Austria, 1° Paese europeo a riconoscere l’anagrafe al nascituro

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anagrafe

L’Austria rappresenta ora un precedente importante non solo per il nostro Continente, bensì per il mondo intero: è divenuto, infatti, il primo Paese europeo a codificare e riconoscere espressamente la vita del nascituro ed il suo status di persona a tutti gli effetti. Non rifiuto speciale o prodotto biologico, come preteso dalle lobby pro-choice, bensì essere umano a tutti gli effetti. Tanto da aver diritto ad un nome e cognome.

Il governo è, infatti, riuscito a far approvare una riforma, che consente ai genitori d’iscrivere all’anagrafe civile i propri figli morti prima del parto e di peso inferiore ai 500 grammi. Come? L’ospedale rilascia un apposito certificato, da consegnarsi agli uffici municipali, i quali provvedono, previo consenso di entrambi i coniugi, al rilascio di un certificato di nascita ed uno di morte del piccolo, col suo nome.

Si tratta di un provvedimento fondamentale, in quanto rappresenta il primo passo affinché venga riconosciuta ovunque l’evidenza ovvero che i bambini concepiti sono esseri umani, dotati di una propria personalità giuridica. Soddisfazione è stata espressa in merito dal ministro per la Famiglia austriaco, Sophie Karmasin, che ha specificato essere ancora in corso una verifica, per capire se dare alla riforma valore retroattivo.

Già lo scorso agosto in Irlanda un giudice della Corte Suprema aveva dichiarato il nascituro detentore in maniera implicita di una serie di diritti, ben oltre quello alla vita, diritti che – precisò – «devono essere presi molto sul serio da parte dello Stato». In Cile, nei giorni scorsi, diverse organizzazioni familiari hanno chiesto al Capo dello Stato, Michelle Bachelet, di sostenere un disegno di legge, per consentire ai genitori di registrare in Comune i nomi dei figli morti durante il periodo di gestazione o durante il parto.

E’ evidente, dunque, come sempre più nel mondo stia finalmente andando in frantumi la crudele pretesa ideologica, per anni dominante, di veder nel nascituro un semplice grumo di cellule e stia affermandosi, al suo posto, la verità ovvero il fatto d’esser di fronte ad una persona a tutti gli effetti. A quando qualcosa di analogo anche in Italia? (M. F.)

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