Mentre il sindaco di Treviso Giovanni Manildo (Pd) chiede alla prefettura locale e al governo Gentiloni di pensare seriamente a ridurre i richiedenti asilo nel capoluogo e nell’hinterland, c’è una voce che va controcorrente: è quella di Antonio Silvio Calò (in foto), docente di storia e filosofia al liceo Canova. La sua storia ha fatto il giro dei media dopo che, primo in Italia, aveva deciso di accogliere sei migranti nella sua casa nella campagna trevigiana. «A dire il vero credevo che la miaesperienza fosse già stata sperimentata da altri ma poco dopo mi sono accorto di essere solo» spiega il professore. «A coloro che mi rinfacciano di non avere avuto lo stesso atteggiamento verso gli italiani faccio presente che in passato mia moglie ed io abbiamo ospitato ragazzi italianissimi con delle difficoltà». E’ con i fatti drammatici di Lampedusa nel 2015 che la coppia matura l’idea di «fare qualcosa di più concreto ospitando giovani che più o meno hanno l’età dei nostri quattro figli, con i quali abbiamo condiviso questa scelta».
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di Marco Milioni
L’umanità si vuole autoestinguere .
Stupidaggini populiste di sinistra
Questo poveretto che conosce ben poco la storia,se non quella marxista, non ha ben capito che proprio la colonizzazione europea in Africa ha permesso un miglior benessere a popolazioni tribali che si sono sempre scannata per secoli.
Forse lui è abbastanza giovane per non aver visto il film “Africa, addio!” dove due cineoperatori comunisti hanno girato documentario sull’abbandono dell’Africa e delle colonie; dopo il documentario hanno capito molte cose e hanno abbandonato la tessera comunista !
sà come sarà felice il comunista marxista.leninista Bergoglio!!!!!!!!
poveri noi……..
….se vuole gliene porto altri….