Inchiesta giudici e BpVi, il Csm chiude con un pugno di mosche

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csmdi Alessio Mannino, Direttore del quotidiano on-line www.vvox.it

L’indagine per incompatibilità sui processi che non si fecero mai a Zonin & C finita con un nulla di fatto: quasi tutti erano in pensione o già trasferiti

Mentre proprio oggi dalla Camera dei Deputati arriva la notizia che il governo si schiera con Cecilia Carreri (l’ex magistrata che nel 2001 voleva mettere a processo Zonin e altri ex amministratori BpVi) nel suo ricorso per indossare nuovamente la toga, dalle indiscrezioni raccolte da Vvox ne giunge un’altra riguardante il rapporto fra Banca Popolare di Vicenza e Procura berica: il Consiglio Superiore dell’ordine ha chiuso con un nulla di fatto l’inchiesta cominciata nel giugno 2015 su tutti i giudici ancora attivi coinvolti in procedimenti archiviati sull’istituto creditizio fra il 2001 e il 2009. L’accusa non era disciplinare ma di incompatibilità ambientale, e derivava da un esposto in cui le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori denunciavano «l’intollerabile sistema di corruzione, illegalità, omessa vigilanza di Consob e Bankitalia con le porte girevoli tra vigilanti e vigilati, coperture e complicità istituzionali della BpVi» (e, aggiungevano riguardo la Carreri, «è un dovere morale aprire una pratica per la sua completa riabilitazione»). L’eventuale sanzione poteva consistere nel trasferimento in altra sede.

La prima commissione del supremo organo di autogoverno della magistratura, relatore del fascicolo il togato Piergiorgio Morosini, non ha trovato nulla da eccepire, in sostanza, sulla sola Eloisa Pesenti, tuttora in forza alla seconda sezione civile del tribunale di Vicenza (nel 2009 accolse fece archiviare un’altra denuncia Adusbef sui valori azionari della banca, giudicati troppo alti). Tutti gli altri erano già fuori radar, o perchè andati in pensione da tempo, o perchè nel frattempo traslocati in altro tribunale. In servizio a Verona troviamo la pm Angela Barbaglio, che chiese l’archiviazione sull’ipotesi di titoli gonfiati. Stefano Furlani, il gip che respinse più volte il rinvio a giudizio per l’ex presidente della banca, Gianni Zonin, e l’ex direttore generale Glauco Zaniolo, accusati di truffa, false comunicazioni sociali e conflitto d’interessi (qui un approfondimento di Vvox), com’è noto dal dicembre scorso ha chiesto e ottenuto di lavorare al tribunale di sorveglianza di Padova. Pensionati i due ex procuratori-capo di Vicenza: Antonio Fojadelli, che chiese la prima archiviazione nel 2002 e anni dopo è stato nominato consigliere della controllata di BpVi, Nord Est Merchant Srl; e Paolo Pecori, che guidò la procura dal 2003 al 2005 (e dal 2010 al 2012). Non più in attività anche un altro nome contenuto nell’esposto, quello di Manuela Romei Pasetti, al tempi dei fatti presidente della Corte d’Appello di Venezia, poi diventata consigliere d’amministrazione di un’altra controllata BpVi, la siciliana Banca Nuova.

Fonte: http://vvox.us9.list-manage.com/track/clicku=15cab36632ab2c19158e4bd2e&id=1d9f37eddf&e=cf8baa9aa7

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