Verona, la caduta di Tosi in mano ai tre “casaleros”

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tosidi Matteo Castagna, per il quotidiano on-line www.vvox.it 

La giunta rischia di cadere già a fine gennaio sul bilancio. Per crisi interna del tosismo

La giunta di Flavio Tosi a Verona rischia di cadere entro fine gennaio, a pochi mesi dalle elezioni comunali. Per deflagrazione interna del tosismo. I consiglieri comunali che fanno riferimento a Stefano Casali, capogruppo in Regione della lista Tosi, da tempo manifestano un certo malessere nella compagine del sindaco scaligero: fin dai tempi della liason tra questi e l’ex premier di centrosinistra Renzi, malvista da “Verona Domani” (l’associazione dei casaliani) che ha, invece, una vocazione neo-democristiana collocata nel centrodestra. Il mal di pancia si è trasformato in aperto dissidio in occasione del referendum costituzionale: i supporter di Casali si sono apertamente schierati per il No, mentre Tosi per il Sì. Alle recenti, sia pur pasticciate e rimandate elezioni provinciali, si sono presentati nel listone di centrodestra contrapposto a quella dei tosiani.

In aula consiliare, Andrea Sardelli, Filippo Rando e Rosario Russo negli ultimi mesi hanno contribuito all’ostruzionismo e a far mancare il numero legale, dando ulteriori segnali di prossima rottura.Il loro peso potrebbe contare eccome a sfavore della maggioranza di Tosi sulla variante 23, che il sindaco non pare intenzionato a ritirare nonostante le sollecitazioni di Michele Bertucco, il pugnace ex capogruppo Pd unico ad aver giusto l’altro ieri sottolineato il pericolo di caduta. Per Tosi sono lontani anni luce gli anni del consenso plebiscitario e della fedeltà dei suoi “fino all’estremo sacrificio”. Le sue scelte politiche nazionali, dalla rottura con la Lega al filo-renzismo hanno provocato un graduale “fuggi-fuggi” di amici e compagni di viaggio.

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