottimo oratore. Trump ha ringraziato per il sostegno della sua famiglia, dei suoi collaboratori, di tutti i propri ‘supporter’ e ha messo bene in chiaro che prima di tutto viene l’America il che non esclude affatto la collaborazione con quelle nazioni che desiderano avere rapporti costruttivi con lui. Questo vale anche per i vari gruppi all’interno degli USA. Ha anche, con un gesto cavalleresco, lodato la Clinton riguardo alla ‘tenuta’ nel corso di una campagna elettorale molto dura.
Queste sono le reazioni nel mondo alla vittoria di Trump (leggere con attenzione tra le righe sopratutto quando si tratta di Junker e Merkel)
:http://www.ansa.it/usa_2016/notizie/2016/11/09/usa-2016-le-reazioni-nel-mondo-alla-vittoria-di-trump_f97404de-f2e4-4332-a4e4-5d24bb3ec6f4.html
Manca quella del ‘bianco vestito protestante- giudaizzante- islamo-marxista’, il finto cattolico modesto, che in precedenza aveva classificato Trump come ‘non’ cristiano (ma gli piace incontrare i ricchi e potenti).
Spiacente di deludere un troll che su questo sito lo difende sempre, ma senza risultato.
appena calato il sipario sul Misericordial Circus il perito chimico argentino farebbe bene a prendere il primo aeroplanino e tornare ad imbriacarsi nella pampa …
Pregate per Trump , ha contro il 6i66tema .
Se fosse un loro burattino non ci avrebbero ammorbato la testa con queste sceneggiate .